La battaglia contro la Chiesa si gioca tutta a Bruxelles. Con munizioni preparate anche dall’Italia

Nel Parlamento Europeo esiste da sempre una componente anticattolica e la questione omosessuale è il vertice delle manifestazioni contrarie alla Chiesa. Non ci si sarebbe attesi che tale problema divenisse il contenuto dell’anticristianesimo in Europa. Ma il motivo è chiaro: nel tema dell’omosessualità si avanza un altro problema che è quello di una legge della vita impressa nella natura e che, quando la ragione emerge, diviene norma razionale, fondata sul rapporto tra il comportamento umano e la volontà del Creatore impressa nelle menti e scritta nei corpi. Nella questione omosessuale si gioca questa concezione per cui l’ordine del sesso è un rapporto sponsale tra uomo e donna che ha la facoltà della vita. Definire ciò che appartiene alla natura umana si lega a ciò che appare nella realtà dei corpi e nelle verità della ragione.
Il dibattito politico ha permesso alla Chiesa di comprendere meglio le esigenze di una minoranza che è sempre esistita e fa rimbombare le sale del mondo con la sua volontà di proporsi, e addirittura di proporre una legge del sesso e della vita tale che il rapporto omosessuale non compaia più come una particolarità ma come il punto che determina una posizione universale che riguarda tutta la concezione del rapporto sessuale. Ciò che poteva essere trattato come un caso limite è ora divenuto l’articolo fondamentale della laicità europea. Ed è un conflitto tale in cui lo schieramento contro la Chiesa va dai parlamentari europei ai centri sociali italiani.
Solo la fermezza del presidente Hans-Gert Pöttering e l’opposizione del Partito Popolare europeo hanno evitato che nell’espressione dei sentimenti dell’assemblea parlamentare venisse incluso addirittura il nome dell’arcivescovo di Genova, divenuto ora, per il suo fermo atteggiamento, la figura emblematica della lotta del laicismo contro la Chiesa. È però significativo che l’ostilità contro Bagnasco sia stata iniziata dalla ministra diessina Pollastrini che per prima ha collegato l’osservazione di Bagnasco secondo cui senza una morale oggettiva, anche biologicamente fondata, non era possibile fondare una morale del sesso e che tutte le peggiori forme di abuso si fondavano sul concetto che il suo uso fosse affidato soltanto al desiderio del singolo. Bagnasco non ha mai messo sul medesimo piano omofilia e pedofilia, ma i Ds italiani, spinti dai centri sociali, sono quelli che hanno iniziato il linciaggio morale dell’arcivescovo Bagnasco.
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