Salvo Andò (SDI): «La grande coalizione? Sì, ma solo come parentesi»

Quando si parla di inciuci e grandi coalizioni la deformazione professionale riporta alla mente la tanto famigerata prima Repubblica quando fare un governo di larghe intese non era ancora considerato un crimine punibile dalla legge. Abbiamo chiesto a Salvo Andò, ieri ministro della Difesa e responsabile per i servizi segreti di Bettino Craxi, oggi responsabile programma dello Sdi, di dire la sua sulla proposta lanciata da Giulio Tremonti. «Io penso – risponde – che, anche con la nuova legge elettorale il nostro resti comunque un sistema bipolare che si basa sull’alternanza al governo dei due schieramenti. In tal senso la grande coalizione non può che essere una parentesi destinata a evitare gravi conflitti politici e ingovernabilità, una parentesi che preluderebbe, però, a nuove elezioni. Certo, in Italia c’è chi guarda alla grande coalizione come una scorciatoia per arrivare al grande centro. Io ritengo che nel Paese non ci sia nostalgia di grandi centri».
Quindi anche lei boccia la proposta di Tremonti?
Credo che la provocazione di Tremonti nasconda un sottinteso. In un sistema basato sull’alternanza, devono esserci valori principi condivisi che non possono essere in discussione a seconda della maggioranza. Credo cioè che sulle regole e sui valori non si possa agire a colpi di maggioranza. Si può polemizzare finché si vuole con l’attuale maggioranza, con le leggi ad personam e anti personam che ha fatto, però, nel momento in cui si dice che la Costituzione e le leggi che hanno rilevanza costituzionale non si cambiano a maggioranza, poi bisogna essere coerenti. Non si può dire “se vinciamo noi abbatteremo tutto”.
I dati parlano di un rischio Bertinotti per la sua coalizione, che ne pensa?
Il centrosinistra governa con la stessa struttura con cui si presenta a queste elezioni in molte Regioni e nel 70 per cento degli enti locali e, a parte qualche eccezione, non si sono mai verificate fratture tali da portare all’ingovernabilità. Quindi non credo ci saranno sorprese.
Tornando alla proposta Tremonti, crede che lo Sdi potrà portare delle istanze di un bipolarismo più mite?
Noi siamo sempre stati rispettosi dei diritti di Fi e dei suoi alleati oggi al governo e lo saremo domani se costoro dovessero stare all’opposizione. Lo Sdi ha sempre evitato la demonizzazione di Berlusconi. Bisogna sempre garantire alla lotta politica quei connotati di civiltà che si addicono ad una democrazia matura. E bisogna lavorare perché alcuni principi e alcuni valori che sono essenziali per una convivenza pacifica diventino principi e valori largamente condivisi. La forza di una democrazia si fonda sulla quantità e la qualità dei valori condivisi.
Nicola Imberti

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