
Iraq. L’Isil saccheggia la sede dell’Arcidiocesi caldea di Mosul. «Non ci possono essere chiese nello stato islamico»

I militanti jihadisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante ieri avrebbero saccheggiato la sede dell’Arcidiocesi caldea di Mosul, in Iraq. A riferirlo è il sito Ankawa.com. I combattenti dell’Isil avrebbero distrutto tutti i simboli cristiani conservati.
IMAM HA CERCATO DI DISSUADERLI. Dopo aver distrutto la statua della madonna della chiesa dell’Immacolata e aver occupato la chiesa di Sant’Efrem e le Arcidiocesi caldea e siro-ortodossa, i militanti islamisti – che da più di tre settimane controllano la città del nord Mosul – avrebbero preso di mira le icone e le statue della sede dell’Arcidiocesi caldea. Mentre gettavano in strada i pezzi, un imam della vicina moschea di Ahamn Isma’il, riferisce Ankawa.com, avrebbe tentato di convincere i militanti a rispettare il sito per il suo valore religioso. Un appello a cui i combattenti avrebbero però risposto con la frase: «Non c’è vescovado o chiesa nello stato islamico».
IL CALIFFATO ISLAMICO. La maggior parte dei cristiani è già fuggita da Mosul, la notte in cui l’esercito iracheno ha lasciato il campo ai terroristi islamici. Chi è rimasto in città e nel territorio conquistato dall’Isil è in pericolo e potrebbe subire la stessa sorte dei cristiani di Raqqa: l’impossibilità di portare addosso crocifissi, pregare in pubblico e l’obbligo di pagare il tributo umiliante agli jihadisti per mantenere la loro fede (circa 250 dollari).
La situazione non sembra migliorare per i cristiani. Lunedì, Abu Bakr Al Baghdadi, leader dell’Isil, si è proclamato “Califfo Ibrahim”. Come annunciato in un messaggio audio dal gruppo terroristico, lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante ha ufficialmente creato un califfato che si estende dalla provincia di Aleppo, nel nord della Siria, alla provincia di Diyala nell’Iraq orientale. Su tutto il territorio controllato dagli islamisti è vige la sharia.
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1 commento
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E’ invece “obbligatorio” costruire molte grandi moschee in Europa ( spesso con fondi pubblici, vedi la moschea di Atene di arrivo, vista anche la florida situazione in quella Nazione attualmente….)In caso contrario si è razzisti, xenofobi e tutti gli altri slogans pappagalleschi che vanno di moda .Tra l’altro le moschee spesso non sono solo luoghi di culto, ma luoghi di indottrinamento politico.Ma questa è un’amara e scomoda verità per molti….