
Voto di scambio, il Senato approva la legge tra le proteste M5S
Nonostante i fischi dei parlamentari M5S, la riforma dell’articolo 416 ter del codice penale, che introduce e disciplina le pene per il reato di voto di scambio politico-mafioso, ora è legge. Il Senato oggi pomeriggio l’ha approvata in ultima lettura (la quarta), senza modificare il testo che era stato approvato alla Camera, 191 sì, 32 contrari e 18 astenuti. Bagarre in aula e richiami del presidente Piero Grasso durante la votazione per le proteste dei senatori del Movimento 5 stelle e della Lega.
IL FRONTE DEL NO. Tanto la Lega che M5S hanno motivato la loro contrarietà spiegando di rifiutare la “forbice” per gli anni di pena, che nel testo originario era dai 7 ai 12 anni di carcere, e ora è stata ridotta a 4-10 anni. Il senatore Mario Giarrusso ha addirittura ipotizzato che il voto favorevole bipartisan nascondesse trame oscure, perché «vogliono abbassare le pene dopo un accordo con il presidente del Consiglio e un ex senatore (Berlusconi, ndr.) che abbiamo cacciato e che non aveva problemi a mettersi in casa Vittorio Mangano, che gli è stato presentato da un altro senatore che è in Libano».
ESPULSI DUE SENATORI. Il presidente Grasso più volte ha richiamato i senatori grillini a non interrompere i colleghi degli altri partiti, inutilmente, dato che dai banchi del M5S sono stati anche esposti foto montaggi con le foto di Renzi con la “coppola” da mafioso, e immagini che accostavano Berlusconi e Napolitano. Alla fine, dopo aver anche inutilmente sospeso la seduta, Grasso ha espulso due senatori grillini, Vincenzo Santangelo e Alberto Airola. «Non accetto cori né gazzarre – ha detto Grasso –. Potrete rientrare solo se vi scusate».
FAVOREVOLI PD E NCD. La norma, che introduce il voto di scambio con la dicitura “altra utilità” negli scambi tra mafia e politica, entrerà in vigore in tempo per le prossime europee ed è stata approvata nella soddisfazione dei gruppi Pd e Ncd. Il capogruppo di Ncd, Maurizio Sacconi ha condannato «le polemiche pretestuose e demagogiche di questi giorni, che hanno rimosso la storia del provvedimento». Entusiasta Luigi Zanda, capogruppo democrats, che ha definito l’approvazione «una notizia ottima per il Paese che attendeva questa riforma da 30 anni».
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