
Il benessere dell’impiegato dipende dalla sua schiscetta. Lo spiega un blog

“Puoi aspettare un momento che finisco di pagare? Sono a pranzo fuori”. Questa frase normale può invece sembrare inaspettata se detta da Alessandro Vannicelli, che della pausa pranzo ne ha fatto un’arte. Al 35enne milanese, ma con radici pugliesi, piaceva così tanto “portarsi il pranzo da casa” che ha aperto un blog, sulla piattaforma Tumblr, chiamato Schisciando. In questo spazio Alessandro ha raccolto le foto fatte, giorno per giorno, al cibo che portava con sé da casa, cucinato il giorno stesso o con avanzi della sera prima.
DAGLI OPERAI ANNI SESSANTA. Ma cos’è la “schiscia”, o “schiscetta”? Un termine milanese pressoché intraducibile, il pranzo che le mogli preparavano agli operai in modo che avessero una pausa migliore di quella della mensa. Allo stesso modo gli impiegati di oggi allestiscono alla meglio il pranzo per la giornata, guardando cosa c’è nel frigo la mattina stessa o facendo una spesa mirata in settimana. “Arriva un momento in cui dire basta all’insalata già lavata e imbustata” racconta Alessandro con ironia. La tradizione della schiscetta fotografata prosegue quotidianamente, anche adesso che è uscito per la De Agostini il suo primo libro, chiamato appunto “Schiscetta perfetta”, un mix di foto e ricette (euro 12,90, pagine 176).
DAL BLOG AL LIBRO. “Io, semplicemente, scattavo una foto al contenitore dove riponevo il cibo, con una minima descrizione, e la postavo su Tumblr. Ho capito di avere un seguito di lettori quando hanno cominciato a scrivermi per sapere che ingredienti avevo usato, che procedura serviva, se la ricetta era mia o copiata”. Tra i lettori c’era anche la De Agostini, che ha proposto a Vannicelli, che nelle vita si occupa di comunicazione, di fare il suo primo libro di ricette. “Ci sono varie sezioni, che riordinano le tante schiscette fatte in un anno a seconda dell’ingrediente. C’è “Cover”, dove i piatti tradizionali sono stati reinventati. C’è Carboidrati mon amour, un’ode alla pasta, alle focacce. C’è Insalate sexy, perché si può creare un’ottima insalata con fantasia, e anche Dolce Schiscia, perché non è mica scritto nei comandamenti dell’impiegato che non ci si possa portare da casa anche un dessert”.
IL MISTERO DEL CONTENITORE. Il libro è stato ufficialmente presentato durante il Fuori Salone del mobile, in un evento in cui Alessandro ha cucinato per il pubblico insieme con una concorrente dell’ultima edizione di Masterchef. L’idea verrà poi riproposta al Salone del libro di Torino, nel frattempo Alessandro continua a prepararsi il pranzo e a rispondere alle domande dei curiosi: “Una domanda che mi fanno molto spesso è se il contenitore in cui ripongo il cibo è quello di plastica di una famosa marca di gelato confezionato. La risposta è no, ma sono contento di sapere che c’è qualcosa che accomuna tutti i milioni di italiani che, come me, ogni giorno portano la schiscetta al lavoro”.
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