
Chi sono le 90 deputate che vogliono la parità di genere
Un appello, un profilo twitter ad hoc (@paritadigenere), la ricorrenza della festa delle donne alle porte: le deputate alla Camera contro il Governo e contro l’Italicum. Novanta deputate, del Pd, di Forza Italia, di Sel e di Scelta civica (tra gli altri partiti) hanno scritto una lettera aperta indirizzata al premier Matteo Renzi, al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, a quello di Ncd Angelino Alfano, alla segretaria di Sc Stefania Giannini e al presidente dei Popolari per l’Italia Mario Mauro: chiedono il rispetto della parità di genere nella nuova legge elettorale, che prevede sì il 50 per cento di donne in lista, ma non stabilisce il principio dell’alternanza. Per cui, in un dato seggio, i primi due candidati potrebbero essere uomini, e la terza donna; ma se per quel seggio passassero solo i primi due, il resto poco conterebbe.
MOBILITAZIONE. Le deputate nella lettera aperta sottolineano che il loro obiettivo non è quello di bloccare l’Italicum, ma solo di «trovare una soluzione ad una questione di civiltà e di qualità della democrazia che troverebbe il favore non solo delle donne, ma di tutti i cittadini che hanno fiducia nelle nostre istituzioni e nella possibilità di renderle migliori». Il cuore dell’appello è chiaro: «Siamo convinte che non sia possibile varare una nuova legge senza prevedere regole cogenti per promuovere la presenza femminile nelle istituzioni e per dare piena attuazione all’articolo 3 e all’articolo 51 della Costituzione». Molte le deputate “vip” che hanno sottoscritto l’appello, dopo che ieri con 278 voti contrari e 236 a favore non è passato l’emendamento “Pisicchio”, dal nome del capogruppo del Misto che lo aveva presentato, che introduceva il concetto di alternanza uomo-donna nelle liste. Una linea, quella dell’emendamento, che era stata pure caldeggiata con forza dal Presidente della Camera Laura Boldrini. Ora nella protesta in rosa ci sono davvero tutte: c’è Roberta Agostini (Pd), prima firmataria dell’appello e vicepresidente della commissione Affari costituzionali, e c’è la pattuglia delle “amazzoni” di Forza Italia: Michaela Biancofiore, Mara Carfagna, Stefania Prestigiacomo, Gabriella Giammanco e Annagrazia Calabria. Ci sono Maria Stella Gelmini e Renata Polverini (sempre per Fi) ma anche Nunzia De Girolamo (Ncd). E poi Titti Di Salvo (Sel), Barbara Pollastrini (Pd) e Dorina Bianchi (ex Pd e dopo un certo tragitto politico ora Ncd). C’è persino il Movimento 5 stelle, perché l’appello ha davvero unito tutti: la grillina Laura Castelli appoggia pubblicamente la battaglia. Ci sono persino due vecchie guardie che si ritrovano riunite per l’occasione: l’ex Pd, poi Sc e ora Udc Paola Binetti, e la Pd Rosy Bindi.
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