
Il sommelier? Un mestiere diVino
Dal colore di un vino si ottengono il 30% di informazioni sulla qualità; dal profumo un altro buon 30% e forse più; dal gusto la parte restante. Tutti dettagli imparati al corso che l’Associazione Italiana Sommelier organizza in tutta Italia e che io frequentai a metà degli anni Ottanta, in quella terrazza Motta di fianco al Duomo di Milano, dove l’associazione di Franco Tommaso Marchi, Jean Valenti, Luigi Gaviglio ed altri stava prendendo quota. Nacque verso i primi degli anni Cinquanta, dopo un proficuo viaggio in Francia e da allora è stato un crescendo di adesioni. Per iscriversi a un corso, oggi, c’è chi fa la fila dal mattino presto, sperando di rientrare nel numero degli aspiranti che poi faranno l’esame su argomenti come tematiche degli abbinamenti, vitigni del mondo, vinificazione. Il corso per sommelier (ma vale anche per gli analoghi dell’Onav) indica un metodo con cui entrare nel mondo del vino. E ascoltare un profumo è come farsi spiegare un quadro d’autore: quando ci provi vuoi andare fino in fondo. Si è svolto a Riva del Garda il 36° congresso dell’Ais, che a metà novembre eleggerà il presidente per il prossimo mandato. Oggi è Giuseppe Vaccarini, presidente mondiale dei sommelier, al quale auguriamo una riconferma da festeggiare con lo spumante brut Classese di Tartaglino (tel. 0383/3872222) di Casteggio (Pavia). Una cremosa novità, ignota a guide ed esperti, ma vera chicca da sommelier. ([email protected])
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