
William Scott Ritter, la doppia vita di una “colomba”
Recentemente ha avuto molto spazio sui media William Scott Ritter, un ex ispettore Onu di nazionalità Usa che si dimise dopo sette anni di servizio poco prima dello scioglimento di Unscom. Da due anni proclama che l’Irak di oggi è totalmente privo o quasi di armi chimiche e batteriologiche e molto lontano dalla possibilità di disporre di armi nucleari. La pensano diversamente da lui non solo gli esperti Usa, ma l’International Institute of Strategic Studies di Londra, Khidir Hamza, scienziato irakeno transfuga che ha preso parte al programma nucleare di Saddam e il dossier del Foreign Office del 24 settembre. Ufficiale dei marines e agente dell’intelligence durante la Guerra del Golfo, Scott Ritter è stato recentemente ospite del Parlamento irakeno, da lui invitato ad approvare il ritorno delle ispezioni Onu «perché l’Irak non ha nulla da nascondere». In una delle sue recenti visite in Irak ha girato un documentario per conto della tivù Al Jazeera, finanziato da un uomo d’affari irakeno che vive negli Usa ma che per molto tempo ha sostenuto il regime di Saddam Hussein.
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