
La più globalizzata Coppa del Mondo
E’ la prima volta, da quanto è stata inventata 72 anni fa da Jules Rimet, che la Coppa del Mondo di calcio presenta ai nastri di partenza della fase finale ben 32 squadre di altrettante nazioni. Quella che sta per cominciare è dunque la più “globalizzata” di tutte le edizioni della manifestazione. Ma non soltanto per il numero dei partecipanti: gli esiti dei gironi preliminari di qualificazione hanno fatto sì che a contendersi il trofeo siano alla fine squadre davvero rappresentative rispetto alla totalità planetaria: le nazioni presenti in Giappone e Corea del Sud assommano infatti il 45,5 per cento della popolazione mondiale e occupano il 40 per cento delle terre emerse. Fra esse troviamo lo Stato più popoloso del mondo (la Cina popolare, con 1 miliardo e 277 milioni di abitanti), quello più esteso (la Russia, 17 milioni di kmq), quello più potente (gli Stati Uniti), quello più longevo (il Giappone, dove la speranza di vita alla nascita è di 80,4 anni), quelli meno fecondi (Italia e Spagna, con una media di 1,2 figli per ogni donna in età feconda) e quello più invecchiato (ancora l’Italia, l’unico paese del mondo dove gli ultrasessantacinquenni costituiscono il 18,1 per cento della popolazione). La presenza di tanti “paesi-record” non è l’unica peculiarità di questi mondiali di calcio, merita di essere notato anche lo scontro di opposti: la Slovenia è 842 volte più piccola della Russia e 642 volte meno popolata della Cina; il differenziale di reddito fra un nigeriano ed uno statunitense è di 1 a 42; la fecondità dei sauditi è 5 volte maggiore di quella di italiani e spagnoli; la palla, che è tonda, potrebbe appiattire queste differenze.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!