Perché non possiamo non dirci americani

Di Rodolfo Casadei
08 Novembre 2001
Né santa, né empia. È solo una guerra. In difesa di una libertà, di una pace, di una giustizia senza presunzione. Contro il terrorismo di un nazi-islamismo che minaccia il mondo di tutti e di ciascuno. In nome di un dio, che se c’è, non c’entra. Cento domande (risposte) a quegli italiani che pensano ancora che la manifestazione filoamericana di Roma non sia una buona idea (e la partecipazione dell’Italia alle operazioni militari alleate non giustificata) di Rodolfo Casadei

1) Con quale pudore l’onorevole Armando Cossutta e i suoi compagni definiscono «adunata di regime» la manifestazione di Roma, libera iniziativa di liberi cittadini, loro che per anni hanno puntualmente partecipato alle adunate del regime sovietico a Mosca?

2) Con quale pudore i dirigenti dei Ds definiscono la manifestazione di Roma una «iniziativa che divide gli italiani», loro che negli anni Ottanta, sotto le insegne del Pci, hanno promosso marce contro il dispiegamento degli euromissili in Italia, che riequilibravano i missili nucleari sovietici puntati contro il nostro paese?

3) Chi negli anni Ottanta ha marciato contro gli interessi dell’Italia, contestando il dispositivo militare che ci permetteva di difenderci dalla minaccia sovietica, che diritto ha oggi di criticare chi marcia a sostegno della politica attraverso cui si reagisce alla minaccia terroristica che grava sul nostro paese e su tutto l’Occidente?

4) Perché il centrosinistra approva l’intervento alleato contro i terroristi in Afghanistan ma trova il modo di dissociarsi da una manifestazione popolare che quell’intervento sostiene?

5) Perché il centrosinistra dimentica così volentieri che solo grazie al senso di responsabilità dell’opposizione del centrodestra l’Italia ha potuto attuare una politica estera coerente con la sua collocazione e le sue alleanze negli anni in cui il centrosinistra era al governo, mentre i suoi alleati di Rifondazione Comunista, Comunisti italiani e Verdi sabotavano la partecipazione italiana a importanti missioni internazionali, come quelle in Albania e in Kosovo?

6) Perché gli italiani devono continuare a lasciare le piazze a chi manifesta sempre e comunque contro le iniziative politiche e militari degli Usa?

7) Perché al pregiudizio antiamericano andrebbe riconosciuta una legittimità di espressione che a coloro che vogliono affermare l’identità di interessi e di valori di fondo esistente fra il nostro paese e gli Usa non viene invece riconosciuta?

8) Perché chi invoca un intervento delle Nazioni Unite in alternativa a quello della coalizione militare guidata dagli Usa fa finta di non sapere che le Nazioni Unite hanno già fatto sentire la loro voce, riconoscendo con le loro risoluzioni la legittimità dell’azione degli Usa e dei loro alleati?

9) Perché chi invoca un intervento diretto delle Nazioni Unite nella crisi non ricorda i fallimenti delle precedenti operazioni sotto l’egida dell’Onu, che a volte si sono risolte con la morte di decine o addirittura centinaia di migliaia di persone?

10) Perché non ricorda il vergognoso ritiro dei caschi blu dal Ruanda nel 1994, che lasciarono massacrare dagli estremisti 800mila tutsi e hutu moderati?

11) Perché non ricorda la vergogna di Tuzla e Srebrenica, quando sotto gli occhi dei caschi blu le milizie serbe entrarono nelle enclaves protette e prelevarono 3mila musulmani bosniaci che poi furono trucidati?

12) Perché non ricorda la vergogna di Timor Est, dove le milizie indonesiane massacrarono 30mila timoresi all’indomani del referendum di autodeterminazione organizzato dall’Onu, senza che l’Onu avesse previsto alcun meccanismo per proteggere i civili dalle prevedibili rappresaglie successive al voto?

13) Perché Rifondazione Comunista e No Global negano agli Usa e ai paesi occidentali il diritto alla legittima difesa?

14) Quali sono gli “altri mezzi” con cui, secondo i pacifisti, si potrebbe combattere il terrorismo e mettere in condizioni di non nuocere Bin Laden e i suoi seguaci?

15) Come pensano i pacifisti di convincere i Talebani a smantellare le basi dei terroristi in territorio afghano?

16) Come pensano i pacifisti di consegnarli alle autorità dei paesi in cui hanno commesso crimini?

17) Come pensano i pacifisti di poterli arrestare e istruire loro processi davanti a un Tribunale Internazionale?

18) Come pensano i pacifisti si sarebbe potuto arrestare e processare Slobodan Milosevic?

19) Lo sanno i pacifisti che senza la pressione Usa per l’intervento Nato contro la Jugoslavia di Milosevic, la macelleria nei Balcani sarebbe continuata?

20) Lo sanno i pacifisti che la guerra alla Jugoslavia di Milosevic è stata fatta dopo che per anni Usa ed Europa hanno cercato la via negoziale alla soluzione dei conflitti nella ex-Jugoslavia?

21) Lo sanno i pacifisti che per anni gli Usa hanno cercato, col dialogo e con le pressioni diplomatiche, di convincere i Talebani a consegnare i terroristi alla giustizia americana e internazionale?

22) Lo sanno i pacifisti che già nel dicembre 2000 le Nazioni Unite hanno decretato sanzioni contro i Talebani per il loro rifiuto di estradare Bin Laden e altri terroristi per gli attentati del 1998 contro le ambasciate Usa in Africa, che causarono 224 morti, quasi tutti africani?

23) Se i Talebani non hanno finora consegnato i terroristi nonostante le sanzioni e 5 settimane di bombardamenti, come possono credere in buona fede i pacifisti che li si possa convincere per vie pacifiche?

24) Perché i pacifisti non ammettono quello che è a tutti evidente, e cioè che Talebani, Al Qaeda e Bin Laden sono la stessa cosa?

25) Lo sanno i pacifisti che dal 1993 Al Qaeda cerca di procurarsi armi di distruzione di massa, cioè nucleari, chimiche e batteriologiche, e che con tutta probabilità c’è riuscita, tanto che alcuni servizi segreti occidentali gli attribuiscono il possesso di minibombe atomiche e di quantità di agenti patogeni dell’antrace e del botulismo?

26) Lo sanno i pacifisti che Bin Laden ha dichiarato che «è dovere dei musulmani procurarsi armi di distruzione di massa»?

27) Sanno i pacifisti che contatti, scambi e complicità fra Al Qaeda e l’Irak di Saddam Hussein, grande produttore e detentore di armi chimiche e batteriologiche, sono ampiamente dimostrati?

28) Sanno i pacifisti che i capi dei servizi segreti irakeni hanno incontrato a più riprese i massimi responsabili di Al Qaeda?

29) Sanno che Mohamed Atta, il capo dei terroristi suicidi di New York, era con tutta probabilità un agente irakeno, e che è provato un suo incontro a Praga nella primavera scorsa con un alto ufficiale dei servizi segreti irakeni?

30) Sanno che i terroristi sono decisi a usare le armi di distruzione di massa non appena possibile? Sanno che i terroristi sono decisi a usare le suddette armi poiché ritengono di poter convincere gli Usa e gli altri paesi occidentali alla resa proprio causando un alto numero di vittime fra le loro popolazioni civili?

31) Ritengono i pacifisti e i ricomunisti italiani che si debba concedere ai terroristi altro tempo per organizzarsi e portare ad effetto il loro progetto che prevede la morte di milioni di persone?

32) Chi condanna l’intervento militare della coalizione contro il terrorismo perché esso causa anche vittime fra la popolazione civile afghana, ha idea di quante vittime innocenti ha già causato il terrorismo islamico, prima e dopo l’attentato alle Torri Gemelle, dall’Africa al Medio Oriente, in Asia come in Occidente?

33) Chi condanna l’intervento militare della coalizione ha idea di quante vittime civili possono causare futuri attentati di terroristi che, come si è visto a New York, sono disposti a sacrificarsi e a sacrificare qualunque vita innocente pur di realizzare il loro folli obbiettivi?

34) Chi condanna l’intervento militare della coalizione ha idea di quante vittime civili potranno fare i terroristi affiliati di Al Qaeda in tutto il mondo, se non si riuscirà a recidere i fili del terrorismo internazionale e a tenere la “cupola” di Al Qaeda sotto pressione in Afghanistan?

35) Non è forse la scelta dell’intervento militare in Afghanistan, la scelta di un male minore, rispetto al male maggiore rappresentato dagli attentati catastrofici che i terroristi, lasciati tranquilli in Afghanistan, continuerebbero ad organizzare?

36) Khalida Messaoudi, femminista e parlamentare algerina, musulmana laica di sinistra braccata da anni dagli estremisti islamici del suo paese che vorrebbero ucciderla, ha affermato: «A quelli che oggi dicono “né con Bush, né con Bin Laden” chiederei: “cosa avreste scelto nel 1939 fra Hitler e Churchill?”. E vorrei che mi rispondessero». Perché invece continuano a non rispondere chiaramente?

37) Non rappresenta forse oggi l’estremismo islamico una minaccia pari, se non addirittura superiore a quella rappresentata a suo tempo da Hitler, a causa del fatto che dispone potenzialmente di armi di cui Hitler non potè mai disporre?

38) Come si può rimanere equidistanti fra il sistema di democrazia politica e di diritti sociali, civili e umani dell’Occidente da una parte, e il totalitarismo oscurantista degli estremisti islamici dall’altra?

39) Si può restare equidistanti fra Bin Laden che indice apertamente una “guerra di religione” e Bush che continua a distinguere fra religione e terrorismo?

40) Si può restare equidistanti tra Bin Laden che proclama la “guerra santa ai cristiani e agli ebrei” e chi invece distingue i terroristi dal mondo islamico e riafferma il diritto dei musulmani (che negli Usa sono almeno 3 milioni) a praticare la loro religione?

41) Non provano disagio i pacifisti nello scoprire che la loro posizione contraria all’intervento americano in Afghanistan coincide con quella dei gruppi di estrema destra e neo-nazisti?

42) Si sono dimenticati Rifondazione Comunista e i Comunisti italiani che contro Hitler, Usa e Urss si ritrovarono alleati, anche se solo dopo l’aggressione dell’Urss da parte del nazismo?

43) Rifondazione e Comunisti aspettano forse che Bin Laden attacchi Cuba per schierarsi contro la più grande minaccia alla civiltà nel nostro tempo?

44) Perché sinistra, estrema sinistra e No Global continuano a sostenere che il terrorismo è figlio delle ingiustizie sociali e dell’oppressione imperialista dell’Occidente, quando invece i fatti dimostrano chiaramente che il terrorismo islamico è figlio di una nuova ideologia totalitaria e imperialista, l’islamismo, che non ha nulla a che fare con la giustizia nelle relazioni internazionali e all’interno delle società?

45) Cosa c’entra con la giustizia sociale una corrente dell’islam che giudica “empia” la democrazia?

46) Cosa c’entra con la giustizia sociale una corrente dell’islam che non ammette la libertà di coscienza e di religione?

47) Cosa c’entra con la giustizia sociale una corrente dell’islam che pretende di imporre un codice penale dove si mutilano i colpevoli e si opprimono le donne?

48) Cosa c’entra con la giustizia sociale una corrente dell’islam che è del tutto priva di ricette per i moderni problemi economici e sociali?

49) Cosa c’entra con l’insofferenza per il presunto imperialismo occidentale una corrente dell’islam che si propone la creazione di una superpotenza islamica planetaria in grado di imporre i suoi voleri a tutti i paesi del mondo?

50) Cosa c’entra con l’insofferenza per l’ingiustizia sociale un miliardario saudita fanatico, misogino e pluriomicida, che ha trovato asilo in un paese oppresso da uno dei regimi più oscurantisti e illiberali del mondo?

51) Perché Bin Laden, che si dice vindice degli oppressi, non ha mai usato i suoi miliardi per costruire scuole e ospedali, almeno per i poveri musulmani, e invece li ha usati soltanto per la “guerra santa”?

52) Che cosa possono aspettarsi i poveri e gli oppressi del Terzo mondo da un leader come Bin Laden, che in un suo recente messaggio ha annunciato l’obiettivo di portare a 177 dollari (contro i 23 attuali) il prezzo del barile di petrolio?

53) Quanti milioni di morti per fame provocherebbe nei paesi poveri, compresi quelli musulmani non petroliferi, questo folle rincaro?

54) Quanta incoscienza e quanta malafede ci vogliono per concedere al terrorismo di Bin Laden la patente di ambasciatore dell’ira dei poveri e degli oppressi del Terzo mondo?

55) Non sono forse questa incoscienza e questa malafede la manifestazione inevitabile di un antiamericanismo fazioso e pregiudiziale?

56) L’antiamericanismo di chi oggi dice o pensa «gli americani stanno patendo tanto male perché hanno fatto tanto male» non ricalca forse lo stesso modo di pensare che sessant’anni fa faceva dire o pensare a molti europei «gli ebrei patiscono tanto male perché hanno fatto tanto male?»

57) L’antiamericanismo di oggi e l’antisemitismo di ieri non coincidono forse nella propensione a colpevolizzare le vittime e a giustificare i loro carnefici?

58) Puntare sempre il dito contro le presunte colpe degli Usa e dell’Occidente non è forse un comodo alibi per quanti, nel Terzo mondo in generale e nei paesi arabi in particolare, cercano di nascondere le proprie responsabilità nel malgoverno di tanti paesi?

59) Gli Usa e l’Occidente non sono forse il capro espiatorio di tutti i fallimenti dei regimi del Terzo mondo e in particolare del mondo arabo, vittime della propria corruzione e incompetenza, così come dell’incapacità di alcuni sistemi culturali di mettersi al passo coi tempi?

60) Quanta ingenuità ci vuole per credere alla propaganda di Bin Laden che attribuisce agli americani e all’Occidente le «umiliazioni degli ultimi 80 anni» patite da arabi e musulmani?

61) Non è stata forse la Nato, con gli Usa in testa, a intervenire sia in Bosnia che in Kosovo in difesa dei musulmani locali aggrediti dai serbi di Milosevic?

62) Cosa succederebbe ai musulmani di Bosnia e del Kosovo se oggi le truppe della Nato si ritirassero?

63) Cosa sarebbe successo all’Arabia Saudita se nel 1991 gli americani e gli altri occidentali non fossero intervenuti per impedire che Saddam Hussein, dopo aver invaso il Kuwait, portasse a compimento il suo disegno di diventare il signore di tutto il petrolio del Golfo Arabico?

64) Cosa sarebbe successo se il re Fahd avesse accettato la proposta di Bin Laden di difendere il regno con le sole forze locali e i volontari di Al Qaeda?

65) Perché gli arabi che rinfacciano agli Usa il sostegno ad Israele, che si concretizza in aiuti per 3 miliardi di dollari all’anno, non ricordano anche che gli Usa versano pure all’Egitto, cioè a un grande paese arabo, 2,7 miliardi di dollari all’anno?

66) Perché non si ricordano che nel 1956 Nasser potè nazionalizzare il canale di Suez proprio grazie all’appoggio degli americani, che imposero a francesi, britannici e israeliani che l’avevano occupato militarmente di sloggiare?

67) Ma di quale “crociata contro i musulmani” può accusare l’Occidente il terrorista Bin Laden?

68) Non è forse musulmana la Turchia?

69) E non è forse la Turchia musulmana un paese membro della Nato?

70) E non è forse la Turchia musulmana coinvolta nelle operazioni militari in Afghanistan e contro il terrorismo di Bin Laden e dei suoi seguaci?

71) Non sono stati forse armati, finanziati e addestrati dagli Usa (e Bin Laden ne sa qualcosa) i mujaheddin musulmani afghani che hanno combattuto per liberare il loro paese dall’occupazione sovietica?

72) Gli americani non hanno forse sempre sostenuto il Pakistan musulmano, al punto da autorizzarlo a favorire l’ascesa al potere dei Talebani in Afghanistan?

73) Gli americani non hanno forse sempre sostenuto l’Indonesia musulmana, tanto da non intervenire quando questa nel 1975 ha occupato Timor Est, causando la morte di centinaia di migliaia di cristiani locali?

74) Chi è tanto ingenuo da credere che un maggiore impegno dell’Occidente per la pace fra palestinesi e israeliani e la fine dell’embargo contro l’Irak avrebbero evitato l’assalto del terrorismo islamico?

75) Lo sanno gli avvocati nostrani della causa palestinese che proprio al tempo degli accordi di Oslo, nel 1993, Bin Laden ha iniziato i suoi tentativi di procurarsi armi di distruzione di massa?

76) Lo sanno gli avvocati nostrani della causa palestinese che gli estremisti islamici non vogliono la pace, ma la guerra in Palestina, poiché il loro obiettivo non è un accordo fra israeliani e palestinesi, ma la distruzione dello stato di Israele?

77) Lo sanno che gli estremisti islamici considerano Arafat un traditore perché ha riconosciuto il diritto dello stato di Israele ad esistere?

78) Lo sa, chi continua a sbandierare la presunta ossessione antirakena di Usa e Occidente, che nella guerra fra Irak arabo e Iran persiano degli anni Ottanta gli Usa e l’Occidente si sono schierati dalla parte dell’Irak, cui hanno fornito ingenti armamenti?

79) Lo sa, chi continua ad esecrare l’embargo contro l’Irak, che dal 1997 l’Onu autorizza il paese di Saddam Hussein a vendere il suo petrolio e a utilizzare i proventi per l’acquisto di generi di prima necessità nell’ambito dello schema “food for oil”, cioè cibo in cambio di petrolio?

80) Lo sa che anche durante gli anni dell’embargo più rigido Saddam esportava di contrabbando milioni di barili di petrolio, e dunque aveva di che sfamare il suo popolo?

81) Se il popolo irakeno continua a soffrire, non dipende forse dal fatto che Saddam usa i proventi del petrolio solo per rafforzare il suo potere, mentre abbandona il popolo al suo destino di fame per presentarsi come vittima dell’Occidente?

82) Se anche gli occidentali, e in particolare i cristiani, applicassero lo stesso metro di giudizio storico che il musulmano Bin Laden si sente autorizzato ad applicare alla storia dei rapporti fra cristiani e musulmani, cosa succederebbe?

83) Non è forse vero che all’inizio del secolo scorso la Turchia musulmana ha praticato una politica genocida contro gli armeni cristiani che ha causato la morte di un milione di essi?

84) Non è forse vero che il governo arabo e islamico del Sudan da quasi cinquant’anni opprime, schiavizza e cerca di assimilare attraverso la conversione forzata le popolazioni africane delle sue regioni meridionali, di religione cristiana e animista?

85) Non è forse vero che la politica del governo arabo e islamico del Sudan ha causato nel sud del paese circa due milioni di morti?

86) Non è forse vero che l’Indonesia musulmana con la sua occupazione militare ha causato negli anni Settanta la morte di 300 mila cristiani a Timor Est, e di altri 30 mila all’indomani del referendum di autodeterminazione del 1999?

87) Non è forse vero che in Pakistan vige una “legge sulla blasfemia” in base a cui tre musulmani possono mettersi d’accordo fra loro e accusare un cristiano di aver bestemmiato il profeta Maometto, ottenendo che lui venga incarcerato e i suoi beni sequestrati a loro vantaggio?

88) Non è forse vero che centinaia di cristiani continuano ad essere massacrati dai musulmani in Nigeria, nelle Molucche, nelle Filippine meridionali, eccetera?

89) Se i cristiani ragionassero come gli estremisti islamici non sarebbero queste motivazioni, stando alla logica di Bin Laden, più che sufficienti per organizzare attentati suicidi lanciando aerei civili dirottati contro le città sante della Mecca e Medina?

90) Non è invece venuto il momento di superare le rivalità storiche per promuovere una vera cooperazione fra i popoli?

91) Perché gli arabi non fanno come tedeschi, giapponesi e italiani, che anziché coltivare rancore verso i paesi che li hanno sconfitti nella Seconda Guerra mondiale hanno costruito con essi legami politici, economici e militari speciali?

92) Perché, fatto salvo il diritto all’esistenza e al riconoscimento internazionale di uno stato palestinese, gli arabi non accettano la perdita di territori che sono a loro appartenuti così come Germania e Italia hanno accettato la perdita di alcuni loro territori dopo la Seconda guerra mondiale?

93) Perché nei paesi arabi si continua a fomentare l’odio contro i “sionisti israeliani”?

94) Perché paesi musulmani come l’Iran continuano a mantenere ufficialmente una posizione a favore dell’”annientamento dell’entità sionista”, cioè di Israele, nazione riconosciuta dall’Onu e che fa parte delle Nazioni Unite?

95) Perché la Carta dell’Onu, che esalta i valori democratici, è ripetutamente calpestata dall’estremismo islamico che applica la sharia, la legge coranica, che prevede la schiavitù e antepone la sovranità “divina” a quella popolare?

96) Non è insomma venuto il momento di riconoscere che la maggior parte delle accuse indirizzate dall’estremismo islamico all’Occidente non rappresentano termini di una controversia puntuale, ma pretesti propagandistici per indicare alle masse islamiche il nemico assoluto da distruggere, nella logica delle ideologie totalitarie moderne che hanno bisogno di individuare il nemico assoluto contro cui mobilitare le masse?

97) Non è insomma venuto il momento di fare terra bruciata intorno a dei fanatici incendiari che vorrebbero trasformare il mondo in un campo di battaglia, in nome di un dio?

98) Non è insomma venuto il momento di fermare con la forza necessaria chi proclama e agisce secondo l’idea, come ha detto il mullah Omar, che «quanto voi occidentali amate la vita, tanto noi amiamo la morte?»

99) Non è insomma venuto il momento di riconoscere che dobbiamo ringraziare gli americani e gli altri partecipanti all’intervento militare in Afghanistan perché stanno difendendo la nostra comune libertà da una minaccia gravissima?

100) Non dovrebbe essere questa una posizione di puro buon senso, suscettibile di unire tutti gli italiani, a qualunque parte politica appartengano?

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