Se il global warming esistesse, farebbe più bene che male (chiedete all’orso polare)

Di Emmanuele Michela
26 Ottobre 2013
Crescono le aree verdi e calano i morti in inverno. E in generale aumenta il benessere dell'uomo. Sono i risultati di uno studio condotto in Gran Bretagna. «Perché contrastarlo se porta benefici?»

Ebbene sì, il global warming fa bene. Chiedere per conferme agli orsi polari, che proprio negli anni in cui le temperature sono state più rigide hanno perso molti più cuccioli, poiché le lastre di ghiaccio si facevano più spesse e la caccia alle foche di cui nutrirsi molto più difficile. Non è un caso se il numero del britannico Spectator metta in copertina proprio il disegno di un orso bianco mentre surfa sulle acque dell’Antartide: il mammifero è il simbolo della lotta green contro il surriscaldamento del pianeta, di cui il giornalista e scienziato Matt Ridley si è impegnato a spiegare i vantaggi economici che avrebbe apportato in questi anni.

MENO MORTI D’INVERNO. Poniamo che il global warming sia reale; non si può negare che l’aumento delle temperature stia portando più benefici che altro e, almeno per i prossimi 70 anni, continuerà a farlo. Gli esempi sono molteplici, spiega Ridley, e sono stati raccolti in un documento del professor Richard Tol, studioso alla Sussex University che ha confrontato ben 14 ricerche diverse sui cambiamenti climatici.
Il livello di benessere per l’uomo aumenta dell’1,5 percento ogni anno, e come prima conseguenza del global warming, calano le morti per freddo nel periodo invernale, che di solito fa più vittime dei colpi di calore estivi. Tutto ciò va in aiuto delle classi più povere e anziane, che soffrono molto di più per le temperature rigide di inizio anno; e infatti, altro beneficio del global warming, è il calo delle spese per il riscaldamento che entro il 2035 verrà superato in bolletta dai costi di climatizzazione.

CRESCONO LE AREE VERDI. Ma il vantaggio più consistente non sembra arrivare tanto dall’aumento delle temperature, quanto dalla crescita di diossido di carbonio nell’atmosfera: tanto che gli studi condotti dalla Boston University certificano che negli ultimi tre decenni il 31 per cento delle aree verdi del pianeta è cresciuto, mentre solo il 3 per cento è diventato meno verde. Il diossido di carbonio funziona quasi da fertilizzante, con risultati sorprendenti anche in zone desertiche come il Sahel, che dal 1970 ad oggi, è diventato “più verde”. E in pochi dicono che, in quell’area fame e carestie sono in riduzione, grazie anche a maggiori piogge e ad un aumento della vegetazione di cui risente tutto l’ecosistema.
E i danni del global warming? Ridley non nega che ci possano essere stati, ma lo sviluppo economico del mondo ha permesso e permetterà di farne fronte diminuendo sempre di più l’impatto. Infatti, in un secolo le morti per siccità, alluvioni e bufere sono crollate, poiché, come dimostrato dai recenti cicloni indiani, l’uomo sa come difendersi.

QUANTO COSTANO LE POLITICHE? «Ma perché interessa tutto ciò? Anche se i cambiamenti climatici stanno producendo un leggero miglioramento per i prossimi 70 anni, perché prendersi il rischio che dopo possano esserci ancora più danni? C’è una ragione ovvia: le politiche nel campo del clima stanno già facendo danni di per sé».
Le misure alternative producono sì meno emissioni di CO2, ma hanno pure i loro effetti collaterali: i prezzi schizzano, le aziende competitive calano, la gente va verso la “fuel poverty”, dove cioè le famiglie spendono troppo per il proprio fabbisogno energetico. Per i prossimi 87 anni l’Unione Europea sborserà 165 miliardi di sterline in politiche sul clima, ma che senso ha contrastare dei cambiamenti climatici se portano più benefici che altro?

@LeleMichela

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15 commenti

  1. Luca

    Il diossido di carbonio ossia la CO2, non è che funzioni come fertilizzante, la CO2 è alla base della vita, senza CO2 non esiste vita, si chiama FOTOSINTESI, crea il glucosio (C6H12O6), il carboidrato monosaccaride più diffuso sul nostro pianeta, la principale fonte di energia che permette alla macchina degli esseri viventi, sia vegetali che animali di funzionare, ossia di vivere.
    La gente muore di cancro, ormai siamo arrivati a 1 persona su 3, tra pochi decenni, 1 su 2 morirà di cancro, beccarsi il cancro dopo i 65 anni è ritenuto ormai la cosa più normale di questo mondo, i medici fanno fatica a curarli per via chirurgica, sono troppi, non c’è la fanno e quindi danno priorità ai giovani.
    Eppure le sostanze cancerogene la natura le ha stivate a oltre 1.000 metri sotto terra ma noi intelligentoni, abbiamo imparato a portarle in superficie e le bruciamo.
    Chissà perchè si parla sempre di CO2, e mai di tutte le sostanze cancerogene che vengono liberate nell’aria con l’uso dei combustibili fossili?
    Ora pure il nucleare si vuole rilanciare, Fukushima non basta, ancora?
    La natura lavora anche per decine di migliaia di anni per abbattere la radioattività, e l’uomo che fa, vuole creare nuovamente sostanze radioattive, ossia agire contro natura, questo a mio avviso è anche un grave peccato, chi crede in San Francesco e nel nostro Papa dovrebbe rispettare la natura.
    La natura ci ha donato il Sole, il sole che dona l’energia per la creazione del glucosio, infatti la “CO2+energia solare+acqua” ci dona la vita.
    Facciamo come Leonardo da Vinci prendiamo insegnamento dalla natura.
    Installate il pannello termico per l’acqua calda fa risparmiare tanto petrolio.
    Le energie alternative non solo sono sufficienti a sostituire il petrolio ma finalmente avremmo un vero paradiso terrestre, ne guadagnerà la salute nostra e dei nostri figli, la vita si allungherà, e forse riusciremo a fermare il cancro.
    Meglio che aumenti un pò la bolletta piuttosto che far aumentare le spese sanitarie.

    1. Jack

      Per esperienza: diffidate di chi vi propina paradisi “terreni”

  2. franco richiedei

    Tanto per chiudere questa penosa vicenda, vi invito a dare un’occhiata al sito del national geographic. Comunque una seria smentita alle idiozie scritte su questo articolo io non l’ho ancora vista.

    _____________________________

    Anche se pochi personaggi – annidati nei media più conservatori come gli ultimi soldati giapponesi dopo la caduta del Tenno – negano ancora i cambiamenti climatici provocati dal global warming , l’ assoluta maggioranza degli scienziati non nutre ormai più dubbi sul rapido mutamento del clima terrestre.

    Ma sacche non del tutto trascurabili di divulgatori scientifici ancora esprimono dubbi sul fatto che tali rivolgimenti siano effetto delle attività umane, rifacendosi a possibili influenze solari, a ere geologiche in cui a Terranova si coltivava la vite e ad altre prove di corsi e ricorsi storico-climatici più o meno attendibili.

    Queste posizioni pubbliche, diffuse anche su importanti e autorevoli media, contribuiscono ad abbassare le difese, a tranquillizzare i politici – interessati più che al futuro dell’Umanità agli esiti delle prossime elezioni – e a diluire ogni possibile intervento teso a rallentare il declino.

    Declino che tuttavia avanza a tappe forzate. A maggio l’osservatorio scientifico posto a 3400 metri d’altezza sul vulcano Mauna Loa nelle Hawaii che tiene sotto controllo lo stato dell’atmosfera, ha certificato che la concentrazione media di anidride carbonica nel sottile strato d’aria che circonda la terra è arrivata 400 parti per milione.

    Si è così superata, in poco più di due secoli da quando la concentrazione era di 280 parti per milione, la soglia oltre la quale, stando agli studi più accreditati, i danni potrebbero essere irreversibili.

    Già nel Pliocene, più di due milioni di anni fa, le analisi stratigrafiche rivelano che questa concentrazione era stata raggiunta.

    La temperatura globale era di 3 o 4 gradi più alta (e il limite dei 4° di aumento sta già paurosamente apparendo su nostro breve orizzonte temporale), i mari erano di molti metri più alti, i primi ominidi percorrevano le terre inseguendo mastodonti e inseguiti da tigri dai denti a sciabola. E la nostra Penisola era in gran parte sommersa.

    Eppure, ancora troppi – nonostante i tanti parossismi climatici degli ultimi anni, dai tornadi alle alluvioni, dalle siccità spaventose alle gelate improvvise – ritengono gli allarmi esagerati: “niente panico! “ è lo slogan : danni più gravi se arriveranno (ma solo dopo il 2070) saranno contenuti e compensati da tanti vantaggi come l’accesso a ricchezze minerarie consentite dalla dissoluzione dei ghiacci, la possibilità di estendere verso i Poli le aree agricole e altri che l’immaginazione dei negazionisti potranno immaginare.

    E così, allegramente, si continua a succhiare, con sistemi più o meno devastanti, combustibili fossili dalle viscere della terra per abbeverare milioni di Suv e industrie inquinanti, per alimentare riscaldamenti e condizionatori domestici, a distruggere le foreste tropicali, a inquinare i mari e cementificare le terre emerse in una spasmodica corsa verso uno sviluppo che sempre più sta dimostrandosi letale per l’unico Pianeta che presenti il miracolo della vita.

  3. serena

    diciamo che guardando i ghiacciai pare invece tutto il contrario.
    andando ad un qualunque giardinetto infestato da milioni di zanzare pure.
    però va beh, se fa bene all’orso bianco, buona camicia a tutti…non si discute. orso bianco rulez!

  4. franco richiedei

    Sono d’accordo con te, Antonio, ma quello che mi preoccupa di più è il fatto che questi di “tempi” si dicono cattolici, quindi qualcuno con poco senso critico potrebbe pensare che tutti i cattolici abbiano questa opinione. È a mio modo di vedere una cosa gravissima mistificare la realtà in questo modo, perché il problema non riguarda solo chi scrive (è un limite culturale suo, e una scelta scellerata della redazione) ma soprattutto di chi legge. Simili scritti sono un tumore che ostacola il diffondersi della conoscenza del fenomeno dell’effetto serra e non dovrebbero mai apparire su un sito che sia in buona fede, ecco perché sono convinto che ci sia lo zampino di qualche lobby petrolifera che abbia interesse a diffondere questa anticultura del negazionismo.

  5. franco richiedei

    Sono d’accordo con te, Antonio, ma quello che mi preoccupa di più è il fatto che si questi di “tempi” si dicono cattolici, quindi qualcuno con poco senso critico potrebbe pensare che tutti i cattolici abbiano questa opinione. È a mio modo di vedere una cosa gravissima mistificare la realtà in questo modo, perché il problema non riguarda solo chi scrive (è un limite culturale suo, e una scelta scellerata della redazione) ma soprattutto di chi legge. Simili scritti sono un tumore che ostacola il diffondersi della conoscenza del fenomeno dell’effetto serra e non dovrebbero mai apparire su un zito che sia in buona fede, ecco perché sono convinto che ci sia lo zampino di qualche lobby petrolifera che abbia interesse a diffondere questa anticultura del negazionismo.

  6. Antonio

    Davvero, non meritate di avere un cervello funzionante, se il riscaldamento globale ci fosse (e c’è) il benessere umano non si accrescerebbe, ma anzi diminuirebbe, più uragani tempeste e alluvioni, siccità ecc.., quella degli orsi bianchi poi, se il ghiaccio si soglie gli orsi non avrebbero più un habitat in qui vivere, e questo sta accadendo non solo agli orsi, ma a centinaia di specie in generale, ora probabilmente sarete felici che a fine ottobre facciano 25 gradi, ma forse non sapete che questo caldo, oltre ad essere anomalo, favorirà tempeste più violente in inverno, ma inutile che vi spieghi, tanto direte che sonno pagato dalla lobby del politicaly correct per dire queste cose.

    1. Antonio

      In oltre vorrei dire che secondo molti scienziati (quelli seri, non questi pazzi che voi prendete come fonti) se il cambiamento climatico continuerà, entro 100 anni l’umanita subirà diverse perdite (nell’ordine di miliardi)

  7. franco richiedei

    Il vostro aberrante articolo si spiega solo con il fatto che siete pagati da qualche lobby petrolifera. Ho postato spesso i vostri articoli su facebook perché vi ritenevo un sito attendibile e obbiettivo, ma il negazionismo di un fenomeno che oggi è provato, spiegato, dimostrato e testato dalla scienza, mi costringe a non postare più nulla, anzi dal mettere in guardia i miei amici dal leggere i vostri articoli, almeno fino a quando non pubblicherete una smentita a quanto scritto. Simili cazzate contribuiscono i meno informati a sottovalutare il problema e a dare motivo alle lobby petrolifere di continuare a castrare la ricerca di alternative al petrolio (vedansi tutti i brevetti per auto ad altissima efficienza acquistati dalle compagnie petrolifere e relegati nei musei). Prima di scrivere certe idiozie documentatevi meglio!!!!! Vi spacciate per cattolici, e poi vi rallegrate che qualcuno paghi meno la bolletta per il riscaldamento, tralasciando le migliaia di vittime di uragani e eventi estremi che come ampiamente dimostrato sono in vertiginoso aumento negli ultimi anni, fenomeno da attribuire quasi indubbiamente al riscaldamento globale!!! Ma per voi è più importante che l’orso polare stia meglio. Roba da matti, pazzi e incoscenti!!!!!

  8. Anto100

    Quindi un premio alla Cina?
    Sarebbe meglio rispettare un po’ di più la natura…quando ve ne accorgerete sarà troppo tardi! Miope

  9. Anto100

    Quindi un premio alla Cina?
    Sarebbe meglio rispettare un po’ di più la natura…quando ve ne accorgerete sarà troppo tardi! Miopi.

  10. ragnar

    Non sono del tutto d’accordo con l’articolo, semplicemente perché da che mondo è mondo sta davanti a tutti che la temperatura media della terra è aumentata di circa 2 gradi negli ultimi 250 anni (e di 1 grado negli ultimi 100). E che questo sia accaduto per causa dell’uomo è certo al 99%.

    Piuttosto ci si dovrebbe chiedere: vale davvero la pena preoccuparsi così tanto per questo trend? Tale trend comporta davvero dei rischi? Come si può agire, posto che si debba?
    Ma non si può negare che il global warming esista.

    1. Andrea

      Ma di quale trend?
      il Met e la Climatic Research Unit hanno fatto sapere nel 2012 che il Pianeta Terra NON si è riscaldato negli ultimi 15 anni, sulla base dei dati raccolti da 30.000 stazioni di rilevamento climatico. Negli ultimi due anni la temperatura è scesa da 14,40 gradi Celsius a 14,30.
      Nel novembre 2011 nel silenzio generale, l’Ipcc ha pubblicato un report rivoluzionario, dati i toni a cui ci aveva abituato. Per la prima volta, infatti, ammette che i cambiamenti climatici hanno origine naturale e non solo antropica, e che non ci sono evidenze del fatto che gli eventi climatici estremi siano causati dal riscaldamento globale.
      Per approfondimento consiglio la lettura di questo articolo:
      http://www.lanuovabq.it/it/articoli-riscaldamento-globale-mai-stati-cosi-al-freddo-7414.htm

      1. ragnar

        15 anni non è un tempo sufficiente per considerare una serie climatica. Potrebbero benissimo esserci effetti di variabilità climatica particolari o roba simile. I trends si fanno su periodi di almeno 30 anni. Dunque, prima di tirare fuori conclusioni, dobbiamo aspettare almeno altri 15 anni per poter dire se c’è da “preoccuparsi” oppure no, per quanto riguarda gli ultimi 15 anni (che saranno 30 quando si faranno i conti). Però questo non toglie che dal 1750 ad oggi c’è stato un netto aumento della temperatura media terrestre, non imputabile alla variabilità climatica su breve periodo o ai cicli di Milankovic (forse giusto poca roba, visto che nel 1800 è terminata la piccola era glaciale).

  11. Giacomot

    Bell’articolo . Il Global Warning non esiste ma i politically correct insistono ed insistono ,insieme a tutte le altre battagline ideologiche tipo l’ideologia gender. Questa è un’altra dimostrazione che voi non siete un giornale ‘normale’ e fate bene !

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