
Francia, via all’anno dell’uguaglianza a scuola. «Incitano i bambini di sei anni a scegliere l’orientamento sessuale»
La Francia ha deciso che l’anno scolastico appena cominciato sarà «l’anno della mobilitazione per l’uguaglianza». Per questo motivo il governo socialista di Francois Hollande ha messo in piedi diverse misure che vanno dal programma “ABCD dell’uguaglianza” alle elementari, alla «lotta contro l’omofobia» nei licei. Il tutto con l’obiettivo finale, come spiega il sito del Ministero per gli affari sociali, di «decostruire gli stereotipi di genere».
ABCD UGUAGLIANZA. L’anno dell’uguaglianza prevede innanzitutto che in 600 classi di 275 scuole elementari prenda il via quest’anno il programma “ABCD dell’uguaglianza”, che dovrebbe poi essere esteso a tutte le scuole l’anno prossimo. L’obiettivo è «educare alla cultura dell’uguaglianza fra i sessi» fin dall’età di sei anni per «eliminare pregiudizi e stereotipi che possono essere alla base di discriminazioni». In questo senso, come ricordato dal ministro dell’Educazione Vincent Peillon, bisogna fare particolare attenzione «alle violenze commesse a causa dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere».
LA NUOVA GONNA DI BILL. Per questo il principale sindacato degli insegnanti delle elementari (SNUIPP-FSU) ha consigliato ai professori di non utilizzare libri che «veicolano stereotipi di genere» ma quelli che «escono dai sentieri già battuti e dai cliché bambini/bambine proponendo ai piccoli di riflettere sulla loro identità sessuale». In particolare, sono consigliati quattro titoli: “Ho due papà che si amano” (foto a fianco), “Papà porta la gonna“, “Signora Zazie (ha il pistolino?) e “La nuova gonna di Bill”.
SALUTE SESSUALE. «Il rispetto e l’uguaglianza» tra i sessi saranno obiettivi educativi anche nei licei. In particolare il ministro Peillon, nella lettera a tutti i rettori del 4 gennaio scorso, consiglia di diffondere «con la più grande energia» la campagna di comunicazione di “ligne azur”. “Linea azzurra” è «un servizio anonimo di aiuto a distanza per tutte le persone che si interrogano sulla salute sessuale (orientamento/attrattiva, identità e pratiche)».
LINEA AZZURRA. “Linea azzurra” ricorda sul suo sito che «l’eterosessualità non è la sola via» e invita tutti, per conoscersi meglio e definire il proprio orientamento, a fare un questionario a risposta multipla : «Sono nato “maschio/femmina/intersex”; sono stato registrato di “sesso maschile/femminile”; mi sento “uomo/donna/trans”; vengo percepito “maschio/femmina/androgino/altro”; ho relazioni sessuali con “maschi/femmine/entrambi/nessuno”; le mie pratiche sessuali sono “masturbazione/sesso orale/sesso anale/penetrazione vaginale/altro/nessuno”; io mi definisco “uomo/donna/omosessuale/bisessuale/eterosessuale/transessuale/insultato/non mi definisco affatto/altro”; mi si definisce “uomo/donna/omosessuale/bisessuale/eterosessuale/transessuale/insultato/non mi definisco affatto/altro”».
«GENITORI ATTENZIONE». Anche per questi motivi nella città di Pau sono stati distribuiti questi volantini davanti alle scuole: «Genitori! Attenzione! La scuola vuole incitare i vostri bambini di sei anni a scegliere il loro futuro orientamento sessuale: maschio, femmina, neutro, altro». Il governo si è arrabbiato, dal momento che il programma “ABCD dell’uguaglianza” non parla mai esplicitamente di “gender”, anche se i suoi obiettivi sono dichiarati. Ecco perché la Manif pour tous, per vigilare sulle scuole e sugli insegnamenti offerti al loro interno, ha istituito comitati di vigilanza composti dai genitori «affinché ciascuno possa agire nella sua scuola per difendere i bambini». La Manif chiede anche di «comunicare tutti gli abusi che avvengono in scuole e asili: noi li denunceremo pubblicamente».
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70 commenti
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ma come la mettiamo quando alla nascita si vede uno con il pisellino e un’altra con la farfallina ?? gridiamo alla discriminazione ?? spero che questa generazione, che mette in dubbio anche questo dato biologico, scompaia e crepi nel più disgustoso dei modi
Fatevene una ragione se siete nati con dei testicoli o con la vagina, ma tanto il buonismo di essere tutti uguali vi fa dire che sono la stessa cosa! Pazzoidi PERVERTITI…è facile deviare delle menti innocenti! non vedo nessuna differenza tra le modalità di educazione delle grandi dittature e questa, è inutile che le persone continuano a definire la pervertita Francia in libera, sembra tutto tranne che libera!
Enzo, il fatto che si è nati coi testicoli o con la vagina non vuol dire che dobbiamo comportarci in un certo modo. E’ la realtà della nostra specie, sempre e dappertutto. Fattene una ragione.
Se davvero l’omosessualità fosse così innaturale non saresta tanto preoccupati del fatto che venga socialmente accettata e rispettata. Una legge che legalizza o anche promuove il camminare sulle mani non inquieterebbe nessuno, no?
bhe sinceramente a me preoccuperebbe
Forse è la tua di realtà sig Giovanni…quindi il nero e il bianco sono la stessa cosa come il giorno e la notte vero?
Far leggere a un bambino di 6 anni
“Ho due papà che si amano” (foto a fianco)
“Papà porta la gonna“
“Signora Zazie (ha il pistolino?) e “La nuova gonna di Bill”.
????
basta, mi arrendo.
Queste cazzate sono indifendibili, non si dovrebbe nemmeno perder tempo per spiegare perchè sono cazzate.
Mi arrendo, mi iscrivo alla “La Manif Pour Tous Italia”
Secondo me qua si stanno dicendo un sacco di cazzate! Sempre con questa storia che “l’orientamento non si sceglie, ma lo si ha dalla nascita”. Io conosco personalmente almeno 6 persone omosessuali e tutte, dico tutte, hanno un rapporto conflittuale con la figura paterna quasi sempre autoritaria affiancata a sua volta da una figura materna troppo debole e iperprotettiva. Io non sono uno psicologo, ma tanta mi basta per dire che forse l’omosessualità non è un “genere” ma piuttosto il risultato di uno sviluppo psicosessuale travagliato e distorto. SMETTIAMOLA DI GIUSTIFICARE LE NOSTRE SOFFERENZE COME QUALCOS’ALTRO SOLO PERCHè COSI CI FANNO MENO PAURA. Affrontiamo invece, insieme, le difficoltà nelle relazioni, proprio perchè siamo in relazione e la nostra vita viene plasmata da queste. Bambini e genitori vanno aiutati ad avere un corretto rapporto nel rispetto dei ruoli e delle libertà di ciascuno, senza violenze psicologiche e senza autoritarismi. Vedrete quanti omosessuali in meno ci sarebbero. Anzi meglio ancora parlate con qualche psicologo della crescita e vedrete che tutti vi diranno la stessa cosa: la quasi totalità degli adolescenti maschi almeno una volta nella propria storia di crescita crede di essere omosessuale; la differenza è che loro hanno trovato sulla propria strada persone che li hanno aiutati a capirsi e hanno superato una fase di confusione identitaria che ripeto è normale. Questa è la normalità delle cose, non certo il fatto di liquidare il problema rispondendo a questi ragazzi: “beh se senti questo allora sei omosessuale”. Riflettete su questo, cacchio!
Fintantoché ci sarà consentito di dirlo… ben presto per dire quello che lei sta dicendo si rischierà il carcere…
Ma guarda che se anche quella è la normalità delle cose, tutti abbiamo il diritto di essere anormali.
E, poi, perché i ragazzini non dovrebbero voler diventare omosessuali, se voi stessi riconoscete che l’eterosessualità è meglio per la società, ma non per l’individuo.
A me se qualcuno dicesse che è bene che sia etero perché così sono utile alla società, diventerei subito omo. Mica siamo in un regime staliniano.
Scusa Cornacchia, ma evidentemente io mi sono rimbambito e duro fatica a comprendere quello che dici:
1) Chi è che vorrebbe “vietare” di essere anormali?
2) Chi dice che l’eterosessualità non sia meglio per l’individuo ma solo per la società?
Aiutami tu, così inizierò ad acquisire la Tua somma intelligenza.
Ma se t’ho detto che sono rimbambito!
La risposta era rivolta a Beppe.
Per quanto riguarda la Tua affermazione, a me sembra che molti, in questo sito (la contestazione non è direttamente rivolta a Te), sostengano che la legge non debba togliere la libertà ai gay, purché, di fatto, questi non vi usufruiscano.
cornacchia, prova a metterti un po’ di ghiaccio sulla testa. stai pensando troppo intensamente e non ci sei abituato.
Aiutami tu, così inizierò ad acquisire la Tua somma intelligenza.
Se la signora Zazie ha forse il pistolino, il signor il signor Zazie è sicuramente un coglione.
La realtà è che gay, lesbiche, transgender esistono. Esistono dappertutto. Esistono da sempre. Se questo orientamento sia “scelto” partendo da una comune matrice bisessuale o “innato” non è poi così importante. Ogni persona è il risultato di un’iterazione fine tra corredo genetico ed ambiente, quindi può davvero succedere di tutto.
Quello che questi programmi si porpongono è di aumentare il rispetto e combattere lo stigma nei confronti di queste persone. Che invece non c’è sempre stato e non c’è dappertutto. Ed è comunque sbagliato perchè definisce come malati o peggio malvagi persone che invece vogliono semplicemente realizzare il loro intimo essere.
Non si insegna ai bambini francesi a mettersi la gonna come Bill, ma a pensare che se Bill ha la gonna non per questo è un pazzo o un depravato.
Non si possono insegnare certi contenuti forzosamente. Sono le ricadute di una ideologia, nessuna ideologia dovrebbe essere imposta.
Senza contare che è chiaro come il sole che i bambini possono fare confusione. Secondo lei quello che scrive nell’ultima frase è spiegato da qualche parte in quei libri?
A mio modo di vedere non si sta insegnando il rispetto (sacrosanto) verso chiunque, anche verso chi sbaglia.
Ma si sta cercando di instillare una subdola ideologia. Fra i cardini di questa ideologia vi è una teoria (completamente assurda e FALSA) secondo cui il sesso non è un dato di fatto fin dalla nascita, scientifico/naturale/ovvio, ma un’imposizione socio/culturale. Già questo dovrebbe far rizzare i capelli a tutti gli amanti della scienza (a meno che non siano in malafede).
Da questo deriva che l’uomo e la donna non esistono. Esistono solo esseri viventi che scelgono di che sesso essere. Puntualizzo meglio: non viene detto “uno nasce maschio o femmina e poi decide verso chi è più attratto”, qui si dice “si nasce, poi ognuno decide di che sesso è”.
Quindi non giriamoci attorno. Qui non si sta insegnando il rispetto reciproco. Anzi.
E’ un’ideologia come è ideologico l’art 1 della Dichiarazione Universale ei Diritti dell’Uomo: Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. C’era e qualcuno c’è ancora, chi pensava che ariani, bianchi, maschi e cristiani nascessero più uguali degli altri.
Altrimenti paradossalmente l’ideologia è la vostra, siete voi che conducete una lotta contro la realtà in nome di un ordine ontologico che è solo nella vostra testa.
Le teorie del gender non negano (ovviamente) la differenza biologica tra maschi e femmine (che in inglese si dice sex) ma pensano che questa non sia esplicativa di tutti i fenomeni che osserviamo nel mondo, che non spieghi tutti i comportamenti che spontanemente si producono nelle persone, che in poche parole non rappresenti la realtà come essa è .Bisogna, per avere una teoria che dia conto di tutti i fenomeni, affiancargli la categoria del genere (gender appunto)
E’ così he si muove la scienza, dall’osservazione del reale ricava la teoria, quindi se la realtà rivela dei fenomeni non compresi nella teorie corrente è questa ad allargarsi, come ha fatto la fisica newtoniana con quella di Einstein e questa con quella quantistica. Viceversa l’ideologia parte da principi ontologici in cui cerca di far rientrare i fenomeni, per cui se una cosa non rientra nello schema non può esistere e se proprio non si può negare che succede deve essere un’aberrazione.
A sostegno del fatto che sia il genere e non il sesso a dar conto della vita sessuale dei sapiens sapiens ci sono secoli e secoli di osservazione del fatto che alcuni individui vivono la contraddizione tra il loro sesso biologico e l’orientamento sessuale. Dall’attrazione per lo stesso sesso biologico al sentirsi prigionieri in un corpo non percepito come adatto all’orientamento.
Molto spesso questo fatto è stato vissuto dalle culture umane senza drammi, tanto è vero che quando gli europei cominciarono a girare per il mondo restarono orripilati dal trovare tanti “sodomiti” nei paesi che visitavano e conquistavano. Altre volte l’ideologia ha condannato questo fatto come peccato o, quando questa categoria ha perso mordente, come malattia.
Contro ogni evidenza. Quella che preferisco tra le tante prove a sostegno della fluidità della sussualità umana è il fatto che in molte culture omofobe e religiose solo l’omosessuale maschio passivo viene stigmatizzato. Un devoto egiziano e un macho messicano con croci e madonne tatuate ovunque non trovano nulla di malato o di peccaminoso nel fatto di eccitarsi all’idea di penetrare un uomo o di vedere due donne fare sesso tra loro. Non è proprio quello che dice il catechismo, no?. Lo stigma quindi forse deriva dal fatto che chi sceglie il ruolo passivo “si comporta come una donna” che in quelle culture è un essere inferiore. Ma i buoni ciristiani di oggi non la pensano così, vero?
Ammazza che supercazzola..antani!!!
🙂 scherzo ovviamente
Un paio di precisazioni
Quando gli europei “cominciarono a girare per il mondo” (ossia da sempre, ma tralasciamo) avranno anche potuto trovare dei “sodomiti”, dubito che abbiano mai trovato popoli formati da persone che ritenevano il sesso un retaggio socio/culturale modificabile a piacimento, magari cambiandogli semplicemente il nome nel dizionario (da sesso a genere). Ripeto, qui non si parla di gusti sessuali, ma di scelta del proprio sesso. In altre parole si è maschio o femmina solo se ci si riconosce come tali, altrimenti si è qualcos’altro. Le varie opzioni sono: omosessuali, i bisessuali, i transgender, i trans, i transessuali, gli intersex, gli androgini, gli agender, i crossdresser, i drag king, i drag queen, i genderfluid, i genderqueer, gli intergender, i neutrois, i pansessuali, i pan gender, i third gender, i third sex, le sistergirl e i brotherboy.
C’è un leggerissimo problema, la natura/realtà/scienza prevede maschio e femmina (fin dai gameti X Y), con buona pace della percezione di orientamento.
Non credo, xò potrei sbagliarmi, che Einstein sarebbe un paladino di questa ideologia.
PS: non so cosa possa pensare un macho messicano tutto tatuato. Sicuramente è un peccato quello che racconti. Se poi come dottore della chiesa vuoi elevare e prendere ad esempio il macho messicano di cui racconti, non lamentarti che i conti non ti tornano. Forse più che cercare e condannare (giustamente) gli stereotipi altrui (tutti da dimostrare), dovresti smontare quelli che hai tu.
Giovanni, sulle opzioni citate, non sono sicuro. Anzi. Abbi pazienza, non sono un esperto 😉
Precisazioni alle precisazioni (con scapellamento) 😉
Sbagliato! I nostri avi che giravano il mondo (cominciarono a farlo davvero alla fine del 400, prima stavano in quella bagnarola che è il Mediterraneo) trovarono culture dove non solo era normale l’omosessualità , ma anche il fatto di vestirsi e comportarsi da donna anche se si era nati uomo (Borneo, Siberia, America del Nord) . I soggetti detti berdache potevano anche sposarsi. Succedeva anche il viceversa, in Africa soprattutto, cioè che una donna diventasse marito e padre con tutti i ruoli sociali dell’uomo, .
Comunque la supercazzola l’hai fatta tu, al di là della lista di nomi nessuno mette in discussione la differenza biologica tra un maschio e una femmina, quello che è in discussione è che questa sia tutto. L’esperienza dimostra che non lo è. Fatevene una ragione.
Non è così per la natura che prevede in moltissime specie animali compresa la nostra coppie gay durature, maschi che non si accoppiano (agender?), maschi che covano come le femmine (transgender?) e parecchio altro.
Non è così per la realtà, l’orientamento sessuale della specie sapiens sapiens del genere Homo è sempre stato più vario della semplice coppia maschio/femmina
Non è così per la scienza come dimostrano tutti i più recenti studi sul tema.
PS. Chi se ne frega di cosa è peccato e cosa no. Son problemi vostri. Io volevo dire che se anche un messicano che subisce il doppio condizionamento culturale de lmachismo e del cattolicesimo considera come fonti legittime di eccitazione sessuale tre tipi di omosessualità su quattro possibili (maschio passivo no, ma maschio attivo e femmina attiva e passiva si) il fenomeno non sarà tanto innaturale per lui, no?
Ahaha ..con scappellamento..bravo sei spiritoso 🙂 (dico davvero)
Noi europei avremmo cominciato a gironzolare a fine ‘400? Marco Polo ti dice qualcosa?
Cmq, il fatto che ci fossero uomini o donne che si comportassero o vestissero in maniera “opposta” non significa che lo fossero.
La differenza biologica non è tutto, ovviamente. Un uomo non si differenzia da una donna solo per il pene. Su questo siamo d’accordo. Potremmo dire che il pene è solo una fra le + evidenti differenze fra i 2 sessi.
Se tu fossi bianco e biondo, puoi tingerti i capelli, puoi sottoporti ad operazioni che ti aggiungono o tolgono melanina, puoi fare tutto…ma sempre bianco e biondo rimani nel + profondo del tuo dna. Ci sono esempi famosi che lo provano.
Ti ripeto che la legittimità dell’arrapamento la vedi solo tu. “un macho messicano con croci e madonne tatuate ovunque non trovano nulla ..di peccaminoso nel fatto di eccitarsi…” ti ripeto è peccato cmq quel comportamento. E se non ci trova niente di peccaminoso, ok. Non è un problema. Rimane un peccato. Amen. chi se ne frega? Sono d’accordo con te. Tanto per puntualizzare.
Poi il macho messicano che si eccita a vedere un rapporto maschile omosessuale attivo, a me sembra strano. Strano forte ‘sto macho tatuato. Si chiama Mercedes?? 😉
Per quanto riguarda gli studi scientifici, è interessante questo articolo
http://www.uccronline.it/2013/03/10/linconsistenza-scientifica-della-teoria-del-gender/
Cisco famo a capisse 🙂
esiste un sesso biologico (dna, caratteri somatici ecc) e nessuno lo discute. Ma esiste anche una costruzione culturale della persona che assegna a seconda del sesso dei comportamenti e dei ruoli tipici. Cose da uomini, cose da donne.
Questa costruzione culturale si chiama genere. Come tutte le costruzioni culturali è arbitraria, da noi ricamare è un lavoro da donne, in Perù lo è pascolare le capre, in Congo coltivare la manioca, in Bolivia produrre la birra.
Può succedere che un individuo rifiuti il ruolo e i comportamenti che la sua cultura associa al suo sesso (cioè il suo genere) e voglia comportarsi come il genere opposto o ancora in un’altra maniera con tutte le gradazioni possibili.
Questo può coinvolgere l’orientamento sessuale come no, molti gay si considerano uomini e e molte lesbiche si considerano donne e come tali si comportano. Solo che sono attratti dal sesso e a volte dal genere a cui appartengono.
Il punto è che non riconoscersi nel proprio genere è una violazione degli stereoipi e delle norme culturali e non una “violenza alla natura”.
Per quanto riguarda i machos tatuati le notizie le ho ricavate dallo studio di un antropologo americano gay (ho cercato il libro ma non lo trovo) che ha lavorato in Centro America negli anni 80. Una delle osservazioni più interessanti era che solo chi aveva il ruolo passivo nel rapporto tra due maschi era considerato e si considerava gay, Tantissimi maschi etero confessavano che avrebbero gradito il rapoorto con un uomo a patto di continbuare a svolgere il ruolo maschile. Quando lui faceva notare che era comunque un rapoorto omosessuale sgranavano gli occhi. In Egitto il comportmaneto è così diffuso che ne parla persino la guida Lonely Planet. Se il rapporto tra due uomini fosse davvero contro natura sarebbe comunque rifutato no? E quella di parteciapre al rapoorto tra due donne è una fantasia maschile diffusissima.
Che sia un peccato per il cattolicesimo non lo discuto (semplicemente non mi riguarda), ma non c’entra nulla con la “natura”. Anche bere alcool è peccato per i musulmani, ma non è certo innaturale.
Dall’articolo dell’UCCR francamente mi aspettavo di più, si basa su studi che parlano delle differenze MEDIE tra maschi e femmine. Ammesso che esistano davvero e non siano il frutto della cultura (anche nei paesi più liberali i peso della tradizione si fa ancora sentire almeno su una parte della popolazione), queste non dicono nulla su un particolare individuo che può legittimamente conformarsi come no a questa media.
Lo studio sui cercopitechi mi lascia perplesso, che le femmine giochino con le bambole mi pare significativo, anche se mi chiedo se vedendo giocare una bimba con una scimmietta diremmo che fa la mamma. Ma non so che valore dare al fatto che i maschi giocano con le macchinine visto che penso che pochi cercopitechi maschi facciano i camionisti. 🙂
Dimenticavo: Marco Polo mi dice qualcosa e non solo lui, aurei romani sono stati trovati anche in Laos.
Ma l’epoca delle grandi scoperte e dei grandi viaggi comincia con Vasco de Gama alla fine del 400. Quando le scoperte fatte nell’Accademia creata da Enrico il Navigatore permettono di costruire navi che possono navigare anche contro i venti alisei. in questo modo si poteva raggiungere l’Oriente via mare (e poi l’America) evitando il difficile e pericoloso viaggio via terra.
Cisco? Cos’è? chi è? boh…
Senza perdersi in troppe seghe mentali, se un uomo decide che vuole svolgere le attività che “sociologicamente” nella sua società svolgono le donne, dal fare i piatti a pascolare le capre, non c’è problema. Il fatto, ti ripeto, è che questo non lo rende una donna. Il dichiararsi donna, il comportarsi da donna, l’accusare chiunque lo chiami uomo di essere un discriminatore non lo rende una donna. Perchè??? perchè fin dai cromosomi, fin dalla sua + profonda identità quello è un uomo. Questa è scienza e realtà. Poi se sbocciano nuove teorie che sostengono il contrario, ok. Però devono dimostrarlo. Altrimenti io ne fondo una mia che sostiene che il colore della pelle è una costruzione socio-culturale. Quindi se un bianco americano del 1700 si fosse dichiarato nero e si fosse messo a lavorare nei campi di cotone, chiunque avesse sostenuto che era un bianco, sarebbe stato un discriminatore.
Hollande è un criminale peggio di Hitler.
Al di là delle consuete corbellerie di Bifocale, costantemente ripetute e progressivamente più ridicole, c’è da essere preoccupati per la sempre più capillare opera propagandistica della lobby fascista lgbt. Non gli è bastato condizionare gli psichiatri e psicologi, dettando loro i contenuti del manuale diagnostico (che lo stesso National Institute of Mental Health considera inaffidabile, inattendibile e privo di validità), non gli basta impedire la manifestazione del pensiero veritativo ai sostenitori della legge morale naturale (concetto che considerano – con atteggiamento ascientifico e aculturale – privo di significato), non gli basta mettere in scacco assemblee legislative e organi giudicanti. No, ovviamente, non possono trascurare la scuola, non possono rinunciare a influenzare negativamente i bambini in formazione, per fare proselitismo gay e transgender, diffondendo messaggi che confonderanno i piccoli mettendoli a rischio di deviazioni dal normale orientamento sessuale (l’attrazione verso l’altro sesso) o nella confermazione nella propria identità di genere (la serena accettazione del proprio essere maschio o femmina)
Papà c’ha la gonna e i tacchi alti e mamma c’ha le palle. Tutto normale no? Chi oserebbe obiettare? La depravazione e la perversione avanzano a grandi falcate. Poveri bambini!
Ha parlato mister disco rotto…
Eh, già, il disco di Bifocale è rotto da molto tempo, ma ci tocca ancora ascoltarlo.
“Per questo il principale sindacato degli insegnanti delle elementari (SNUIPP-FSU) ha consigliato ai professori di non utilizzare libri che «veicolano stereotipi di genere» ma quelli che «escono dai sentieri già battuti e dai cliché bambini/bambine proponendo ai piccoli di riflettere sulla loro identità sessuale”.
E’ proprio vero, nessuno incita nessuno, basta con questo cliché bambini/bambine !
A me sembrano robe da pazzi, ma veramente da pazzi.
E non ho bisogno di nessuna malafede per parlarne.
E infatti sono robe da pazzi. Bambini/Bambine un cliché? Roba da pazzi. Bambini/Bombine è la realtà dei fatti.
Signor Giovi,
mi pare che lei pecchi di ingenuità. E’ talmente ovvio che queste dichiarazioni seguono l’ideologia del gender… Non si può imporre una ideologia a nessuno, tantomeno a scuola a dei bambini.
Povera Giovanna! Costretta a cambiare nick a causa di un’omonima e ora presa per un maschio! O no? Boh!
E non solo, caro Gmtubini, anche il mio paradosso ne è uscito incompreso !
Intanto mi godo il minuetto dei multipli, che all’inizio fanno sempre finta di voler dialogare, di essere personcine perbenino, e poi, quando l’interlocutore non si sottomette all’ideologia gay, partono gli schiaffoni !
Dio mio quanto sono orgoglioso di essere italiano!!! Altro che 25 aprile. Francesi, ma che cacchio vi prende??? Davvero volete affidare il futuro della vostra società ad una pletora di ragazzini di 7 anni confusi che si sentono legittimati a scegliere “cosa essere” allo stesso modo di come si sceglie tra 8 marche diverse di cereali? Chissà magari faranno anche “il calendario di genere” per sensibilizzare i bambini alle diversità: lunedì etero, martedì omo, mercoledì travestito, giovedì trans, venerdì metrosexual ecc… Ogni giorno un orientamento diverso da vivere, sai che figata! Comunque in definitiva, al di là della desolazione che a pagarne il prezzo sono sempre i più deboli (ovvero i bambini), a livello macroscopico e sociologico dico: SELEZIONE NATURALE!!!! Quando vi sarete estinti fatemi un fischio, pazzi incoscenti!!!!
Pietro ma l’orientamento sessuale non si sceglie nè si insegna, fa parte dell’individualità di ogni persona, ognuno ha il suo, non ci sono i buoni e i cattivi. Proprio perchè non è una scelta, o una imposizione, non è che si cambia di giorno in giorno, come un vestito. A parte il fatto che comunque travestito e metrosexual non sono affatto orientamenti sessuali e che omosessuale e transgender sono cose molto diverse che non hanno niente in comune. Non vedo comunque quale ‘prezzo’ si dovrebbero trovare a pagare i bambini (e perchè dici che sarebbero “confusi”?), i quali anzi non hanno pregiudizi e non discriminano a meno che gli adulti non insegnino loro a farlo, cosa che ahinoi succede fin troppo stesso. L’educazione al rispetto delle tante diversità del mondo (di sesso, di colore, di etnia, di religione, di orientamento sessuale) è una cosa buona, il rispetto per gli altri è un valore sociale da coltivare non certo una minaccia sociale. “Quando vi sarete estinti fatemi un fischio”? Se mai siamo a rischio estinzione è per le incessanti guerre tra fazioni religiose, che da sempre avvelenano l’aria sul pianeta (non le religioni di per se, che sono cosa rispettabilissima, le guerre di religione e i fondamentalismi intolleranti che da esse a volte derivano).
Bifocale ti faccio presente che i fautori della teoria del “gender” sono gli stessi delle teorie “queer”, che ritengono l’orientamento sessuale una scelta esclusivamente culturale, dato che per “natura” saremmo tutti bisessuali.
signor Bifocale,
devo dire che questa campagna suscita in me un po’ di preoccupazione.
Il motivo è che anzitutto si parte da un presupposto sbagliato, e cioè che la scuola debba educare.
La scuola deve istruire, non educare. A educare ci pensano le famiglie.
E anche ammesso che la scuola debba educare, l’educazione morale si fa attraverso l’esempio.
L’educazione che si fa con i contenuti è chessò l’educazione stradale, quella al rispetto per l’ambiente… che si sostanziano in contenuti da sapere.
Ma qui si vuole inculcare una ideologia.
E non può dire che non è così. Questi “libri” sono chiaramente in linea con quella ideologia. Queste linee guida si collocano nel solco non di “rispetto”, ma di “imposizione”.
L’assurdità è che il rispetto vada imposto. Cioè che il rispetto parta da un atto di non rispetto: tu sei un idiota, hai bisogno che io ti educhi alla virtù.
Molte volte nella storia lo stato si è sentito in dovere di insegnare una ideologia. Sempre è stato un grosso errore.
gentilissimo bifocale, i tuoi toni sono ottimi e quindi si può anche parlare.
Il problema non c’è se si educa al rispetto dell’altro , chiunque sia, per il solo fatto che esiste (è persona e quindi ha un valore in sé). Il problema sta che si considerano normali tutti gli orientamenti sessuali. E passami l’uso di “normali” ! Ad un bambino, al 999 per mille dei bambini, non serve sapere che c’è il trans, il transgender, l’omo, e tutti gli altri che la gente si è inventata per dar ragione di una propria tendenza. NO.
Emanuele e Bvzpao, intanto grazie per i toni civili, viste le offese che mi piovono quotidianamente in testa da gente tipo Sgro’, Filarete, tubini e altri solo per il fatto di essere qui a discutere e scambiarci idee e opinioni. Emanuele, non vedo perchè afferma che qui si vorrebbe “imporre” qualcosa a scuola. A me pare che l’encomiabile obiettivo sia piuttosto quello di insegnare a quelli che saranno gli adulti di domani a rispettare i vari modi di essere che esistono al mondo. Non siamo tutti uguali fatti con lo stampino, non siamo tutti robot fatti in serie, esistono diversità e identità che vanno innanzitutto conosciute (da qui il ruolo della scuola) e poi rispettate. Lo Stato secondo me ha il compito di spiegare nelle scuole pubbliche queste cose perchè in ogni Stato vi sono tra la popolazione varie identità e varie comunità che devono necessariamente convivere fianco a fianco. Se l’ideologia è quella del rispetto di tutti non mi pare molto diversa a quella che predicava Gesù duemila anni fa. – Bvzpao, ammazza però che nick, mi si intriga la lingua anche solo a scriverlo! 🙂 , io credo che invece serva eccome a questi giovanissimi sin dalla scuola a sapere che queste realtà del mondo esistono. Non è questione di promuoverle o condannarle, il punto è che bisogna conoscerle. Anche perchè una parte di questi ragazzini/e arrivati all’adolescenza cominceranno a capire di essere in un certo modo, nè milgiore nè peggiore della maggioranza dei loro coetanei e credo sia importante aiutarli a capire chi veramente sono, senza voler imporre niente a nessuno ma dando loro degli strumenti culturali per affrontare nel modo migliore un momento delicato e non facile come quello dei cambiamenti dell’adolescenza. Proprio oggi col Corriere della Sera c’e’ un libro che parla di queste cose e raccoglie anche le testimonianze di coloro che le hanno vissute. http://27esimaora.corriere.it/articolo/le-cose-cambiano-cosi-si-combatte-lomofobia/
Bifocale,
non possiamo nasconderci dietro a un dito. Ogni programma didattico è imposto di per sé. Non è che sia consigliato. Quindi ai bambini verrà obbligatoriamente propinato questo “pacchetto”.
Lei potrebbe dirmi che “questa roba induce al rispetto”.
Sì, indubbiamente è così che la vede chi la propone.
Ma la storia dell’umanità ci ha insegnato che non esiste solamente il punto di vista di chi propone, e che una cosa che sembra solo positiva ad alcuni, ad altri può sembrare molto molto negativa.
Ma la cosa in questione viene insegnata a dei bambini. E a quell’età – lo si sa bene – il senso critico ancora non c’è. Ecco perché non si possono insegnare cose controverse ai bambini, anche se l’intenzione fosse buona.
Non rigirare la frittata, Bifocale, sei tu che mi insulti quotidianamente e io mi vedo costretto a rispondere per le rime per legittima difesa. Poi io non attacco te personalmente, ma quello che scrivi: se scrivi corbellerie, devo per forza di cose scrivere che sono corbellerie.
Bifocale,
anzitutto non nascondiamoci dietro a un dito: sono programmi ministeriali, sono imposti a tutti i maestri. Se non lo fanno potrebbero essere licenziati. Quindi chiamiamo le cose come stanno: imposizione.
E’ una imposizione anche per i bambini, giacché la scuola è d’obbligo, ergo non possono sottrarsi.
Ma è una imposizione particolarmente insidiosa, perché i bambini non hanno un senso critico sviluppato (anche molti adulti, se è per questo). E’ fin troppo scoperto l’intento, e lei lo dichiara apertamente, di far passare questi concetti quando le difese del senso critico sono ancora “abbassate”, anzi non esistono affatto.
Si metta nei panni di un partecipante della Manif pour tous. Suo figlio di sei anni sarà obbligato a sorbirsi a scuola i libri scritti apposta da dei pedagoghi per far passare certi concetti. Non ne sarebbe un po’ sconcertato?
Emanuele, pero’, abbia pazienza, se imposta la discussione in questo modo allora si potrebbe anche dire che tutte le scuole paritarie rette da ordini religiosi sono li’ per indottrinare dei bambini che non hanno scelto di diventare, liberamente, seguaci di una certa religione, ovvero sarebbero altrettanto accusabili di essere li’ con lo scopo di “far passare certi concetti quando le difese del senso critico sono ancora abbassate”. Se la sua critica stesse in piedi lo starebbe anche questa. I programmi li fa il ministero, certo, e lo Stato ha il dovere di porre la basi per una crescita serena e non conflittuale dei bambini e per fare quanto puo’ per non creare divisioni e pregiudizi nella societa’, perche’ la stessa societa’ e’ composta da molte “anime”, di tanti aspetti, e nelle scuole coesistono tutte questa anime. Il porre le basi per far capire ad un bambino/a che diventando grandi saranno nella maggior parte dei casi eterosessuali ma circa uno su dieci nel crescere scoprira’ di essere omosessuale, o bisessuale, o transgender. Non e’ questione di “far passare certi concetti” come se fossero chissa’ quale pericolo.
bè no il paragone non regge perché le scuole paritarie non sono per definizione obbligatorie per nessuno. Se uno non vuole certi contenuti semplicemente non li iscrive.
I programmi li fa il ministero, ma il ministero è fatto di uomini e il ministro è un politico che segue una linea politica. Ergo, se si possono criticare i politici e le loro linee, si possono criticare anche i loro effetti ministeriali.
Lei insiste con una visione annacquata della situazione, volta a sminuirne la gravità. Al contrario, voler imporre una IDEOLOGIA nelle scuole è molto, molto grave.
Lei dice che questa ideologia (è molto bravo a evitare il termine) è fatta per il rispetto eccetera. Io posso dire che questa è una sua opinione: che questa ideologia sia buona è tutto da dimostrare. Ergo non vedo perché delle opinioni debbano essere imposte a chicchessia, tantopiù a dei bambini.
Emanuele, pur rispettando le sue opinioni mi sembra che lei dica fondamentalmente una cosa non vera. Nessuno vuole imporre a questi bambini di ESSERE in un certo modo, al contrario, gli si vorrebbe spiegare che negli esseri umani vi sono delle differenze, ma che tutte queste differenze (di sesso, pelle, etnia, orientamento sessuale) vanno rispettate e lo Stato tratta tutti, a cominciare dalla scuola, in modo paritario.
Esimio Bifocale, sono rimasto molto male del fatto che tu mi abbia catalogato tra coloro che fanno piovere insulti sulla tua povera testolina e quasi quasi ti volevo ignorare per ripicca, ma siccome io sono uno che non porta rancore ti pongo due domandine secche secche su questo tuo ultimo mirabile intervento:
1) Come diavolo fa un essere senziente a obbiettare che “nessuno vuole imporre a questi bambini di ESSERE in un certo modo” (e vorrei ben vedere!) a chi si limita a constatare la determinazione del governo francese ad imporre l’ideologia gender anche alle elementari?
2) Come diavolo fai a dedurre con la tua consueta sicumera che un bimbo di sei anni possa imparare “che negli esseri umani vi sono delle differenze, ma che tutte queste differenze (di sesso, pelle, etnia, orientamento sessuale) vanno rispettate e lo Stato tratta tutti i, a cominciare dalla scuola, in modo paritario” leggendo i libri “Ho due papà che si amano” o “La nuova gonna di Bill” invece che leggendo, tanto per fare esempio, il Vangelo?
Anonimo, non insistere, oramai Bifocale ha assunto la posa dell’indignato che non dialoga con gli inferiori!
No signor Bifocale.
Non cambiamo le carte in tavola.
Si vuole imporre a questi bambini di aderire ad una ideologia. Con la scusa che questa ideologia è fatta per il rispetto eccetera. Ma se è fatta per il rispetto come mai è imposta? Anche se fosse – e non è, è ben altro – non crede che non si possa mai imporre il rispetto per legge o per coartazione culturale?
Emanuele, comincio seriamente a chiedermi chi sia vittima di una “ideologia”. Ancora prima che l’uguaglianza matrimoniale diventasse legge (Holland l’aveva chiara nel suo programma elettorale, appoggiata dal 65% dei francesi, e col quale ha vinto in modo netto le ultime elezioni politiche) nella società esistevano già tantissimi nuclei familiari con genitori dello stesso sesso. Ora più che mai, dopo che la legge è stata definitivamente approvata, lo Stato agisce in modo coerente con le proprie leggi, dunque nei programmi scolastici non si vuole imporre alcun modello di famiglia, semplicemente si spiega ai bambini che ve ne sono di vario tipo. Di fatti in una stessa classe ci possono essere dei bambini, una maggioranza, che crescono con genitori eterosessuali ma anche dei bambini che crescono con genitori dello stesso sesso. Ora, io credo che la scuola non faccia altro che bene a prendere atto di questa varietà e differenze, non imponendo ai bambini di aderire ad alcun modello, ma semplicemente illustrando loro quelle che sono realtà sociali già esistenti. La critica che il rispetto non si impone per legge francamente mi sembra assurda: neanche la legalità si impone per legge, vi saranno sempre coloro che violano le leggi, ma questo certo non vuol dire che le leggi debbano esserci. Il rispetto per gli altri dovrebbe essere un valore condiviso in tutte le società civili e la scuola credo abbia un ruolo educativo fondamentale in questo.
Correzione, ovviamente volevo scrivere: neanche la legalità si impone per legge, vi saranno sempre coloro che violano le leggi, ma questo certo non vuol dire che le leggi non debbano esserci.
Bifocale.
Come mai non risponde alle “domandine secche secche” di Gmtubini?
Non sa cosa dire? Mi pare strano!
In risposta ad Anonimo: non mi interessa più tentare un dialogo con Gmtubini il quale, se ci fa caso, utilizza sempre la stessa tattica distruttiva: fa domandine arroganti e provocatorie e poi di fronte ad un qualsiasi tipo di risposta cerca di ridicolizzare il tutto con battutine che lui ritiene essere molto divertenti e butta tutto in cagnara. A questo mondo c’è gente alla quale non interessa il dialogo ma cerca invece la sterile polemica, lo scontro fine a se stesso. Io, con questa gente, preferisco non avere niente a che fare.
Peccato, perché in questo modo sei tu che dai la netta impressione di tirarti indietro e di non avere argomenti da opporre a certa gente.
ognuno ha il suo sesso, cretino. Non esiste orientamento sessuale: sono minchiate inventate. Cristinai sveglia! Abbiamo l’obbligo di salvare la civiltà millenaria che ci ha creati.
L’orientamento sessuale non esiste, finiamola con queste fesserie. Siamo maschi e femmine, punto. Se un maschio si sente femmina (o viceversa) evidentemente ha dei problemi. Non vogliamo chiamarla malattia? ok, diciamo allora che ha un disagio, un problema da risolvere con la propriià identità, con il proprio io. Essere maschio e femmina non sono “stereotipi”, è l’essenza della natura dell’uomo. Ma c’è bisogno di dirle queste ovvietà?
Le solite cagnare mediatiche costrutite a tavolino per far credere che vi sia chissà quale pericolosissimo attacco in atto. Prima di tutto già nel titolo con quel «Incitano i bambini di sei anni a scegliere l’orientamento sessuale» si raccontano fandonie. Nessuno incita nessuno, tantomeno i bambini di 6 anni, a “scegliere” un bel niente, anche perchè chiunque abbia un minimo di intelligenza capisce bemissimo che l’orientamento sessuale non si sceglie. Gli eterosessuali non ‘scelgono’ di essere attratti da persone del sesso opposto, esattamente come gli omosessuali non ‘scelgono’ di essere attratti da persone del loro stesso sesso. In Francia semplicemente si cerca di insegnare ai bambini, in modo semplice, che bisogna rispettare tutti. Infatti, invece di inventarsi le cose, basta leggere gli intenti del ministero che spiega che l’obiettivo è «educare alla cultura dell’uguaglianza fra i sessi» fin dall’età di sei anni per «eliminare pregiudizi e stereotipi che possono essere alla base di discriminazioni». Il che mi sembra decisamente cosa giusta e civile, invece di porre le basi i concetti di cittadini di serie A e cittadini di serie B. A scuola bisogna insegnare cultura e rispetto, non diffondere pregiudizi e fomentare discriminazioni (cosa che NON i bambini, ma gli adulti sono bravissimi a fare).
meglio educare alla differenza tra i sessi
Basta educare al rispetto di tutte le persone, a prescindere da condizioni sessuali, orientamenti e scelte. Non vedo nessun potenziale contrasto fra cristiani e gay.
Il marito a fare le macine al mulino bianco con Rosita, e la muliera a buttare in pentola la pasta Barilla.
No, Remo, ti ricordo che Barilla l’avete rieducato con l’olio di ricino, quindi tra poco vi farà un bello spot col papà coi tacchi alti e la mamma con la barba. Contento?
Ma perchè scusa, prima nelle scuole francesi insegnavano l’intolleranza verso il diverso??? A me non risulta, soprattutto se si parla di Francia, culla dell’illuminismo. Diciamo piuttosto che questa è una manovra politica dei socialisti per farsi un mega spot elettorale e di immagine agli occhi dei francesi e del mondo. Sai che gliene frega ai bambini di 6 anni di leggere libri come “La gonna di papà”; vogliamo lasciare che i bambini facciano i bambini senza per forza dovergli somministrare dosi di realtà che nemmeno noi adulti ancora non capiamo?
che mostruosità
“Insultato”?