Benvenuti a tavola, dov’è la novità?

Di Paola D'Antuono
13 Aprile 2012
Un titolo che ammicca ai recenti successi al botteghino italiano e un cast di attori bravi per una nuova fiction targata Canale 5. Ma la trama è infarcita di stereotipi e gag già viste troppe volte sul piccolo schermo

Ha esordito ieri la fiction televisiva italiana, Benvenuti a tavola. Un cast di volti noti si raccoglie attorno alla storia di due chef molto ambiziosi e che si trovano, per uno strano scherzo del destino, a darsi battaglia a colpi di pranzi e cene eccezionali in due locali praticamente attigui. Siamo a Milano, città che da qualche anno è tornata location ideale per televisione e cinema: Fabrizio Bentivoglio è il cuoco di punta del ristorante storico Il meneghino, che gestisce assieme alla moglie e un pedantissimo suocero che gli concede solo ossobuchi e risotto. Il suo sogno è comprare la trattoria di fronte per avere finalmente un locale tutto suo e preparare piatti nuovi e contemporanei. Peccato che a soffiargli l’idea arrivi una famiglia dal Sud, padre (Giorgio Tirabassi), madre e tre figli. Tra i due ristoratori è subito guerra con colpi leciti e meno leciti a sfondo culinario.

Operazione furba quella di Mediaset, che mescola sapientemente gli ingredienti di successo degli ultimi tempi e confeziona una fiction che strizza l’occhio ai programmi di cucina, che da anni vivono una nuova giovinezza televisiva e, sopratutto, all’eterno dibattito tra meridionali e settentrionali raccontato nei recenti blockbuster italiani Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, da cui prende in prestito anche parte del nome. Nulla da dire sugli attori: oltre al bravissimo milanese Bentivoglio e al campano verace Tirabassi, ci sono anche Debora Villa (la Patty di Camera Cafè), la ballerina e conduttrice Rossella Brescia, l’ottimo Antonio Catania e la comica di Zelig Teresa Mannino. Il vero neo di questa produzione è il suo eccessivo concentrarsi sullo stereotipo dei meridionali alla conquista del Nord che vengono ghettizzati e presi in giro al loro solo proferire parola, e i settentrionali furbetti, glaciali e maledettamente antipatici. L’aspetto buonista comunque non manca e c’è da scommettere che episodio dopo episodio il duello all’ultima forchetta vedrà nascere una grande amicizia e qualche amore adolescenziale. E alla fine si ammicca anche agli appassionati di talent show: a ogni stacco pubblicitario, infatti, una voce guida ci invita a indicare attraverso il televoto il nostro piatto preferito tra uno del nord e uno del sud e alla fine i due zelanti chef ci spiegheranno come cucinarlo al meglio. Insomma, ancora una volta, niente di nuovo sotto il sole.

 

Twitter: @paoladant

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