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Inquisizione femminista

Di Caterina Giojelli
08 Marzo 2025
«No fondi ai pro life, sì ai contraccettivi gratuiti». Una violenta campagna di stampa ha tentato di bloccare gli aiuti del Piemonte alle donne che non vogliono abortire. Il presidente del Cav di Rivoli smonta una per una tutte le bugie dei pro choice e dei loro megafoni
8 marzo Presidio di attiviste di Non una di meno sotto la sede del Consiglio regionale del Piemonte, Torino, 15 ottobre 2024 (foto Ansa)
Presidio di attiviste di Non una di meno sotto la sede del Consiglio regionale del Piemonte, Torino, 15 ottobre 2024 (foto Ansa)

Date loro pillole, non pannolini. Dice l’attivista fuori da Palazzo Lascaris che con due milioni e 340 mila euro si potrebbero finanziare «3.900 progetti di educazione affettiva e sessuale nelle scuole superiori», mentre per una donna in difficoltà il pagamento di qualche bolletta e pannolino non è che «elemosina», quindi uno «spreco di risorse pubbliche». Tradotto? «No fondi agli antiabortisti, sì ai contraccettivi gratuiti», strepitano le manifestanti di Non una di meno e Rete + di 194 Voci, agitando i lenzuoli con le scritte “aborto libero e sicuro”.
È il 18 febbraio ma pare un assaggio di 8 marzo: in consiglio regionale è iniziata la discussione del Bilancio previsionale 2025-27 del Piemonte, e nel capitolo delle politiche sociali e per la famiglia c’è il Fondo vita nascente che «sostiene concretamente le donne in difficoltà che stanno per diventare mamme o lo sono appena diventate». Lo ha lanciato nel 2022 l’assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone (Fdi) dando g...

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