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Dalle 5 stelle alle stalle

Di Emanuele Boffi
13 Giugno 2024
Alle Europee il Movimento ha raggiunto la «percentuale Lidl». Venuta meno la verve del fondatore Grillo, la linea di CamaleConte va in crisi. Senza redditi e bonus da offrire, cosa rende attrattivo il M5s?
Il presidente del M5S, Giuseppe Conte con il fondatore Beppe Grillo, Roma, 17 giugno 2023 (Ansa)
Il presidente del M5S, Giuseppe Conte con il fondatore Beppe Grillo, Roma, 17 giugno 2023 (Ansa)

In politica è sempre presto per parlare di scomparsa definitiva, ma certo il declino del M5s pare inarrestabile. Vi diranno che le Europee non sono le elezioni più consone a misurare le forze del movimento fondato da Beppe Grillo - ed è vero -, ma il risultato del 2024, quel 9,99 per cento che Marco Travaglio ha definito «percentuale Lidl», è comunque deludente se paragonato con le tornate del 2014 (21 per cento) e 2019 (17 per cento). Se si pensa che alle politiche del 2018 aveva raggiunto il 32 per cento, si comprende bene quale sia la tendenza.
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Certi nodi iniziano a venire nel pettine. Quando si inizia a parlare di restyling del nome, di "errori nella comunicazione", di "allargamento del direttivo" significa una sola cosa: crisi. E quello del M5s, a ormai quasi vent'anni dai primi post di Grillo, pare uno di quei crolli da cui è difficile rialzarsi, soprattutto perché si tratta di una crisi ...

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