«I 21 copti decapitati dall’Isis rappresentano il più grande caso di martirio cristiano del nostro tempo»

Di Leone Grotti
24 Febbraio 2015
Gli egiziani assassinati in Libia sono stati canonizzati dalla Chiesa copta-ortodossa. Intervista al vescovo di Minya, da dove proveniva la maggior parte di loro

taz-copti-cristo

La Chiesa copto-ortodossa in Egitto ha annunciato che i 21 cristiani uccisi dallo Stato islamico in Libia sono stati ufficialmente canonizzati come martiri. I loro nomi sono stati inseriti nel Sinassario copto e verranno festeggiati ogni 15 febbraio. «Icone, manoscritti e storici ci hanno testimoniato le gesta dei martiri fin dall’alba del cristianesimo ma questo è il più grande caso di martirio cristiano del nostro tempo», dichiara in un’intervista a tempi.it Anba Macarius (foto sotto a destra), vescovo copto-ortodosso di Minya, il governatorato egiziano da cui proveniva la maggior parte dei 21 cristiani sgozzati dai jihadisti.

Eccellenza, lei credeva ancora nella liberazione dei 21 cristiani?
Ci speravo, ma ci aspettavamo dal giorno in cui sono stati rapiti che sarebbe finita così. I terroristi danno sempre ai cristiani sequestrati una scelta: abiurare la fede e diventare musulmani o essere uccisi, e noi eravamo sicuri che i nostri figli non avrebbero rinnegato il cristianesimo. Ma sapevamo anche che loro non li avrebbero mai rilasciati. Dalle immagini diffuse prima dell’annuncio della loro morte, avevamo già capito che erano stati uccisi.

anba-macarius-minya-vescovo-copto-ortodossoChe cosa ha provato?
Un grande dolore per la brutalità con cui sono stati uccisi, dolore per le famiglie che ondeggiavano tra speranza e disperazione e dolore per l’Egitto, perché quanto accaduto è un attacco al nostro Stato. È stato doloroso anche perché la vita è preziosa e sacra e nessuno ha il diritto di privare un altro uomo della sua vita. Se ci sforziamo così tanto per proteggere gli animali, figuriamoci quanto dovremmo fare per gli uomini.

Come hanno reagito le famiglie?
Quando è stato diffuso il filmato che mostra il massacro, alcuni dei parenti sono crollati, altri sono svenuti. La moglie di uno degli uomini è stata portata in ospedale in stato di shock. La prima reazione dunque è stata di sorpresa, stupore, risentimento e rabbia. Poi però sono stati anche consolati.

Da cosa?
La Chiesa ha fatto sentire la sua vicinanza, così come lo Stato. Il presidente Al-Sisi ha rilasciato un comunicato, ha ordinato raid aerei, ha dichiarato un periodo di commemorazione, annunciato la costruzione di una chiesa in loro onore e si è recato di persona in Cattedrale per esprimere le sue condoglianze al Papa [copto] Tawadros II. Il primo ministro, invece, è andato a visitare le famiglie nei loro villaggi. Tutto questo ha contribuito a calmare le famiglie ma c’è una cosa più importante di tutte le altre.

Quale?
Hanno realizzato che i loro familiari erano cristiani coraggiosi, che al pari degli altri martiri non hanno rinnegato la loro fede e così lo shock si è trasformato in senso di orgoglio. Certo, il senso umano di perdita, e il modo in cui li hanno persi, continua a pesare su di loro.

I cristiani di Minya hanno subìto molte persecuzioni da parte dei Fratelli Musulmani in passato. Come ha reagito la comunità islamica?
I musulmani di Minya ci hanno dimostrato il loro affetto e hanno condannato quanto successo. Si sono affrettati a farci le condoglianze e a piangere per l’orrore. Anche a livello ufficiale il fatto è stato condannato e noi ringraziamo per questo i musulmani.

libia-cristiani-stato-islamico-isisIl video diffuso dall’Isis mostra i cristiani pronunciare il nome di Gesù Cristo prima di essere decapitati. La Chiesa copto-ortodossa li ha dichiarati martiri.
La tradizione cristiana ci dice che questa è un’abitudine dei martiri, che loro chiedano cioè agli aguzzini di lasciarli pregare prima di essere uccisi. In quel momento hanno pregato per i loro assassini, per i giudici che li hanno condannati e per i boia. Quando muovevano le labbra, chiedevano a Dio di confermarli nella fede e di perdonare i loro uccisori, così come insegnato dal primo martire, Gesù Cristo: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».

Che valore ha la loro testimonianza?
Pronunciando il nome di Gesù Cristo prima di essere uccisi, hanno confermato di essere morti da cristiani, in nome della loro fede e fedeli fino all’ultimo secondo. Così hanno meritato il Regno dei cieli, come sta scritto nell’Apocalisse: «Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita». Questo è il più grande caso di martirio cristiano del nostro tempo.

Abdel Fattah Al-Sisi ha promesso che farà costruire una chiesa in onore dei martiri. Che cosa significa per voi?
Il Presidente sa che questo significa molto per i copti e li rallegra, soprattutto perché costruire una chiesa è una delle cose più difficili per le leggi attuali. Quando l’annuncio è stato fatto la gente presente al memoriale per le vittime ha applaudito a lungo perché sa che costruire una chiesa è la cosa più grande che si possa fare, dal momento che rimane immortale e serve la vita di molti, ma anche perché è la Chiesa a preparare i martiri.

egitto-al-sisi-al-azharLa vita dei cristiani è migliorata con la presidenza di Al-Sisi?
Sì, non c’è dubbio, ed è per questo che l’abbiamo sostenuto, contribuendo in modo importante alla sua elezione. Nonostante questo, le necessità dei copti richiederanno ancora molto tempo per essere soddisfatte perché nel tempo abbiamo accumulato molti problemi. Serve un cambio di cultura e questo richiede tempo, soprattutto per quanto riguarda il rifiuto o l’accettazione del pluralismo, della diversità e della coesistenza. Questo vale per tutto, non solo per la religione, ma quello che i cristiani hanno patito nei secoli è indescrivibile.

Papa Francesco ha chiamato «martiri» i 21 cristiani. Sentite la vicinanza della Chiesa cattolica?
Anche la Chiesa cattolica onora i martiri e crede nella loro intercessione. C’è un dialogo continuo tra le nostre due chiese per quanto riguarda le cose che abbiamo in comune. Siamo in ottimi rapporti.

Al-Sisi ha chiesto una «rivoluzione religiosa» davanti ai leader musulmani della moschea universitaria di Al-Azhar, autorità del mondo sunnita. È un passo importante per fermare la violenza islamista?
Il Presidente ha chiesto la revisione di alcuni testi che vengono male interpretati dagli estremisti e sui quali questi si basano per sostenere i loro atti di violenza e terrorismo in nome dell’islam. Tuttavia Al-Sisi non voleva attaccare Al-Azhar, che è un’istituzione moderata e il primo riferimento per i musulmani. Ha chiesto agli studiosi di combattere certe visioni errate e parte del materiale utilizzato. Io però ci tengo a sottolineare che Al-Azhar coopera con la Chiesa copta davanti ai tanti rischi che corriamo.

@LeoneGrotti

Articoli correlati

16 commenti

  1. Kops in Khollo1

    Secondo i nostri tg, nessun bombardamento riesce a distruggere le linee di rifornimento, nessuna autorità a bloccare i conti bancari e i flussi finanziari che alimentano questi combattenti indomabili, altissimi, dotati di super-poteri, ad identificare le loro comunicazioni (ci riesce solo la Katz). E nessun media vede che essi ricevono gran parte dei materiali attraverso la frontiera turca, e che il Governo turco sta apertamente sostenendo i jihadisti contro la Siria, e a questo scopo anche Washington ha spedito – in accordo con Erdogan – 400 istruttori militari e CIA ad addestrare i «terroristi moderati» anti-Assad.

    Sempre secondo Bernie Suarez citato da Blondet (Unlimited War! ISIS Psyop Theater Comes to Full Fruition) lo scopo della Grande Finzione in corso con sì vasto spiegamento di mezzi sarebbe essenzialmente questo: davanti ad un Nemico così potente, gli americani possono rivendicare l’uso «illimitato» della loro «capacità militare», dove, quando e contro chi vogliono («Un impero tirannico non può sognare di meglio»).

    L’altro è che con lo spauracchio dell’ISIS l’Europa viene convinta a restare militarmente soggetta a Washington, quando magari vi si manifesta qualche tentazione di prendere le distanze dalla NATO.

    Nel caso qualche paese NATO non fosse lesto rispondere all’appello ci potrà sempre essere al bisogno qualche attentato di massa, sul modello Charlie Hebdo, un false flag ferocissimo attribuibile ad ISIS.

    1. Raider

      I complottisti funzionano così, a forza di paranoie a flusso costante e paramtri vaiabili:
      – se un flmato prodotto ai jihadisti è ‘tecnincame perfett’, non è dei jihadsti, ma dei servizi segreti occidentali;
      – s un filmto presnta imperfezioni tecniche – figure spoporzionate, immagini sfocate e così via -, è dei servizi segreti occidentali, che lo fanno apposta;
      – Blondet, che sostiene tuto e il contrario di tutto, afferma chi i Pesi occidentali sono sponsor e manutengoli dei jihadisti;
      – però, per Bondet e i filo-islamici che (di)pendono dalle sue variazioni sul tema complottista, gli Occidentali
      – non possono intervenire nemmeno per difendersi da minacce dirette e esplicite;
      – se, però, non intervengono, è la prova che sono in combutta con i jihadisti;
      – gli Occidentali devono negoziare e dialogare con i jihadisti del ‘Califfato’, legittimandoli;
      insomma, tutto va bene per chi è in malafede e diffonde le scemenze di cui complottsti si rimpinzano per rigurgitarle anche qua.

  2. David

    “…Al-Azhar, che è un’istituzione moderata… ” ??? questa è bella.
    L’imam di questa università ha, sì, recentemente condannato i guerriglieri dell’IS, ma ordinando la loro crocifissione dopo avergli amputati una mano e un piede, così come prescritto dal Corano!
    Se questi sono i moderati, siamo sistemati bene!
    Siamo dei ciechi che non vedono, o non vogliono vedere, la realtà: l’islam è una religione violenta, e solo chi non segue il Corano può definirsi ‘moderato’ (ma così si pone automaticamente fuori dalla religione islamica!).

  3. Kops in Kollo

    Scrive Blondet nel suo ultimo articolo :

    Cosa sappiamo noi, noi comuni mortali, dell’ISIS? Tutto ciò che ne sappiamo – le sue battaglie presuntivamente in corso, le sue fulminee avanzate, le sue decapitazioni, i suoi proclami – viene dai video siglati SITE, dai Media allarmistici, dai tg. Ossia da «una monumentale campagna pubblicitaria di cui i Media gratificano coscientemente Daesh», scrive Bernie Suarez, un ex militare americano con formazione in medicina e psicologia. «A credere all’industria mediatica, l’intelligence di Daesh è capace di superare tutti i servizi d’intelligence militare del mondo, di sfuggire a tutti i sistemi di sorveglianza internazionali, anche quelli illegali della NSA; capace non solo di battersi su più fronti in più paesi allo stesso tempo, ma di vincere perfino!». E sul web si rivelano «programnmatori sopraffini, super-hackers, imbattibili e irrintracciabili», perfetti nel produrre video d’alta qualità, o stampare riviste di lusso patinate e colori inglese; audacissimi nel richiamare su di sé bombardamenti aerei con le loro sanguinose vanterie e decapitazioni provocatorie (quale altro gruppo armato è contento di farsi bombardare?), da cui escono poi intatti, come i mostri dei videogiochi.

    Che siano davvero parte di un videogioco, ne ha avuto il sospetto – ed è tutto dire – persino Fox News, la tv più neocon che esista al mondo, di Murdoch.

    Proprio a proposito del video dove ISIS, comparso immantinente in Libia, decapita i 21 copti sulla spiaggia, Fox dice: «Diverse anomalie suggeriscono che almeno parte di esso è stato girato su schermo verde (green screen) e lo sfondo è stato aggiunto in seguito»… la tv neocon nota che tutti i nerovestiti sono molto più alti delle povere vittime in tuta-Guantanamo, che sembrano nani al confronto. Quanto? Semplici calcoli antropometrici consentono di appurare che la statura media dei jihadisti, nel video, supera i 2 metri e 10.

    1. Ale

      @kops in mollo ..allora quando vedremo Foley, il soldato Giordano bruciato vivo, il giornalista giapponese e tutti gli altri trucidati ritornare VIVI da là sulle loro gambe ti crederò.. Che ci sia gente che guadagna sulla vendita di armi non spiega alcunché ovvero non penso che siamo governati da menti così “sopraffine” che vogliono solo guerre perché alla lunga ci rimettono i “loro” investimenti in altri settori.. Poi riguardo all’ultimo video sembra sia falso lo sfondo del mare ma non le teste decapitate che ci sono.. Sono reali. ..Io fossi in te controllerei se hanno anche dei bravi artigiani che costruiscono teste in materiale sintetico..forse trovi il fornitore in occidente, accanto casa tua , pacchi di teste mozze in plastica pronte per l’uso.

      1. Raider

        Anziché prendere atto della realtà, i complottisti preferiscono rifugiarsi nelle loro trame fantasiose e in problemi ‘tecnici’ su cui possono essere ritenuti esperti giornalisti del tutto obbiettivi come Blondet: quello secondo cui, è bene ricordarlo, gli assassini di Charlie Hebdo si sarebbero prestati a una sceneggiata per distogliere l’attenzione da agenti dei servizi segreti occidentali, fossero francesi o americani, che potevano finire i redattori di CH indisturbati. Beninteso, questa è solo una delle possibili versioni dei fatti che Blondet spacciava: ce n’erano altre e tutte andavano ugualmente bene, a lui e ai complottisti paranoici, pur di non prendere in considerazione l’evidenza dei fatti, anziché le dietrologie a non finire.
        In questo caso, Blondet e complottisti filo-islamici si sbizzarriscono in mille ipotesi, illazioni, sospetti, assurdità paranoiche al solo scopo di assolvere l’Islam che, intanto, impone all’Ue l’immigrazione e una strisciante islamizzazione che si avvale del prezioso supporto del politicamente corretto: e così, eccovi bella pronta la balla fumante dell’Isis diretto e controlalto dall’Occidente, anzi, dagli US.A.:
        però, non appena si sparge la voce che l’Occidente e in particolare, gli U.S.A. vuole intervenire con truppe di terra contro l’Isis e Boko Haram, subito i complottisti, Blondet, Chiesa e Hamas protestano che, non si deve, guai e guerra a Occidente, U.S.A. e Ue, che si è mesa in casa un atrentina di milioni di islamici ‘moderati’: cosa che, Chiesa in quanto Giuletto a parte, a Blondet e ai mentecatto-islamici è sfuggita, non importa, non li preccupa, non gli fa venire né passare dalla testa nulla di complottistico, senza cui resterebbero vacanti,

  4. F O' Kauld

    @Reinvio_Qui

    Washington ha una paura folle della pace e ricorre ad Hollywood (o a Rita Katz) con morti veri o finti che servano al suo scopo che è sempre e soltanto la guerra permanente, che sia Libia o Siria o Iraq o Ucraina. Sulla guerra permanente si basa la sua economia ed il suo potere. I BRICS stanno emergendo come fonte di stabilità e quindi sono il nemico numero uno.

    1. Raider

      Quello che i complottisti temono è la loro instabilità mentale, dato che gli capita spesso di rivoltare la frittata:
      – l’Isis non è combattuto dagli Occidentali perchè combatte al loro posto; ma è anche vero che
      – gli Occidentali fanno combattre al loro posto cpntro l’Isis curdi, iracheni e Assad; e comunque, resat inteso che
      – se gli occidentali intervengono con truppe di terra in Siria o contro Boko Haram, il loro è imperialismo;
      – lo stesso in Libia: gli occidentali finanziano e appoggiano l’Isis;
      – se interviene contro l’isis in Libia, l’Egitto è il braccio armato dell’imperialismo occidentale;
      – se l’Occidente si arma per intervenire in Libia, insieme all’Egitto o in proprio, allora, è perché è imperialista e non si azzardi a farlo, anche Hamas, faro del mondo civile socialmente, culturalmente, e politicamente progredito, si unirebbe all’Isis;
      – se la Russia si dice disposta a intervenire militarmente contro l’Isis – già, perché non lo fa? Che sta aspettando, ancora? E perché non si muovono i Brics, una buona volta? -, da sola o in una colazione internazionale capeggiata o di cui sia parte l’Egitto: o se l’Egitto, armato e su mandato e perc onto dela Russia interviene, allora, va bene, nulla da ridire;
      – l’immigrazione massiccia in Occidente, incoraggiata e non solo tollerata dagli Occidentali, non è considerata dai compoliottisti filo-islamisti una fattore di instabilità: anzi, è la garanzia dell’islamizzazione dell’Ue, a tutto vantaggio dei Brics, magari;
      – non si capisceperchè gli immigratio non vogliono andare nei Brics: Cina, India, Russia, Brasile, Sudafrica, mettiamoci anche qualche “tigre” o tigrotto asiatico, dovrebbero essere le mete ambite da tutti gli immigrati del Terzo Mondo;
      – non si capisce perché i complottisti non indichino nei Brics le mete agognate dell’immigrazione diretta in Occidente
      o meglio, lo si capisce molto bene: quello che gli preme è la lotta all’Occidente, da portare fin nell’Ue per dhimmizzarlo, come avviene già nelle forme più diverse: e per es., la Francia post Charlie Hebdo è in evidente stato di soggezione di un Islam che, al solito, fa la “vittima doppia” essendo doppiamente vittorioso e minaccioso: tutto ciò che, per un ragione o un’altra, rischia di non piacere ai musulmani ‘moderati’, è una provocazione a cui, come si dice, “l’Islam europeo” ovvero l’Europa in via di islamizzazione “reagirà fermamente.” Siamo avvisati, con un potenziale nemico in casa che porterebbe il jihad nelle nostre città: eppure, i governi dell’Ue – ah quanto cattivi! – non fanno nulla per fermare o almeno, controllare l’immigrazione (gli immigrati, di questo passo, saranno 15 milioni solo in Italia di qui al 2030, se vi pare una cosa ‘stabilizzante’ ): e per i complottisti che temono la destabilizzazione tutto questo è grasso (di maiale) che cola.

    2. tydft7dfr680rtf68rtf680rf

      I bric sono un’accozzaglia di ognuno-per-sé-e-Cristo.per-tutti.
      Non costituiscono nessuna organizzazione.
      Lì ci sono gli stati più forcaioli della Terra, spiazzati ultimamente solo dagli schiavisti dell’isis.
      Un po’ meno delinquenti sono la Russia ed il Brasile.
      Ma si tratta, entrambi, di stati ancora socialmente a livello di immense Scampìa e Casal di Principe.
      La Russia ha risorse naturali e capacità ingegneristiche da primeggiare, ma non ne ha l’intenzione al di fuori del loro pollaio al tempo dell’impero comunista.
      L’isis sarà polverizzato, è solo questione di tempo.
      E tolta la Russia, che costituisce un caso a sé stante, il resto dei bric, se non vendono all’Occidente, faranno patatrac.
      Non si può sostenere a lungo un’economia aggressivamente produttiva come quella cinese senza mettere un’ipoteca ambientale che peserà come un macigno alla generazione futura, e contenendo i costi a ritmi di lavoro da laogai.
      Tira la corda…poi la corda si rompe.
      Tolto l’isis e boko haram e satanismi congeneri, c’è accordo con tutti e posto per tutti, ma a pari dignità e rispettando le regole del gioco.

      1. yoyo

        Potevi dire le stesse cose senza nomimare Cristo, dato che i bric sono governi laicisti, persino persecutori (ad es. La Cina).

        1. Raider

          Tutte queste cose, verissime, sono ignorate o mistificate dai filo-islamici, che tengono a evidenziare e a rivendicare le ‘radici’ naziste dell’islamismo. E se i Brics non costituiscono ancora quella sorta di Direttorio multipolare favoleggiato dai nemici islamici dell’Occidente, date le debolezze strutturali, ritardi e squilibri interni che non ne garantiscono la stabilità e l’affidabilità che, con interessi geo-strategici non definiti in modo tale da delinearne l’effettiva compatiblità, non possono fare dei Brics una realtà omogenea, rimane un dato evidente e sicuro che prescinde da questo quadro suggestivamente evocato dai complottisti filo-islamici come diversivo: vale a dire, che l’immigrazione in Occidente e nell’Ue è lo strumento di penetrazione islamica che incide in profondità e in modo permanente e irreversibilmente sulla fisionomia politica, culturale e demografica dei Paesi che ne sono investiti.

  5. Lamberto

    Hanno solo applicato quanto prescritto dal Corano: «Instillerò il mio terrore nel cuore degli infedeli; colpiteli sul collo e recidete loro la punta delle dita… I miscredenti avranno il castigo del Fuoco! … Non siete certo voi che li avete uccisi: e’ Allah che li ha uccisi» (Sura 8:12-17).

    Se penso che noi continuiamo beatamente a permettergli di costruire moschee a casa nostra, dove recitano questi e tanti altri versetti, mi avvilisco.
    Chissà quanta altra gente dovrà crepare prima che ci rendiamo conto di quanto sia violenta e sanguinaria la religione islamica, senza favolette varie circa l’islam ‘moderato’.

  6. Reinvio_qui

    Dal sito di Thierry Meyssan “Rete Voltaire” – 23 febbraio 2015

    I Fratelli Musulmani hanno rivelato di aver inviato una delegazione a visitare 23 paesi per chiedere di cessare il loro sostegno al governo egiziano di Abd al-Fattah al-Sisi. Sul profilo Facebook di un membro di questa delegazione, una foto è stata postata, confermando un incontro al Dipartimento di Stato Statunitense, in gennaio 2015.

    La delegazione (foto) rappresentava ufficialmente il Consiglio della Rivoluzione Egiziana (ERC), organo interamente controllato dalla Confraternita. Comprendeva il giudice Waleed Sharaby, il Dr. Gamal Heshmat (ex parlamentare, futuro presidente dell’Assemblea Nazionale Egiziana esiliato in Turchia), il Dr. ‘Abd Al-Mawgood Dardery (ex parlamentare del partito della Giustizia e della Libertà), Tharwat Nafea (ex parlamentare, anche lui responsabile dell’Assemblea Nazionale Egiziana, in esilio) e Maha ‘Azzam (ricercatrice incaricata alla Chatham House e attuale presidente dell’Assemblea Nazionale Egiziana, in esilio).

    La stampa egiziana si è indignata del ricevimento a Washington di una delegazione di un’organizzazione terrorista e ha chiesto che il presidente al-Sisi boicotti il summit anti-terrorismo della Casa Bianca, il 18 febbraio. Ma quest’ultimo, alla fin fine, ha partecipato a questo summit.

    Il dipartimento di Stato ha riconosciuto la visita, ma ha preteso che la delegazione fosse stata ricevuta insieme ad altri ex parlamentari egiziani, e non in qualità di Fratelli Musulmani. Questa versione, però, non da conto della tournè internazionale della delegazione e il dipartimento di Stato non è stato in grado di indicare chi fossero questi ex parlamentari non membri della Confraternita, che avrebbero dovuto accompagnarli. I Fratelli Musulmani sono una società segreta notoriamente legata al MI6 britannico. Hanno tentato vari colpi di Stato nei paesi arabi negli ultimi sessant’ anni; ma sono riusciti ad arrivare al potere pacificamente in Turchia (Recep Tayyip Erdogan), in Tunisia (Rached Ghannouchi) e in Libia (governo di Tripoli, non riconosciuto dalla Comunità Internazionale). Il teorico della Confraternita, Said Qotb, è la principale referenza intellettuale dei movimenti terroristici attuali. La maggior parte degli ufficiali dei Al-Qaida sono ex membri dei Fratelli Musulmani.

    1. Raider

      Un altro tentativo dei complottisti di intorbidare una situazione ingarbugliata, tale proprio per gli stessi complottisti che ci provano: se le cose stanno così, se, dunque, gli U.S.A. sono davvero dalla parte dei Fratelli Musulmani, gli islamisti dovrebbero trarne le debite conseguenze e quindi, dovrebbero
      – denunciare tutte le organizzazioni islamiche presenti nell’Ue, che controllano centri culturali, “catene” di moschee, organizzazioni di solidarietà che predicano l’islamizzazione graduale e soft dell’Ue per via demografico-migratoria e di instaurazione progressiva della sharya anche in Europistan:
      – non attaccare i generali egiziani comandati da Al Sisi che hanno spazzato via i Fratelli Musulmani, così che l’esercito egizionao era accusato fino al’altro ieri di essere la longa manus armata degli U.S.A:
      – spiegare la ragione per cui gli U.S.A. hanno spinto per l’abbattimento di Mubarak, alleato degli U.S.A. e amico di Israele, visto che, poi, la situazione di un controllo dall’alto è stata ristabilita come era con Mubarak e come oggi sarebbe, a sentire le sirene stonate filo-islamiche, con un Al Sisi “intermediario fra U.S.A. e Russia” o addirittura, “vassallo” – direbbero i complottisti: solo se fossero coerenti – della Russia:
      – i patroni dei complottisti nonché promoter dell’islamismo da Gaza all’Ue dovrebbero caldeggiare l’intervento egiziano contro l’Isis in Libia, in modo da fare di Al Sisi l’uomo che “combatte le guerre per conto di altri”:
      – ogni abbozzo di analisi politica pasticciata salta per aria di fronte al’autentica passione e vocazione dei complottisti per gli intrighi e le dietrologie, così che
      – gli islamici che fanno politica, sia in armi che con altri mezzi, sono tutti strumento dell’oppressione occidentale. e per limitarsi alla Turchia
      – Ataturk era ebreo e Erdogan, volto presentabile e modello di un possibile ‘Islam europeo’, che sta lentamente cancellando e ridimensionando le riforme di Ataturk, è un servo degli occidentali, mentre chi sarebbero i difensori di non si capisce che, i laici che si battono per quella orrenda laicizzazione di stampo occidentale sul piano del costume, ‘americanizzato’ e dei diritti religiosi, per esempio dei cristiani, per cui i complottisti non hanno mai speso un solo copincollaggio perché nei siti cui attingono non si trova di questa merce?
      – i complottisti riportano una notizia relativa a gennaio il cui valore politico reale è sconfessato dalla visita dello stesso Al Sisi a Washington il 18 febbraio, cioè, dieci giorni fa. Perchè questa inutile e grottesca, farsesca prova di paranoia? Perché, olte a proseguire nell’operazione “Occupy Tempi.it”, i complottisti possono sviare l’attenzione dalla notizia che “Tempi.it” pubblica per commentarla in questo thread: che i copti sono stati uccisi perchè cristiani, cosa che non merita alcun commento né vale una sola bufala da riporto per cui sono sempre pronti a fare da segugi: e perch^, così con quest’azione doversiva, possono fare dimenticare che la rappresaglia egiziana a questo massacro è stata vista assai negativamente dai complottisti filo-islamici e con contorno di minacce dai loro referenti islamici di Hamas.

      1. Menelik

        Che quello sia un filo-islamico che si è intrufolato qui non c’è dubbio.
        Non può essere così tordo da essere un semplice grillino.
        Ripete la stessa pappardella tutte le volte.
        E’ uno che parteggia per l’isis.

  7. Ale

    Perché qua in Europa continuiamo a definire ” dittatori” gente come Al Sisi quando invece è il contrario ?! Ricordo bene come tutti parlavano bene delle primavere arabe , eppure abbiamo visto chiaramente che già allora sventolavano bandiere nere, allora sconosciute, del Califfato. È quasi certo che i finanziatori occulti di questi siano ricconi di paesi come Arabia, Dubai, Qatar ecc.non i paesi ma gente la residente e io mi chiedo come possiamo continuare a fidarci di questi ambigui paesi. Ufficialmente sono alleati ed in buoni rapporti con Europa ed Usa ma sotto sotto , ricconi di laggiù, premono per “islamizzare il mondo” e finanziano sembra l’ISIS oltre a corsi di finanza anche da noi. Tanti sono ammaliati dai loro soldi e quindi la vedo dura , avremo ovunque Sharia e tribunali coranici , Israele sempre più isolato , Ebrei che fuggono dall’Europa già antisemita, sinistrorsa ed ora sempre più affamata di soldi e capitali . E chi ha più soldi degli emiri ?? Ieri sera ho visto una trasmissione con un politico PD musulmano che ribadiva come si dovesse continuare l’accoglienza perché sono dei disperati e non terroristi. Nessuno ha fatto notare al signore che oggi non sono terroristi ma che un domani, ormai naturalizzati europei, i loro figli possono diventarlo, dietro a Sure che imperano di uccidere , come quelli di Parigi, della Danimarca e come quelli arruolati nell’ISIS , tutti musulmani. Perché non accettano di rivedere questo libro, ristampando lo ovunque senza quelle Sure e facendo ovunque accordi storici ed ufficiali di abolire la Sharia o di non reclamarla mai?? No , loro vogliono moschee, altrimenti siamo noi i razzisti.

I commenti sono chiusi.