1988. Da un pallonetto di testa nascono i Jack’s heroes irlandesi

Di Emmanuele Michela
05 Giugno 2012
Fu l'esordio ufficiale in una competizione per nazionale per la green army. Il gol di Hougthon è entrato nella storia del calcio irlandese perché mise al tappeto la vittima più odiata: l'Inghilterra.

Nuovo articolo della serie “Verso gli Europei”: torniamo al 1988, anno dell’esordio in un trofeo internazionale per l’Irlanda. Che debuttò nel migliore dei modi.


Un debutto così non se lo sarebbe immaginato nessuno.
Era una squadra nerboruta e gagliarda l’Irlanda che si qualificò per la prima volta agli Europei nel 1988. Agli ordini di Jack Charlton (fratello del più noto campione del mondo inglese Bobby) la Green Army arrivò per la prima volta alla fase finale di una competizione per Nazionali, dando inizio a un ciclo vincente che l’avrebbe portata anche ai Mondiali in Italia. Per la musica irlandese diventarono i “Jack’s Heroes”: questo il titolo della canzone scritta dai gruppi folk The Dubliners e The Pogues, dove s’inneggiava a quell’undici magico, che in poco tempo conquistò il cuore della gente: «Too-ra-loo Too-ra-loo. And we’ll follow Jack’s heroes whatever they do», si cantava a Dublino nel ’90. Un fatto strano, se si pensa che da quelle parti football vuol dire England, ergo il calcio è guardato con un filo di ostilità. Ma non dopo quell’esordio del 1988, in cui agli irlandesi capitò d’incontrare proprio l’Inghilterra.

È il 12 giugno. La formula degli Europei è ancora vecchio stampo, e quindi ci sono solo due gironi da quattro squadre. Negli anni Ottanta la Green Army è cresciuta enormemente, sia in gioco di squadra (e qui si vede la mano di Jack Charlton), sia nei singoli giocatori: è l’Irlanda di Ronnie Whelan (15 anni al Liverpool e più di 350 presenze), di Kevin Moran (10 anni con la casacca dello United e due FA Cup), del capitano Frank Stapleton, del giovane Niall Quinn e soprattutto di Ray Hougthon. Un nome, quest’ultimo, che Pagliuca ricorda bene: suo fu il gol ai Mondiali del 1994, che fulminò il mal piazzato numero 1 della Samp nel clamoroso esordio dell’Italia in quella competizione.

Ma se chiedi di Houghton ad un irlandese, ti parlerà prima di tutto di un altro gol di questo giocatore: fu lui che al sesto minuto di quell’indimenticato match contro l’Inghilterra del 1988 regalò alla sua Nazione il debutto migliore nel calcio che conta. Le mani nei (pochi) capelli di Jack Charlton rendono bene l’idea dell’incredibilità di quella vittoria: i lord della casata nazionale del calcio superati dagli giovani garzoni del paese, un secolo di storia sportiva targata UK spodestata dall’esordio grintoso di chi il calcio aveva iniziato a gustarlo seriamente solo da qualche primavera. Inutile poi accennare alla rilevanza storica che una vittoria simile poteva avere, dopo secoli di dominazione britannica sul suolo irlandese. Quel colpo di testa di Houghton è una palombella leggera dalla destra dell’area di rigore, a scavalcare l’incolpevole Shilton, e ha fatto letteralmente la storia del calcio: il resto dell’Europeo fu amaro per gli uomini di Charlton, che arrivarono terzi nel girone e non riuscirono a qualificarsi. Ma quell’1-0 sugli inglesi, quella superiorità che per una volta riuscirono a ribaltare diede al fallimento altre tinte.

L’Irlanda torna agli Europei quest’anno, dopo 24 stagioni di lontananza. È forse un caso, ma le sole due volte che è riuscita a qualificarsi al Campionato europeo di calcio lo ha fatto con allenatori non irlandesi. Charlton era inglese, e al girone dell’88 fecero fuori proprio i Three Lions. Trapattoni è italiano, e la sua Irlanda se la vedrà proprio con gli Azzurri… Se il 18 giugno gli uomini di Prandelli dovessero perdere non venite a chiedermi il motivo….

 

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– Euro 2004. Nessuno avrebbe mai scommesso sulla Grecia (tranne Emilio Fede)
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