Memoria popolare

1976: Mp si presenta a Cesena per voce di Ernesto Giorgi, sacerdote

Di Romano Colozzi
19 Luglio 2024
L’articolo sul settimanale della diocesi che annunciava la costituzione del Movimento Popolare nella città romagnola come tentativo di restituire «rilevanza culturale e sociale» ai cattolici
Il titolo del “Corriere Cesenate” del 7 febbraio 1976 sul convegno di presentazione del Movimento Popolare a Cesaena
Il titolo del Corriere Cesenate del 7 febbraio 1976 sul convegno di presentazione del Movimento Popolare a Cesaena

Il 7 febbraio 1976 sul Corriere Cesenate, il settimanale d’informazione ufficiale della diocesi di Cesena-Sarsina fondato nel 1911, appariva un articolo dal titolo “Convegno del Movimento Popolare” a firma di un 30enne sacerdote diocesano, don Ernesto Giorgi. L’articolo annunciava il convegno che il giorno dopo, domenica 8 febbraio, si sarebbe svolto presso il teatro Jolly per la costituzione ufficiale del Movimento Popolare a Cesena.

Il programma prevedeva tre relazioni: la prima, dal titolo “Per una nuova presenza politica di cattolici: il Movimento Popolare” sarebbe stata svolta dal sottoscritto Romano Colozzi, da nemmeno otto mesi consigliere comunale eletto nelle liste della Democrazia cristiana; la seconda, dal titolo “Movimento Popolare e Democrazia cristiana”, sarebbe stata tenuta dall’ex vice sindaco di Milano Andrea Borruso; la terza, “Strutture organizzative e obiettivi politici del Movimento Popolare a Cesena”, era affidata a Claudio Riva. Don Giorgi era uno dei 29 firmatari, provenienti da realtà diverse del mondo cattolico cesenate e diocesano, del manifesto con cui il Movimento Popolare si proponeva alla cittadinanza.

L’offensiva radical-borghese contro i cristiani

«Dopo una nutrita serie di incontri con realtà di base, associazioni e movimenti svolti nei mesi scorsi», esordiva l’articolo, «ora il Movimento Popolare si propone pubblicamente a tutto il mondo cattolico e a tutta la cittadinanza». Seguiva la spiegazione della genesi di questa realtà:

«Il Movimento Popolare nasce principalmente dall’esigenza di un’ampia base popolare cattolica che, vivendo il cristianesimo come fatto globale che coinvolge tutta la persona e tutta la realtà, ne avverte la rilevanza culturale e sociale. Dopo aver assistito, in questi ultimi anni, ad una progressiva accentuazione della crisi di identità dei cristiani, che hanno vissuto una separazione sempre più grande fra la loro fede e le loro responsabilità sociali e politiche, cogliamo ora i segni chiari di un recupero di coscienza e una volontà diffusa dei cattolici di partecipare nuovamente alla costruzione della società con un proprio volto ben definito, accanto ad altre forze di ispirazione diversa».

Giorgi vedeva in atto un’offensiva contro i cristiani:

«Tale recupero ci sembra quanto mai necessario e improrogabile, perché è in atto nel nostro paese una tendenza, che diventa sempre più marcata, ad eliminare e comprimere in limiti molto ristretti la presenza dei cristiani. Questa offensiva, di matrice radical-borghese, dopo il 15 giugno [la data delle elezioni amministrative del 1975 che avevano visto la vittoria del Pci in molte grandi città italiane, ndr] trova nell’asse Pci-Psi il suo polo politico di riferimento e ha come obiettivo ultimo l’appiattimento di ogni identità e il conseguimento di una indistinta uniformità culturale, sociale e politica. Molti cristiani, per un malinteso progressismo, diventano complici di questo progetto totalitario quando considerano la fede semplicemente come un fatto privato ed intimistico che non investe la globalità della persona e dei suoi rapporti con la realtà. Il fatto cristiano viene ridotto a pura regola morale, mentre i criteri di giudizio e di azione nel mondo vengono presi dall’ideologia vincente».

La battaglia per una «democrazia sostanziale»

Il Movimento Popolare, viene spiegato nell’articolo, nasce perché sia possibile una democrazia sostanziale.

«Il Movimento Popolare invece è il tentativo di riaggregazione di un soggetto popolare cristiano, consapevole della sua storia, cosciente dell’identità che lo costituisce, portatore di un progetto di vita alternativo, che possa occupare perciò tutti quegli spazi politici che l’organizzazione sociale si dà (scuole, università, quartieri, cooperative, consorzi, comprensori, eccetera). La democrazia infatti è reale e non solo formale quando i soggetti politici presenti nella società hanno spazio e agibilità politica per ottenere dalle istituzioni il rispetto e la risposta alle proprie esigenze e ai propri bisogni. Il Movimento Popolare si batte quindi per una democrazia sostanziale e realmente pluralista, perché pretendendo uno spazio per sé lo pretende anche per ogni altro soggetto politico popolare e per tutti coloro che hanno dei valori da esprimere. Si intende per “soggetto popolare” ogni realtà umana che si riconosca in una unità culturale, religiosa, etnica o di altro tipo e che tenda alla compiuta espressione a livello sociale e materiale della propria identità. Dignità di soggetto popolare va inoltre garantita a qualsiasi singola persona che nelle varie strutture sociali di lavoro, di educazione e di prestazione di servizi voglia difendere la propria identità culturale e storica».

L’articolo si concludeva elencando i nomi e la provenienza dei 29 componenti del comitato promotore del Movimento Popolare cesenate, in ordine rigorosamente alfabetico: Alberti Arturo di Comunione e Liberazione, Amadori Leopoldo impiegato di banca, Bazzocchi Bruna insegnante elementare, Benini Giulio consigliere regionale Coldiretti, Bianchi Maurizio di Comunione e Liberazione, Bonfé Paolo della segreteria cittadina della Dc, Brighittini Paolo studente universitario, Cantoni Giuseppe ragioniere capo del Comune, Casadei Aureliano dirigente Acli, Collini Azeglio sindacalista Snsm (scuole medie), Colozzi Romano consigliere comunale Dc, Comandini Giuseppe consigliere di quartiere, Donini Renzo direttore didattico, Fantini Ezio dirigente Acli, Galassi Giuliano presidente di quartiere, Garaffoni Leonardo libero professionista, Giorgi Ernesto sacerdote, Golinucci Renzo studente, Lucchi Sergio idraulico, Magalotti G. Giacomo consigliere comunale Dc, Magalotti Tomaso sindacalista Cisl-Fiso, Maroni Giovanni insegnante, Prati Antonio segretario di zona Coldiretti, Prati Bruno coltivatore diretto, Presepi Quarto consigliere comunale Dc Cesenatico, Quadrelli Daniele sindacalista Cisl, Riva Claudio operatore culturale, Scarpellini Domenico consigliere Unione Cooperative, Spinelli Edmondo operaio.

(1. continua)

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