Centoventi genitori protestano per la proiezione di un film sull’omosessualità a scuola. «Nessuno ci ha informati»

Di Redazione
16 Maggio 2014
Treviso. Un film su un padre omosessuale e con immagini di masturbazione viene proiettato in una scuola media. La rabbia dei genitori lasciati all'oscuro dell'iniziativa

Centoventi genitori hanno scritto al sindaco di Treviso Giovanni Manildo per protestare contro la proiezione di un filmato durante l’orario scolastico in una scuola media. I genitori raccontano che ai loro figli è stato mostrato un video in cui si racconta di un padre che abbandona i figli per intrecciare una relazione omosessuale con un compagno. Alcuni ragazzi sarebbero tornati a casa molto turbati dopo la proiezione, raccontando di alcune scene molto esplicite di masturbazione tra giovanissimi.
La lettera, racconta il giornale locale La Tribuna di Treviso, è stata firmata da 120 genitori di alunni delle scuole medie del Quinto circolo didattico cittadino (scuole comunali di Santa Bona, Immacolata, San Liberale e Monigo). Il filmato è stato proiettato agli scolari delle terze medie del Circolo durante una delle lezioni, radunati all’auditorium del Palladio.

LA PROTESTA DEI GENITORI. I genitori lamentano di essere rimasti all’oscuro dell’iniziativa della scuola. Un’iniziativa presentata come “educazione sentimentale” e organizzata dall’Ulss 9. Dopo la proiezione, ai ragazzi è stato lasciato un quarto d’ora per scambiarsi qualche opinione, e basta. «Sono immagini – ha detto uno dei genitori – che avremmo voluto non vedessero a scatola chiusa i nostri figli, dato che non tutti sono ancora preparati ad affrontare simili tematiche. E infatti qualcuno si è anche sentito male, una volta tornato a casa». «Attenzione: non siamo persone omofobe, ma pretendiamo di essere almeno messi al corrente in anticipo, di certi contenuti. Avremmo voluto ci fosse stata una discussione preventiva, sarebbe stato necessario un filtro. Niente di tutto questo. Nemmeno un discorso introduttivo per gli scolari».
«Sono iniziative – ha detto ancora un altro genitore – che di fatto equiparano i vari tipi di famiglia, senza alcuna distinzione. Noi non siamo contrari alla riflessione e al dibattito, vorremmo però che i nostri figli fossero accompagnati al discernimento e che si dicesse loro, ad esempio, che la Costituzione prevede la famiglia fondata sul matrimonio. E che pur ammettendo la comprensione per altre forme di affettività, una coppia gay non può essere considerata famiglia».

LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE. Come si diceva, i genitori hanno scritto al primo cittadino, ritenendolo responsabile dell’accaduto, in quanto il comune aderisce alla rete Ready (Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere). Il sindaco si è dichiarato disponibile ad un incontro, dichiarando di aver incaricato l’assessore competente di scrivere alle famiglie. E, infatti, l’assessore alle politiche scolastiche Anna Caterina Cabino ha risposto ribadendo la bontà dell’iniziativa e aggiungendo che «la competenza rispetto a una materia così complessa spetti agli esperti quindi a docenti e operatori sanitari nel rispetto della carta dei Diritti del Fanciullo».
Ma è una risposta che non piace ai centoventi genitori che ribadiscono il loro diritto a essere informati preventivamente su quanto si insegna ai loro figli a scuola: «Consideriamo fondamentale ogni informazione preventiva e sempre la possibilità di autorizzarne o meno, da parte nostra, la partecipazione dei bambini o ragazzi».

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    28 commenti

    1. Seminarista

      Dov’è il signor o la signora GIAVA che magnificava la QUALITÀ EDUCATIVA della scuola statale?

      P.S. E del ragazzo che ha ucciso nonni e zia per 300 euro sotto effetto della droga ne vogliamo parlare?
      Sarà stata una droga Hard o light o medium o soft?

      Senza Dio, senza Gesù Cristo l’uomo è perduto! Svegliati Italia prima che sia troppo tardi.

    2. Dialogo immaginario tra un coscienzioso genitore…tradizionalista, un figlio delle zolle della campagna della “Marca”, Toni, refrattario alla frittata educativa imperante e
      una relativista della rete Ready (Oops…: una Esperta Della Scienza Comportamentale Ufficiale Certificata iso 2999)
      Toni (è anche un autodidatta, ma non è permesso per questi avere voce in capitolo nel discorso pubblico, in Europa, alla TV; solo in questo dialogo, appunto, immaginario, sulle colonne di “Tempi”, un’area franca, dove di può bere (o ricevere) un sorso d’acqua dopo la traversata del deserto (ma non della campagna veneta):

      Toni: Coscienza, è il termine che usiamo noi genitori, profani, per indicare quella facoltà dell’anima, o della psiche – la facoltà che . . . beh… a dire il vero, la coscienza fa tre cose: fa conoscere che si deve veramente fare il bene ed evitare di compiere il male ( oltre a dirci le cose che si devono fare e quelle che sono cattive); inoltre stimola e spinge dolcemente all’azione e all’omissione del male, infine ci fa vibrare come uno strumento che stona, facendoci sentire in colpa, se scegliamo il male invece del bene. Il suo esercizio riguarda quindi sia il nostro intelletto sia la volontà che i sentimenti. Ecco che i dati sono costituiti dall’esperienza elementare della bontà, della giustizia e del dovere”.

      Esperta: Si tratta però di dati personali, privati.

      Toni: Ma che abbiamo tutti.

      Esperta: Si, dati che però non sono pubblici, documentabile!

      Toni: Sì invece. È il secondo livello dei dati scientifici oggettivi (le suona male questa estrapolazione?): quelli del comportamento morale interpersonale, del modo di relazionarsi tra le persone.

      Esperta: Il modo di trattare gli altri ha, però, solo una dimensione empirica, si tratta di fatti, fatti empirici. Il valore morale sta nella capacità di sentire il dovere di relazionarsi. Questo tuttavia non è un dato pubblico, documentabile. Anche gli animali vedono come ci comportiamo, ma non hanno alcun senso morale. Allora, come puoi ascrivere a dato il fatto dell’esperienza morale?

      Toni:Stai assumendo la distinzione radicale del Positivismo Logico, la religione(Oops… la filosofia ufficiale delle vostre Università, da Padova a Harvard) che separa i fatti dai valori, che conduce diritta al relativismo morale. Nego questa distinzione. Anche i fatti sono valori!

      Esperta: Ma come puoi far vedere, mostrare che sono dati pubblici, dimostrabili?

      Toni: Nei dati come . . . l’esperienza della gente che discute circa il giusto e l’ingiusto, o su chi è nel giusto o nel torto, discute (non solo litiga). Oppure quando la gente esorta altri a compiere atti giusti, e vitupera qualcun’altro per i gesti cattivi. Gli animali non lo fanno. Inoltre l’esperienza morale di ricevere lodi o disprezzo – non tanto il “condizionamento ”, l’addestramento animale, ma la lode morale o il disprezzo. Ancora, quando si comanda un’azione giusta e si comanda di rinunciare a una cattiva. Uno non si sogna di dare ordini a una macchina. Il comando presuppone la libertà di sottomissione o di disobbedienza. Nemmeno agli animali si comanda, per la verità.
      Si possono condizionare; si addomesticano. Come pure vale anche l’altro versante dell’esperienza, ossia quando si è comandati si fare il bene ed evitare il male. Inoltre il consiglio o l’avvertire qualcuno a fare il bene, e di evitare il male, e l’ essere consigliati. Il premiare e il punire, come pure l’essere premiati o puniti. Non si tratta di un condizionamento, in questo caso, né di dire: “ Ti devo punire finché non imparerai a rinunciare alla tal cosa” ma “ Ti punisco perché hai fatto la tal cosa, poiché è ingiusta e con il farla meriti di essere punito.” E’ un atto di giustizia, non tanto di forza o di efficacia. Vedi la differenza tra l’esperienza morale umana e l’esperienza animale? Ho richiamato una dozzina circa di differenti esperienze morali umane, non confondibili con quelle delle macchine, delle piante e nemmeno degli animali.
      Esperta: Gli psicologi non sarebbero tanto d’accordo con la tua visione, penso.

      Toni: Alcuni sì, altri no. Saranno d’accordo con me quelli dotati di buon senso, quelli umani.

      Esperta: Vedo che tutti quelli che non condividono le tue idee sono disumani.

      Toni: Sai bene che non è quello che voglio dire.

      Esperta: La mia domanda è questa: Puoi dimostrare che gli psicologi sbagliano quando dicono che noi non siamo altro che animali un po’ più raffinati? Sei in grado di dimostrare che siamo diversi come specie?

      Toni: Conosciamo tutti per esperienza questi 12 aspetti dei dati morali. Tutti li sperimentiamo. Se non ci fosse alcuna differenza specifica tra noi e gli animali, allora anch’essi sarebbero agenti morali. Mi azzardo a ipotizzare che non possiamo escludere del tutto il fatto che gli animali non siano morali, mentre lo sappiamo per certo per ciò che riguarda noi. Non siamo in grado di entrare nella mente degli animali, mentre lo possiamo fare per quanto riguarda gli uomini – a meno che non siamo psicologi di professione! Questi esperti, infatti, sono gli unici a dubitare che l’uomo sia un agente morale e a pensare che sia uguale agli animali.

      Esperta: Cosicché la salute mentale non è di casa tra gli psicologi, vero?

      Toni: Solo tra quelli che negano la responsabilità morale e la libertà nell’uomo, oltre ad affermare il riduzionismo antropologico, per il quale noi non siamo altro che animali con un cervello un po’ più grande. La gente semplice va un po’ più in là senza tanti sforzi. Alcune idee sono così banali, che bisogna proprio avere un titolo accademico per crederle.

      Esperta: Hai il dente piuttosto avvelenato con gli psicologi, com me.

      Toni: Non con tutti. L’ho detto prima: alcuni lo fanno, ma altri non negano la nostra umanità. Alcuni, tuttavia, non vedono quello che vediamo tutti – o meglio, lo vedono, ma scelgono di non credervi, un po’ come un Buddista che non crede che la materia sia reale, anche se la vede.

      Esperta: Penso che uno psicologo come sono io potrebbe replicare che tu qui stai invocando una questione metafisica, circa l’ultima dimensione del reale, mentre lui si occupa più prosaicamente dell’aspetto scientifico, ossia del legame tra i fenomeni, le cause e gli effetti, mentre qui si tratta del fatto tipicamente scientifico del comportamento umano. Questo è il nostro dato esclusivo, quello fenomenico. Il resto sono solo chiacchiere: quelle del libero arbitrio o della responsabilità, della coscienza o della moralità.

      Toni: No sono anch’essi dati, dati di prim’ordine. Li conosciamo tutti per esperienza, non in teoria. L’empirismo è teoria, l’ “ismo”. Il ridurre ogni esperienza a quella sensibile è una teoria.

      Esperta: Ma i dati non lo direbbero. L’esperienza morale non è un comportamento osservabile.

      Toni: Eppure, essa causa un comportamento, o lo reprime – in ogni caso fa una differenza per il comportamento.

      Esperta: Secondo la tua teoria, non la loro.

      Toni: No. Non è questione teorica, ma di dati, se solo fai attenzione. Guarda dentro di te. Anche questo è un dato. Un dato che influenza il tuo comportamento esterno. Quando disobbedisci alla tua coscienza, ti comporti in modo diverso. Se ignori la tua esperienza morale elementare, anche la tua esperienza visibile si modifica. Esci di casa e ti mostrano un film porno. Ma non puoi guardare un’immagine “impura” [ non esiste (più) nel tuo vocabolario froidiano e nicciano (oops… nel tuo curriculum scientifico d’avanguardia postmoderno!] se prima non hai ucciso la tua coscienza.

      Esperta: Non penso che alla gente importi più di quelle definizioni dogmatiche e omofobe.
      Ad ogni modo tutto questo concerne ancora dati privati – la coscienza. E il ponte tra la coscienza e le scelte concrete – non è tangibile. Solo il comportamento si può registrare.

      Toni: Però possiamo provare che c’è un legame tra stato interiore, coscienza, e scelte comportamentali, e che l’una condiziona le altre, facendo tutta la differenza.

      Esperta: L’esperienza di questo legame, tuttavia – l’esperienza della relazione tra la coscienza o stato interiore e scelte, azioni esterne – è invisibile, come lo è l’esperienza dell’ atto interiore stesso. Fa un esempio che sia del tutto documentabile.

      Toni:Ecco, lo possiamo fare con il terzo livello dei dati dell’esperienza morale (dopo quello personale e quello interpersonale, appena descritto): quello del linguaggio morale, del discorso pubblico sulla moralità degli atti, ma questo è un altro…discorso.

    3. AndreaB

      Bisognerebbe che qualcuno proponesse di proiettare il film in Parlamento… Forse i genitori potrebbero anche considerare la possibilita’ di denunciare i responsabili della proiezione.

    4. Filippo

      Ma qualcuno l’ha letto l’articolo?? I genitori si lamentano delle scene esplicite, mica dei gay. qui sono le scene di sesso il problema, anche uomo+donna sarebbe stato identico. o no?

      1. Toni

        Si, sarebbe stato un problema lo stesso. Ma negli ultimi tempi, nella scuola, l’insistenza è voler fare inghiottire per “forza” sesso gay.

    5. luca

      la cosa peggiore è la risposta dell’assessore, che sostiene che “la competenza rispetto a una materia così complessa spetti agli esperti quindi a docenti e operatori sanitari”. come se i genitori fossero gli ultimi cretini, cui togliere i figli per dare la vera educazione agli esperti. come se nemmeno alla politica fosse concesso di aprire bocca su questi temi. come se tutto fosse già deciso.
      io mi ribello a questo. e lo farò anche nelle prossime elezioni europee.
      e voi?

      1. filomena

        Scusa una curiosità, come ti ribelli, votando Papa Francesco? In Europa ormai destra e sinistra tendono ad essere comunque più liberali di noi sui temi di bioetica.

        1. cosimo

          stai tranquilla “Filomena” che sapremo bene chi votare, destra/sinistra tienitili tu e facci il brodo

        2. Fran'cesco

          Bioetica? Si tratta di educazione !!!

        3. luca

          mi ribello in molti modi, innanzitutto testimoniando un idea diversa di famiglia, poi leggendo, parlando e scrivendo, e infine sostenendo quei candidati che hanno posizioni più accettabili in tema di libertà di educazione.
          e quindi, mi spiace ma a sinistra proprio non si può votare…

          1. filomena

            Guarda che per me puoi anche fare a meno di votare, era solo una curiosità perché votare singoli parlamentari che hanno idee conservatrici rispetto ai valori cattolici non serve a nulla perché conta la maggioranza che sia di destra o di sinistra non cambia.

            1. Giannino Stoppani

              Uno può votare anche secondo coscienza (hai presente?) senza cercare per forza il compromesso.
              Infatti, ad esempio, si può rimanere contrari all’aborto per tutta la vita, anche se da anni c’è una maggioranza che lo approva.
              Maggioranza delle cui idee a bischero uno, in linea di principio, se ne può anche infischiare altamente.
              Siamo uomini, mica pecoroni, sai?

        4. Daniele Ridolfi (Sentinella in Piedi)

          Fratelli d’Italia (il partito della Meloni) e Nuovo Centro-Destra (il partito di Alfano) hanno ben chiara quale sia l’unica famiglia da promuovere e tutelare (quella naturale, cioè fondata sull’unione di un uomo e di una donna) ed hanno ben chiaro il concetto che le scuole non devono trasformarsi in “campi di rieducazione in chiave LGBT-pornografica”.
          Alle Elezioni Europee del 25 maggio p. v. voterò FdI o NCD (non ha ancora deciso quale dei due, ma sicuramente la mia scelta cadrà su uno di questi due partiti e non su altri).
          Datemi pure del fascista, ma se per voi è fascista chi sostiene le ragioni della famiglia naturale ed ha a cuore la sana educazione dei figli, beh allora sono orgoglioso di essere fascista!

          1. Raider

            Andrebbe tenuto nella debita considerazione un fatto risaputo, che il Parlamento europeo ratifica gli atti emanati da un Praesidium Supremo di eurocrati cooptati che hanno già detto in svariate sedi e occasioni che se ne impippano altamente delle elezioni, cui, a ogni buon conto, corrono senza levarsi la vita e destinando un bel èpo’ di euro a scopo di pubblicità chje invita a farsi prendre per fessi una volta di più andando a votare. Comunque, a voler scegliere gli anti-Ue, FdI e se è per questo, Forza Nuova hanno, realisticamente poche probabilità di contare tanto da incidere meno di quello che saranno; ma, Ridolfi, il NCD? Le pare che siano i tipi che si fanno in quatro per andare un po’ più in là del gioco 8a perdere, e a nascondino) delle parti? Ma è chiaro che, questi, sono peggio degli altri! Sono statio con B. facendio i finti tonti e ora, vorrebbero fare i finti furbi anche con noi! E poi, c’è un tema che mi sta a cuore: l’immigrazione. Bugs Bunny alfano, se avesse dingità della carica e rispetto di se stesso, si dovrebbe dimettere di fronte alla impossiblità, stanti gli equilibri di governo e i limiti imposti da UE e O.N.U., di difendere confini e legalità s cioè, la sovranità nazionale dell’Italia, nel caso, da una immigrazione alle stelle proprio perché da Mare Nostrum è un invito all’invasione, né più nè meno. Ieri mattina, Alfie era ridicolo, sosteneva che la colpa se l’immigrazione diretta verso i nostri lidi è cresciuta esponenzialmente è colpa del fatto che in libia non c’è un governo, mentre in Marocco, sì! Tutti sanno che la pressione migratoria da noi è sempre stata più alta che verso la Spagna, perchè la Spagna respinge e noi, no; tutti sanno che i ‘migranti’ arrivano perché sanno che, da noi, dell’Italia propriamente detta non gliene frega niente a nessuno che governi e a molti di quelli che vanno a votare. Quindi, chiunque, tanto, non contano nulla nessuno di loro: ma proprio NCD, gli ultimi arnesi di una manovra di Palazzo… Con Casini, che perde tutte le lelezioni e va in tutte le televisioni…

          2. filomena

            Bene bravo io aggiungere i anche “boia chi molla”.
            Scherzi a parte considerata la percentuale su cui possono contare questi partiti rischi pure che non superino la soglia di sbarramento e di conseguenza non eleggi proprio nessuno. Contento tu…..

            1. Nicoletta

              Daniele vota la Meloni, Alfano è un farabutto. Io come al solito voterò Silvio. E’ la migliore garanzia a tutto.

            2. filomena

              Contenta tu….io però se fossi in te valuterei se Dudù ti offre più garanzie. In fondo potrebbe essere un degno successore dell’ex cavaliere…senza macchia (o quasi) e soprattutto senza paura di essere “allegro”

            3. beppe

              FILOMè, COM’è CHE ADESSO NON RAGIONI PIù MA RISPONDI SOLO A BATTUTINE? HAI PRESO LA BEPPITE?

            4. filomena

              Cosa c’è da ragionare scusa, ognuno vota quello che vuole, è un diritto anche se a mio avviso è semplicemente ridicolo votare il condannato per non dire altro ma se uno vuole farlo cosa puoi fare? Solo ironizzare per non piangere….

            5. Raider

              Lecito ironizzare anche sulle lacrime versate ridendo su disgrazie altrui quando le si sente addosso, facendosi vittime di un ‘ventennio di dittatura’ immaginaria, però; e tralasciare, per carità di patria svenduta, quelle che occorrerebbe – per par condicio, se non altro – versare anche per ua purezza costituzionale violata e per una sovranità nazionale alla mercé di poteri forti caserecci e forestieri.

            6. Raider

              Veramente, io ho detto che votare alle europee è quasi del tutto (altrimenti, non ci sarebbe stato il motivo di pormi il problema) inutile, anche se eleggessero tutti quelli per cui vota lei. Quindi, escludevo che avesse senso votare per FdI, Forza Nuova, NCD: per ragioni percentuali e/o politiche. Poi, se vi sono partiti nelle liste elettorali, si dovrebbe poter votare per l’uno o l’altro di essi senza essere etichettati come fa comodo. Ma questo non si può pretendere da tutti: non da chi ritiene più facile e più coerente con la democrazia del voto utile etichettare il prossimo, piuttosto che trovare argomenti con cui contrastarlo, se non per convincerlo.

    6. michele

      Fanno le menate sulla pedofilia dei preti e poi violentano le coscienze così.

    7. michele

      Fanno le menate sulla pedofilia dei preti e poi organizzano la pedofilia di Stato nelle scuole. Vergogna!

    8. michele

      Fanno le menate sulla pedofilia dei preti e poi organizzano la pedofilia di Stato nelle scuole, violentando le coscienze dei bambini. Vergogna!

    9. Toni

      Il bello è che seguiranno post in cui si sosterrà che “è giusto” che i genitori sono omofobi e che lo Stato può dare tutta “l’educazione sentimentale” che vuole.
      Che non c’è nulla di strano perché;
      1) nei paesi civilissimi queste cose già si fanno;
      2) che i ragazzi grazie ad internet già le vedono le zozzerie;
      3) ragion per cui lo Stato vuole fargliele vedere pure lui.
      In ultimo ci sarà Bifo che ci citerà psicologi (singoli ed associati) di levatura mondiale che hanno dimostrato che il far vedere a ragazzi, nelle scuole medie, certi video (padri che divorziano ed instaurano relazioni con maschi, e giovanissimi che si masturbano) crescono meglio e non perderanno capelli (se femmine non avranno cellulite) da adulti.

      1. Giovanni Bonini

        I paesi civili a cui lei si riferisce (nord Europa) secondo una statistica recentissima, hanno il più alto tasso di malattie veneree, il più alto tasso di aborti, il più alto tasso di separazioni, il più alto tasso di alcolismo, il più alto tasso di suicidi. Se la tenga lei questa civiltà che io mi tengo la mia “inciviltà”

        1. Toni

          Io ironizzavo, sono d’accordo con quello che lei dice. Solo che alcuni , su questo sito, sanno profumare ogni schifezza..

    10. malta

      Sono centinaia i comuni della rete ready. prepariamoci a difendere i nostri bimbi dall’aggressione porno-gay

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