Studente si oppone alle nozze gay in classe: cacciato. Università cattolica vuole licenziare il docente che l’ha difeso

Di Benedetta Frigerio
11 Febbraio 2015
L'università statunitense Marquette ha comunicato al professor McAdams l'avvio della pratica di licenziamento. «Questa è sempre meno una vera università»

McAdams_large«Dobbiamo sempre ricordare che la libertà accademica deve fondarsi sull’integrità, deve sempre essere corretta e mostrare rispetto per gli altri». Così Michael Lovell, rettore dell’università cattolica Marquette in Wisconsin, ha giustificato l’avvio della procedura di licenziamento del professore di Scienze politiche John McAdams (foto a fianco). L’università vuole licenziare il docente per le critiche espresse contro l’ateneo, che non ha difeso uno studente a cui è stato proibito di esprimere la sua contrarietà alle unioni omosessuali durante una lezione.

IL CASO. Tutto è cominciato a novembre 2014, quando lo studente dell’università guidata dai gesuiti ha raccontato a un giornale universitario di essere stato bollato come “omofobo” e messo a tacere durante una lezione di Teoria etica per aver contestato le parole della docente junior di filosofia Cheryl Abbate. Abbate sosteneva che i diritti gay fossero una questione ormai assodata: «Tutti sono d’accordo su questo e non c’è bisogno di discutere». Lo studente, al contrario, ha fatto notare che l’affermazione doveva essere discussa e che censurare le argomentazioni contro il matrimonio o l’adozione gay a causa della sua visione personale avrebbe rappresentato un grave precedente. La docente ha allora definito quelle dichiarazioni «razziste e sessiste», invitando il ragazzo ad abbandonare il corso perché non aveva «il diritto di fare commenti omofobi».

LA CRITICA. Lo studente ha quindi presentato una rimostranza. Ma Nancy Snow, preside del dipartimento di Filosofia, non solo non ha avviato l’iter della rimostranza, ma ha intimato al ragazzo di non rivolgersi in «maniera irrispettosa» ai professori. Lo studente ha quindi spiegato al giornale universitario College Fix che il suo unico intento era di far sapere al rettore quanto accaduto, affinché ogni opinione potesse essere ascoltata.
Nancy Snow è consulente della associazione Gay-Straight Alliance del campus e ha presieduto la task force grazie alla quale è stato istituito nel college il Centro di risorse per il gender e la sessualità. Quando il professore di Scienze politiche McAdams è venuto a conoscenza della vicenda, l’ha raccontata sul suo blog personale, criticando Abbate. «Marquette è sempre meno una vera università. Di sicuro non un’università cattolica, se il matrimonio gay non può essere discusso», ha scritto.

BATTAGLIA LEGALE. Per questo motivo McAdams è stato sospeso e sottoposto a indagine amministrativa a dicembre. Secondo l’università, non avrebbe dovuto criticare una collega, per di più se junior. Pochi giorni fa, inoltre, con una lettera gli è stato comunicato che le pratiche di licenziamento sono state avviate perché se manca il rispetto per gli altri, «il potere dell’incarico permette di apostrofare e far tacere i nostri studenti». McAdams, che ha già contattato il suo avvocato, ha spiegato che «nelle vere università, gli amministratori capiscono (o più spesso a denti stretti accettano) che i membri delle facoltà universitarie dicano cose controverse, criticandosi a vicenda e che altre persone presentino per questo motivo delle rimostranze. Sanno che difendersi da queste fa parte del loro lavoro e che soddisfare coloro che hanno più potere non è la miglior politica».

PRIMO ATENEO. L’università cattolica Marquette è il primo ateneo ad aver accolto senza opporsi l’ordine esecutivo dell’amministrazione Obama, osteggiato dalla Chiesa, che in nome della lotta alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale proibisce al personale di dissentire sui diritti Lgbt.

@frigeriobenedet

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39 commenti

  1. Ape

    “Studente si oppone alle nozze gay in classe: cacciato” – FALSO!!!

  2. Alfiero

    Questo clima mi ricorda i ‘bei’ tempi dello stalinismo sovietico, con tanto di Siberia e gulagh annessi.
    Non posso credere che stiamo precipitando in questo baratro senza che nessuno se ne accorga.

  3. Filippo81

    L’America è un Paese “profondamente Cristiano”…….in quale film ?

  4. Paolo Venisi

    I razzisti potrebbero dirti la stessa coda: che i matrimoni misti devono essere vietati insieme ad altri diritti…

    Giovanna.. devi capire che l’omofobia è sullo stesso piano del razzismo per i quali NON ESISTONO né giustificazioni né argomentazioni.

    Se in privato avete la possibilità di pensarla come volete,
    la società ha il dovere di CENSURARE le manifestazioni pubbliche di tali ideologie criminali.

    Se poi non sai più distinguere il bene dal male fatti aiutare e denuncia la chiesa che ti ha ridotto in queste condizioni.

    Shiva101 ti aiuta.

    1. Giannino Stoppani

      Di argomentazioni a favore del razzismo gli illuminati filosofi, pensatori e scienziati a libro paga dei vari regimi ne hanno trovate a bizzeffe.
      Come ne trovano a bizzeffe certi ben foraggiati “studiosi” che sostengono, fondamentalmente su base ideologica, che l’omosessualità è una variante naturale parapaponzi ponzi po.
      E comunque grazie tante di permetterci di pensarla come vogliamo, almeno “in privato”.
      Che Radio Shiva 101 ti benedica e ti protegga dalla modulazione di frequenza.

    2. giovanna

      Caro fuori di testa, hai letto quello che ho scritto ? I razzisti potrebbero pensare la stessa cosa, che i poligami e gli incestuosi e i pedofili non si possono sposare. Che razzisti ! Direi alla tua stregua, che non capisci la differenza tra una coppia uomo-donna e una coppia di due femmine o due maschi, o di due fratelli o di un sessantenne con una bambina di 10 anni. o credi che anche queste limitazioni, essendo razzista chi sostiene il matrimonio solo per la coppia uomo -donna, si debbano superare ? Suppongo di sì, quando ci sarà la richiesta del primo che si sveglia la mattina con questo desiderio.

      1. Paolo Venisi

        Un sessantenne e una bambina di 10 anni sono una coppia etero… ma che esempi fai?
        Che c’entra il matrimonio gay?

        Non si potranno neanche in futuro per le medesime leggi che lo proibiscono oggi…

        Ascolta Shiva101 Egli ti salva!

        1. diabolik

          Paolo sei su un binario morto….ah ah ah

        2. giovanna

          Caro fuori di testa, se oggi ci sono delle leggi che impediscono il matrimonio tra due maschi o due femmine e si fa del tutto per superarle, non vedo perché un domani non si possano superare altre leggi che impediscono il matrimonio poligamico o incestuoso o di un pedofilo con la sua vittima ( maschio o femmina che sia, a questo punto ) !
          Ci riprovo : se il matrimonio non è SOLO tra uomo e donna, le combinazioni sono pressoché infinite.

        3. giovanna

          Poi, sostenere che la coppia sessantenne-bambina sia uomo-donna, la dice lunga sul tuo stato di alterazione gay ! A sto punto meglio precisare che per coppia uomo-donna non intendo nemmeno fratello-sorella, sia mai che questa testa d’uovo si confonda !

  5. Alessandro92

    Dopo aver letto queste vicende e il commento di Saint Juste mi sento sempre più confermato nelle mie posizioni: chi è contro la Russia e l’Islam se cristiano sbaglia, sbaglia terribilmente. Sbagliano anche gli ucraini. Si alla Russia e si all’Islam. È impensabile che mi si costringa persino a fingermi omosessuale e magari provarlo praticamente pur di aver un posto di lavoro ma stiamo scherzando? E allora se fossi in Inghilterra me ne starei con chi la pensa come me, e se devo stare con musulamani piuttosto che con i “pseudo-cristiani” inglesi tanto meglio!
    Il prezzo da pagare altrimenti è troppo alto. Nessuno può costringermi a cambiare la mia identità sessuale ma stiamo scherzando? Ma sarebbero questi i modelli? Solo pregiudizi: io sono un uomo e mi piacciono le donne ma sono gentile con tutti!
    Spero che anche voi sinceri cattolici e cristiani cambiate idea e vi rendiate conto di cosa significa sostenere l’Occidente oggi.

    1. Raider

      Intervenire sui temi etici e del gender per difendere o propagndare la causa islamica: qualcuno ci doveva pensare. Dimenticando, però, di spiegare in che modo sostenere la causa islamica, come fa apertamente Alessandro92 dopo avelo negato. sarebbe di aiuto contro, sic et simplicter, l’Occidente, non contro il politicamente corretto: in che modo l’Islam permetterebbe al cristainesimo di tiornfare sul Pensiero Unico?
      Vediamo: facendo come è avvenuto nella sede di Charlie Hebdo?
      Uccidendo i gay come fanno nell’Islamistan?
      Costruendo più moschee?
      Perciò, con un’immigrazione sempre più massiccia, per cui, per es.,
      – a Bruxelles, nelle scuole superiori, il 43% degli studenti si avvale dell’insegnamento della religione islamica, il 27% non si avvakle dell’ora di religione, il 22% della religione cristiana;
      – a Bruxelles, entro il 2030, la maggioranza della popolazione sarà immigrata e questa, per i 3/4, sarà composta da islamici:
      – lo stesso in molte altre città europee, dove in certi quartieri sembra già di vivere a Kabul o a Algeri, con donne velate e in niqab, moscheee e muezzin, negozi che non vendono né salumi né formaggi né birre trappiste.
      E questo sarebbe difendere la causa cristiana?
      E mettere assieme Russia e Islam che senso ha, se non quello di andare sempre e comunque contro l’Occidente? Perchè no, eventualmente, “Russia sì” – è sempre un Paese dall’identità cristiana – e ‘Islam no’? E intanto, i cristiani dhimmizzati sembrano non rendersi conto che le forze nichiliste e pro genderismo sono le stesse che vogliono un’immigrazione, praticamente, senza limiti e senza controllo.

  6. Paolo Venisi

    Per caso è forse possibile, senza conseguenze, dissentire sui diritti delle persone di colore?

    1. giovanna

      Caro , le persone di colore hanno diritto di sposarsi, se sono un uomo e una donna ,mentre non hanno diritto di sposarsi i i poligamici, gli incestuosi, i minorenni, i pedofili .
      Ma sono sicura che tu non dissentiresti ugualmente, se ci fosse una richiesta da parte della società, come affermato da un tuo amichetto , nero su bianco, sui commenti di Tempi qualche mese fa.

  7. saint-juste

    A prescindere di come la pensiate, oggi occorre stare molto ma molto ma molto attenti a come si parla e cosa si dice contro i gay etc. Sarebbe piu’ tollerato infamare gli ebrei (nascondendosi dietro la causa palestinese e altre cose del genere). A Londra dove vivo, parlare dei gay e’ un argomento molto pericoloso. Da squalifica sociale. Non che me ne freghi molto, per me si possono sposare e adottare figli, non me ne frega niente. Se non glielo concedono, amen. Non sto a piangere. Ritengo che ci siano cose piu’ urgenti tipo il lavoro, la gente che continua a morire nel canale di sicilia, le guerre in Africa e in Ucraina. Ma e’ evidente che oggi rischi il posto di lavoro se dici qualcosa contro. Se vuoi parlarne (almeno qui in UK) devi dire che sei favorevole etc etc. (Giovanna impazzirebbe qui). Vi dico anche che oggi ci sono delle discriminazioni al contrario, per esempio degli amici italiani avevano applicato (inviato l’application) per lavorare come steward per Easyjet. nel parte dedicata al sesso avevano messo maschio. La domanda e’ stata rifiutata, ok niente di strano. Poi qualcuno gli aveva detto di provare a mettere gay (nella sezione c’e’ anche questa scelta e a volte pure bisex). Easyjey ha una politica(ma non solo loro anche Ikea e’ una) di privilegiare l’assunzione dei gay perche’ si pensa che abbiamo modi piu’ gentili con i client. Bhe non ci potete credere alla fine li hanno assunti…Non so se poi abbiano anche dovuto fare la prova pratica per dimostrare di essere gay ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

    1. yoyo

      Fai bene a parlare di discriminazione al contrario. In molti luoghi sta succedendo, e ciò mette in crisi il relativismo “gioioso”, costringendo gli individui a prendere posizione. Al momento dici di non interessarti a che risposta dare, ma in realta riveli che le lobby stanno cominciando ad interessarsi anche della tua opinione.

    2. giovanna

      Che dire, Saint ! Credo che l’untuoso Nino , con i suoi subdoli sodali , impazzirà a leggere quello che hai scritto, non tanto perché non conosca la situazione meglio di tutti i noi, ma perché disconosci la sua notevole opera di mistificazione !
      Poi , ribadisco che quando si parla di gay mi riferisco agli omosessuali ideologizzati ( o anche a non omosessuali, ma che propugnano la causa gay-gender ) che appunto si comportano nel modo descritto da te e impongono a forza di menzogna e violenza la loro squallida visione di vita: senza mentire e imbrogliare e minacciare non ci riuscirebbero, evidentemente.
      Inoltre posso anche essere d’accordo con te che ci sono temi urgenti e importanti, infatti Tempi ne dà conto quotidianamente, ma credo che l’effetto Tempi-Gay sia dovuto al fatto che questa testata costituisce una eccezione nel panorama della stampa e pertanto l’effetto si moltiplica.
      Per esempio, se io leggo di fila il Corriere, la Repubblica, La Stampa, Il Giorno, Il Messaggero, Donna Moderna , Gioia, Grazia, Vanity Fair ecc ecc ( sono settimanali femminili che fanno opinione , venduti in centinaia di migliaia di copie, tutti, tutti, tutti a favore del gender, con un pressing allucinante ), ho un effetto bombardamento : Tempi nel suo piccolo prova a rispondere , ma è da solo o quasi !

      Infine, di sicuro non hai figli, quando ne avrai forse sarai più sensibile a questi temi, forse.
      E ti farà pena che una bimbetta di tre anni, già abbandonata dai genitori, sia data in adozione preferenziale a due omaccioni barbuti , per non incorrere nelle infamanti accuse di razzismo e omofobia !
      E magari ti potrebbe scocciare che ai tuoi figli piccoli vengano fatte lezioni di perversioni sessuali !
      Chissà.

  8. Angelo

    Le menzogne e le dittature si possono difendere solo con la censura e i gendarmi.
    Una riprova cristallina che sono menzogne e dittature.

  9. marco

    Che una docente univeritaria dica che non c’é nulla da discutere dimostra il suo livello e sarebbe lei da licenziare.Si può discutere su tutto:si chiama libertà di pensiero e ancor di più in una università cattolica o no.E visto che si definisce cattolica e la chiesa,fino ad ora,è contraria ai matrimoni gay,dovrebbe decidersi su cosa è.Comunque questo e tutto quello che succede in altri paesi,vedi uk,è molto grave e dovrebbe far riflettere sulla democrazia dimezzata in cui quel cancro della mente che si chiama “politicamente corretto” ci fa vivere.E l ‘ordine di Obama dovrebbe suscitare la rivolta anche dei gay che dovrebbero tenere come e più degli altri alla libertà di pensiero.

  10. Nino

    Sempre per la precisione, l’università non vuole licenziare il docente perché ha difeso lo studente. Lo vuole licenziare perché (cito)” Gli assistenti (Cheryl Abbate è l’equivalente di un assistente universitario) si aspettano feedback appropriati e costruttivi per migliorare la propria capacità di insegnamento. Molteplici modalità all’interno della organizzazione universitaria erano disponibili se tu (McAdams) credevi che si fosse verificata tra l’assistente e lo studente una situazione che richiedeva delle azioni correttive. Invece tu hai scelto di criticarla ed intimidirla pubblicando una storia su internet che era INCOMPLETA, INACCURATA E CARENTE DI INTEGRITA’, RISPETTO DELLE OPINIONI ALTRUI”

    Tra l’altro la frase «Tutti sono d’accordo su questo e non c’è bisogno di discutere» è stata inventata

    Se poi si vuole entrare nel merito dell’episodio, ecco quello che è accaduto:

    La Abbate stava tenendo una discussione sul principio del liberalismo egualitario del filosofo americano John Rawls, secondo il quale ogni persona ha diritto a tutte le possibili libertà di base che non vadano in conflitto con le libertà degli altri. La Abbate ha chiesto agli studenti di individuare possibili violazioni del principio, come la legge che obbliga ad indossare le cinture di sicurezza in auto o quella che impedisce la vendita dei propri organi. Quando uno studente ha proposto come esempio la proibizione del matrimonio omosessuale la Abbate non ha approfondito l’argomento ma è passata ad altri esempi più controversi proposti da altri studenti che considerava opportuno discutere prima della fine della lezione (leggi sul porto d’armi o sul consumo di droga).

    Avrebbe potuto dare più spazio a quell’argomento? forse si, ma scegliere quali esempi erano i più adatti per discutere del filosofo John Rawls faceva parte della sua libertà di insegnamento, per cui la reazione dello studente (e l’attacco del professore su internet che ha mescolato cose vere a cose non vere) non erano giustificati.

    1. giovanna

      Untuoso Nino, mi viene un sospetto : è la redazione di Tempi che ti commissiona questi interventini inconsistenti in serie per confermare le notizie che pubblica, per confermarle soprattutto nella sostanza !

      L’unico problema è che i giornalisti di Tempi non sono untuosi, non hanno bisogno di mistificare e imbrogliare, di attaccarsi a qualunque cavillo per affermare una menzogna, quindi temo che questi ridicoli pezzetti siano proprio farina del tuo sacco : sei ontologicamente untuoso !

      Che furbetto Nino, pensa , il prof ha scritto qualcosa sul web( cosa che come al solito non è uno scoop dell’untuoso, ma è riportato chiaramente nell’articolo )….in questa società in cui tutto si svolge sul web , sul web colonizzato dai propagandisti gender-gay come te, in cui ogni giorno per una posizione del prof vengono pubblicate milioni di menzogne gay…ma che furbettino !
      Pensa se avesse pubblicato nel suo blog personale una frase che sosteneva il gender , contro magari un altro assistente : promozione assicurata !

      Devi essere convinto profondamente che qui si sia proprio tontarelli !
      Devi credere che si sia poco svegli e si accolga qualsiasi panzana se nella vita non si racconta in giro di praticare sado-maso e non si priva nemmeno un bambino della mamma e non si piega ai propri figli fin dall’asilo come si usa un preservativo, con tanto di immagini esplicite, e non ci si camuffa a oltranza come fai tu !
      Ma che furbetto, l’ untuoso Nino !

      1. A.va.

        Ha ragione però. Da quello che sono riuscita a capire dai siti americani (che tra l’altro hanno caricato un documento di 20+ pagine con le motivazioni del licenziamento, ma non ho avuto la pazienza di leggermelo tutto con attenzione), pare che ci sia stata una sfilza di scorrettezze commesse in primis dallo studente stesso (l’insistenza sulle domande con alto potenziale provocatorio e fuori disscussione; la registrazione in classe – non autorizzata, non so se proprio illegale, ma in violazione del codice universitario; il successivo editing) e poi anche dal professore (che tra l’altro ha reso la causa pubblica, e questo NON si fa se le altre opzione non sono esaurite).

        Pare che la discussione fosse inquadrata in un contesto specifico (su Rawls ecc.), che l’assistente fosse spinta a esprimersi male (o in modo da prestare fianco a interpretazioni “dittatoriali”) e che il tutto non dovesse diventare cosa pubblica. A prescindere da come la pensano sia l’assistente sia il professore, alcune norme di correttezza apparentemente non sono state osservate.

        Non sono qui a difendere acriticamente la giovane assistente o le sue posizioni (anzi, visto che ho pure la cittadinanza croata, un anno fa mi sono schierata proprio con la maggioranza che si è opposta alle redefinizioni del matrimonio, di cui si evince la mia posizione personale), ma bisogna sentire anche l’altra parte e mi pare che in questo caso ci siano state le scorrettezze nei suoi confronti.

        1. Giannino Stoppani

          Curiosamente la vicenda ricalca in tutto e per tutto quella capitata ad Adele Caramico l’insegnante di religione che, dopo uno scambio di vedute sulla solita tematica LGBT con un suo allievo , è stata da quest’ultimo accusata ingiustamente di omofobia.
          Grazie alle testimonianze degli altri ragazzi presenti alla discussione, le quali hanno confermato in pieno la natura calunniosa delle accuse rivolte all’insegnante, la signora non ha subito provvedimenti disciplinari, mentre il calunniatore, per il suo operato deplorevole non solo non ha subito conseguenze, ma ha avuto un bel nove (sì, proprio nove) in condotta.
          Ovviamente nessuno dei colleghi dell’insegnante ha preso pubblicamente le sue difese.
          Vedendo la fine del professore americano si capisce anche perché.
          Insomma, anche a voler credere che le notizie riportate da alcuni sospettosi commentatori siano obbiettive, si evidenzia una applicazione di due pesi e due misure per due casi analoghi che fa rabbrividire pensando alle magnifiche sorti e progressive della libertà di pensiero in occidente, almeno su certi temi.

          1. pallo

            bla bla bla …. sempre la stessa solfa parlate senza sapere cosa è realmente successo .
            Solo per tirare acqua al vostro mulino

        2. giovanna

          Però A.va la tua ricostruzione è lacunosa quanto mai, tra i mi pare e i non ho letto bene !
          poi, scusami eh, se l’untuoso Nino , dopo la solita sudata, non è riuscito a produrre nulla di nulla a sostegno di questa tesi, non ci riuscirai certo tu con la tua sfilza di “pare” e “sembra” !
          L’unica cosa certa è che se lo studente “provocatore” fosse stato gay, sarebbe andata a finire in tutt’altro modo, non credi anche tu ?
          La testimonianza genuina di Saint la dice lunga a proposito.

          1. A.va.

            Per approfondire:

            1. Per registrare le conversazioni, Wisonsin è il cosiddetto “one-party consent state”. Formulazione assurda – perché colui che “consente” che la conversazione sia registrata è, appunto, la stessa persona che la registra all’insaputa dell’interlocutore – però non ammette problemi legali.

            PERO’, le enti private possono avere le proprie “bylaws” sul proprio territorio e con queste possono derogare e pure abrogare (entro certi limiti) le leggi statali e federali. Infatti quasi sempre quando leggete di persecuzioni o sim. nelle università americane, non si tratta di qualcosa di _legale_, ma di processi _paralegali_ avviati e affrontati in un sistema interno in riferimento a questi “bylaws”. Non lasciatevi ingannare, almeno metà di notizie che vengono “tradotte” da noi come persecuzioni con un presunto e taciuto “peso legale” NON lo sono – è l’alto grado di autonomia “paralegale” di questi enti che consente processi interni di casi anche gravi (per es. violenze sessuali – uno può essere espulso dall’università per aver violato i bylaws e rimane con la fedina pulita, a meno che non sia stato avviato ANCHE un processo penale parallelo presso le autorità civili).

            Tra questi “bylaws” possono entrare, e tranquillamente, non solo le restrizioni sulle registrazioni in classe, ma anche i cosiddetti “speech codes” che limitano la libertà di parola (in parole semplici: censura). Ora non entro nel merito della questione né mi esprimo sull’ammissibilità o meno di tali “codes” (che ovviamente, come dici tu Giovanna, spesso vengono applicati in modo parziale, censurando certi proposti ma tralasciando altri anche analoghi), riporto solo che – per principio – non sarebbe legalmente problematico (anzi) se l’università categorizzasse certi proposti come omofobi e li proibisse.

            E non si può tirare in ballo il primo emendamento, che inoltre ha sfere di applicazione molto più ristrette (e _pubbliche_ – si badi che qui stiamo parlando di università private) di quanto non si pensi. Le enti private _possono_ limitare la libertà di espressione. E il fatto che qui si abbia a che fare con un’università di nome cattolica non garantisce nulla.

            2. Lo stesso discorso vale per libertà di insegnamento. Un docente _può_ (entro certi limiti) “discriminare”: ignorare alcune proposte, decidere di focalizzare l’attenzione su altre, limitare l’espressione. Soprattutto ai fini didattici, per esempio rifiutandosi di ampliare la discussione su certe problematiche (ed è questo il caso qui: lo studente voleva parlare di “nozze gay”, ma non dentro il quadro proposto e in modo fuorviante, secondo il trascript della conversazione).

            3. Lo studente NON è stato cacciato dal corso. L’assistente gli aveva detto che se non gli piacevano le regole del corso (e qui gli ha detto cose sui proposti inammissibili in generale), “you can drop it”. Questo presuppone la libera SCELTA dello studente di annulare l’iscrizione – per poter “drop the course” si deve andare alla segreteria, eventualmente anche motivare la scelta per iscritto ecc. E questo lo ha fatto di sua volontà, in un atto che sembra di provocazione studentesca (come si è soliti fare negli USA, non è né primo né l’ultimo a “protestare” per i “diritti” che in realtà non ha, né a ostinarsi contro i docenti quando ha torto).

            4. E qui c’entra il professore che, per difendere lo studente, ha violato SIA la gerarchia universitaria (ci sono modalità e ordini previsti per querele interne che devono essere esauriti prima di fare altro) SIA la privacy (ha reso pubblica la cosa che, se non problematica per le leggi statali – e non sono sicura che non lo sia in assoluto – sicuramente lo è quanto ai bylaws) SIA la correttezza generale (non avendo a disposizione gli input di tutte le parti ecc.) – e il tutto su una base “legale” molto problematica, se considerate quanto scritto ai punti 1-3 di questo intervento.

            5. A voler essere pignoli, non è la stessa cosa (a) opporsi alla ridefinizione di un istituto giuridico e sociale come il matrimonio e (b) opporsi a che un gay usufruisca degli stessi diritti di un eterosessuale. Saint ha ragione, in alcune zone del mondo “progressivo” bisogna stare MOLTO attenti a come si parla, ma vedete la differenza tra i due quadri? Per (b) vi danno dell’omofobo perché vi opponete a ciò che una persona, e solo in quanto omosessuale, non abbia certi diritti legali. Per (a) si dice che le persone omosessuali _hanno_ già il diritto di sposarsi, ma non _utilizzano_ questo diritto perché l’istituto giuridico del matrimonio prevede che le due parti siano un uomo e una donna. Ogni uomo e ogni donna possono accedere a questo istituto, ma se la loro situazione non è compatibile con la fattispecie, non si ha alcuna discriminazione – un gay ha sempre diritto di sposarsi, a patto che trovi una DONNA, per poter aderire alla fattispecie prevista.

            O si rimodula la fattispecie stessa per essere più “inclusiva” (per i gay, i poligamici ecc.) o si rimane così.

            Tutto il problema di “nozze gay” non ha niente a che fare con discriminazione omofoba e tutto a che fare con la ridefinizione o meno di un antico istituto giuridico e sociale.
            Per esempio, in linea di principio io non mi oppongo a ciò che i gay regulino la propria situazione – che facciano una specie di contratto a catena con diritti/doveri reciproci in vari campi che concernono loro due (assicurazione, beni comuni, successione ecc.) – ma non voglio che questo venga chiamato né equiparato a matrimonio.

            Proporre (b) risulterà sempre problematico per la stragrande maggioranza dei “speech codes”.

            Ovviamente non mi aspetto distinzioni sottili e un linguaggio curato da uno studente a livello BA (sono sempre lauree quadriennali negli USA). Ma l’assistente non è molto più grande (di solito i TAs a livello BA, gli assistenti, sono a loro volta gli studenti a livello MA, quindi persone ancora abbastanza inesperte). Entrambi hanno parlato, secondo il transcript, in modo approssimativo. Non si sa esattamente su che base lo studente si oppone a “matrimonio gay” e l’assistente sembrava più cauta che altro.

            Comunque, non avevo intenzione di scrivere trattati né di addentrarmi in analisi dettagliate. Come ho detto, non ho studiato questo caso specifico, però ne ho studiati altri e capisco bene, Giovanna, che ci sia un sacco di problemi legali e paralegali nel mondo accademico. Ma mi interessa anche la completezza, di solito di bias ce n’è da entrambe le parti.

          2. giovanna

            E questo sarebbe un approfondimento, A.va ??
            Per favore, qui è già pieno di cavillosi pesantissimi !
            Sarà anche materia dei tuoi studi, ma c’entra tanto con l’argomento ?
            Dai, lo sai anche tu, come lo sanno tutti , che a parti inverse il prof non sarebbe stato toccato ! Sarebbe stata licenziata l’assistente , di sicuro ! E questo non solo negli Stati Uniti !
            Il caso riportato da Giannino ti dice qualcosa ? Si è salvata dal licenziamento o dai corsi di rieducazione gay alla Barilla, solo perché aveva dei testimoni !
            E nonostante la ferocia e la cattiveria dimostrata, quell’alunno ha avuto NOVE in condotta !
            Cerchiamo di capire il senso generale di un articolo, che è il centesimo articolo di una stessa serie sulla prepotenza gay : si sentono padroni del mondo e lo dicono a chiare lettere !
            Pochi mesi fa un’attivista lesbica, che mostra in giro le sue bambine comprate dai padri, una per lei e una per la compagna ( come si comprano le auto nelle coppie, una ciascuno) scrisse su questi commenti proprio qualcosa del genere “siamo i più forti, rassegnatevi “.

          3. A.va.

            Prima ti lamenti di ricostruzioni lacunose, poi ti lamenti dell’approfondimento fatto per te apposta… Comunque, scritto in fretta (vedi gli errori, stavo sostituendo “ente” all'”università” ma senza modificare anche gli aggettivi, risulta orribile).

            Non contesto i tentativi di ridurre queste discussioni al pensiero unico imposto dall’alto, anche promosso con aggressività e bello codificato nelle leggi. Siamo d’accordo (vabbè io non sono cattolica – che fare, non ci riesco a credere – ma condivido la morale di fondo).

            Il caso di Adele Caramico mi è parso scandaloso, ma molto più semplice ed era chiaro che lei avesse ragione. Non considero i due casi analoghi (per motivi che sicuramente riterresti “cavillosi”).

            Comunque, buona serata, mi scuso per la lunghezza e se risulto troppo insistente sui dettagli.

          4. giovanna

            Scusa A.va, non volevo sminuire il tuo apporto, anzi ti ringrazio per la possibilità di entrare in situazioni che non appartengono alla mia formazione , né al mio quotidiano ( ecco, non ti assicuro di aver colto fino in fondo la tua disanima ), ma anche tu ammetti che il punto non era la ricostruzione dei dettagli .
            E pure tu confermi, da un punto di osservazione previlegiato, che
            “Saint ha ragione, in alcune zone del mondo “progressivo” bisogna stare MOLTO attenti a come si parla “.
            Ecco, questo, secondo il mio modesto parere, era il succo dell’articolo : se non ci fosse stato in ballo qualcosa di attinente ai presunti diritti gay, la faccenda si sarebbe risolta in una bolla di sapone.

          5. A.va.

            Scrivo male e in fretta:
            laddove c’è “le enti private” c’era “le università private” – il principio è più ampio e ha a che fare sia con gli enti privati sia con la proprietà privata, per cui ho sostituto “enti” all'”università” ma non ho modificato alto e risulta sgrammaticato.
            Anche – “sui proposti inammissibili” -> discorsi inammissibili (l’assistente, se guardate il transcript, ha parlato anche di sessismo, razzismo ecc. tutte etichette da “discorso d’odio” e quindi censurabili)

            Comunque, è roba da blog, non da commento, mi scuso per la lunghezza dell’intervento.

        3. Nino

          @A.va: puoi tranquillamente levare i “pare” dal tuo post.

  11. antonio

    MARQUETTE!! un nome un’infamia.

  12. lila

    Forse si potrebbe suggerire a questo coraggioso studente ed al professore che l’ha sostenuto di scrivere una bella letterina a Papa Francesco nella quale dirsi discriminato dalla Università Marquette (Cattolica retta dai gesuiti) per aver espresso la sua opinione (perfettamente in linea con la Tradizione cattolica) su matrimonio e adozione gay..
    Chissà che non vengano ricevuti in udienza privata, visto il precedente col transessuale e la sua “fidanzata”!

  13. Tommasodaquino

    Avrei una proposta da avanzare. Eliminare l’appellativo Cattolica dall’università.

    1. yoyo

      Come in Cile? Il precedente c’è.

  14. Alberto Fernetti

    Anche Slovacchi (e Croati prima) negano per referendum a stragrande maggioranza gli indiscutibili “diritti LGBT”… licenziarli tutti!

    1. Anonimo

      Ma il referendum in Slovacchia non è nullo perché non è stato raggiunto il quorum?

  15. maurizio

    Università Cattolica??
    No comment!! Solo povero Papa,per di più gesuita come i responsabili di quella università!….e,poi,a discriminare sarebbero i cattolici,anzi gli ultracattolici come qualcuno,in altro articolo,li ha definiti!!Siamo alla confusione ed allo stravolgimento totale non solo della verità delle cose ma del significato e del valore stesso delle parole.Povero Cristo,ancora messo in croce…scendi per favore e fai un po’di piazza pulita!!

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