«Stamina? Ovvio che ci siano interessi economici». Parla Medestea (che ha comprato il metodo)

Di Leone Grotti
09 Ottobre 2013
Gianfranco Merizzi: «La cura potrà entrare sul mercato ad una cifra che oscilla tra 5 e 7 mila euro». La Cina in prima fila per l'esportazione. Ma Vannoni non parlava di «gratuità per i pazienti»?

«È ovvio che ci siano interessi economici» dietro il metodo Stamina: «Prevediamo di investire negli anni fino a circa 15 milioni di euro sapendo che la nostra cura potrà entrare sul mercato ad una cifra che oscilla tra 5 e 7 mila euro». Chi l’ha detto? Non un servo delle case farmaceutiche, ma il presidente di Medestea, «società che si occupa di ricerca farmaceutica» e che a «settembre 2012 ha siglato un accordo sui diritti per lo sviluppo della metodica [Stamina] all’estero».

ACCORDO COMMERCIALE CON VANNONI. Gianfranco Merizzi, presidente di Medestea, non fa mistero dell’accordo commerciale con il presidente della Fondazione Stamina Davide Vannoni (foto a fianco) in un’intervista ad Aboutpharma: «L’abbiamo reso ampiamente pubblico: c’è anche su Facebook». Per Merizzi «la terapia può arrivare a milioni di persone: il nostro più probabile partner cinese ci ha mostrato dati che indicano che solo nel suo paese i malati di paresi cerebrale infantile sono circa 7,5 milioni».

TERAPIA DA VENDERE IN CINA. Medestea, scrive il sito Quotidianosanità, potrebbe «entrare in un mercato di circa 20 milioni di pazienti, un affare da parecchi miliardi di euro». «Abbiamo un accordo con Fondazione Stamina per esportare il metodo in tutto il mondo e stiamo trattando con l’estremo Oriente – continua Merizzi – Se la cosa va a buon fine poi dovremo creare strutture per dare il servizio e fare training al personale locale, visto che certe cose non si inventano su due piedi».

LE IENE SI AGGIORNINO. Il main sponsor mediatico di Stamina, Le Iene, dopo aver sostenuto per mesi la cura di Vannoni, senza dire perché in Italia il metodo è stato bocciato come «privo di fondatezza scientifica», nelle ultime trasmissioni hanno fatto un passo indietro affermando con Giulio Golia che «oggi nessuno può affermare con certezza che i miglioramenti di cui parlano i genitori siano causati proprio dalle infusioni di staminali» e che la terapia è «una strada rischiosa e senza nessuna certezza». Ma il presidente di Medestea non ci sta e rilancia: «Permetteremo a bambini e adulti di muoversi, camminare, guarire».

MEDESTEA E L’ANTITRUST. Medestea, ricorda il Sole 24 ore, è un’azienda torinese che tra il 1996 e il 2010 è stata censurata ben 15 volte (quasi un record) per pubblicità ingannevole dall’Antitrust. Nel 1999 perfino Forbes si è occupata di Medestea e Merizzi, criticando la presunta pillola miracolosa per il dimagrimento Cellasene. L’azienda torinese dal 1990 si occupa di cosmetici e supplementi per la dieta. Nel 2000 Medestea ha aperto un nuovo filone, quello dello sviluppo farmaceutico, che include anche la ricerca sulle cellule staminali.

MERIZZI CONTRADDICE VANNONI. A questo punto non si può non fare un paragone. Vannoni ricorda sempre nelle sue interviste che «Stamina Foundation è una onlus, quindi senza scopo di lucro». Lo scorso 5 ottobre ha dichiarato a duerighe.com: «Cercheremo di aprire sperimentazioni anche all’estero, sempre nello spirito Stamina ovvero gratuità per i pazienti e senza terapie a scopo di lucro». Sono le stesse sperimentazioni di cui parla Merizzi, che ha comprato i diritti del metodo Stamina, che ha dichiarato che è «un business» e che «la nostra cura potrà entrare sul mercato ad una cifra che oscilla tra 5 e 7 mila euro».

@LeoneGrotti

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