Siria, continua la comica dei ribelli “moderati” e della guerra all’Isis. Obama «sembra non imparare niente»

Di Leone Grotti
01 Ottobre 2015
Mentre il presidente «rivede» ma non abbandona la sua strategia fallimentare, si ingrossano le fila dei combattenti stranieri dell'Isis (anche americani). E il Wall Street Journal critica «l'ideologia» che porta Obama a sbagliare tutto in politica estera
President Barack Obama raises a glass as he attends a luncheon hosted by United Nations Secretary-General Ban Ki-moon, Monday, Sept. 28, 2015, at United Nations headquarters. (AP Photo/Andrew Harnik)

Possono bastare due sonore e colossali disfatte in poco più di un mese per convincere gli americani che la loro strategia in Siria è fallimentare? Sì e no.

STOP AI RECLUTAMENTI. Gli Stati Uniti hanno annunciato che, almeno per ora, non pescheranno più ribelli dal campo di battaglia siriano per addestrarli e trasformarli in una forza locale che combatta per conto degli americani lo Stato islamico, con la tacita promessa che a loro sarà consegnato il governo del paese dopo la caduta del dittatore Bashar Al-Assad. Allo stesso tempo però il portavoce del Pentagono, Peter Cook, ha anche specificato che «stiamo rivedendo il nostro programma di reclutamento, quindi abbiamo bloccato la selezione di nuovo reclute dalla Siria». Detto questo, «continueremo a sostenere le forze sul terreno e ad addestrare i ribelli già inseriti nel programma».

RIBELLI USA CON AL-QAEDA. Ad agosto l’esercito americano aveva fatto entrare in Siria un contingente di «60 soldati». Dopo pochi giorni, il gruppo è stato sbaragliato da Al-Qaeda, che ha rapito alcuni soldati, altri ne ha uccisi e altri ancora li ha convinti a unirsi al jihad. A settembre altri 75 ribelli addestrati dagli americani sono entrati in Siria: dopo appena un giorno, i miliziani locali di Al-Qaeda hanno pubblicato foto in cui mostravano di essere in possesso delle armi americane. Mentre il comandante della nuova brigata annunciava di essere passato con i jihadisti e di aver «preso in giro» gli americani per assicurarsi nuove armi.

JIHADISTI RADDOPPIATI. Dopo le dimissioni del colonnello Mohammad Al-Dhaher, responsabile del programma di addestramento, è cominciato il processo di «revisione del programma», che per il momento l’America non sembra voler abbandonare. Ma che la strategia del presidente Barack Obama non stia funzionando, lo si capisce anche dall’ultimo studio pubblicato dalla commissione sulla sicurezza interna del Congresso e riportato da Reuters. I dati contenuti dimostrano che in un solo anno, gli stranieri entrati in Siria per combattere contro lo Stato islamico sono passati da 15 mila a quasi 30 mila. Tra questi, ci sono 250 americani, più del doppio rispetto ai circa 100 rilevati fino all’anno scorso tra le fila dell’Isis.

DISCORSO ALL’ONU. Parlando all’assemblea generale dell’Onu, lunedì Obama ha insistito ancora sullo stesso tasto, ribadendo il concetto che va formulando da ormai due anni: l’Isis non è poi così temibile, «è circondato», ha i giorni contati, anche se «la guerra è ancora lunga», e comunque il problema più grosso è Assad, che deve andarsene. Le sue parole non hanno impedito allo Stato islamico di espandersi e di conquistare città importanti come Mosul, Palmira e Ramadi. Perché allora, si chiede il columnist storico del Wall Street Journal Bret Stephens, ripreso ieri dal Foglio, «il presidente professore che adora parlare di episodi formativi sembra non imparare niente?».

«NECESSITÀ IDEOLOGICA». Secondo Stephens, il presidente ha una «necessità ideologica»: «Vuole dichiarare risolti i dilemmi americani in politica estera per potersi concentrare sul suo compito preferito, il “nation building at home”. Una strategia di ritiro e appeasement, un pregiudizio contro l’intervento militare, il favore accordato a risposte minime: l’obiettivo è quello di allontanare l’America dalle tragedie delle altre persone».

«DALLA PARTE GIUSTA». Alla base di questa strategia, che si sta rivelando fallimentare dall’Ucraina all’Afghanistan passando per Siria e Iraq, c’è un pensiero ben preciso. Per il presidente, continua Stephens, è sufficiente «essere dalla parte giusta della storia». «Dopo aver dichiarato le nostre buone intenzioni, perché sporcarsi le mani con il rozzo e compromettente esercizio del potere? Nella visione di Obama, non è l’uomo sul campo che conta, è l’oratore sul palco. (…) Fare lezioni è più facile che imparare, e predicare più facile che agire».

LA FUGA. Questa la conclusione del commentatore del Wsj: «La storia ricorderà Barack Obama non come il presidente che ha condotto la sua politica estera come un’applicazione del potere americano basata sui princìpi, ma come un tentativo generale di giustificare la propria fuga da esso. Da Aleppo, a Donetsk a Kunduz, i popoli vivono con le conseguenze di questa fuga».

@LeoneGrotti

Foto Ansa/Ap

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31 commenti

  1. Yusuf

    Questa volta i giornalisti nostrani leccapiedi del potere occidentale dovranno arrampicarsi sugli specchi per confezionare le notizie : diventa sempre più difficile scrivere di queste notizie per loro. Come dire che i ribelli contro Assad sono in realtà l’isis, pagati, armati e addestrati dagli usa? —Come dire che la russia sta veramente combattendo contro quel terrorismo con cui gli usa ci hanno ingannato dal 2001, creato e servito all’occidente per distruggere intere popolazioni in questi ultimi 15 anni e per accaparrarsi le risorse energetiche?

  2. Raider

    Obama fa il finto tonto, ha combinato disastri, che se ne vada e torni dov’è venuto – ‘torni’ anche lui all'”Islam, religione naturale dell’umanità.” Le élite tradiscono l’Occidente e l’Europa, i popoli, stanno rottamando i popoli del Vecchio Continente, per questi signori, i popoli sono solo un residuo imbarazzante e inutile della storia per cui non c’è spazio nel futuro che hanno progettato: tocca ai popoli reagire e difedendersi dal potere della finanza globale, dal Pensiero unico, dal Nuovo Ordine Mondiale, dall’invasione migratoria, dall’islamizzazione dell’Occidente, dalla sostituzione di popolazione.
    W L’OCCIDENTE!

    N.B. Ciao, a presto.

    1. Filippo81

      La penso come te, Raider.

  3. Aldorisio

    Il 30 settembre 2015 il Parlamento russo ha approvato la richiesta del Presidente Vladimir Putin sull’invio di truppe russe all’estero e l’uso della forza aerea nella Repubblica Araba di Siria. Si apre una nuova fase di interventi futuri e installazioni di basi militari della Russia nei Paesi alleati su richiesta dei governi sovrani. L’approvazione da parte del Senato del Parlamento russo indica che l’unipolarismo egemonico degli Stati Uniti d’America volge al termine.

    1. Raider

      Tanto per ribadire cosa? La notizia che, sotto uno dei nickname di ‘coperta,’ il multinick islamo-nazista ha postato altrove in questo sito: e che il multinick rimane
      – catto-islamico,
      – seguace e interprete di don Giussani,
      – fascista, ma contro l’imperialismo, però, solo se è quello occidentale,
      – esalta il nazismo,
      – attacca la Chiesa e le sue organizzazioni quando non sono allineate dhimmicamente verso La Mecca,
      – professa la fede nell’”Islam, religione naturale dell’umanità” e nell’”Islam, religione di pace”: e dunque,
      – è disposto a far propria qualunque teoria cospiratoria e schema-scemenza dietrologica,
      – dice che prega la Regina della Pace e digrigna guerra! guerra! guerra! all’Occidente
      – dice che è cattolico, che è dongiussaniano, che prega e poi, imbratta questo sito di volgarità apprese nelle madrasse e logge catto-islamiche.

    2. Filippo81

      E’ sempre meglio che ci siano più potenze che si equivalgono.Il mondo unipolare, che tanto piace ai fautori del progetto massonico del “nuovo ordine mondiale”, ci porterebbe verso l’abisso !

      1. yoyo

        A Filippo, ma la finisci di berti tutte le follie antiamericane? E ai presidenti grandi aggiungi almeno Washington e Reagan.

        1. Ale

          A Yoyo a te invece piace avere il prosciutto anzi il Mac cheese burger sugli occhi . Ha ragione Filippo. Gli USA ormai non hanno più presidenti autonomi ma marionette nelle mani della FED e guarda caso Kennedy che voleva arginare lo strapotere della FED e’ morto ammazzato..il nostro Mattei che voleva stringere accordi indipendenti dal cartello del petroldollaro con i Paesi produttori di petrolio e’ morto in uno strano incidente aereo. Gheddaffi che voleva fare l’unione dei paesi Africani e far pagare il petrolio in euro e’ stato ucciso e guarda caso Assad e’ diventato un “dittatore da far cadere” quando ha annunciato di voler vendere il petrolio in moneta che non fosse dollaro. Le famose armi chimiche di Saddam, altro tremendissimo dittatore che permetteva ai cristiani iracheni di vivere in pace.., e’ stato dimostrato essere inesistenti ma solo a morte compiuta del dittatore e paese, Iraq, distrutto. Purtroppo noi abbiamo la sorella gemella della FED a comandarci, la BCE, stessi soci vatteli a cercare e poi mi dici se sono solo coincidenze..e chissà perché Grexit e’ stata osteggiata da Obama in persona. Io non voglio che i musulmani diventino maggioranza in Europa ma per gli USA noi siamo già EURASIA ed il casino che hanno fatto in medioriente ha solo danneggiato quei popoli e noi di riflesso che subiamo un’onda migratoria senza precedenti. Avremo o no il diritto di essere inca@@ati con gli esportatori di democrazia USA-FED o no , o dobbiamo sempre prostrarci supini anche quando c’è lo pongono palesemente li?! Non voglio l’Islam in Europa e non voglio lo strapotere delle banche private che si arricchiscono vendendoci a caro prezzo gli euro a noi e le armi a popoli in guerra che loro fomentano e alimentano. Perché diventano tutti dittatori quando non ubbidiscono più al cartello del petroldollaro?! Perché non sono tacciati di essere dittatori criminali anche l’Arabia Saudita ed il Qatar dagli esportatori di democrazia USA-FED. Il presidente degli Stati Uniti che nel lontano 1913 permise lo strapotere della FED ammise di aver consegnato le sorti del suo popolo a cinici bancari e Kennedy quando provo’ a limitarne il potere di azione fu fatto fuori. Obama e’ uno dei tanti che tiene alla pelle e fa lo svanito. Io non so per quale motivo ci stiano consegnando ai musulmani..ma è palese che Arabia Saudita e Qatar sono intimi degli USA e che stanno investendo tanto in quella che per gli USA e’ già EURASIA. Hanno troppo potere gli USA ed è da stolti pensare che non siano necessarie più potenze economiche e militari per evitare di essere sudditi di un’imperatore. Loro si considerano un’impero e da tali si comportano, senza alcun ritegno. Voglio che torni la nostra sovranità nazionale, monetaria e che sia sacrosanto difendere i nostri confini.

        2. filippo81

          Yoyo, leggi bene prima di commentare, altrimenti fai come il famoso multinick.Nessuna follia antiamericana da parte mia e Washington non è certo un Presidente degli ultimi decenni ,per quanto riguarda reagan, sorvolo !

          1. yoyo

            Se non sei come loro, allora spiegami perché riguardo agli Stati Uniti (non ad Obama) usi l espressione “nuovo ordine mondiale” e perché anche tu ti fai sostenitore del “mondo multipolare”, i cui fautori indicano Paesi non ancora sufficentemente solidi oppure dittature sanguinarie storiche come la Cina. Io non sono un difensore acritico degli Stati Uniti, ma li ritengono comunque migliori di molti altri luoghi nel pianetace non sopporto quel tipo di antiamericanismo che in realtà è una sottomissione ai veri nemici del Cristianesimo e del Occidente come civiltà cristiana dei suoi secoli d oro, o persino vero e proprio “tanto peggio tanto meglio”. Scusami se sono così duro con te, ma a volte è difficile capire da che parte stai.

          2. Filippo81

            Che io sia antiamericano lo dici tu ( a parte il fatto che ho numerosi parenti e amici in quel Paese).Semplicemente affermo che i governi occidentali , dei quali quello Usa è il più importante, negli ultimi anni hanno fatto degli errori (per usare un eufemismo) imperdonabili.Occidentali, turchi e arabi stanno portando il mondo verso l’abisso, con le loro politiche scellerate.Il considerare Paesi come arabia saudita,kuwait, qatar, pakistan, ecc Paesi islamici “moderati” e considerarli validi alleati è davvero una bestemmia ! L’atteggiamento ambiguo e di connivenza nei confronti dell’isis nonostante i roboanti proclami antiterrorismo è un’altra cosa grave.Nato e arabi hanno creato le attuali polveriere Libia, Iraq, Siria, Somalia, ecc.Contestare duramente la politica di una Nazione non significa odiare il relativo popolo,Essere antinazisti non significa odiare i tedeschi ed essere anticomunisti non vuol dire odiare cinesi e cubani.Il mio “antiamericanismo” esiste solo nelle tue impressioni,Yoyo. Detestare il governo obama e quelli degli ultimi anni precedenti ad esso non significa odiare gli Americani.Per quanto riguarda il nwo. è inutile negare l’esistenza di tale progetto.vediamo gli effetti di tale scellerato progetto sempre di più nella nostra vita quotidiana.Ognuno la pensa poi come vuole, giustamente.Distinti saluti.

          3. yoyo

            Finalmente ti sei chiarito. Ma, per favore, non usare più espressioni che riconducono a tutt altro.

          4. Filippo81

            Gentile Yoyo, le mie modeste opinioni possono essere a volte sbagliate,chiaramente,però tu cerca di non vedere antiamericani dappertutto! Grazie comunque per l’interessante dialogo, ci risentiamo. Con sincera stima .

      2. Raider

        L’Europa avviata, destinata a diventare Eurabia per volontà massonica in accordo con gli islamici, che gli reggono il gioco e il mondo multipolare ‘grazie’ all’Iran atomico: l’abisso è questo.

        1. filippo81

          Concordo, Raider .

  4. Filippo81

    La mia semplice opinione che l’unico vero grande Presidente che l’America ha avuto negli ultimi decenni è stato John F. Kennedy,poi assassinato. I restanti (clinton, bush, nixon ecc) tranne qualche eccezione( Carter,ecc) sono da dimenticare. La “ciliegina” sulla torta è obama ! Gli Usa sono una grande Nazione, con una più che squallida classe dirigente.

  5. Babbalucius

    All’inizio del 2011, il presidente siriano Bashar al-Assad annunciava l’avvio della collaborazione con Russia e Cina, secondo cui tutte le transazioni sul petrolio dovevano essere condotte in rubli e yuan. Nel marzo 2011 iniziarono i tumulti anti-governativi volti a rovesciare il regime esistente, e il 15 novembre fu imposto un embargo sulle esportazioni di petrolio siriano. Il 1 giugno 2012 fu imposto l’embargo sulle esportazioni di petrolio iraniano, che Teheran aveva cominciato a vendere in euro e rial, con particolare attenzione allo scambio interno. La situazione diventava sempre più tesa per i padroni della Fed. Nei primi mesi del 2013 la quota del dollaro nelle transazioni internazionali scese sotto l’importante soglia psicologica del 50%. Questo fu un grave segnale per i padroni della FED.
    E se il dollaro smette di essere moneta di riferimento internazionale, la stagione storica dell’impero USA può dirsi conclusa.

    1. yoyo

      Come se rublo e yen avessero l aureola. Non voglio la Cia sotto il letto, ma nemmeno il Kgb.

    2. Paco

      Tutti gli imperi tramontano prima o poi. L’impero USA impegna 663 miliardi di dollari annui in spese militari. Rimane da chiedersi se il tramonto di questa grande super potenza sarà pacifico… io temo di no!

      1. Aldorisio

        “Rimane da chiedersi se il tramonto di questa grande super potenza sarà pacifico… io temo di no!”

        Senza dubbio i suoi sudditi passeranno brutti momenti. Non è da escludere uno smembramento degli USA a cause delle sue forti contraddizioni interne.
        Prego Maria che la fine di questo impero guerrafondaio sia il più possibile incruento.

        1. yoyo

          La Madonna Immacolata, patrona degli Stati Uniti, non ha bisogno delle tue preghiere interessate e blasfeme.

          1. Raider

            L’orante a vuoto e a vanvera la Beata Vergine è il multinick islamo-nazista che si presenta, di volta in volta, come
            – catto-islamico,
            – seguace e interprete di don Giussani,
            – fascista, ma contro l’imperialismo, però, solo se è quello occidentale,
            – esalta il nazismo,
            – attacca la Chiesa e le sue organizzazioni quando non sono allineate dhimmicamente verso La Mecca,
            – professa la fede nell'”Islam, religione naturale dell’umanità” e nell'”Islam, religione di pace”: e dunque,
            – è disposto a far propria qualunque teoria cospiratoria e schema-scemenza dietrologica,
            – dice che prega la Regina della Pace e digrigna guerra! guerra! guerra! all’Occidente
            – dice che è cattolico, che è dongiussaniano, che prega e poi, imbratta questo sito di volgarità apprese nelle madrasse e logge catto-islamiche,
            – e del resto, da catto-islamico falso per definizione, si rivolge a “Maria”, non alla Madre di Dio, bensì, come fa qualunque islamico, alla brava signora Maria che fece da incubatrice biologica del profeta Issa, il precursore del (falso) profeta Maometto. Sulle cui orme il falsario si è posto.

  6. Andrea-1

    Primo scontro fra Russia e Stati Uniti sul controllo dello spazio aereo in Siria
    Secondo informazioni pervenute da fonti riservate, Mosca ha richiesto perentoriamente al comando USA di abbandonare lo spazio aereo siriano, visto che nello stesso spazio aereo sono in corso operazioni di aerei militari russi che vanno a colpire le posizioni dell’ISIS.
    Dopo appena un giorno dall’incontro all’Assemblea dell’ONU, inizia a concretizzarsi il contrasto tra le due impostazioni per la gestione della crisi siriana. Il presiedente russo Vladimir Putin aveva apena ottenuto l’autorizzazione dal Consiglio della Federazione Russa per adoperare la forza militare all’estero. La Russia ha però escluso al momento l’impiego di forze terrestri in Siria.
    Putin e si è mosso rapidamente ordinando l’inizio dell operazioni in Siria e per tale motivo è stato costituito a Baghdad un comando unificato per le operazioni contro l’ISIS che coordinerà le operazioni delle forze siriane, irachene, iraniane e russe.
    Dall’altra parte del paese, nel nord di Amman, gli USA, assieme ad Arabia Saudita, Qatar, Giordania, Israele ed Emirati Arabi ,avevano costituito una “sala di operazioni” il cui reale obiettivo era quello di coordinare gli attacchi in appoggio dei gruppi dei ribelli contro il regime di Assad.
    Si tratta di due sale di guerra agli estremi opposti nell’arena siriana, in cui una di queste rappresenta l’alleanza degli USA con altri paesi regionali per abbattere il regime di Assad e l’altra per difendere le forze siriane e colpire tutte le posizioni dei gruppi terroristi, inclusi quelli armati e riforniti dagli USA e sauditi.
    Si prospetta una prova di forza tra i due schieramenti visto che stanno entrambi stanno perseguendo obiettivi incompatibili fra di loro.
    La Russia si muove nell’ambito della legalità internazionale in quanto chiamata dal legittimo governo siriano a fornire aiuto militare contro i gruppi jihadisti dello Stato Islamico. Non altrettanto si può dire delle forze capeggiate dagli USA che non sono state autorizzate ad entrare nello spazio aereo siriano.

    Intanto stamattina l’obbediente corriere ha cominciato a parlare in prima pagina di morti civili causati dai bombardamenti Russi e di torture ai civili da parte di Assad, mentre solo due giorni fa non ha proferito parola sui 135 morti causati dall’arabia saudita che ha bombardato un ricevimento di matrimonio in Yemen.

  7. Fabio G

    Per me non è tutta colpa di Obama, ci mette la faccia,
    ed è debole alle pressioni delle “strutture” che gli dicono bisogna fare così oppure cosà.

    Quando è stato eletto Obama gli avevano messo a fianco Biden per mostrare agli
    elettori che, non essendo ben preparato in politica estera, non c’era da preoccuparsi
    in quanto Biden avrebbe sopperito alle sue carenze.

    Ma la poltica estera degli USA la decide solo il presidente?
    sotto di lui c’è tutta una struttura che raccoglie dati, fa analisi superelaborate,
    con chissà quali obiettivi a breve, medio, lungo termine che è difficile immaginare e
    che coinvolge aspetti geopolitici, economici, e la mitica sicurezza nazionale.

    è di pochi giorni fa la notizia che: “…la Casa Bianca e il Congresso sono stati
    raggirati dai generali che hanno rifilato rapporti falsi che illustravano
    vittorie inesistenti e raid aerei fulminanti contro lo Stato Islamico….
    …I vertici del Centcom avrebbero ritoccato i rapporti per fornire
    un quadro positivo delle operazioni della Coalizione contro l’ISIS
    e mostrare alla Casa Bianca e al Congresso un quadro più roseo della campagna…”

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