Siamo spiacenti, la natura non è Walt Disney. Qualcuno lo spieghi agli animalisti

Di Filosofia rurale
26 Maggio 2016
Dal crudele massacro degli animali dell'Oasi di Spinea una lezione di vita e di "filosofia rurale". Si immaginava chissà quale complotto umano. Sono state le volpi

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Tratto dal blog Filosofiarurale.it – Vi vogliamo raccontare una storia che ha dell’incredibile e che in questi giorni ha mobilitato l’Italia, tv e giornali, scomodato inquirenti e personalità della politica, della cultura e dello spettacolo. C’entra con la filosofia? C’entra eccome perché in questa vicenda a nostro avviso è racchiusa l’essenza di quel che significa “distacco della natura” da parte dell’uomo. Un distacco che come abbiamo avuto modo di spiegare più volte su questo sito, sembra condurre in certi casi l’uomo alla follia.

Esiste un’oasi nel comune di Spinea, in provincia di Venezia, gestita da una delle tante Onlus animaliste per il recupero di animali feriti ed abbandonati. Nella notte tra sabato e domenica scorsa un raid di ignoti, uccide, strazia, dilania un centinaio di animali da cortile (porcellini d’india, conigli, galline). Si grida al complotto, si trama vendetta, si scatena il web, si mobilitano i media italiani con titoli sui tg principali (qui la notizia). La notte dopo, il secondo raid: vengono uccisi i superstiti.

Si parla di mafia, di bande organizzate, la gente vuole la testa dei colpevoli, non dorme la notte, chiede giustizia a tutti i costi, l’Italia impazza. Ovviamente, come capita in casi di questo genere, non manca la solidarietà ai gestori dell’oasi: si parla di donazioni, contributi, 5 per mille. Per un gruppo di animalisti di Padova non ci sono dubbi: dietro a questa mattanza ci sono i cacciatori… colpa loro, dicono, vendicheremo gli animali morti!

Arriva pure un comunicato ufficiale della Regione Veneto a firma del Presidente Zaia: «Questi non sono vandali, ma criminali a tutto tondo. Gente priva di ogni rispetto per ogni forma di vita, che mi auguro venga presto individuata e punita con la maggior durezza possibile» (qui il comunicato).

In tutta questa vicenda e fin dalle prime battute, c’è un uomo rurale, Massimo Zaratin, collaboratore di questo sito, che avanza l’ipotesi più semplice e realistica che ad uno potesse venire in mente: ipotesi volpe con cuccioli appresso… e lo anticipa pure in una intervista tv (qui il video dell’intervista).

Zaratin ha l’ardire di scrivere subito sui social questa ipotesi ma viene azzannato e massacrato mediaticamente dalla folla inferocita che non vuole minimamente pensare che la natura non sia quella dipinta dalla Walt Disney, vuole l’umano da crocifiggere! Perché Zaratin avanza questa ipotesi, e la scrive pure? Perché semplicemente conosce la natura, la vive, sa che il sovrannumero delle volpi è diventato intollerabile per un ambiente così antropizzato ed il numero di contadini che lamentano pollai depredati è sempre più in aumento. Però Zaratin ha anche il “difetto” di essere un cacciatore, e alla gente questo non va giù… Zaratin deve starsene zitto perché non sa, non può essere stata una volpe, lei non fa quelle cose, solo un umano (da crocifiggere) può arrivare a simili bestialità.

Qualche timido segnale sulla possibilità che sia stata veramente una volpe arriva nella serata di ieri sui social, ma la gente ovviamente non ci vuole credere: impossibile, scrive sconvolta, dopo tutto questo clamore è una volpe? No! Vogliamo l’umano cattivo artefice della vicenda. Arriviamo all’epilogo: nella giornata di oggi arriva la conferma dagli organi competenti che Zaratin aveva ragione, il resto del mondo urbano no! (qui l’articolo)

Che sarà ora di questa “povera” volpe? Verrà riservato lo stesso trattamento che si voleva riservare all’umano? Che ne sarà dei fondi raccolti?

Non è mai simpatico dire alla fine “ma noi ve l’avevamo detto”, però una cosa da questa vicenda la dobbiamo imparare. Sembra che quando qualcuno tocca gli animali degli animalisti si scateni il putiferio, quando lo stesso trattamento viene riservato a quelli dei contadini, e da anni si denuncia la presenza numerosa di volpi che distruggono animali in natura e animali da cortile, a nessuno importi… anzi, la volpe in questo caso è bella, brava, ha agito secondo natura.

L’onda emotiva che ha travolto l’Italia con questa storia, abbisognava a tutti i costi di un colpevole umano e da condannare. Nessuna notizia di cronaca nera riferita all’uomo avrebbe provocato una simile reazione di indignazione da parte del popolo del web, e il bello è che una parte ancora non ci vuole credere, deve per forza imporsi mentalmente che non sia stata una volpe ma opera dell’uomo diabolico. Perché, ci chiediamo? Quali meccanismi piscologici muovono le masse, coinvolgendo ad agire di impulso e su pressione emozionale anche personalità della politica e della cultura?

Il divario venutosi a creare in questi ultimi anni tra chi vive in città tra le quattro mura di un appartamento e chi invece la natura la vive direttamente è allucinante, deprimente, sconvolgente. Il rapporto con gli animali e l’ambiente in generale si è ridotto ai documentari ed alle notizie riportate dai media. C’è questo enorme bisogno dell’uomo di sfogare la sua rabbia su altri uomini quasi a voler colpevolizzare i suoi simili, in particolare quelli che la ruralità la vivono ancora, se loro si ritrovano nella condizione di dover condurre una vita senza natura.

Tutti esperti, tutti professori, tutti titolati ad esprimere opinioni e sentenze proprio su quel che conoscono meno. Un tempo si ascoltava la parola dell’anziano, l’umiltà e la saggezza del contadino, la semplicità di chi, pur non avendo titoli altisonanti, si rispettava per la sua esperienza.

Uomini quindi avvisati per i prossimi casi analoghi: se dovesse capitare ancora una questione che riguarda la natura non serve mobilitare il mondo intero, scomodare le Autorità, lanciare proclami di morte e vendette… cercate la casa del primo contadino, suonategli il campanello, chiedete a lui ed alla sua umiltà, ascoltatelo, troverete magari risposte che vanno ben oltre quello che la massa o i libri vi hanno insegnato finora.

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19 commenti

  1. Arianna Orlando

    È veramente sorprendente la disinformazione.
    È veramente assurdo pensare che una volpe possa uccidere 130 animali, e non mangiarli, ucciderli.
    Sono state inoltre rubate delle uova, quindi si, é logico pensare che la volpe avesse un borsello con sè.
    È sempre facile scaricare la colpa in questo modo, quando sarebbe più onesto ammettere che una mattanza del genere, con quel tipo di dinamica, può essere fatta solo da “persone”

    1. Susanna Rolli

      Bindolina birichina….

    2. Sebastiano

      E’ veramente assurdo che gente che non ha la minima conoscenze delle “dinamiche” di campagna possa fare affermazioni ridicole come la tua.
      Anni fa mio cognato nel suo ovile aveva una quindicina di galline. Una sera, a causa di una porticina mal chiusa, una volpe gliele ha sgozzate tutte.
      Hai letto bene: TUTTE.
      E hai letto bene: SGOZZATE, non mangiate.
      Come mi ha spiegato poi (mio cognato, non la volpe), è normale (per la volpe), ucciderle e succhiarne il sangue dalla giugulare, ma quasi mai le mangia. Se proprio ha una gran fame se ne porta via qualcuna.
      A volte succede la stessa cosa con gli agnelli appena nati.
      Le uova poi sono una prelibatezza, e non solo per le volpi, anche per altri predatori simili.
      Certo, 130 sono parecchie, ma nessuno ha parlato di UNA sola volpe.

      Ti sono sembrato troppo crudo e violento? Beh, ora sai con chi prendertela (non con me, spero).
      Potrebbe persino esserti utile un periodo (prolungato) di soggiorno in un’azienda agricola. Ma di quelle vere, dove si lavora davvero “a contatto con la natura” (traduco: con il sudore, la fatica e persino la cacca), non in qualche hotel mascherato da agriturismo, dove si discetta, nel salottino profumato o sulla veranda con pergolato, della “indiscutibile bellezza e bontà della natura” e della altrettanto “indiscutibile cattiveria dell’uomo”.

      1. Susanna Rolli

        A Sebà, che ce voi fa!!

  2. lorenzo

    La cattiveria gratuita degli uomini sugli animali è peccato gravissimo e mortale.

    1. Susanna Rolli

      La cattiveria sempre viene dal demonio che ce la suggerisce nel cuore, è chiaro, ma l’articolo evidenzia, appunto, che non è opera d’uomo l’accaduto.

  3. Menelik

    Scusate, eh, ma dal titolone sopra leggo che gli animali in oggetto sarebbero stati decapitati…scapocciati.
    Che io sappia, e di predatori casalinghi ci capisco, la volpe non fa così, porta via tutto l’animale morto e se lo mangia nella tana, al sicuro (magari la sua tana può essere uno dei tubi sotto i ponticelli dei canali di scolo).
    Chi ammazza gli animali togliendogli la testa è la bindolina, cioè mustelidi tipo la faina, il furetto, quella roba lì.
    Quelli vanno a caccia di pollai, e sono capaci di arrampicarsi per alcuni metri, cosa che non fa la volpe, vincolata a terra sebbene agilissima, ma a livello del suolo.
    Le bindoline, appunto per la loro capacità di arrampicarsi, sono più insidiose.
    E tagliano il collo abbandonando la carcassa.
    Quando individuano un gallinaio o un allevamento aperto dove hanno la possibilità di entrare, fanno la tana nelle vicinanze e tornano.
    Le razzie le fanno nelle ore notturne o alle prime luci dell’alba.

    1. Susanna Rolli

      Già, ci son pure quelle!, mica si fanno abbindolare le bindoline! Posso dire che sono un po’ feroci? Qualcuno si offende?

      1. Menelik

        Saluti a tutti, in particolare a Susanna.
        Ma sarebbe un crimine dimenticare anche Giovanna.
        Stasera vado alla cena della scuola.
        A metà giugno altra cena.
        Cosa ceno stasera, ancora non so.
        Vedremo tra un paio d’ore che passa il convento, cioè la trattoria.
        A domani sera.
        Statemi bene.

        1. Susanna Rolli

          Bindolina arrosto; mangiata con gusto!

          1. Susanna Rolli

            ps: grazie dei saluti!..sollevati, Menelik, si va incontro alle vacanze estive !!

    2. Livio

      che bestia è a bindolina?

  4. Emanuele

    Buongiorno,
    io non sono assolutamente convinto che gli animali siano creature di Disney ma non sapevo che in natura esistessero volpi in grado di schiacciare la testa di un coniglio. Però da profano mi illumini Lei e il suo amico dotto cacciatore. Magari una spiegazione kantiana riuscite a darmela.
    Buon lavoro

    1. Lela

      Un gruppo (perché sì, se le volpi non vengono cacciate formano branchi, coppia dominante, cuccioli e maschi e femmine beta) di bestie carnivore di anche 10-15 chili progettate dalla natura per uccidere, più dei cuccioli che, non avendo la tecnica, è più facile che sevizino inutilmente la preda, contro un coniglietto? Io lo trovo più che plausibile.

    2. giovanna

      buon giorno…buon lavoro…ucci ucci…sento odore di trollucci
      Nel caso, trollona, perché escludi un trollaggio sugli articoli di critica gastronomica ?
      Eh no, fai figli e figliastri !

  5. Lela

    Questo è il motivo per cui chi si lamenta del cosiddetto sfruttamento degli animali è ridicolo. Come se ad essi venisse sottratta la libertà e venissero espropriati di qualcosa in cambio di niente.
    Peccato che gli animali da allevamento per l’industria alimentare possano godere di una vita senza: costante ricerca di cibo, costante minaccia dei predatori, costante minaccia dei maschi della loro stessa specie (perché i maschi di molte specie notoriamente regalano mazzi di fiori e invitano a cena le femmine, diventano amici dei loro piccoli per essere accettati nella famiglia, prima di azzardare una timida domanda di accoppiamento, e se lei dice di no, non insistono), esposizione al caldo, al freddo, alle intemperie.
    Neanche alle persone viene garantita una vita del genere…

  6. Susanna Rolli

    E poi vorrei tanto sapere, ora che è saltato fuori il colpevole che gli possiamo fare per non farlo compiere altre stragi….la galera? No!!..L’abbattimento? Ma neanche pensarlo!( lo stan già pensando i contadini da un bel pezzo!)…Centro di recupero? uhm….Vediamo…mumble….: si potrebbe mettergli la museruola….no, poi non possiamo alimentarlo per endovena, si ribellerebbe….Si potrebbe organizzare una bella riunione con tutti gli interessati al problema, compresa la volpe….non verrebbe!, mica è scema, quella, è una VOLPE!. Vado a fare una passeggiata, chissà se mi sfiora un’idea, un’ispirazione…; poi ve lo dico!!
    PS: “cercate la casa del primo contadino, suonategli il campanello”; tra poiane, lupi (anche negli Appennini a bassa quota), caprioli (non gli basta l’erbetta fresca,adorano le primizie degli orti), lumacotti (vanno matti per i cavolfiori, quelli), topi o nutrie, io, fossi in voi, io non ci penserei nemmeno a suonare al campanello!!

    1. Susanna Rolli

      Mi son scordata i cinghiali, ma li ho ricordati nel primo post di stamattina ….che comparirà.

  7. Susanna Rolli

    Chissà cosa penserebbero di me, che quando la mattina apro le finestre e vedo quattro-cinque bei cinghialoni neri lodo Iddio per il Suo grande capolavoro che son tutte le sue creature, e subito dopo penso a quanto sono buone le salsicce di cinghiale…….

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