Sentinelle in piedi aggredite a Bergamo dai centri sociali. Sputi, insulti e lancio di fumogeni [link url=https://www.tempi.it/fotogallery/centri-sociali-aggrediscono-sentinelle-in-piedi#.UqXbkWTuJQY]Foto[/link]

Di Redazione
09 Dicembre 2013
La manifestazione pacifica è stata disturbata dagli antagonisti che poi hanno avuto scontri con le forze dell'ordine. Contro di loro scatterà inevitabilmente una denuncia

[internal_gallery gid=137261] Ancora disordini a Bergamo per la veglia delle Sentinelle in piedi. Questa volta – a differenza di quanto accaduto tempo fa – a interrompere e a disturbare pesantemente la manifestazione silenziosa e pacifica delle Sentinelle contro il ddl Scalfarotto sono stati i centri sociali. È accaduto sabato pomeriggio, quando, intorno alle 16.30 del pomeriggio, un gruppo di antagonisti hanno circondato le Sentinelle in piedi, iniziando a insultarle e gridando loro «fascisti» e «omofobi». Le sentinelle – circa 130 – erano schierate ordinatamente sul “Sentierone”, una zona non distante dalla chiesa di San Bartolomeo. «Oltre agli insulti – racconta una Sentinella a tempi.it – i ragazzi dei centri sociali (circa una sessantina) hanno cercato di aggredirci, lanciando dei fumogeni. Si sono arrestati, ma appena per qualche istante, solo davanti alla presenza di alcuni bambini che, con i genitori, erano al centro del nostro schieramento». Soprattutto, i giovani dei centri sociali sono stati respinti dall’intervento della polizia e degli uomini della Digos, che hanno impedito loro ogni contatto con le Sentinelle.

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GLI SCONTRI E LA DENUNCIA. Dopo circa mezz’ora, sono stati proprio gli uomini delle forze dell’ordine a consigliare alle Sentinelle di ritirarsi onde evitare che la situazione degenerasse. A quel punto, le Sentinelle, loro malgrado, hanno lasciato il luogo, mentre gli antagonisti, nel tentativo di aggredirle, si sono scontrati con le forze dell’ordine. È scoppiato qualche tafferuglio, con alcune cariche della polizia e ad andarci di mezzo è stato un incolpevole signore di 70 anni, il cui banchetto per la raccolta fondi per un ospedale in Uganda è stato rovesciato e rovinato. Alcuni degli antagonisti sono stati identificati: per loro è inevitabile una denuncia per manifestazione non autorizzata, lancio di fumogeni e resistenza a pubblico ufficiale.

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22 commenti

  1. luca

    fin troppo bene vi è andata… vorrei vedere se un gruppo di gay venisse a baciarsi a san pietro

    1. Su Connottu

      Già successo, e nessuno è andato a tirargli i fumogeni addosso.

  2. Antonio

    centri sociali? Ah quelli che si dicono intellettualoni colti e sensibili, tolleranti dei modi di pensare differenti, aperti al dialogo, pacifinti ecc ecc

  3. enzo

    Io Spero cn tutto il cuore ke l’ideologia di quei perversi in italia sia sempre repressa dal buonsenso degli italiani.

    1. Francesco

      Enzo, da queste parti si cerca sempre di discutere e dialogare, non di istigare alla violenza (verbale)

    2. grafite660

      Io invece spero che tutta le gente che scrive “che” come “ke” bruci quanto prima fra le fiamme di un fuoco eterno e inestinguibile.

  4. giovanni

    A Bergamo ero presente, a mio parere il clima di tensione che l’articolo descrive non cera. Peggio era ciò che succedeva al fianco delle sentinelle. Tre coppie di lesbiche pur dissentendo dagli slogan urlati dagli studenti, discuteva pacatamente con un insegnante, rivendicando il loro diritto al “matrimonio” accusando di omofobia chi è contrario.

    1. Francesco

      “Discutere pacatamente” e “accusando di omofobia” e’ un bel controsenso…
      Certo sempre meglio discutere che aggredire come han fatto gli altri

      1. giovanni

        Per me è peggio chi discute pacatamente di certe teorie, magari facendo leva sui diritti, di chi ha un atteggiamento verbalmente violento. I secondi sono condannati da quasi tutti, i primi invece, riescono a convincere molte persone.

        1. Giorgio

          Convincere la gente discutendo pacatamente anche di teorie che a certuni non aggradano è uno degli inconvenienti della democrazia liberale.
          In Corea del Nord mi dicono che non hanno questi problemi, dunque se il loro sistema ti piace di più, puoi fare le valigie e andarci senza indugio.

          1. giovanni

            Caro Giorgio, la Corea del nord è cosa tua, riguarda te e chi vuole togliere “pacatamente” o con la violenza verbale e anche fisica. la libertà di parola e di pensiero.

          2. Giorgio

            Pensa Giovanni che da quello che avevi scritto avrei scommesso che la libertà di espressione e di pensiero non ti andava giù.
            Visto che, a quanto pare, la libertà di piace, hai ragione a non volerci andare in Corea del Nord e io ho avuto torto ad averti consigliato di andarci.

  5. cornacchia

    GmTubini, dove sei?!!
    Era bello, litigare (discutere) con Te!!!

    1. giovanna

      ehi Cornacchia, spero tu non sia il povero troll, in ogni caso pare che anche tu ti sia perso la memorabile e istruttiva discussione di Gmtubini e altri con un tale Perdichizzi, psicologo gay doc !
      Ti consiglio di recuperarla sul sito di Tempi ( scusa, non ho tempo di scrivere il link ) !
      Sarebbe da pubblicare su tutti i siti e su tutti i giornali e anche sui libri di scuola, ad imperitura memoria : da brivido !

  6. malta

    tanto per i fermati ci pensa papà avvocato a risolvere e se non dovesse riuscire, il suo amico pm

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