
Se sei di destra sei un cretino. Lo dice una ricerca scientifica
Dite la verità: ne avevate nutrito il timore, quando nei salotti bene vi rintanavate in un cantuccio sentendo di non avere nulla di significativo su cui pontificare; poi tornavate a casa, accendevate la tv e dinanzi a un’intervista di Fabio Fazio arrossivate all’idea che, lungi dal saper fornire adeguate risposte, non sareste mai stati nemmeno in grado di porre domande altrettanto acute; e infine, con la mazzetta di quotidiani sotto braccio al mattino dopo, provavate a leggere Repubblica e non capivate nulla, tentavate con l’Unità e capivate ancor meno, azzardavate col Fatto e abbandonavate il campo al secondo capoverso dell’editoriale di Travaglio. Alla fine vi rifugiavate in Libero, nel Giornale o nella Padania ed ecco che all’improvviso vi tornava tutto chiaro. Oggi, finalmente, il vostro atroce dubbio ha trovato un fondamento: uno studio pubblicato su Psychological Science ha dimostrato scientificamente che chi è di destra è meno intelligente degli altri.
Avete capito bene, anche se magari vi piace Storace: c’è stata un’équipe di scienziati, i canadesi della Brock University, pagata apposta per dimostrare che chi vota a destra è cretino. Il procedimento è stato impeccabile. Per prima cosa hanno contattato un cospicuo numero di inglesi che da un altro studio risalente a qualche anno fa risultava essere molto meno intelligente della media nazionale. Non si sa perché non abbiano scelto fra i propri connazionali: forse in Canada nessuno vota a destra, o forse in Canada nisciuno è fesso. Poi hanno posto a questa rappresentativa selezione una serie di questioni politiche, del tipo: «Accettereste di lavorare con un negro?»; «Cosa fareste se il vostro vicino di casa appartenesse a un’altra razza?». I risultati hanno incontrovertibilmente dimostrato che più basso era il quoziente intellettivo dell’interrogato più di destra era la risposta alla domanda.
Fin qui, niente di nuovo: in Italia siamo abituati a sentirci dire che votiamo Berlusconi perché la tv ci ha resettato il cervello, che votiamo Lega perché siamo incapaci di esprimerci in italiano corretto, che avversiamo il terrorismo islamico perché non riusciamo a cogliere il messaggio di amore universale che spira dalla versione originale di ogni sura del Corano ma va un po’ perduto nella traduzione. Uno studio del genere non fa che confermarci nella rassegnata adesione alle convinzioni altrui; ciò che sorprende sono alcuni dettagli collaterali.
Sta scritto sul Daily Mail
Anzitutto, la principale grancassa della notizia è stata il Daily Mail, un tabloid inglese abitualmente letto dai più tatuati appartenenti alla fascia meno istruita di sostenitori del partito conservatore se non addirittura dello xenofobo British National Party, il cui programma elettorale consisteva nello stanziamento di denaro pubblico a ogni immigrato perché se ne tornasse donde era venuto. Dietro questa mossa di sicuro si acquatta una strategia troppo astuta per essere capita dai suoi stessi lettori. Forse il Daily Mail voleva sobillarli sottintendendo: vedete, ci danno dei cretini ma voi non lo siete affatto. È tuttavia l’opzione più improbabile in quanto, trattandosi di un tabloid, i suoi lettori notoriamente si limitano a guardarne le figure. Oppure intendeva mostrare ai non lettori – ovvero a quelli che non comprano il Daily Mail perché non è chic ma poi risentono dell’onda lunga dei suoi contenuti riverberati fra mille risate sui siti intelligenti – che i suoi redattori, lungi dall’essere analfabeti di bassa lega, sono aggiornatissimi sugli ultimi ritrovati della ricerca, sono perfino abbonati a Psychological Science e sono abbastanza onesti da pubblicare i risultati di uno studio che li mette in cattiva luce. Poi dicono che sono gli italiani a voler sempre fare bella figura. Oppure, col proprio comportamento autolesionista, il Daily Mail intendeva provare irrefutabilmente che gli scienziati canadesi avevano ragione.
Anche le risposte del campione selezionato dagli scienziati meriterebbero un’analisi più attenta; o meglio, la meriterebbero le domande. Come i più progressisti di voi non avranno mancato di notare, i quesiti volti a definire il grado di destrorsità del soggetto non vertevano sulle principali questioni che effettivamente definiscono una persona di destra rispetto a una di sinistra: «Per valorizzare i beni culturali, è meglio un finanziamento pubblico o uno privato?»; «Sarebbe opportuno liberalizzare le licenze professionali o è meglio che vengano gestite centralmente dallo Stato?»; «La responsabilità del male è collettiva o individuale?»; «L’uomo è un mero meccanismo vivente o è fatto a immagine e somiglianza di Dio?». Niente di tutto ciò. Hanno posto domande insulse se non piuttosto stupide, e poi tutti sorpresi hanno notato che un cretino al quale si ponga una domanda cretina tende a rispondere in maniera cretina. Dopo di che hanno sancito: più basso è il quoziente intellettivo di un individuo, più tende a dare risposte cretine. Poiché in questi termini non avrebbero potuto venire pubblicati su Psychological Science, hanno riformulato dicendo che chi è più vulnerabile intellettivamente tende a rifugiarsi in luoghi comuni di destra per sentirsi più al sicuro.
La logica è un’opinione
Hanno anche avuto l’accortezza di specificare che il grado di destrorsità non dipende dall’estrazione sociale né dalla ricchezza, e che non diminuisce con l’innalzarsi del titolo di studio ma resta proporzionale all’imbecillità indipendentemente dal fatto che si sfoggi la pergamena dell’asilo nido o di Oxford; sottintendendo peraltro, se la logica formale non è un’opinione, che l’Inghilterra abbonda in professoroni poco intelligenti. Il Canada, non si sa, ma il punto debole della ricerca è proprio l’identificazione aprioristica del concetto di “destra” col concetto di “banale, ritrito, retrivo, imbecille”. Inoltre, pur ammettendo per assurdo quest’equazione, la controversa ricerca avrebbe tutt’al più dimostrato che chi è cretino tende a essere più di destra e non, come è invece stato detto, che chi è di destra tenda a essere più cretino degli altri. La logica formale prova chiaramente che sono due proposizioni ben distinte: dovrebbero arrivarci anche questi scienziati canadesi. Se non lo capiscono, sono proprio dei fascisti.
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5 commenti
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Ho un Q.I di 134, sono colto(ho 2 lauree) e non me ne frega un emerito cazzo se il mio vicino è giallo, verde o nero… ma ho votato a destra e sempre voterò a destra, spesso anche io mi trovo a non poter rispondere alle stronzate della gente di sinistra ma solo perché fanno discorsi senza alcun senso logico senza razionalità alcuna…
…
con quel nick ci crediamo propio che hai due lauree e cosa??? UN Q.I. DI 134?!?!?!?
UHAUHAUHAUHAUHAUHAUHAUAHAUHUHAUAUAHHU
grazie mi hai reso la giornata più leggera!!!!
Cretino io…. cretino tu…