Roma. Ideologia gender nelle scuole. Vicariato: «I genitori protestino come in Francia»

Di Redazione
24 Febbraio 2014
Avviato un progetto che vuole combattere lo "stereotipo" delle famiglie tradizionali. Protesta dell'ex assessore e del Vicariato: «Anche in Italia gli uomini con­vinti della bontà della famiglia naturale si esprimano pubblicamente»

Un decisione dettata da «furore ideologico», l’ha definita ad Avvenire Gianluigi De Palo, ex assessore alla famiglia di Roma, che ha sollevato il caso. Si tratta della circolare del 13 novembre 2013 a cura del Diparti­mento Servizi educativi e scolastici del Comune che ha avviato il 20 febbraio il «Piano di aggiornamento per l’anno sco­lastico 2013-2014 per le educatrici dei Ni­di e le insegnanti delle Scuole dell’infan­zia di Roma Capitale». Firmata dalla dirigente Patrizia Piomboni, si basa su un progetto di 22 ore di aggiornamento che ha come tema l’identità e la differenza di genere e si rivolge a 7mila in­segnanti e addetti di nidi e asili romani. Sotto il solito cappello della lotta al femminicidio, l’omofobia e il bullismo, però, si nasconde ben altro e cioè la propugnazione dell’ideologia gender.

CONTRO GLI STEREOTIPI. Molti genitori – e giustamente – si sono allarmati dopo che tale progetto è arrivato alle loro orecchie. Il linguaggio utilizzato è quello solito. Sotto formule apparentemente neutre, si cela un’ideologia forte. Per questo, vi si legge, si vuole «sostenere la parità donna/uomo, la pluralità dei mo­delli familiari e dei ruoli sessuali»; «favo­rire le insegnanti/educatrici nella lettu­ra dei processi di identificazione degli stereotipi e dei pregiudizi di genere»; «sollecitare riflessioni sul peso dei modelli culturali, familiari e sociali»; «sostenere» il personale «nella messa a punto di pratiche educative che favori­scano una serena scoperta delle identità in bambine e bambini attraverso lo scambio, la conoscenza reciproca e la sperimentazione delle dif­ferenze»; «si vuole favorire la formazione di personalità libere e per la decostruzione degli stereotipi». Gli stereotipi, ovviamente, sarebbero la famiglia tradizionale, con mamma e papà.

manif-roma-manifestoBATTAGLIA IDEOLOGICA. È per questo che De Palo ha protestato, parlando di «un pro­getto che vuole imporre alle famiglie le priorità educati­ve per i loro figli, pretenden­do di parlare dei temi deli­catissimi della sessualità a bambini di pochi anni». L’ex assessore ha depositato una proposta di delibera che chiede che temi tanto delicati «siano condivisi con l’as­sociazionismo e che i geni­tori conoscano nei dettagli questi progetti». «Non basta un avviso di tre righe sul diario – dice De Palo -. Va disinnescato questo ap­proccio educativo, aggressi­vo e ideologico. I cattolici in particolare, ma tutti i geni­tori, devono tornare a met­tere bocca su questi temi. Impegnarsi politicamente significa anche fare i rap­presentanti di classe. Ci stia­mo giocando il futuro e l’e­ducazione dei nostri figli».
«Per far accettare il progetto – prosegue – si parla di lotta al bullismo e all’omofobia. Sia chiaro: siamo tutti total­mente contrari all’omofo­bia. Che però non si scon­figge con l’ideologia, ma con l’educazione, che le famiglie devono condividere con la scuola e le altre agenzie e­ducative. E cos’è, se non u­na battaglia ideologica, quella di voler indottrinare bambini di 9 mesi o 3 anni? C’è malafede in questa idea di formare gli educatori, è u­na strategia per mettere in conflitto famiglia e scuola».
«Esiste un genitore che desidera parlare di orienta­menti sessuali a suo figlio di 2 anni? Non credo proprio», nota De Palo. «E meno che mai vorrebbe che fosse la scuola. Mi ap­pello al buon senso dei con­siglieri comunali perché vo­tino la nostra delibera, come ha già fatto il II municipio, guidato dal centrosinistra. Chi ha a cuore l’educazione non può accettare queste fu­ghe in avanti. Siamo stufi di chi vuole trasformare anche l’educazione in una batta­glia ideologica. Per la Giun­ta questo tema è un’osses­sione: sembra che non esi­stano le persone, ma gli in­dividui connotati dall’orien­tamento sessuale».

gender-scuola-tempi-copertinaVICARIATO: PROTESTARE COME IN FRANCIA. Don Filippo Morlacchi, direttore del­l’Ufficio per la pastorale scolastica del Vi­cariato, ha scritto su Roma Sette (il dorso locale di Avvenire) un editoriale sulla questione. Per Morlacchi è triste che tali questioni, anziché altre e ben più urgenti, vengano spacciate come «priorità» educative per la prima infanzia: «Si vuole avviare una vera rivoluzione cul­turale, di cui la maggioranza delle famiglie italiane non sembra proprio sentire il bi­sogno ». Si dice «educare alla diversità. Pec­cato però che almeno una di queste diver­sità, quella assolutamente originaria» e che «ogni bambino coglie al volo, tra maschietti e femminucce, tra mamma e papà, venga perfino contestata come obsoleto “stereo­tipo culturale”». Anche in altri Paesi euro­pei, «come la Francia, la potente mino­ranza per il “gender” ha dettato l’agenda degli impegni scolastici», ma «i genitori hanno alzato la voce e prodotto pubblica­zioni per avvertire del fenomeno». Forse è tempo che «anche in Italia gli uomini con­vinti della bontà della famiglia naturale si esprimano pubblicamente». Perché oc­corre «rispetto assoluto per ogni persona, indipendentemente da idee, inclinazioni o azioni», ma «senza legittimare ideologie contrastanti con la verità del Vangelo».

Articoli correlati

66 commenti

  1. angelo

    E’ la solita storia. L’ uso ideologico delle istituzioni da parte delle sinistre (che sono gli attuali fascisti)..
    Siccome nel loro DNA sono totalitari, loro appena possono ne approfittano per usare l’ ente pubblico non per imporre le loro idee.
    Cosa che se lo facessero quelli dell’ altra parte politica verrebbero subito bollati come dittatori.
    Ma si sa che dai tempi della “Pravda”, le opinioni dei rossi sono verità rivelata, da imporre con i soldi pubblici e a pena dei gulag.

  2. marco53

    E’ sicuramente il momento di agire e di imitare i francesi: ( la manifestazione di Parigi ha fatto ritirare il progetto del governo francese). Non c’è più tempo: Manif pour tous (les italiens de bonne volontè) !

  3. ErikaT

    Debbo dare atto che i commentatori di tempi mi sono più simpatici di quelli de Il Fatto perchè comunque, anche quando fanno delle critiche rimangono sempre con toni gentili ( eccetto l’ utente giovanna che non mi piace proprio ),

    1. VivalItalia

      Non curarte de erikat ma presta attenzione a sto convegno:

      DIFFERENZA UOMO-DONNA: LA SCOPERTA DELL’IDENTITA’ SESSUALE E AFFETTIVA
      martedì 25 febbraio – ore 17,30
      L’incontro avrà luogo presso l’Aula Pio XI largo A. Gemelli 1 Milano

      1. ErikaT

        Oddio, ma stai bene tu???

  4. VivalItalia

    Non curarte de erikat ma presta attenzione a sto convegno:

    DIFFERENZA UOMO-DONNA: LA SCOPERTA DELL’IDENTITA’ SESSUALE E AFFETTIVA
    martedì 25 febbraio – ore 17,30
    L’incontro avrà luogo presso l’Aula Pio XI largo A. Gemelli 1 Milano

    1. ErikaT

      Piccolo problemino: noi siamo anima, non corpo

      1. Cisco

        ErikaT, se siamo solo anima che senso hanno i rapporti sessuali?

  5. Cisco

    Mi interesserebbe sapere perché queste iniziative intendono «favo­rire le insegnanti/educatrici nella lettu­ra dei processi di identificazione degli stereotipi e dei pregiudizi di genere»: e gli insegnanti di “genere” maschile no? Forse che c’è uno stereotipo/pregiudizio secondo cui un uomo (di “genere” amschile) non può fare l’insegnante di una scuola materna e primaria?
    Inoltre ancora non mi è chiaro in quali fattori una persona transessuale che si sente, per esempio, “donna imprigionata nel corpo di uomo”, riscontra la prorpria identità di donna.

    1. ErikaT

      Forse nella sua anima, o pensi che donna = buco?

      1. Cisco

        In che cosa si differenziano l’anima maschile e quella femminile, ErikaT?

        1. ErikaT

          nel buco

  6. Giosuè

    Per quanti hanno figli nella scuola pubblica vi riporto il Dodecalogo del Forum delle Associazioni Familiari dell’Umbria.
    CORAGGIO! PER RESISTERE!

    “FORUM delle ASSOCIAZIONI

    FAMILIARI DELL’UMBRIA”

    Dodici strumenti di autodifesa dalla “teoria del gender”

    per genitori con figli da 0 a 18 anni

    ***

    Cosa fare prima di scegliere la scuola per i vostri figli

    1. Prima dell’iscrizione verificate con cura i piani dell’offerta formativa (POF) e gli
    eventuali progetti educativi (PEI) della scuola, accertandovi che non siano
    previsti contenuti mutuati dalla teoria del gender. Le parole chiave a cui
    prestare attenzione sono: educazione alla effettività, educazione sessuale,
    omofobia, superamento degli stereotipi, relazione tra i generi o cose simili, tutti
    nomi sotto i quali spesso si nasconde l’indottrinamento del gender. Ricordatevi
    che i genitori sono gli unici legittimati a concordare e condividere i contenuti
    di una seria e serena educazione alla affettività dei per i loro figli,
    rispettandone la sensibilità nel contesto del valore della persona umana.

    Cosa fare all’inizio dell’anno scolastico

    2. Durante le elezioni dei rappresentati di classe esplicitate la problematica del
    gender e candidatevi ad essere rappresentanti oppure votate persone che
    condividano le vostre posizioni in materia. In ogni caso tenetevi informati con
    gli insegnanti, i rappresentanti di classe e di istituto per conoscere in anticipo
    eventuali iniziative formative in materia di “gender”.

    Cosa fare durante l’anno scolastico

    3. Controllate ogni giorno quale è stato il contenuto delle lezioni e almeno una
    volta a settimana i quaderni e i diari scolastici, parlandone con i vostri figli. Non
    siate in alcun modo pressanti verso i figli ma siate coinvolgenti e attenti al loro
    punto di vista, pronti a render ragione della vostra attenzione.
    4. Visitate spesso il sito internet della scuola per verificare che il gender non passi
    attraverso ulteriori lezioni extracurricolari (es. Assemblee di istituto o altre attività
    straordinarie).

    Cosa fare se la scuola organizza corsi sul gender per genitori o insegnanti

    5. Se le lezioni sulla teoria del gender sono dirette a genitori o insegnanti,
    chiedete la documentazione e confrontatevi con le associazioni di genitori o
    col Forum delle associazioni familiari della vostra regione per verificare e
    valutare i contenuti proposti, spesso lontani dalle verità scientifiche.

    Cosa fare se la scuola organizza lezioni o interventi sul gender per gli studenti

    6. Date l’allarme! Sentite tutti i genitori degli studenti coinvolti e convocate
    immediatamente una riunione informale, aperta anche agli insegnanti
    7. Chiedete (è un vostro diritto!) di conoscere ogni dettaglio circa chi svolgerà la
    lezione, che contenuti saranno offerti, quale delibera ha autorizzato tale
    intervento formativo, quali sono le basi scientifiche che garantiscono tale
    insegnamento
    8. Dopo la riunione informale potrete chiedere la convocazione d’urgenza di un
    consiglio di classe straordinario per discutere della questione, eventualmente
    inviando una lettera raccomandata al dirigente scolastico e per conoscenza
    al dirigente dell’ufficio scolastico provinciale in cui chiedete le stesse
    informazioni e, qualora tale intervento non sia previsto dal piano dell’offerta
    formativa, chiedere che sia annullato.
    9. Informate immediatamente le associazioni dei genitori del territorio e il forum
    delle associazioni familiari e, eventualmente, i consiglieri comunali e regionali
    del vostro territorio o i vostri parlamentari di riferimento. Ricordatevi che più la
    notizia è diffusa meglio è.

    Cosa fare se la scuola vuole comunque costringere i vostri figli a ricevere
    educazione basata sulla teoria del gender nonostante le vostre iniziative

    10. Nel caso in cui la scuola rifiuti di ascoltare ogni vostra richiesta, inviate una
    raccomandata al dirigente scolastico e per conoscenza al dirigente
    provinciale in cui chiedete che l’iniziativa sia immediatamente sospesa e
    comunicate che in caso contrario eserciterete il vostro diritto di educare la
    prole come sancito dall’art. 30 della Costituzione e che pertanto, nelle sole ore
    in cui si svolgeranno tali lezioni terrete i vostri figli a casa
    11. Fatevi aiutare dalle associazioni di genitori o dal Forum delle associazioni
    familiari per ogni azione più decisa quale, ad esempio, la segnalazione al
    ministero di eventuali abusi oppure eventuali ricorsi al TAR oppure per la
    redazione di formali diffide.

    Cosa fare IN OGNI CASO

    12. Custodite i vostri figli, alleatevi con loro, fornite loro fin da ora un adeguato
    supporto formativo e scientifico in base alla loro età così da proteggerli e
    prepararli a fronteggiare la teoria del gender. Spiegate loro il perché di ogni vostra
    azione, coinvolgendoli nelle scelte della famiglia. Fate in modo che non si sentano
    mai soli in ogni vostra iniziativa, ma coinvolgete anche altri genitori e
    conseguentemente anche altri loro compagni di classe. L’unione fa la forza.
    Anche in questo caso.

    CORAGGIO!!

    1. ErikaT

      Spiacente, l’ omofobia e la transfobia non sono diritti ma presto saranno dei crimini penalmente e doverosamenete puniti dalla legge!
      veganatrans ( antitransfobia antiomofobia antifascismo )

      1. beppe

        brava erika, mi piace soprattutto il tuo ANTIFASCISMO . molti commentatori hanno evidenziato elementi fascisti nei comportamenti dei movimenti che tu ami tanto, che impongono ai giornalisti come scrivere, che iniziano e indottrinare i bambini fin dall’asilo. è strano che tu, che dici di odiare il fascismo, non abbia riconosciuti i tanti elementi di fascismo presenti nel tuo movimento. guardati allo specchio.

        1. ErikaT

          forse non ci capiamo, fascista ed anzi fascistissimo è chi vuole permettersi di avere il lusso di spargere zizzania e dolore e soprattutto falsità dicendo che l’ omosessualità e il transgenderismo sono il male del mondo, sono malattie, sono schifezze e altre assurde crudeltà, questo non può essere lecito ed è dovere del legislatore mettere in salvaguardia la parte buona della società dai depravati omofobi.

          1. Fiorenza balbi

            Ma lo fai o lo sei ? Non capisci che chi ti ha indottrinato ti ha strumentalizzato ? Gli omosessuali non sono d’accordo con le associaz LGBTI , infatti gli omosessuali sono persone vere e serie e non permetterebbero mai che il mondo venisse stravolto come pre tende lgbti . La verità è che a qualcuno molto più sopra di te interessa che i bambini vengano indirizzati al sesso in tenera età in modo che siano facilmente disponibili ai pedofili leggi cosa sostiene Vendola , Mario mieli , Aldo Busi a proposito del diritto dei bambini di fare sesso anche con un adulto ! Tu vuoi un mondo così ? Dove la cosa più importante è fare sesso dai 4 anni in su ? Guarda che è quello che è scritto Nell educazione sessuale OMS tanto cara a LGBTI ! Il sesso è importante e bello ma non deve diventare l’unica passione l’unica ragione , l’unica cosa bella nella vita di un individuo … Se questo individuo vuole evolversi … Se invece lo vogliamo tenere al pascolo come un perfetto consumatore beota …. Allora evviva l’ideologia gender !!! Tutti caproni interessati dalle cose che stanno dalla cintola alle cosce e nulla più !!!!!

          2. ErikaT

            Senti adesso mi sono rotta, ogni volta viene tirata dentro la pedofilia quando si dovrebbe sapere che la pedofilia non c’entra un cavolo con l’ omosessualità o con il trasgenderismo, sbaglio o su questo giornale si critica la teoria gender e si critica la legge sull’ omofobia??? Che diavolo c’entra la pedofilia??? Nessuno vuole legalizzarla!!! Bastaaa
            È come se una persona parlasse della legge contro il femminicidio e gli tirano fuori la pedofilia
            Ma trovate altri argomenti su
            Se un giorno qualcuno volesse legalizzare la pedofilia stai certa che io dirò NO

          3. mike

            erica qui ti stai sbagliando. sulla storia dei preti pedofili non viene quasi mai messo in risalto che oltre che essere pedofili siano anche gay. a parte che si indaga solo sulla pedofilia nella chiesa. indagando altrove per me la chiesa cattolica ci farebbe secondo me un figurone, cioè i pedofili sono soprattutto fuori della chiesa.
            ma poi dicevo che solo a giudicare dai preti pedofili si può solo pensare che omosessualità e pedofilia siano in qualche modo collegate. e come detto sopra per me se ne avrebbe la conferma se si indagasse sulla pedofilia nella parte laica o proprio non cristiana della società. non dico che le due cose siano sempre collegate ma che a giudicare da certe vicende, e non solo sui preti, si ha l’impressione che abbastanza spesso omosessualità vada a braccetto con pedofilia. per cui anche se io sono cauto nel definire l’omosessualità una malattia (anche se la ritengo contraria alla natura) tuttavia proprio l’abbinamento con la pedofilia che pare discretamente evidente sai che mi fa pensare certe volte? proprio che l’omosessualità sia una malattia che in qualche caso, non sporadico, porta ad un’altra malattia ossia la pedofilia. per quanto mi sforzo, in quei momenti, di pensarla diversamente proprio non ci riesco. e certo se qualcuno spera da voi qualche delucidazione è tempo perso.
            in più dico questo: sarà un caso ma molte delle persone che conosco che per me sono omosessuali hanno qualche problema di salute e spesso non proprio leggero. ciò mi fa dedurre che siccome negli omosessuali la mente funziona come non dovrebbe ci sono scompensi in altre parti dell’organismo. è come se uno esce col freddo indossando solo una maglietta. puoi farlo ma tanto dopo qualcosa ti becchi. se ti offendi ti chiedo scusa (non mi piace offendere la gente specie se non sono sicuro al 100% di quanto dico) qui ed ora, però santo cielo riflettici.

          4. Cisco

            ErikaT, e’ perfino la tua amatissima APA a definire la disforia di genere un disturbo mentale, non il cristianesimo (che non ha competenza in materia).
            Il cristianesimo insegna che le persone che hanno dei problemi vanno amate di più, non di meno. Anche se sono cristianofobe come te.

          5. ErikaT

            Certo che la disforia di genere è un problema ma non nel senso che la persona che la ha deve essere riconvertita, come pensano alcuni cattolici ma nel senso che deve essere aiutata a far uscire fuori la sua vera natura e cioè anche con adeguate terapie ormonali per il cambiamento di sesso

      2. fabrizio viola

        E il diritto di detestare chi mi pare?Dobbiamo vivere in un regime psicopoliziesco?Forse che i gay non odiano e non abbiano diritto ad odiare?

      3. Ste

        Erika, e i crimini contro gli etero e la famiglia come si chiamano? Perché io non vedo crimini contro i gay ma contro gli etero… Se questa è democrazia…

    2. Filomena

      Quoto Giosuè. URLIAMO il nostro NO alla nefasta ideologia del gender.

    3. Erika T

      Beh, 60-70 commenti li ho raggiunti anche oggi. Mi posso prendere una pausa e farmi un bell’hamburger doppio e una birrozza.

      1. ErikaT

        sono vegana e mangio solo hamburger vegetali e non sono omofoba, sono io la vera ErikaT ( veganatrans )

    4. beppe

      caro giosuè ( nome più che azzeccato) una volta simili raccomandazioni avrebbero fatto pensare a qualcuno che partiva per la guerra, mentre oggi, ad un bambino o ragazzo che va a scuola, bisogna premunirsi per proteggerlo. non riesco a trovare parole per definire lo squallore verso cui ci stanno portando politici e tecnici che sfuggono al nostro controllo e che se ne fregano addirittura del popolo, ma gli riversano addosso leggi e regolamenti per umiliarlo .

      1. ErikaT

        ah be certo sei tu il portavoce del “popolo”

        1. Erika T

          Approfitto per fare un pò di pubblicità anche al mio ristorante. Serviamo ottime bistecche al sangue e omelette prosciutto e formaggio con minimo 12 uova. Chi presenta la stampa o lo screenshot dei miei commenti su tempi.it ha diritto a uno sconto del 2%.

          1. ErikaT

            che schifo

          2. Erika T

            Ti sei dimenticata l’indirizzo del ristorante.

    5. VivalItalia

      Surgli ultimi punti postati da Giosuè:
      presta attenzione a sto convegno:

      DIFFERENZA UOMO-DONNA: LA SCOPERTA DELL’IDENTITA’ SESSUALE E AFFETTIVA

      martedì 25 febbraio – ore 17,30

      L’incontro avrà luogo presso l’Aula Pio XI largo A. Gemelli 1 Milano

  7. Daniele Ridolfi

    Sabato 22 e Domenica 23 febbraio migliaia di Sentinelle in Piedi hanno manifestato, pacificamente ma con determinazione, in tante piazze italiane, da nord a sud e da est ad ovest per dire “NO” alla legge bavaglio di Scalfarotto ed ai tentativi di equiparare le coppie di fatto alle coppie sposate e di introdurre le favole LGBT nelle scuole e per dire “SÌ” a norme giuridiche ed economiche che tutelino la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna.
    Il problema però è sempre il solito: quando un centinaio di militanti LGBT partecipano ad uno dei loro eventi (ad esempio un gay pride), i giornali più venduti in Italia (Corriere della Sera, Repubblica…) ne parlano per giorni, mentre quando diverse migliaia di persone manifestano con la Manif pour Tous e con le Sentinelle in Piedi, i giornali che ho citato non ne parlano…
    Evidentemente, per i giornalisti che lavorano in tali testate le ragioni espresse da un militante LGBT valgono infinitamente di più delle ragioni espresse da una Sentinella: che modo è mai questo di fare informazione?

    1. ErikaT

      l’ omofobia non è un diritto, l’ omosessualità Si

      1. BEPPE

        cara erika, capisco che dell’omosessualità non si debba farne una colpa, ma almeno a considerarlo un problema uno, guardandosi in giro, dovrebbe arrivarci e non pretendere, come fai tu, che lo esaltiamo come un diritto. siete passati dalla COLPA ( forse uno sbaglio del passato ) al PRIDE sicuramente un grosso sbaglio del presente, che non vi porterà certamente ad essere maggiormente accettati e compresi. ps vacci piano con la birra.

      2. fabrizio viola

        Essere omosessuali non è un diritto ma un dato di fatto.

        1. mike

          anche nascere maschio o femmina lo è. e che i bambini li fanno un uomo ed una donna pure lo è.

          il tuo discorso pare supporre che dai dati di fatto vengono i diritti. è vero ma solo se i dati di fatto sono indiscutibili, cioè se qualche altro dato di fatto non sembri metterne in discussione l’indiscutibilità. nel caso degli omosessuali non pare tutto indiscutibile, poiché l’esserlo si scontra coll’evidenza di nascere maschio o femmina e che i bambini li fanno un uomo ed una donna.

          1. mike

            ridi pure ma leggi: la descrizione del giudizio universale si attanaglia a voi, che se siete lgbt o comunque fanatici omosessuali starete a sx. infatti avere fame e sete va letto in senso lato. per voi è come se Cristo dicesse “avevo fame di formarmi una famiglia e non mi avete dato da mangiare (=mi avete impedito di formarmi una famiglia)”. idem sull’avere sete. per quanto vi pare strano è così. siccome proprio pochini non siete, e siccome mi rendo sempre più conto siete o fanatici o comunque pensate solo a “divertirvi”, siete un grosso ostacolo per chi vuole semplicemente trovare una persona del sesso opposto e mettere su famiglia. io non ho famiglia, anche se condivido le perplessità dei genitori umbri, e per me la cosa che mi infastidisce è questa. soprattutto considerando che a voi ve ne frega. tanto dite che prima o poi si rimedia. beh non mi pare che sia proprio così con voi in giro. con le donne devi andarci d’accordo anche se sono etero, e non è scontato. talvolta penso “certo che se quella lì non era lesbica…”. voi non fate certe considerazioni, gli etero che vogliono una famiglia si.

  8. Luca

    Sono ora a Dubai, sembra di essere nel paese di tempi, le leggi riguardo l omosessualità qui sono esattamente quella che auspicate voi… Mi domando perché vi prendete la briga di avere due religioni separate quando sono profondamente uguali…

    1. Paolo2

      Bravo; e già che sei da quelle parti vai anche nella vicina Arabia Saudita (anche li praticano la stessa religione) e scrivi le tue boiate a qualche giornale locale o, meglio ancora, vai a manifestare le tue idee davanti a qualche moschea.
      E torna presto, così ci racconti.

      1. giovanni

        Ai nostri “amici” omosessuali e compagnia, non serve andare fino a Dubai per manifestare davanti alle moschee, devono soltanto avere un po di pazienza. Tra pochi anni anche in Italia ci saranno moschee a sufficienza, per tutti quelli che vogliono protestare. AUGURI!!!!!

    2. Ambrogio

      Bravo, restaci.

  9. ErikaT

    Più omosessualità
    Meno sovrapopolazione
    ne abbiamo già discusso sul mio blog

    1. Laura

      Erika
      ma credi davvero che dopo essercene sorbite tante qui su “Tempi”, qualcuno sia tanto masochista da andarsele a risorbire su quel tormentone del tuo blog?
      Come funziona, guadagni 3 centesimi per ogni click ricevuto?
      Capisco che tra tasse e costo della vita uno si dà una mossa, ma ti conviene cambiare utenza…aguzza un pò la fantasia.

      1. ErikaT

        amore sei la benvenuta

      2. LawFirstpope

        Cioè? Un uomo disturbato dalla sua attrazione per le donne? E perché mai?

        1. ErikaT

          e perchè mai si dovrebbe essere disturbati dall’ amore verso lo stesso sesso?

          1. LawFirstpope

            Ideologie a parte (quella cioè di sostenere un’equiparazione tra omo e eterosessualità) qualcuno lo è davvero…
            Basta typare su google…

    2. LawFirstpope

      Allora anche tu sotto sotto credi che si possa influenzare le persone (e quindi DIVENTARE) omosessuali 😀

      1. ErikaT

        Ognuno può diventare quello che vuole ( ovviamente fra adulti consenzienti ), non mi piace però la psicoterapia per far cambiare le persone, quella è roba dell’ orrore, il cambiamento se c’è avviene naturalmente

        1. LawFirstpope

          Neanche se è il soggetto a chiederlo?
          Io non pretendo certo che gli omosessuali debbano essere “rieducati”…

        2. fabrizio viola

          La psicoterapia non è una lobotomia.Essa mira a eliminare le sovrastrutture nevrotiche e a liberare il vero se.Punto.

          1. ErikaT

            e da etero a gay???

    3. fabrizio viola

      Proprio perchè l’omosessualità non è stata mai una reale minaccia per la sopravvivenza,non può essere nemmeno una soluzione per la sovrappopolazione.Almeno finchè resterà minoritaria.E’ plausibile però che oggi sia tanto in auge e appoggiata dal potere e dalla stampa servile perchè costituisce, per tutti uno stile di vita,tutto basato sui bisogni del single, che certamente non incentiva la procreazione.

    4. Pascal

      A sovrappopolare sono sempre gli altri.

    5. SicutC

      Buongiorno, potrebbe indicarmi a quali problemi di sovrapopolazione si riferisce?

  10. Enrico Z

    Sì ho capito….se la Chiesa aiutasse un pochino, tipo che so, facendo delle osservazioni che non siano fraintendibili sul tema non sarebbe male….. mettiamola pure così: se la Chiesa muovesse le diocesi le famiglie non si sentirebbero più appoggiate?
    Invece abbiamo la Pausini che va alle invasioni barbariche a dire che Gesù non era contro l’omosessualità, riferendosi, inquadrato, proprio al crocefisso della sua parrocchia davanti al quale tante volte si era inginocchiata.
    Dopo questo Gesù a immagine e somiglianza di Laura Pausini, il parroco, il vescovo di quella Chiesa voi lo avete sentito?

    1. Laura

      Sosteniamo i nostri sacerdoti con la preghiera, perché anche per loro le scelte non sono facili.

      1. Luca

        Bravi pregate ma non rompete le scatoline ai gay

        1. Ste

          Peccato che sono i gay a rompere le scatoline perché noi dobbiamo rispettarli ma loro non rispettano noi! Quando loro avranno rispetto per la famiglia allora sarò ben lieta di rispettarli, perché contro di loro non ho nulla ma non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno!

          1. Daniele Ridolfi

            Lo stile col quale noi Sentinelle in Piedi e membri della Manif pour Tous Italia manifestiamo è improntato alla mitezza ed è coerente col Vangelo di ieri, in cui viene detto “Porgi l’altra guancia” (cioè rispettiamo tutte le persone, sia quelle che ci rispettano sia quelle che non ci rispettano). Rispettare tutti, però, non vuol dire rinunciare ad esprimere la propria opinione contraria verso certe proposte di legge.

    2. VivalItalia

      Non curarte de erikat ma presta attenzione a sto convegno:

      DIFFERENZA UOMO-DONNA: LA SCOPERTA DELL’IDENTITA’ SESSUALE E AFFETTIVA
      martedì 25 febbraio – ore 17,30

      L’incontro avrà luogo presso l’Aula Pio XI largo A. Gemelli 1 Milano

I commenti sono chiusi.