Rimandato voto sul ddl Cirinnà (per vedere l’impatto del Family Day?)

Di Redazione
27 Gennaio 2016
Rimandato il voto al 2 febbraio. I retroscena del Fatto, l'intervista a Nitto Palma. Per i sostenitori della famiglia, un motivo in più per mobilitarsi.

cirinna-ansa

Rimandato il voto sul ddl Cirinnà al 2 febbraio e il sospetto, più che fondato, è che si voglia vedere quale impatto avrà il Family Day del 30 gennaio al Circo Massimo a Roma. Per i sostenitori della famiglia, un motivo in più per mobilitarsi.
La notizia, innanzitutto: come scrive l’Ansa, «il voto sulle pregiudiziali e sulle sospensive presentate dalle opposizioni al ddl Cirinnà sulle Unioni civili slitta a martedì prossimo, 2 febbraio. Domani ci sarà solo l’incardinamento del testo e la discussione su sospensive e pregiudiziali. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. (…) Il voto sulle pregiudiziali e sulla richiesta di sospensiva al ddl Cirinnà si terrà martedì, presumibilmente, alle 16.30». Nessuna data è stata invece stabilita per il voto finale sul ddl.

DIPENDE DALLA PIAZZA. Ora, al di là, dei vari giochi parlamentari (voto segreto, libertà di coscienza sulla stepchild adoption, sostegno grillino e di Ala al Pd), va segnalato che ormai da diversi giorni il percorso del ddl appare molto più accidentato di quanto probabilmente era stato messo in conto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi che, scrivono i giornali, una certa “opposizione” se la troverebbe anche fra le mura domestiche (si sospira di certi rimbrotti della moglie Agnese…).
A leggere oggi Il Fatto quotidiano, poi, si comprende quanto possa essere importante il Family Day di sabato. Secondo il giornale diretto da Marco Travaglio, infatti, se la piazza sarà tiepida, il Pd forzerà la mano, userà il cosiddetto canguro per saltare gli emendamenti e approverà la legge. Se, invece, sarà piena, ripiegherà su più miti consigli. «Così si aspetta sabato e il Family Day diventa il termometro delle scelte politiche di un governo di centrosinistra», scrive Il Fatto.

«MATTARELLA NON FIRMA». Oggi da leggere c’è anche l’intervista del Foglio al senatore Nitto Palma (Forza Italia), che si definisce «anarchico, laico e radicale» e favorevole a pieni riconoscimenti per le unioni omosessuali. Tuttavia, Palma, ex ministro ed ex presidente della Commissione Giustizia, ricostruendo il percorso parlamentare del ddl Cirinnà, è assai esplicito e sferzante. Sulla collega Cirinnà dice: «Certo, devo dire che adesso trovo divertente il fatto che la senatrice sia protagonista e sostenitrice della cosiddetta “stepchild adoption” e della maternità surrogata, proprio lei che a Roma, da delegata del sindaco per le politiche dei diritti degli animali, aveva prodotto un regolamento nel quale vietava espressamente il distacco dei cuccioli di animale dalla mamma prima dei due mesi di vita».
Poi Nitto Palma spiega anche perché il ddl Cirinnà è scritto male: «Credo che questa legge sia una sciocchezza, che sia completamente sbagliata: è incostituzionale, è irrazionale, ed è discriminatoria nei confronti delle coppie di fatto eterosessuali. (…) Così come è scritta, il presidente Mattarella non la firma. E questo è già chiaro. Guardi, è un matrimonio senza le pubblicazioni: viene officiato da un funzionario di stato civile, come il matrimonio. E si scioglie con un divorzio, come il matrimonio. Tutto ciò è “leggermente” proibito dalla Costituzione».

Foto Ansa

Articoli correlati

13 commenti

  1. Bene, bene! Significa che i numeri ci sono tutti, e questo governo non eletto da nessuno (men che meno da me) lo sa benissimo! Tutti coloro che possono vadano a Roma domani, gli altri preghino per loro.

  2. Bene, bene! Significa che i numeri ci sono tutti, e questo governo non eletto da nessuno (men che meno da me) lo sa benissimo! Tutti coloro che possano vadano a Roma domani, gli altri preghino per loro.

  3. Quercia

    Sarebbe bello che tutti gli elettori 5stelle che saranno al family day, e saranno molti, avessero una maglietta o cmq un segno di riconoscimento. Tanto x far riflettere anche i parlamentari pentastellati

    1. beppe

      buona idea…

      1. Quercia

        Grazie. Magari al posto della maglietta..che mettano un fazzoletto/bandana/bandierina legata al polso/collo/testa/zaino ecc. di un preciso colore..che so? rosso? Verde?

        La cosa mi è venuta in mente, perchè io andrò a Roma con altre 4 persone. Beh..in 5 persone che siamo, 2 hanno votato nel 2013 5 stelle.

    2. Beppe

      Sei l’unico dei 5 stelle che si appresta a far parte di quella buffonata. Votare 5 stelle non significa andare un po’ da una parte e un po’ da un’altra. Se non segui la linea di pensiero del movimento puoi benissimo votare altrove.

      1. Quercia

        Innanzitutto, dare della buffonata a qualcosa che non si condivide non è sintomo di pensiero democratico, nè della tanto decantata “democrazia dal basso”. Al massimo, da “abbasso la democrazia”.

        A parte questo, io non ho votato 5 stelle. Dico solo che nel mio piccolo gruppo che va al FamilyDay, più di un terzo ha votato 5stelle (nel 2013). Cosa prevedibile, visti i milioni di cittadini italiani che hanno votato 5stelle nel 2013. Se tanto mi da tanto, al family day ci saranno migliaia di elettori 5stelle (che tra l’altro, a seconda del comportamento dei pentastellati su questi temi, un paio di domande alle prossime elezioni dovranno pure farsele).
        Infatti, moltissimi nel 2013, sebbene fossero contrari anche allora alle politiche lgbt, hanno votato 5 stelle attirati dai cavalli di battaglia politici dei grillini, super-condivisibili (sprechi della politica, lotta alla corruzione, classe politica di cui non ci si fidava, novità del nuovo partito ecc).
        La linea di pensiero del movimento, da quanto ne so, la danno gli elettori, esprimendosi in vari modi: per esempio attraverso la rete. Se la rete cominciasse ad esprimere perlplessità riguardo le politiche lgbt..che facciamo? cacciamo tutti, perchè secondo te significa andare da una parte ad un’altra? Oppure secondo te, su questi temi c’è una specie di dogma su cui nessuno può discutere, sennò viene immediatamente espulso? In sostanza, decidi tu o i simpatizzanti del movimento, in varie maniere (fra cui la rete)?

        1. giulia

          Come han fatto i cattolici a votar un partito che decide la sua linea valoriale DOPO e non prima è un mistero!
          Ma purtroppo tanti si fan infinocchiar dalla cavolata dell’onestà… mi domando allora perché non avessero votato Di Pietro i i Verdi che dicevano esattamente le stesse cose dei 5stelle!

          1. Quercia

            Ottima domanda. Speriamo anche che i cittadini siano più attenti la prox volta e chiedano anche conto ai loro rappresentanti

I commenti sono chiusi.