Quanti blogger nella Santa Sede

Di ANGELA AMBROGETTI
05 Maggio 2011
Il 2 maggio si è tenuto in Vaticano il primo incontro tra 150 blogger e la parte relativa alla comunicazione dalla Santa Sede. Un'occasione per gli scrittori della rete di tutto il mondo per confrontarsi e per farsi conoscere dalle istituzioni vaticane

Il papa è disponibile a ogni forma di comunicazione, tanto che è pronto un video messaggio da mandare tra le stelle il 4 maggio per gli astronauti della missione shuttle. La notizia l’ha data direttamente padre Federico Lombardi che il 2 maggio pomeriggio ha incontrato in Vaticano i blogger invitati dalla Santa Sede. Un po’ di più forse dei 150 sorteggiati per il primo incontro “informale” tra comunicazione della Santa Sede e popolo del web. Un modo soprattutto per conoscersi tra loro e farsi conoscere dalle istituzioni vaticane. L’invito era partito un mese fa in modo abbastanza informale, dopo una conferenza stampa dedicata alle iniziative del Cortile dei Gentili. Una proposta nata dalla collaborazione tra il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e quello della Cultura. In effetti soprattutto nel mondo anglosassone, negli Usa, i bloggers sono tantissimi. E fanno la differenza per la opinione pubblica. Anche più dei grandi giornali. Così anche in Francia, un po’ meno in Italia dove la cultura digitale è meno diffusa che in altri paesi.

 

Tra le tante iscrizioni arrivate i 150 presenti erano stati estratti a sorte. Non senza qualche inevitabile polemica. Come nel caso proprio della Francia dalla quale sono stati “chiamati” due blogger ultratradizionalisti. Molti gli statunitensi, i latino americani e qualche italiano. Tutti, ovviamente con il portatile  o il tablet connesso per twittare immediatamente news e accendere il dibattito. Racconti e testimonianze, ma soprattutto gli interventi di padre Federico Lombardi e di padre Antonio Spadaro hanno messo a fuoco il tema. “Il blog è un genere confuso” ha detto il gesuita Spadaro che ha portato La Civiltà Cattolica su Facebook, “per questo l’incontro sembra un po’ confuso. Ma siamo qui per ascoltare ed ascoltarci, per mettere insieme delle energie. La Chiesa ha bisogno di ascoltare la comunicazione che viene dal basso.” Così Padre Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, della Radio Vaticana e del Centro Televisivo Vaticano, ha deciso di usare proprio la platea dei bloggers per raccontare di avere un suo “blogger” personale che la mattina prima delle sette gli manda una mini rassegna della giornata web. E ha dato una indicazione di lavoro ai presenti: meno ego e più servizio. Insomma per il portavoce della Santa Sede il web è un mezzo utile quando informa nella maniera più oggettiva possibile.

 

Ed è  utilissimo anche per le istituzioni vaticane, che normalmente fanno comunicazione a senso unico, ricevere dei feed back dalla opinione pubblica che viene dalla gente comune. Un modo anche per combattere quella “opinione pubblicata” che vuole condizionare senza informare. Intanto il Vaticano si sta organizzando con una nuova piattaforma web di informazione che riunirà tutti i media, anche se, è ovvio, non ci si può aspettare che il papa sia on line su Twitter o FB. Ottimo primo passo quindi, anche se obbiettivamente un po’ in ritardo sui tempi della comunicazione globale. Ora la palla passa a loro, ai bloggers, agli utenti di siti e social network che potrebbero in futuro creare una rete supportata magari, perché no, dalla Santa Sede. La festa dei bloggers è proseguita anche fuori della ufficialità davanti ad una birra a pochi passi da San Pietro. Così nasce una nuova community!

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