Papa Francesco: «Non c’è il matrimonio express. I fidanzati imparino a non bruciarsi»

Di Redazione
27 Maggio 2015
Bellissimo discorso del Pontefice all'udienza generale. In cui ha anche consigliato la lettura dei Promessi sposi di Manzoni: «Capolavoro sul fidanzamento»
Papa Francesco nell'Aula Paolo VI per l'udienza alle Acli, nel 70/mo anniversario della fondazione, Citta' del Vaticano, 23 maggio 2015. ANSA/ OSSERVATORE ROMANO ++HO - NO SALES EDITORIAL USE ONLY++

Cari fidanzati, imparate dai Promessi sposi. È questo l’invito proposto oggi da papa Francesco durante l’udienza generale, durante la quale ha ripreso il suo discorso sulla famiglia. Un discorso bellissimo, nel quale il Pontefice ha spiegato che il fidanzamento è un cammino che aiuta a prepararsi al matrimonio e in cui è importante non «bruciarsi» e farsi determinare dalla mentalità moderna, che ci spinge a volere «tutto e subito».

NON UN SENTIMENTO, MA UN CAMMINO. «Il fidanzamento – ha detto papa Francesco – ha a che fare con la fiducia, la confidenza, l’affidabilità. Confidenza con la vocazione che Dio dona, perché il matrimonio è anzitutto la scoperta di una chiamata di Dio. Certamente è una cosa bella che oggi i giovani possano scegliere di sposarsi sulla base di un amore reciproco. Ma proprio la libertà del legame richiede una consapevole armonia della decisione, non solo una semplice intesa dell’attrazione o del sentimento, di un momento, di un tempo breve… Richiede un cammino». I fidanzati devono imparare a conoscersi. È un cammino di «apprendimento» reciproco la cui importanza «non va sottovalutata»: «È un impegno bello, e l’amore stesso lo richiede, perché non è soltanto una felicità spensierata, un’emozione incantata.. L’alleanza d’amore tra l’uomo e la donna, alleanza per la vita, non si improvvisa, non si fa da un giorno all’altro. Non c’è il matrimonio express: bisogna lavorare sull’amore, bisogna camminare. L’alleanza dell’amore dell’uomo e della donna si impara e si affina. Mi permetto di dire che è un’alleanza artigianale».

AMARE È CUSTODIRE. Che un uomo e una donna si scelgano e facciano della loro vita «una cosa sola», ha proseguito Bergoglio è «un miracolo della libertà e del cuore, affidato alla fede. Dovremo forse impegnarci di più su questo punto, perché le nostre “coordinate sentimentali” sono andate un po’ in confusione. Chi pretende di volere tutto e subito, poi cede anche su tutto – e subito – alla prima difficoltà (o alla prima occasione). Non c’è speranza per la fiducia e la fedeltà del dono di sé, se prevale l’abitudine a consumare l’amore come una specie di “integratore” del benessere psico-fisico. L’amore non è questo! Il fidanzamento mette a fuoco la volontà di custodire insieme qualcosa che mai dovrà essere comprato o venduto, tradito o abbandonato, per quanto allettante possa essere l’offerta».

I PROMESSI SPOSI. È per questo che nella Bibbia e nella tradizione cristiana il rapporto d’amore fra uomo e donna è paragonato a quello tra Dio e il suo popolo. Non a caso la Bibbia descrive il rapporto tra dio e il popolo come di un «fidanzamento», in cui alla fine «Dio sposa il suo popolo in Gesù Cristo». E per aiutare a capire meglio cosa intendesse, papa Francesco ha consigliato a tutti la lettura di «un capolavoro sul fidanzamento: I Promessi sposi. Un capolavoro dove si racconta la storia dei fidanzati che hanno subito tanto dolore, hanno fatto una strada di tante difficoltà fino ad arrivare alla fine, al matrimonio. Leggetelo e vedrete la bellezza e anche al sofferenza, ma la fedeltà dei fidanzati».

I LEGAMI DELLA CARNE. Un ulteriore passaggio papa Francesco lo ha compiuto quando ha sottolineato la differenza tra «l’essere fidanzati e l’essere sposi». Non è la stessa cosa. Infatti la saggezza della Chiesa ci insegna che «in vista della delicatezza e della profondità di questa verifica. Stiamo attenti a non disprezzare a cuor leggero questo saggio insegnamento, che si nutre anche dell’esperienza dell’amore coniugale felicemente vissuto. I simboli forti del corpo detengono le chiavi dell’anima: non possiamo trattare i legami della carne con leggerezza, senza aprire qualche durevole ferita nello spirito».
Oggi, tutto questo, non è facile perché «la cultura e la società odierna sono diventate piuttosto indifferenti alla delicatezza e alla serietà di questo passaggio. E d’altra parte, non si può dire che siano generose con i giovani che sono seriamente intenzionati a metter su casa e mettere al mondo figli! Anzi, spesso pongono mille ostacoli, mentali e pratici. Il fidanzamento è un percorso di vita che deve maturare come la frutta, è una strada di maturazione nell’amore, fino al momento che diventa matrimonio».

CORSI FIDANZATI. Il cammino verso il matrimonio è importante quindi che sia guidato, ed è per questo che la Chiesa propone i cosiddetti corsi per fidanzati. Certo, spesso chi vi si accosta lo fa controvoglia, ha ammesso il Pontefice, e tuttavia, sono in molti che, dopo averli frequentati, alla fine «ringraziano, perché in effetti hanno trovato lì l’occasione – spesso  l’unica! – per riflettere sulla loro esperienza in termini non banali. Sì, molte coppie stanno insieme tanto tempo, magari anche nell’intimità, a volte convivendo, ma non si conoscono veramente. Sembra strano, ma l’esperienza dimostra che è così. Per questo va rivalutato il fidanzamento come tempo di conoscenza reciproca e di condivisione di un progetto. Il cammino di preparazione al matrimonio va impostato in questa prospettiva, avvalendosi anche della testimonianza semplice ma intensa di coniugi cristiani».

Foto Ansa

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3 commenti

  1. 666

    Sarebbe interessante sapere quanti di quelli che si professano rigorosamente cattolici, sono arrivati vergini al matrimonio, specialmente gli uomini per i quali anche la Chiesa chiude un occhio, anzi tutti e due

    1. giovanna

      Diavoletto : dalle stelle alle stalle.

    2. Manu

      Io invece non trovo affatto “interessante sapere quanti di quelli che si professano rigorosamente cattolici sono arrivati vergini al matrimonio”: a parte il fatto che questa ossessione per la verginità mi sembra roba da Medioevo o da maniaci sessuali, ritengo che sia una questione privata che riguarda esclusivamente i diretti interessati. Tutti gli altri (Chiesa compresa) devono restarne fuori e pensare ai fatti loro.

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