
Olanda, dopo le nozze gay ecco la prima unione civile a tre. La chiamano “trio” per non dire poligamia
E alla fine arriva Mirjam, si potrebbe dire parafrasando il titolo di un celebre film con Ben Stiller e Jennifer Aniston. Soltanto che, nel film, ad arrivare alla fine è Polly, interpretata da Jennifer Aniston, corteggiata e poi sedotta da Ben Stiller dopo che il suo precedente matrimonio è fallito sul nascere. Nella realtà, invece, Mirjam, che ha lasciato il marito, arriva e si inserisce in un matrimonio, quello tra Victor de Bruijn e Bianca, per nulla fallito. Mirjam, però, non si presenta come un’amante segreta che seduce Victor alle spalle di una ignara Bianca, secondo il più classico dei ménage a trois della letteratura e della cinematografia romantiche occidentali. Niente affatto. Mirjam è accolta dalla strana coppia come terzo membro stabile di una complessa relazione, che ora è diventata il primo “trio” ufficialmente riconosciuto dei Paesi Bassi, il primo caso di unione civile a tre d’Europa.
DALLA CHAT AL FOCOLARE. Due anni e mezzo fa Mirjam Geven, 35 anni, ha conosciuto Victor (46) e Bianca (31) su una chat. Otto settimane più tardi la Geven ha lasciato suo marito per stabilirsi da Victor e Bianca e, dopo aver divorziato, ha deciso di “sposare” entrambi i membri della nuova coppia. I tre hanno trovato un notaio che prontamente ha registrato la loro unione civile. Primo caso in assoluto di “trio” d’Europa.
«Le amo entrambe, Bianca e Mirjam», ha dichiarato Victor di Roosendaal al Brussels Journal, «così ho deciso di sposarle entrambe». «Un matrimonio a tre non è possibile nei Paesi Bassi», ha continuato Victor, «ma un’unione civile sì. Siamo andati dal notaio vestiti da sposi e ci siamo scambiati gli anelli». Non c’è gelosia tra di loro, ha spiegato poi Victor: «Ma è solo perché Mirjam e Bianca sono bisessuali», mentre lui è eterosessuale «al cento per cento». «Penso che con due donne eterosessuali tutto sarebbe molto più difficile».
COME A SAN PAOLO. Qualche dubbio sulla legalità dell’operazione è sorto e ancora rimane. Quello che è certo, però, è che l’Olanda, insieme al Belgio, è già stato il primo paese dell’Unione Europea a introdurre il “matrimonio” omosessuale. E ora è arrivato anche il primo caso di “trio”. L’unione civile riconosciuta dallo Stato di tre individui conviventi. Un precedente l’anno scorso si era verificato anche in Brasile, a San Paolo. Allora il “trio” era stato ribattezzato “The Big Love”. E guarda caso era sempre composto da un uomo e due donne.
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23 commenti
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…ma questo articolo tralascia di dire che questo è avvenuto nel 2005.
http://www.freerepublic.com/focus/f-news/1493196/posts
Sarebbe interessante sapere quanti caso simili ci sono stati nel frattempo
io sono solo contento che certe cose succedano prima in altre nazioni.
Così in Italia possiamo aspettare qualche mese, o anno, per vedere come va.
ancora? è una notizia del 2005, quindi come va già si è visto, non è cambiato nulla per nessuno se non per le 3 persone coinvolte…
io invece sono dispiaciuto di essere in un paese così idiota che pensa che una cosa del genere possa fare una qualche differenza se non per le persone che si sposano
(Il mio commento precedente conteneva un link, forse non consentito)
Mi complimento vivamente con la testata Tempi, che pur di creare polverone, spaccia per attuali notizie di ben 8 anni fa. Che ne dita di ribattezzarla Tempi Lunghi?
Cercate in Google (cultura cattolica olanda brujin) > cliccate e leggete
I miei cari saluti ai vostri arditi cacciatori di notizie.
(PS Ovviamente potete sempre dire che la testata da me indicata è comunista o islamica)
Brava, hai vinto una bambolina.
Ma adesso entriamo nel merito della notizia. Cosa ne pensi?
Che mi sembra un’iniziativa bizzarra e punto, che non merita nessun tipo di approfondimento. Non a caso negli ultimi anni non era stata sottolineata. L’Olanda ha legalizzato ben altre cose che da noi sono illegali.
Questo fatto non minerà in nessun modo la “stabilità” del disastroso mondo occidentale che abbiamo creato. Ecco cosa ne penso.
Dopodichè se uno desidera due mogli, problema suo; da noi la pratica che va per la maggiore è quella dell’amante e mi sembra sufficiente (e non hai idea di quanto sia diffusa tra i cattolici che conosco io).
A scanso di equivoci, sono sempre e solo a favore della coppia tradizionale.
Grazie per la risposta.
Penso anche io che sia bizzarra ma credo anche che sia degna di approfondimento.
Intanto nota che è stata rilanciata nel 2011 da un quotidiano australiano, il quale la citava come importante step nella marcia di avvicinamento al riconoscimento delle unioni poliamory. In quest’ottica si tratta di un altro segno che ci dice in quale direzione il disastroso mondo occidentale (concordo in parte) si muove.
E’ vero che se uno vuole due o più donne rimane un problema interno al circolo che ha creato (inclusi i casini che ne derivano), ma quando l’ordinamento riconosce tutela a quel circolo allora la cosa entra nel sistema giuridico e lo costringe a ridefinire nuovi equilibri che cambiano in radice il sistema valoriale, toccando in ultima analisi anche la mia e la tua quotidianità.
Ad incidens: non vivo su marte e so anche io di quanto la poliamory de facto sia diffusa però :
a. conosco anche quali conseguenze porta nella vita delle persone (specialmente i figli)
b. uno che infrange il sacramento del matrimonio con l’adulterio è cattolico nella stessa misura in cui la “Repubblica Democratica Islamica” dell’Iraq di Saddam era democratica.
Mi complimento vivamente con la testata Tempi, che pur di creare polverone, spaccia per attuali notizie di ben 8 anni fa. Che ne dita di ribattezzarla Tempi Lunghi?
http://www.culturacattolica.it/default.asp?id=16&id_n=286#.UZ3MmYJmvww
I miei cari saluti ai vostri arditi cacciatori di notizie.
(PS Ovviamente potete sempre dire che il link da me postato è comunista o islamico)
E che problema c’e’? L’importante e’ diertirsi e stare bene. Ognuno ha diritto di fare quello che vuole, se vogliono stare in tre ben venga!!!
Sposati con due donne come dico io e vedrai se non la rimpiangi la monogamia.
Pensa che spesso a molti basta una moglie sola per rimpiangere il celibato.
Ha ragione Paul, il suo fine ragionamento non fa una piega: l’importante e’ divertirsi e stare bene, come quelli che si divertono e stanno bene promuovendo la famiglia tradizionale. Ma allora perché li chiamano omofobi? Il fatto e’ che questi per fare quello che gli pare pretendono il riconoscimento pubblico, scambiando libertà per diritto.
forse perché chi promuove la famiglia gay non vuole limitare la libertà di nessuno, come invece fa chi “difende” un altra idea di famiglia?
forse perché dicono le cose che dici tu cisco riguardo i gay? frasi discriminatorie e apertamente piene di odio?
E’ qui che sbagli caro Andarea (o forse Andrea) : il tuo commento dimostra che chi promuove la “famiglia gay” odia chi promuove l’idea tradizionale di famiglia, tanto da definirlo “omofobo”.
Se i gay si limitassero a convivere senza chiedere il riconoscimento giuridico degli altri il tuo ragionamento filerebbe, ma dato che chiedono diritti pubblici significa che gli altri hanno il dovere di condividere – anche se per adesso non di praticare – il modello di famiglia gay. Diritti a senso unico.
siamo alla follia pura. si chiede il riconoscimento giuridico perché ci sono una serie di diritti e doveri che sono indispensabili all’interno di una coppia.
esattamente come la stabile convivenza tra un uomo e una donna ha bisogno di essere regolamentata ne ha bisogno anche la convivenza tra due uomini o tra due donne.
cose come:
reversibilità della pensione
eredità (quota legittima e tasse di successione)
reversibilità del contratto di affitto
cittadinanza (ricongiungimento famigliare)
diritto all’assistenza (non solo di poter assistere il partner ma anche di avere dei giorni di ferie per farlo).
diritto sulla salma (decisioni come dove e come seppellire il corpo).
decisioni in materia di cure(se il partner è incosciente e si devono prendere delle decisioni importanti).
di tutte e tante altre queste cose dove vedi la necessità che le parti in causa siano di sesso diverso?
Sarei anche d’accordo a concedere i diritti elencati a coppie non sposate, a patto di includere anche coppie di sesso diverso e persone legate da rapporto di parentela (come fratelli o cugini). Non vedo infatti perche’ questa forma di solidarieta’ e assistenza debba essere preclusa a coppie di amici single o parenti. Sono poi contraria a concedere la reversibilita’, che comporta un onere per la collettivita’. Io la abolirei anche per le coppie sposate, o perlomeno renderla proporzionale agli anni di matrimonio e alla presenza o meno di figli.
Insomma, benvenuti nell’era dell’amore poligonale
Si chiama “poliamore”. Ne scriveva Tempi pochi mesi fa a firma di chi non ricordo. Coppie gay a cui si aggiunge/aggiungono etero o coppie etero a cui si aggiunge/aggiungono gay.
Bella roba!!!
A quando il quartetto? Quando poi si arriverà a fare unioni di undici persone (chissà come la chiameranno?) si potrebbe veramente fare un torneo di calcio per famiglie nel vero senso della parola
Il piu’ classico trip erotico del maschio medio trova sbocco legislativo, si attende emulazione negli stracivili paesi nordici. Sodoma e Gomorra al confronto erano popolate di educande
D’accordo Belin!
Elementare Watson: se è l’orientamento sessuale a definire l’individuo, allora perché ‘discriminare’ quei poveracci di bisessuali? Ora attendiamo anche qualche riconoscimento di unioni tra uomini e grandi scimmie, per far felice Peter Singer; oppure tra pastori e pecore, per far felice qualche ominide barbagiensis: le caprette ti fanno ciao e non solo.
“ominide barbagensis”. Cisco, complimenti per l’uso dei luoghi comuni. Sei un poveretto.
Sull’articolo: l’Olanda e’ il laboratorio dell’annichilimento dell’umano… Huxley, tra gli anti-utopici, e’ quello che l’ha vista piu’ lunga…