«L’Occidente deve fermare la guerra in Siria agendo sulle cause, non curarne gli effetti nei suoi confini»

Di Rodolfo Casadei
28 Settembre 2015
«Mandate alimenti e vestiti e poi firmate l’embargo contro la Siria. Denunciate le violenze dei jihadisti e poi li armate». L’appello del vicario apostolico di Aleppo

siria-aleppo-ansa

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – Georges Abou Khazen, francescano, è vicario apostolico latino di Aleppo (Siria) da due anni. Tempi lo ha intervistato in occasione di una recente visita in Italia.

Eccellenza, cosa deve fare l’Europa con i profughi siriani che bussano alle sue porte?
Noi ringraziamo di cuore per il senso di umanità e di solidarietà che sta mostrando l’Europa, però vorremmo che anziché curare gli effetti andasse alla radice, alla causa. Una volta eliminata la causa, non ci sarebbe più il problema di questi profughi, che stavano bene nel loro paese. La Siria è stata sempre un paese di accoglienza per profughi di altri popoli, sin dal XIX secolo: armeni, palestinesi, libanesi, iracheni. Ma adesso ci troviamo con quasi la metà della popolazione profuga, fuori e dentro i nostri confini. Perché non si preme per la pace e per il dialogo? Finirebbe il problema. Per prima cosa, si cessi di vendere o fornire armi ai contendenti.

Europei e americani insistono che la colpa della guerra in Siria è del regime del presidente Assad, che ha represso le proteste democratiche del marzo-maggio 2011 costringendo gli oppositori a prendere le armi, e che ci sarà pace soltanto se il presidente darà le dimissioni e abbandonerà il paese. Cosa ne pensa?
Le persone che ricoprono cariche pubbliche vanno e vengono, non è un problema di persone. Il problema è che non si crei un vuoto di potere, altrimenti rischiamo di diventare come la Libia, peggio della Libia. La richiesta di dimissioni del presidente è un pretesto per tenere aperto il conflitto. Invece il vero obiettivo deve essere la riconciliazione e la formazione di un governo di unità nazionale, la garanzia della sicurezza per tutti i siriani, la fine del caos attuale.

Tempi ha fatto un appello per l’abrogazione delle sanzioni contro la Siria, perché crediamo che non avvicinino la pace e che solo aggiungano sofferenze. Ma americani ed europei insistono che questo è l’unico modo per far piegare il regime siriano. Cosa ne pensa?
Fate bene a chiedere la fine delle sanzioni, siamo pienamente d’accordo con questa posizione. Le Chiese in Siria chiedono la fine dell’embargo sin dal giorno in cui sono state decise queste sanzioni. Proprio ieri parlavo di questo con Stephen O’Brien, il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari. Da una parte le Nazioni Unite forniscono aiuti umanitari alla Siria, dall’altra mantengono sanzioni contro il paese che non toccano veramente il governo e i personaggi altolocati, ma fanno soffrire le persone già povere. Queste sanzioni sono una punizione contro il popolo. Obama dopo tanti anni ha riconosciuto che l’embargo americano contro Cuba è stato un errore, e l’ha abolito; allora perché perseverare nell’errore per quanto riguarda la Siria? Ad Aleppo abbiamo avuto un inverno terribile, con temperature vicine a dieci gradi sotto zero, e il freddo l’ha patito la povera gente, non certo le personalità altolocate contro le quali sono state pensate le sanzioni. Quando non si trovano le medicine, quando non si riescono a pagare gli studi dei figli, è la gente comune a soffrire, non il governo. In passato lo Stato erogava migliaia di borse di studio per gli universitari, che servivano a pagare i loro studi in patria e la specializzazione all’estero. A causa della guerra lo Stato non ha più risorse economiche per questi aiuti, a mantenere i figli nelle università straniere ci devono pensare le famiglie, tante non ce la fanno e così perdiamo la possibilità di dare ai nostri giovani più brillanti un’alta qualificazione.

La Russia ha deciso di sostenere maggiormente il governo siriano. Secondo gli Stati Uniti è un fatto negativo, aumenterà le sofferenze dei siriani. Cosa pensa dell’intervento della Russia?
Chiaramente la Russia si muove per i suoi interessi, nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, ma il ruolo che sta svolgendo in questo momento è molto positivo per la Siria. Perché è l’unica potenza che sta cercando veramente di riunire tutte le parti in conflitto e di concludere un compromesso. Stanno coinvolgendo l’opposizione, la Turchia, l’Arabia Saudita e l’Iran in un negoziato vero per una soluzione. Il fatto che la Russia aiuti il governo centrale, nell’attuale contesto non è sbagliato. Gli altri, le altre potenze, cosa fanno? Chi stanno armando e addestrando? Stanno sostenendo jihadisti, gruppi intransigenti, fanatici e integralisti religiosi. E purtroppo ad armarli è anche l’Occidente. Allora non si può parlare solo degli aiuti militari russi: tutti dovrebbero cessare di armare le parti in conflitto. Le assicuro che questo è il modo di pensare della maggioranza dei siriani riguardo al ruolo della Russia nella nostra crisi.

In Siria l’Isis propone ai cristiani un contratto di sottomissione: è disposto ad accettare l’esistenza dei cristiani, ma in regime di dhimmitudine. I cristiani sarebbero liberi di vivere come cristiani, pagando una tassa allo Stato islamico ed evitando manifestazioni pubbliche del loro culto. Cosa pensano i cristiani dell’Oriente di questa proposta?
Intanto bisogna vedere se questa offerta è reale, perché i fatti dicono altro: dove è arrivato lo Stato Islamico i cristiani se ne sono dovuti andare, praticamente non ce ne sono più, sia in Iraq sia in Siria. A me sembra solo propaganda. E comunque sia, noi, in quanto cristiani e uomini liberi, esigiamo il diritto alla cittadinanza come tutte le altre persone. Questa è anche l’unica soluzione per mettere fine alla guerra in Siria. Tutti devono essere cittadini con gli stessi diritti. Non vogliamo tornare indietro di secoli: è inaccettabile.

Che rapporto c’è fra Isis e islam? L’Isis rappresenta l’islam o è una degenerazione di questa religione?
Ci sono varie interpretazioni dell’islam. C’è un islam moderato, aperto, come quello che per molto tempo ha caratterizzato la Siria. La maggioranza musulmana ha accettato gli altri: in Siria ci sono 23 gruppi etnici e religiosi differenti, che vivevano in pace e in sintonia, costituivano un bel mosaico. L’Isis vuole un paese monocolore, vuole la sharia per tutti. La loro è un’interpretazione intransigente del Corano che coincide al 100 per cento con quella che vige in Arabia Saudita. Basta guardare alle esecuzioni capitali, che l’Isis compie secondo le stesse modalità applicate in Arabia Saudita: decapitazioni e lapidazioni pubbliche dopo la preghiera del venerdì. Ma mentre tutti inorridiscono per quello che fa l’Isis, dell’Arabia Saudita si tace.

Un intervento militare internazionale con truppe di terra contro l’Isis sarebbe giusto? Se fosse approvato da tutto il Consiglio di Sicurezza dell’Onu lei sarebbe d’accordo?
Io e in generale tutte le Chiese siamo contrari a un intervento militare. La guerra non risolve niente, aumenta solo le sofferenze, l’odio e il desiderio di vendetta. Noi vediamo le cose in un altro modo: siamo d’accordo che il mondo deve farla finita con l’Isis, ma farla finita con l’Isis significa un’altra cosa. Io mi domando: chi ha creato l’Isis, chi lo arma, da dove entrano in Siria? Noi sappiamo chi li manda. Dunque, basta chiudere il rubinetto. E a questo proposito, vi ricordo che i paesi vicini acquistano petrolio dall’Isis, acquistano i reperti archeologici siriani e iracheni che l’Isis trafuga. È un giro di miliardi: mettervi fine equivale a mettere fine all’Isis, senza bisogno di guerre.

La guerra civile sta mettendo a dura prova i rapporti fra le persone in Siria. La convivenza fra gente di fede religiosa diversa è ancora possibile? La guerra ha messo in crisi la convivenza fra cristiani e musulmani o l’ha purificata?
In certi momenti l’ha messa in crisi, in certi momenti l’ha purificata. La crisi è avvenuta con l’arrivo dei jihadisti e dell’Isis, e con tutto il male che hanno fatto ai cristiani. I quali hanno pensato: «Abbiamo vissuto in pace coi musulmani finora, e guarda adesso cosa ci fanno». È venuta meno la fiducia, e questa è una brutta cosa che rappresenta un problema per la riconciliazione futura. D’altra parte, in Siria ci sono musulmani moderati che si vergognano di quello che stanno facendo i jihadisti e l’Isis. Con questi il rapporto è positivo, e con loro possiamo costruire una nuova società, pluralista, dove tutti siano accettati e rispettati. Molti di loro sono pronti a questo. Non solo a tornare a vivere come prima, ma ancora meglio, con più diritti riconosciuti a tutte le minoranze. Questo è il positivo, questa è la purificazione che viene dal fuoco della guerra.

Cosa chiedono i cristiani d’Oriente ai loro fratelli cristiani in Occidente in questo drammatico momento storico?
Vi chiediamo di lavorare per la pace. Noi vi ringraziamo perché è grazie ai vostri aiuti che continuiamo a vivere e a sostenere materialmente molte persone bisognose, cristiani e non cristiani. Ci aiutate a presentare il bel volto della carità, che è il vero volto del cristianesimo, quello dell’accoglienza verso tutti indipendentemente dalla religione di appartenenza. Però vi domandiamo anche di essere operatori di pace. Perché se abbiamo la pace, la Siria è un paese abbastanza ricco da potersi riprendere con le sue stesse forze. Fate di tutto affinché noi cristiani possiamo restare in Medio Oriente, perché la nostra presenza là non è preziosa solo per noi stessi, ma per tutti. Noi cristiani siamo lì come fattori di riconciliazione, di pace; siamo l’unico gruppo religioso che ha buone relazioni con tutti gli altri gruppi. Inoltre siamo fattori di cultura, di modernizzazione. Senza il cristianesimo nel Medio Oriente i vari paesi diventerebbero come l’Afghanistan dei talebani. E sarebbero Afghanistan talebani alle porte dell’Europa.

@RodolfoCasadei

Foto Ansa

Articoli correlati

17 commenti

  1. Raider

    Vedi che notizia che si sapeva già da tutte le fonti disponibili copincolla l’islamo-nazista: il risaputo in alternanza all’assurdo.
    E ovviamente, per banalizzare islamicamente l’assurdo,
    – l’Iran che ci minaccia apertamente di rappresaglie se non ci comportiamo come piace alla dirigenza islamica:
    – e i milioni di islamici già presenti in Europa, una mortale minaccia politica, potenzialmente terroristica e certamente, demografica per l’Occidente,
    sono una garanzia di quieto vivere, per gli islamo-nazisti.
    NO ALL’ISLAM!
    W L’OCCIDENTE!

  2. Andrea2

    @Leo-23

    Il problema dei rifugiati con l’entrata in campo della Russia e della coalizione che sta costruendo è destinato a ridursi di molto. La NATO avrà sempre più difficoltà a continuare la sua opera di morte e distruzione.
    Per quanto concerne la Siria, è evidente che Daesh, senza l’appoggio strategico dell’Occidente e senza i soldi dell’Arabia Saudita, non potrebbe reggere a lungo.
    Russia, Iran, Hezbollah — ai quali ora si aggiunge il governo a maggioranza sciita di Baghdad — possono chiudere la partita, bloccare l’avanzata dei mercenari e ristabilire il controllo del governo siriano, e di quello iracheno, su gran parte dei propri territori. E questo sviluppo della situazione sarà catastrofico, tanto per Tel Aviv quanto per Washington e Riyad.
    La triade diabolica è destinata a retrocedere.

    1. Raider

      L’islamo-nazista si sdoppia e falsifica se stesso per fingere di duettare e evitare di rispondere delle corbellerie propalate prima aggiungendone altre.
      Che “il problema dei rifugiati con l’entrata in campo della Russia e della coalizione che sta costruendo è destinato a ridursi di molto”, è una previsione sulla scia delle paranoie sperimentate e delle assunzioni di droghe ideologiche a effetto allucinatorio permanente. (Vero che il doppione a somma zero scrive “ridursi di molto”: sembra anche a lui difficile che rovesciare la tendenza a fuggire da Assad possa esaurirsi, perlomeno, sigificativamente). Infatti, basta presumere, come fanno i nazi-islamici, che l’accoppiata vincente Putin-Assad abbai gioco facile – come? Con voli e bombardamenti, come agli occidentali si rimprovera di fare? O con i soldati russi sul terreno? Chiaro che non è la stessa cosa. Ebbene, in tale felice ipotesi e tanti sinceri auguri, il problema non sarà dei rifugiati in uscita, ma di quelli che dovrebbero rientrare dall’Ue – dai campi profughi allestiti dai Russi, 500 rifugiati in tutto, ché, povero Putin, non ne può
      più!
      (E i 900.000 russofoni che deve sobbarcarsi, povera stella rossa, dopo che gli fa combattere la guerra pro Duma sua: e che non hanno bisogno di essere integrati, tornando in grembo alla Madre Russia. Per tacere dei circassi del Caucaso, che non sono profughi e non sono nemmeno per finta siriani, ma divenuti tali in sentito omaggio a paranoie e mistificazioni assortite islamo-naziste).
      Infatti, non contento se non può aggiungere paranoie e mistificazioni, ecco che il falsario sproloquia di “governo a maggioranza sciita di Baghdad”: come se il governo a maggioranza sciita a Baghdad ce l’avessero messo Russia, Iran e Hezbollah: che, viceversa, lo hanno osteggiato in tutti i modi, compresi quellli terroristici, come governo illegittimo e la servizio dei perfidi Occidentali e dei loro “sporchi” interessi. Ora, è chiaro che porre fine al regime saddamita, postumamente santificato dagli iraniani che lo avevano demonizzato e gli avevano fatto la guerra come l’hanno fatta al governo democratico iracheno, era finalizzato alla creazione di un regime democratico che, proprio perciò, Russia, Iran e Hezbollah non vogliono né in Russia, né in Iran né in Siria.
      NO ALL’ISLAM!
      W L’OCCIDENTE!

  3. Leo-23

    Un’altro esempio su come affrontare il problema dei profughi che la Russia dà all’Occidente è questo :

    La Russia ha costruito in Siria il primo campo profughi straniero per i rifugiati siriani. È stato aperto nell’ovest del Paese, in un’area considerata sicura, nel centro della città di Hama, a circa 40 km dalla zona di guerra più vicina.
    Lo rende noto la tv Russia Today. Il campo ospita 500 rifugiati ed è provvisto di 25 tende militari equipaggiate per vivere, con letti e riscaldamento, una cucina da campo, una mensa, docce, due generatori di energia e un impianto per l’acqua. La struttura, nel caso in cui il numero di rifugiati dovesse aumentare, è pronto per ospitare fino a mille persone.
    L’attrezzatura per il campo è stata portata all’aeroporto di Latakia da un jet Antonov An-124 Ruslan. Il volo ha portato inoltre 50 mila stoviglie usa e getta e 15 tonnellate di viveri sufficienti a sfamare 50 persone in 30 giorni. “Apprezziamo l’aiuto della Russia per aver fornito l’equipaggiamento necessario e aver costruito il campo – ha detto a Ria Novosti il governatore della provincia, Ghassan Khalaf, che ha partecipato all’inaugurazione – Nella situazione attuale la Siria ha un grande bisogno di campi come questo, per ospitare i cittadini sfollati che hanno lasciato le province per la guerra in corso”. Alcuni volontari siriani stanno già assistendo i rifugiati nel nuovo campo.

    L’Occidente al contrario persegue una politica di destabilizzazione, smembramento e di incentivo allo sradicamento dei popoli.

    1. Raider

      Eeeh! 500 rifugiati, roba da rimanere sbalorditi dallo strabordante aiuto umanitario russo! E in un campo profughi in Siria, non come gli hotel a tre, quattro, cinque stelle in cui i micragnosi italiani ospitano anche chi arriva dalla Costa d’Avorio!
      Ecco spiegato perché l’islamo-nazista tornato alla denominazione d’origine deve ammucchiare
      – i circassi del Caucaso (che, pertanto, non sono profughi, essendo autoctoni e prima ancora, non sono nemmeno per scherzo siriani),
      – 900.000 profughi di guerra una per interposto russofono scatenata, fomentata e sostenuta dalla Russia:
      – senza tener conto degli sfollati degli allagamenti del Polesine.
      I campi profughi nei Paesi vicini alla Siria sono ciò che l’Occidente dovrebbe fare: ma non li vogliono quanti danno all’Occidente la colpa della situazione siriana in nome di una concezione punitiva epperò, umanitaria – un bel non sense a norma di fanatismo anti-occidentale – dell’accoglienza.
      E perché destabilizzazione, smembramento e sradicamento dei popoli non hanno alcun bisogno di incentivi – anche se ci sono anche questi, come no: media e politica occidentali e internazionali non fanno che invogliare l’arrivo nell’Ue di 259 milioni di immigrati, guerre o non guerre, entro il 2050 o giù di lì – per destabilizzare demograficamente, politicamente, culturalmente l’Europa e distruggere i popoli europei.
      NO ALL’ISLAM!

  4. Leo-22

    Mosca ha invitato i paesi europei a prendere spunto dall’esperienza russa per affrontare l’emergenza profughi. La Russia ha infatti accolto nel suo territorio “oltre 900.000 persone arrivate dall’Ucraina” [vi sono anche i siriani che però risiedono soprattutto nel Caucaso Settentrionale: si tratta di solito di discendenti dei circassi, una popolazione originaria del Caucaso]
    “Di queste – ha fatto sapere Maria Zakharova, portavoce del Ministero russo degli Affari Esteri -, oltre 400.000 possono essere considerate rifugiati”.

    “Questa gente – ha aggiunto Zakharova – ha ottenuto cibo e sussidi. Lo abbiamo fatto e stiamo continuando a farlo. In teoria, l’Europa potrebbe imparare da noi”.

    1. Raider

      Altre fesserie una più strampalata dell’altra in arrivo sulla linea di follia dove l’islamo-nazista raglia e deraglia:
      – dall’Ucraina sono fuggiti in 900.000 per la guerra per procura scatenata, fomentata e sostenuta dalla stessa Russia:
      – i circassi del Caucaso non sono profughi, essendo autoctoni e quindi, non sono nemmeno per sogno siriani:
      – se oltre “400.000 possono essere considerate rifugiati”, si vorrebbe capire perché (forse, le guerre condotte dai Russi nel Caucaso contro un nazionalismo su base etnica e religiosa?)
      – i Russi, con la loro secolare esperienza imperiale zarista-sovietica di conquiste e deportazioni, di cui fecero le spese gli stessi Circassi anche in epoche recenti, non possono dare solo gli esempi e insegnamenti che gli sembrano opportuni, dovrebbero essere davvero abbastanza saggi da lasciare decidere agli altri gli esempi e insegnamenti che gli si confanno:
      – la reazione dei cittadini Russi all’invadenza-invasione migratoria non è troppa diversa da quella di altre popolazioni europee che si vedono destinate per decisione dall’alto a essere sostituite dai nuovi arrivati:
      – comunque, i Russi potrebbero, dato che sono così bravi e accoglienti, prendersi tutti i rifugiati, profughi,
      migranti, immigrati, clandestini, richiedenti asilo che arrivano da noi, cosa assai più utile (a loro, a noi occidentali e alla marea di rifugiati, profughi, migranti, immigrati, clandestini, richiedenti asilo presenti e futuri: vorrei vedere quanti accetterebbero, dato che a nessuno di loro viene in mente una cosa, diamine!, così ovvia) degli esempi e insegnamenti a distanza di sicurezza e delle balle del paranoico islamo-nazista che, dimenticatosi dell’Iran, al solito, mente, imbroglia e mistifica: e anche questo, lo fa male, molto male.

  5. Leo-43

    Secondo l’analista Christina Lin, del Center for Transatlantic Relations at SAIS-Johns Hopkins University –Christina Lin, “se Assad lo chiede e ne ha il permesso dalla Russia, la Cina e gli altri membri dello SCO lo assisteranno militarmente” anche inviando truppe, perché ciò sarebbe “in accordo col diritto internazionale, essendo il regime di Assad ancora il governo legittimo e riconosciuto dall’Onu”.
    I cinque anni di crudele destabilizzazione operati da Usa, Israele e i Saudit via jihadisti hanno ottenuto, oltre ai 250 mila morti e i milioni di fuggiaschi, anche questo effetto probabilmente imprevisto: lo SCO, Shanghai Cooperation Organization, si sta trasformando radicalmente e rapidamente in una vera e propria alleanza militare. Di cui anche l’Egitto (oltre la Siria) ha chiesto di far parte da giugno. L’Iran ne fa ià parte dal 2013.
    “L’audace mossa unilaterale di Putin ha dato scacco matto a Wahington,” che oggi non ha altra scelta che “collaborare con la Russia per stabilizzare la Siria e scongiurare la caduta della regione nell’anarchia”, ha commentato il notista Alasatir Croke. Persino Erdogan, persino Cameron cominciano ad ammettere che sì, Assad, forse, può rimanere.

    1. Raider

      Le alleanze in funzione anti-occidentale vedono la partecipazione di Stati democratici o di tirannie legittime perché reciprocamente riconosciute? Così, nessuno si lamenterà se opposizione e libertà mancano in Paesi con cui l’Occidente “fa affari”: ognuno si faccia gli affari propri e nessuno, vedrete, si lamenterà dell’Occidente, stavolta, perché gli affari sono affari e dunque, sporchi per definizione, ma se li faranno altri, Paesi senza una vera struttura produttiva – con la Cina che supplisce alle carenze energetiche con un super sfruttamento della manodopera modello esportazione, la contraffazione e un controllo dell’ecounomia che comprime l’esplosione della bolla speculativa: per ora -, a cominciare dalla Russia e che dipendono dalle esportazioni e dall’immigrazione.
      A proposito, se Assad avrà la garanzia di durare al potere per i secoli dei secoli, sarà interessante vedere se i profughi ritorneranno a casa, se crederanno alla bellezza e alle mirabilia del legittimo regime dittatoriale e personale decantato dai nazi-islamici. E prima ancora, del resto, c’era da chiedersi come mai non si dirigessero verso i Paesi dell’area SCO: la Russia o l’Iran, per es. Cosa curiosa, l’Occidente sta bene a tutti, profughi e clandestini: i Paesi dell’area SCO, a chi li conosce o anche alla lontana, non stanno così bene, non stanno bene per nulla. Siccome, al netto di affari e propaganda, parlano chiaro le scelte della gente, occorrerebbe badare a quello che pensa e che fa.
      E quanto a Obama, che non mi sta granché simpatico, affari o non affari, ha tolto di mezzo Mubarak, che degli States era amico e alleato, ma era anche un dittatore – e quante rampogne dai Sinistri e odio farneticante perché ‘amico di Israele’ – : quando si dice la coerenza e il senso degli affari. Che spingono oi dementi a tifare contro l’Occidente come se vivessero bene nei Paesi SCO o da quelli da cui tutti scappano e non certo per trovare lì, nei fantastici Paesi SCO, pace, benessere e libertà.
      W L’OCCIDENTE!

  6. Fabio G

    Condivido tutto quanto scritto nell’articolo, voto: ottimo, ottimo, ottimo.

  7. Leo-45

    Leo-54
    28 settembre 2015 alle 09:25

    Arrivano (anche) i cinesi, meno male:
    La portaerei cinese Liaoning (CV-16) ha atraccato questo Sabato in Siria nella base russa di Tartous.
    [fonte Hispan TV]

    Il portale web israeliano Debkafile, normalmente ben al corrente di questioni militari e spionistiche, ha informato che la portaerei cinese Liaoning, una nave dell’Armata Cinese, fornita anche di missili teleguidati ed un certo numero di truppe da sbarco, sono arrivate a Tartous, dove è presente una base militare russa ed si sono ancorati nella stessa base anche varie unità sottomarine e altre navi da guerra russe e cinesi.
    Si tratta della stessa portaerei dell’Armata cinese di cui, nei giorni precedenti, era stato segnalato il passaggio verso lo stretto di Suez in direzione delle coste siriane.
    Non si sa esattamente quanti aerei miltari trasporta questa portaerei ma si ritiene che vi siano vari caccia polivalenti cinesi, modello Shenyang J-15, inoltre per i prossimi giorni è atteso l’arrivo di altri aerei di questo tipo.
    La menzionata fonte israeliana ha confermato che la Forza Aerea della Cina invierà per lo meno un altro squadrone di questi aerei da combattimento: una parte si prevede che stazionertà sulla stessa portaerei Liaonig ed una altra parte si disporrà nella base militare russa nella provincia nord occidentale di Latakia.
    Il giornale israeliano mette in rilievo che questo massiccio movimento di truppe e la presenza di forze aereonavali russe e cinesi in Siria, mette in pericolo la posizione strategica e militare di Israele.
    Secondo la fonte la Cina conta di stabilire una forte presenza militare in Siria inviando anche un contingente di truppe da sbarco (si parla di 1.000 unità) assieme ad Elicotteri anti som Z-18F e elicotteri da trasporto truppe mod. Z-18J.
    Fino a questo momento ancora nessuna fonte ufficiale russa o cinese ha confermato queste informazioni ma, ad essere confermate queste informazioni, sarebbe la prima volta che la Cina interviene direttamente nel conflitto in Siria.
    Nel frattempo la Russia continua ad inviare altre armi, rifornimenti, attrezzature in Siria dove è stata costituita la nuova base aerea e l’osservazione dei satelliti ha contato già almeno 28 aerei caccia intercettori e bombardieri (Sukhoj Su- 30SM e SU-24M), elicotteri d’attacco Mil MI-24 e MI-17, oltre a batterie di missili antiaerei SA-22 e S-300 – stazionati nella base di Latakia.

    Nota: L’invio di queste massicce forze russe e cinesi in Siria segna una svolta sostanziale nel conflitto in Siria e scopre il “gioco sporco” degli USA e dei loro alleati che puntavano a rimuovere il governo di Bashar al-Assad con il pretesto di combattere contro l’ISIS.

    1. Raider

      Al contrario, Obama – non è mai stato un ‘segreto’ da scoprire come piace ai complottisti – puntava a un regime change democratico nell’area, l’Isis ha raccolto il mai sopito revanscismo islamico, alimentato dal jihadismo saddamita esaltato come ‘resistente’ proprio dai regimi siriano e iraniano e si è intrecciato alle lotte per la supremazia nel mondo musulmano. E gli Occidentali non hanno mai fatto mistero di voler abbattere Assad senza bisogno di pretesti: a sentire i vaneggiamenti islamofili, l’Isis era in Siria e Assad è venuto dopo, così che gli Occidentali “con il pretesto di combattere l’ISIS” danno addosso a

      1. Raider

        quel bravuomo di Assad. E vedete come Putin ha sconfessato la Francia, che non invia truppe di terra, ma bombarda l’Isis, mentre nulla obietta alla presenza cinese, russi e cinesi essendo in affari – sporchi, come quelli degli altri – con Assad. E rimuovere Assad non è in contraddizione con la lotta all’Isis, che rimane l’obiettivo prioritario.

  8. Tristano

    Il comune denominatore del 90% delle guerre oggi in essere sulla Terra è uno e uno solo: il Corano. Qualcuno tra i nostri illuminati politici si è mai chiesto il perchè?
    Smettiamola di dare la colpa all’occidente, alla fame nel mondo o ai cerchi di grano fatti dagli alieni. Per risolvere un problema, come prima cosa occorre capire quale ne sono le effettive cause.
    Abbiamo messo al bando un’ideologia politica violenta come il nazismo, perchè non dovremmo fare lo stesso anche per una religione egualmente violenta e intollerante?

    1. Ferruccio

      Tristà, allora dovremmo mettere al bando anche la Bibbia perchè ALCUNI interpretano che la terra promessa comprendente la mezza luna araba debba finire nelle sole mani ebraiche?????? La chiesa cattolica ne dà un’altra interpretazione come nell’islam ci sono altre interpretazioni del corano. Io ti propongo di lavorare tutti insieme per far prevalere le interpretazioni pacifiche dei libri religiosi, portare gli estremisti alla ragione o isolarli fin quando non si accorgeranno di essere diventati 4 gatti. Non è sbagliato agire così perchè Gesu vuole la pace non vuole la guerra. riflettici.

  9. Ferruccio

    Internazionalizzare il problema è il modo migliore per risolverlo o tenerlo a bada. Tutti in Siria così ogni superpotenza vigila sull’altra.

I commenti sono chiusi.