«Noi gay siamo piccoli borghesi che credono nel matrimonio». “Lezione” in università

Di Benedetta Frigerio
01 Novembre 2012
«Più che una lezione pareva un comizio», Racconto di uno strano incontro con la deputata Concia alla facoltà di legge dell'università di Padova

«La cosa grave è che a mettere in discussione uno dei fondamenti del nostro ordinamento, all’interno del corso di diritto costituzionale, non c’era nemmeno un giurista», così l’avvocato Elisabetta Bortoletto, del Movimento europeo per la vita (Mepv), racconta a tempi.it quanto è accaduto lunedì scorso presso la facoltà di legge dell’università di Padova. «Le ex matricole, che hanno appena cominciato il secondo anno, sono arrivate a lezione, ma anziché il loro professore Mario Bertolissi (come scritto sul volantino distribuito ai ragazzi), a parlare di “Diritto alla felicità”, c’erano la deputata del Pd, Paola Concia, e una professoressa di Etica all’università di Roma, Claudia Mancina, insomma due persone senza alcuna formazione giuridica». Fra gli sponsor di quella che è una serie di eventi, tra cui quest’ultimo, appaiono anche il Corriere del Veneto e il comune di Padova. E pare che solo all’ultimo momento sia stato tolto dal volantino di presentazione il logo del Pd.

In platea era presente Lucia Ravenna, psicologa e psicoterapeuta di Padova, che racconta a tempi.it gli interventi. «Mancina – dice – ha affermato che la famiglia non è naturale, basandosi sul fatto che è storicamente cambiata. Ha detto che la società italiana non ha capito che la famiglia è cambiata e che deve adeguarsi». Stando agli appunti di Bortoletto Mancina ha detto che  «la famiglia è fondata sull’amore. E intenderla come società naturale fondata sul matrimonio (art 29 costituzione) è una contraddizione». L’accordo tra i padri costituenti sulla società naturale è dunque stato giustificato così: «Era solo per andare contro lo statalismo sovietico e lo statalismo fascista».

La professoressa ha poi sostenuto «che il legame tra famiglia e matrimonio non esiste» e che il diritto è «a formare una famiglia». Esso si dovrebbe basare «sulle capacità di fare famiglia. Ci si chiede allora: “Le funzioni della famiglia possono essere svolte anche dalle coppie omosessuali?”. Sì, dato che c’è la procreazione assistita». Mentre per evitare la domanda sul diritto dei bambini ad avere un padre e una madre, a cui nessuno ha fatto mai cenno, «la professoressa – prosegue Ravenna – ha ribadito più volte che non è vero che i bambini cresciuti dagli omosessuali sono svantaggiati. Ma io faccio la psicoterapeuta e so che non è così. Gli studi migliori restano quelli americani più recenti e dicono l’esatto contrario».

Successivamente è intervenuta Paola Concia: «Il tono della deputata era proprio quello di un comizio», spiega Ravenna. E l’intervento è stato tutto sull’onda dell’emozione. Concia ha raccontato con grande enfasi il rapporto che la lega alla sua compagna: «Abbiamo chiesto il riconoscimento di matrimonio in Italia. Perché nel nostro paese non riconosciamo il diritto alla felicità a persone che si dice essere uguali? Non è vero allora che siamo considerate uguali!». Poi la difesa da chi parla di instabilità delle relazioni omosessuali: «Noi gay siamo dei piccoli borghesi che credono nel matrimonio». E l’equazione non dimostrata per cui «i paesi più ricchi sono quelli più civili. E infatti l’Italia e la Grecia non hanno ancora una legislazione sul diritto di famiglia che contempli il matrimonio tra omosessuali». Infine, la chiusura: «“Un Paese migliore per tutti” è il tema sul quale ci si giocherà il tempo che rimane fino alle prossime elezioni», a cui è seguito un lungo applauso senza possibilità di ribattere. «Alla fine – prosegue la psicologa – ci sono state due osservazioni concordate, tutt’altro che giuridiche o razionali. Ho provato quindi a farne una io, ma l’incontro è stato chiuso in fretta e furia».

@frigeriobenedet

Articoli correlati

16 commenti

  1. Alberto

    Caro Francesco Tessadri
    Noi non dubitiamo che ci sia una folla di devoti dell’ideologia lgbt pronti a fare carte false (letteralmente) per smentire ogni studio per loro indigesto.
    D’altra parte per testimoniare le indiscutibili capacità genitoriali dei gay basta e avanza leggere i misurati interventi del Galvani e dei suoi scherani (come te).

  2. Davide

    Certo che Monsignor Galvani insegna l’amore ai Ciellini, lui d’altro canto e’ un cuore puro, senza rancore verso alcuno, ma non puo’ sopportare l’odio che i ciellini hanno verso gli altri, (perche’ non si conformano come le altre pecore all’ideologia alla moda?). Ai cristiani perseguitati ed ammazzati ai nostri giorni lui non ci pensa, sono loro, i cristiani che offendono, nemici dell’umanita’ come il mai dimenticato (e rimpianto) imperatore Nerone li faceva accusare ed ardere vivi nella sua arena.
    Non pensavo che si offendesse tanto perche’ la signora Rossetto ha dato delle rivoluzionarie a delle signore.
    Certo che la gente di sinistra e’ cambiata molto……
    D’altronde se anche Lerner deve dare del Leninista a Giussani per offendere i ciellini, ormai anche galvani si offende se danno della ex rivoluzionaria alla Concia.

  3. Alberto

    @Galvani
    Che scrivi: “Da quando mi hanno bloccato i commenti la’ sotto, mi han fatto un piacere che neanche si immaginano”
    Come vedi, caro Galvani, al signor Giuseppe Lanzani è costato solo un piccolo sforzo di fantasia per rispondere al mio amico Tubini.
    In tutto questo tempo tu sei stato tirato in ballo decine di volte da qua sotto, ma non hai avuto il coraggio di replicare.
    Ciò non perché ti senti superiore, ma perché quando hai scritto qua sotto sei stato svergognato per quello che sei, un volgare ed insolente gradasso bugiardo.
    Tubini ha dimostrato definitivamente la tua abitudine a ricorrere alla sporca e puerile menzogna come scusa per rovesciare sugli altri i tuoi velleitari insulti derivanti dalla tua frustrazione.
    So già che fingerai di non vedere anche questo mio post e scapperai a gambe levate come sempre, ma non l’ho mica scritto per te, sai? L’ho scritto per mettere in guardia coloro che ancora, nonostante le evidenze, ti considerano un interlocutore attendibile solo in funzione del fatto che condividono con te certe idee.
    Salutoni.

  4. gmtubini

    La censuraaaaaaa!!! Ahahahahahahahahah!
    Che bugiardo!

    1. gmtubini

      @Lanzani
      Latinorum o non latinorum resta il fatto che tu e il tuo amichetto Galvani avete fatto la figura escrementizia degli intolleranti permalosi ignoranti persino delle radici delle ideologie perverse che oggi vorreste sostenere a furia di insulti.
      Di nuovo tante grazie per aver contribuito attivamente a sputtanare definitivamente il Galvani, che ora probabilmente farà sparire tutti i suoi commenti come ha già fatto altre volte!
      Ah, quasi mi dimenticavo: “Stultorum numerus est infinitus” e tu sei uno di loro.

      1. gmtubini

        Chiedo scusa a tutti se tutti questi miei commenti mi fanno sembrare più grafomane di quello che sono, ma essi, in realtà, sono rivolti agli utenti di feisbuc (con tanto di “plugin”) i quali, aristocraticamente, non si abbassano a dialogare con noi poveracci che, non avendo nessuna mercanzia da mettere in piazza, non abbiamo alcun interesse ad iscriversi ad un social network del cavolo! 🙂

        1. Annarosa R.

          Be’ non è tanto carino parlare così di tutti gli utenti FB! 😉

          1. gmtubini

            Cara Annarosa, Lei ha perfettamente ragione. Non va bene far di tutta l’erba un fascio. Chiedo venia. 🙂

  5. gmtubini

    Ganzissimo! Abbiamo finalmente avuto modo di vedere il patetico bluff del vile mentitore seriale! Per di più costretto a mostrare le carte da uno dei suoi tonti amichetti!
    Giornata epica!

  6. gmtubini

    Caro Lanzani di “feisbuc”, ti sono grato d’avermi testé dimostrato che anche voi esseri superiori dotati del plugin di facebook siete perfettamente in grado di leggere quanto scriviamo noi poveri utenti ordinari del sito di Tempi.
    La cosa mi dà sommo piacere, perché il tuo amichetto Galvani non potrà mai più sostenere di non aver letto i nostri interventi in cui per mesi interi lo si è sbertucciato per via della famosa storia del famoso panino omofobo di “Milk the Bull”.
    Abbiamo ora anche la dimostrazione che il vile mentitore, pur avendo avuto modo di rispondere di ciò di cui da qui gli si rendeva conto, non lo ha mai fatto, non perché fosse impossibilitato da una inesistente censura (altra penosa balla!) ma perché egli è solo un pusillanime sempre e comunque in mala fede.
    Grazie caro, a buon rendere!
    P.S.: vedo che ami citare locuzioni latine, bene allora non avrai difficoltà a ricordare che “sermo datur cunctis, animi sapientia paucis”

  7. Ferigo

    Galvani, ti sembra il modo di rivolgerti alle persone?

  8. viccrep

    galvani
    come fai pretendere il rispetto se non ne hai alcuno per chi pensa e crede fatti diversi dai tuoi, dai tutto del tuo a titolo gratuito.
    Certo che questi sostenitori dell’omosessualità ad oltranza hanno bisogno dei trucchetti per raccontare cose che solo forzatamente possono sembrare vere, ma la realtà parla diversamente.

    1. gmtubini

      La verità è che il caro Galvani e il suo portaborse Lanzani hanno fatto un’altra epica figura di mer… (ehm!) cacca. Il problema è che essi non sono dotati del minimo sindacale di raziocinio e di onestà intellettuale necessari a rendersene conto.
      E più che insultano disperatamente più la sostanza organica che li ricopre aumenta di volume e di fetore.

  9. gmtubini

    Galvani, oggi sei più incivile del solito… Mangiato pesante?

    1. Alberto

      Che siano ancora le conseguenze sul suo metabolismo del famoso panino “God hates fags”?

I commenti sono chiusi.