Nessuno lo sa, nessuno lo dice. Ma nell’Emilia grillina volano gli stracci

Di Chiara Sirianni
06 Novembre 2012
Giovanni Favia e Tavolazzi contro tutti. Il 14 novembre la resa dei conti. Nel frattempo a Ferrara spuntano i "Grilli Estensi in Movimento". Cronache emiliane del M5S

Si chiamano “Grilli Estensi in Movimento”, e sono un gruppo di cittadini di Ferrara, costituiti in meet up nel 2009, in occasione delle amministrative, anche se dopo una votazione hanno deciso di non scendere in campo. Ora, a tre anni di distanza, hanno cambiato idea, almeno stando all’appello pubblicato sulla rete: «poiché a Ferrara non esiste più un Movimento 5 Stelle, i grilli estensi si stanno muovendo per tentare di colmare questa lacuna e quindi invitiamo chiunque sia interessato ad essere parte attiva ed operativa ad una prima riunione informale-organizzativa. Potremo così conoscerci e incominciare a gettare le basi del nuovo Movimento». Il problema, locale ma non troppo, è che Ferrara rappresenta per molti versi un ciclone all’interno del Movimento Cinque Stelle. Qui brigano tutta una serie di “dissidenti” (Giovanni Favia in testa), che sono diventati noti negli ultimi mesi per una serie di esternazioni poco in linea coi vertici del M5S.

TAVOLAZZI E L’EPURAZIONE. Tutto è cominciato quando a Valentino Tavolazzi fu impedito di utilizzare il simbolo del M5S con post ufficiale sul blog di Beppe Grillo. Era il 5 marzo 2012 e i il diretto interessato se lo ricorda ancora come «una doccia fredda», per la tempistica e i modi «in cui non ho riconosciuto l’amico che conosco da anni». Col passare dei mesi una spiegazione è emersa, assieme alle polemiche legate al ruolo, per alcuni eccessivamente verticistici, di Roberto Casaleggio. La storia è ormai nota: due incontri a fine 2011, svoltisi in Emilia Romagna, di confronto interno. Per usare le parole di Tavolazzi, il tema era «la possibilità di votare e discutere, in gran parte nelle mani della Casaleggio Associati, a cui Grillo ha demandato la costruzione del portale». Sullo sfondo, il nervosismo causato dalle amministrative (in Emilia Romagna il Movimento di Grillo ha registrato, nella scorsa tornata elettorale, valori dell’8-10 per cento).Poi una serie di incidenti di percorso culminati con l’epurazione via blog.

IL CAOS FERRARA. E ora? Al momento a Ferrara la situazione è a dir poco caotica. Da una parte i “Grilli Estensi in Movimento”, dall’altra Tavolazzi e il suo “Progetto per Ferrara”, lista civica presentata nel 2009, e certificata, allora, da Beppe Grillo. «A giugno 2009 Grillo  è venuto a Ferrara, ha presentato la nostra lista e io sono stato eletto consigliere comunale. Nel 2010 abbiamo deciso di partecipare alle elezioni regionali, candidando Giovanni Favia e Andrea De Franceschi, successivamente divenuti consiglieri regionali. Ovviamente tutto con la benedizione di Beppe Grillo e del suo staff. Negli anni successivi io vengo chiamato a relazionare spesso agli incontri che organizza, come per esempio quello sul referendum per decidere le sorti dell’acqua pubblica. In tante uscite pubbliche Grillo citava il caso Ferrara, e quindi anche me in quanto consigliere comunale, come esempio di politica molto efficace». Visto l’allontanamento di Tavolazzi dai giochi, ecco che i “Grilli Estensi in Movimento” si fanno avanti per colmare il vuoto. L’obiettivo è quello di aggregare persone preparandosi alla certificazione “a cinque stelle”. Ma Tavolazzi non ha nessuna intenzione di farsi da parte: «La lista rimane certificata da beppegrillo.it, e nessuno può modificare questa circostanza. Gli eletti siedono in Comune, e non se ne andranno. Capisco la voglia di salire sul treno in corsa, ci sono le politiche. Ma la città non si è mai accorta della loro esistenza e non vedo perché dovrebbe farlo ora».

LA POSIZIONE DI FAVIA. A venire in aiuto del vecchio amico c’è il consigliere regionale Giovanni Favia. Anche perché è stata proprio l’assemblea di verifica del mandato dei consiglieri regionali M5S, prevista il 14 novembre, a scatenare accese polemiche tra i “Grilli Estensi” e “Progetto per Ferrara”. I primi, con un comunicato, hanno puntato il dito contro Tavolazzi: «Ci chiediamo perché il consigliere Tavolazzi continui ad essere così zelante e tempestivo nell’organizzare le attività del M5S al quale la sua lista non appartiene più». Effettivamente i due consiglieri regionali si sono avvalsi, per l’assemblea, della collaborazione di “Progetto per Ferrara”. Come sempre, del resto, è avvenuto in passato. Lo ha spiegato alla stampa locale lo stesso Favia, precisando che «la semestrale non è un congresso di partito. A noi serve solo qualcuno che prenoti la sala per svolgere l’assemblea. Valentino ci contatta spesso e ci è venuto automatico rivolgerci quindi a lui, con il quale ormai da due anni collaboriamo». Infine, la stoccata: «Non ha l’uso del logo, ma a livello amministrativo Valentino è nel Movimento».

@SirianniChiara

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