«Macché “Quasi amici”! Il nostro incontro è stato un miracolo»

Di Leone Grotti
14 Giugno 2012
Abdel, badante algerino di Philippe Pozzo di Borgo, dei quali il film Quasi amici racconta la vera storia, dichiara: «Philippe per me è stato come il maestro Jedi di Guerre Stellari».

Quasi amici, il film che racconta la storia del rapporto tra un tetraplegico e il suo badante algerino, ha avuto un successo travolgente al botteghino. La storia è vera: Philippe Pozzo di Borgo, il miliardario immobilizzato su una sedia a rotelle dopo un incidente, con l’aggravante della perdita della moglie, riprende a vivere solo quando assume come badante un improbabile avanzo di galera, badante algerino delle banlieu. Il miliardario ha raccontato la sua storia in due libri, ora anche il badante Abdel Sellou ha deciso di parlare. «Il nostro incontro è stato un miracolo – racconta ad Avvenire, presentando il suo libro “Mi hai cambiato la vita” – Tutti e due abbiamo capovolto il destino che sembrava già scritto per noi. Lui sembrava condannato all’immobilità, io alla galera. Invece insieme abbiamo ribaltato le cose: io con l’incoscienza dei miei vent’anni l’ho costretto a uscire di casa, gli sono stato complice in stravaganti esperienze, lui ha fatto di me un uomo vero, è stato la mia coscienza, mi ha dato un futuro».

Abdel dichiara che Philippe «per me è stato come il maestro Jedi di Guerre Stellari, che combatte al tuo fianco e ti insegna quello che devi fare. Altro che Quasi amici, come dice il titolo italiano del film: in realtà lui è ben più che un amico per me, perché è anche un padre, un maestro, il mio angelo». Di contro, Abdel è stato definito da Philippe il «mio diavolo custode» perché, continua l’algerino, «l’ho cacciato in molti guai, ma non per cattiveria: per l’incoscienza dei miei vent’anni. Un altro mi avrebbe cacciato».

Abdel, nel rapporto con Philippe, ha cambiato vita rispetto a quella che faceva nelle banlieu: «Nelle banlieu i ragazzi non hanno nessuno che spieghi loro il mondo reale. Sono convinti di non avere vie d’uscita, di nona vere futuro. Anch’io non pensavo che avrei mai lavorato». Oggi Abdel ha moglie, tre figli ed è un piccolo imprenditore con un allevamento di polli in Algeria. Ha smesso di lavorare per Philippe nel 2005 ma si sentono ancora: «Ci frequentiamo e ci telefoniamo spesso, siamo legati per la vita».

@LeoneGrotti

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