Ma quale “gaffe” a Ratisbona. Oggi possiamo riconoscere che Benedetto XVI aveva ragione?

Di Redazione
18 Settembre 2014
Di fronte alle violenze perpetrate dallo Stato islamico si fanno ancora più attuali le due domande poste dal Papa emerito nel 2006 al mondo islamico. Un articolo dell'intellettuale cattolico George Weigel
Benedetto XVI

Riproponiamo la nostra sintesi di un articolo firmato a settembre da George Weigel, intellettuale cattolico americano biografo di san Giovanni Paolo II. Weigel scriveva a proposito delle violenze perpetrate dallo Stato islamico in Siria e Iraq, ma la sua riflessione vale forse perfino di più oggi.

Se tutti quelli che nel 2006 hanno criticato papa Benedetto XVI per il suo famoso discorso di Ratisbona «facessero un esame di coscienza» e «ammettessero che si sbagliavano» sarebbe già un «utile primo passo» per affrontare la minaccia che in questi mesi è davanti agli occhi di tutto il mondo. È quanto scrive in un articolo su First Things George Weigel, intellettuale cattolico celebre in tutto il mondo per una monumentale biografia su Giovanni Paolo II (Witness to Hope).

MA QUALE GAFFE? Dopo che lo Stato islamico ha invaso l’Iraq e conquistato un terzo della Siria, facendo strage di cristiani e musulmani e in generale di chiunque si opponesse all’imposizione della sharia nel nome dell’islam, «il discorso di Ratisbona appare molto diverso», scrive Weigel. Infatti, in quel discorso, «lungi dall’aver fatto una gaffe, Benedetto XVI ha indagato con colta precisione due domande chiave, rispondendo alle quali si potrebbe influenzare profondamente la guerra civile che infuria all’interno dell’islam».

DUE DOMANDE CHIAVE. La prima domanda riguardava la libertà religiosa: «Possono i musulmani trovare, all’interno delle loro risorse intellettuali e spirituali, argomenti islamici a favore della tolleranza religiosa (inclusa la tolleranza verso coloro che si convertono ad altre fedi)?», riporta l’intellettuale americano. La seconda domanda riguardava la struttura delle società islamiche: «Possono i musulmani trovare, sempre all’interno delle loro risorse intellettuali e spirituali, argomenti islamici per distinguere tra autorità religiosa e politica in uno Stato giusto?».

RUOLO DELLA CHIESA. Per papa Benedetto XVI il «dialogo inter-religioso tra cattolici e musulmani dovrebbe concentrarsi su questi due temi». Da questo punto di vista, la Chiesa cattolica ha molto da insegnare, visto che è riuscita a separare potere temporale e spirituale «giocando un ruolo chiave nella società civile, ma non direttamente nella governance, senza arrendersi alla filosofia politica secolare».

LA QUESTIONE IGNORATA. Un simile processo «è possibile nell’islam? Questa era la Grande Domanda posta da Benedetto XVI nel discorso di Ratisbona. Ed è una tragedia di proporzioni storiche che la domanda non sia stata compresa, prima, e ignorata poi». Le caratteristiche di questa tragedia si possono vedere oggi «in tutto il Medio Oriente», dove i terroristi dello Stato islamico sono tornati a compiere «atrocità che hanno scioccato un Occidente che sembrava impossibile scuotere, come la crocifissione e la decapitazione di cristiani».

CHIAMARE LE COSE PER NOME. Ora che l’attualità di Ratisbona è davanti agli occhi di tutto, conclude Weigel, «i leader cristiani devono preparare la strada» per il dialogo sul futuro dell’islam come improntato dal Papa emerito «chiamando per nome in modo esplicito le patologie dell’islamismo e del jihadismo; ponendo fine a scuse anacronistiche per il colonialismo del 20esimo secolo; e affermando pubblicamente che, quando bisogna affrontare fanatici malvagi come quelli responsabili per il regno di terrore instaurato in Siria e Iraq questa estate, la forza militare, dispiegata in modo prudente e preciso da chi ha la volontà e i mezzi per difendere gli innocenti, è moralmente giustificata».

Foto Ansa

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16 commenti

  1. giuseppe

    Non esiste islam moderato. L’islam autentico è sotto i nostri occhi quando assistiamo agli sgozzamenti in diretta

  2. Roberto

    Ma ci volevano le gesta dell’IS e le decapitazioni in mondo visione per capire che Benedetto aveva ragione?
    Ma cosa si deve vedere che ancora non si è visto per capire la violenza e l’intolleranza che caratterizza l’slam fin nel suo profondo?
    Ci vogliamo rendere conto che la dottrina islamica prevede la morte per apostati, adulteri e omosessuali?

    L’islam (ce n’è uno solo, e non due, uno moderato e uno estremista, che sono balle inventate da noi occidentali!) è peggio del nazismo, e come tale dovrebbe essere considerato.

    1. yoyo

      Infatti. Bastavano le torri gemelle.

    2. Raider

      L’altra sera, su La7, sembrava in bambola anche Salvini. A donne fasciate dalla testa ai piedi, a Chouakri che fa la vittima sull’immigrazione altrui e non dice nulla di altrettanto sentito e non on demand sui cristiani perseguitati e massacrati se non che chi sgozza non è islamico e detto questo, ritiene discriminati gli islamici in Italia, si sarebbe potuto fare osservare che a difendere la reputazione dell'”Islam religione di pace” erano, in studio, donne con la testa avvolta dentro scialli o veli o come li chiamano loro: si trattava di ragazze non solo maghrebine, ma anche italiane convertite: e tutte tenevano a dire che l’Islamismo in Italia è discriminato, proprio mentre loro erano ghettizzate dentro fogge che non sembravano né italiane né integrate con una femminilità meno soggetta a modelli islamicamente corretti.
      E’ un fatto, che non può sorprendere, che la religione che vela le donne (e le donne che accettano di essere velate, nascoste ovvero haram, separate dal mondo maschile), la religione che cancella il volto delle donne, è la stessa che taglia le teste. Invece di discutere di questo, le signore e i sostenitori di un Islam italiano erano propensi a giustificare un nesso fra resistenza all’immigrazione e alle richieste dei migranti – più arrivi, più welfare, più moschee – e derive terroristiche: voi “ci discriminate”, allora, “è normale” che ci sia ostilità da parte nostra, anche se negavano un nesso fra le due cose, contraddicendosi e contraddetti dall’evidenza di islamici bene integrati e convertiti occidentali che odiano l’Occidente e lo combattono. In Inghilterra, gli islamici chiedono il riconoscimento – di fatto, l’hanno ottenuto – dei tribunali coranici; in Germania, si è avuto un primo assaggio di “polizia della sharya”. Nel caso in cui rifiutare queste cose o qualunque altra richiesta di ordine sociale o politico fosse ritenuto lesivo del diritto degli islamici a vivere in conformità con la loro cultura e religione, che succederebbe? Nel caso sorgesse qualche contenzioso fra il nostro Paese e quelli di origine, che possiamo aspettarci dalle masse di immigrati che non si è in grado di censire controllandone identità, nazionalità, fedina penale, condizioni igienico-sanitarie? Se non sappiamo nemmeno chi era, da dove veniva e dove è andato e chi sta infettando l’immigrato che ha contagiato i poliziotti che lo hanno accolto grazie a Alfano!

      1. Toni

        Ciao Raider, mi piace trovarti.

        1. Raider

          Ciao, Toni, grazie. Non posso più intervenire con la frequenza di prima, hacker e virus hanno distrutto le difese del mio computer e del mio anonimato, il tecnico amico cui mi sono rivolto mi ha spiegato che le truppe d’assalto del politicamente corretto mi hanno identificato e c’è da giurarci, “schedato.” In attesa che Scalfar8 gli fornisca il modo di tacitare legalmente le voci in dissenso: altrimenti, be’, dovranno fare da soli, in barba a legalità, leggi sulla tutela della privacy, bla-bla-bla sul rispetto delle opinioni non conformi. Se la cavano alla grande; ma, finché possiamo farci sentire, lo faremo.

          1. Toni

            Spero che trovi migliori armi informatiche, ma qui la tua voce serve..

    3. Filippo81

      D’accordo con te, Roberto.

  3. Filippo81

    La cosa che fa inca..are è che 8 anni fa il Papa subì un vero e proprio linciaggio morale da parte di media e politici di tutto il mondo, e quei pochi che difendevano le sue tesi venivano apostrofati con i soliti insulti (islamofobo,reazionario, integralista, oscurantista, nazista,ecc…) adesso, forse, tanti davanti alle tragedie attuali hanno messo sale in zucca e cominciano capire il senso del discorso d’allora del Papa.

    1. Giannino Stoppani

      Non ti illudere Filippo, qui sotto c’è l’opera del diavolo, e chi lo segue è difficile che cominci a capire.

  4. Cisco

    BXVI aveva ragione a prescindere dai fatti di cronaca, perché la sua provocazione riguardava tutto l’Islam, non solo gli jihadisti.

  5. yoyo

    Gli intellettuali laicisti sapevano la verità già nel 2006, ma odiavano troppo Benedetto per aiutarlo. Ora piangono lacrime di coccodrillo.

  6. giuliano

    una soluzione ci sarebbe per dialogare almeno con l’ISIS. un esercito di rossi laicisti e no global. Essi si presenteranno come avversari e nemici di BXVI (il chè risponde a verità), ma dovranno nascondere la loro filosofia omosessuale, altrimenti saranno cazzi amari per le loro teste

    1. beppe

      a proposito, dove sono pacifisti, non global, femministe? sono peggio dei cagnolini di pavlov: reagiscono solo quando decide il …padrone. e poi saremmo noi quelli che non ragionano con la propria testa e sotto tutela dei preti….ma fateci il piacere.

      1. mike

        sono tutti d’accordo, compresi quelli che ancora non sono stati citati. desiderano solo che il cristianesimo non ci sia più.

        Obama fa ridere (=arrabbiare): “non posso fare io quello che devono fare gli iracheni!”
        allora caro(!?) Obama potevi dire ai francesi di farsi i c…i loro 3 anni fa. si doveva lasciar fare i libici per cacciare Gheddafi. e non ci sarebbero riusciti. cosa fai obamino se per caso l’isis cominciasse a perdere colpi? non dirmelo che tanto già lo so.

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