
Lotta al bullismo: Vendola vuole lo scalpo di Toccafondi, «sottosegretario “sentinella”»

Dovevano servire a “combattere il bullismo”, e invece finora i cosiddetti corsi “anti omofobia” che da un paio d’anni si tenta di rifilare agli insegnanti e agli alunni delle scuole italiane (naturalmente con la scusa che “ce lo chiede l’Europa”) sono serviti soltanto come pretesti per darsele di santa ragione e per stigmatizzare gli avversari politici. In perfetto stile bulletto, appunto. Con accuse di omofobia e oscurantismo garantite per chi si azzarda anche solo a far notare che “contrastare le discriminazioni” non vuol dire per forza inculcare teorie discutibili a un’intera generazione.
SOTTOSEGRETARIO NEL MIRINO. Ieri è toccato (di nuovo) al sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi essere preso di mira a causa della sua ostinata opposizione a questo giochino. Il leder di Sinistra Ecologia e Libertà Nichi Vendola, irritato da questa «classe politica che blocca il materiale didattico contro l’omofobia nelle scuole» (il riferimento è alla interminabile vicenda dei libretti Unar), in un intervento firmato per l’Huffington Post ha ribadito la richiesta di dimissioni dell’esponente fiorentino dell’Ncd avanzata da Sel, definendolo un «sottosegretario “sentinella”».
«RAFFORZARE LA “STRATEGIA”». Nell’articolo Vendola sponsorizza l’appello lanciato da alcune sigle del mondo Lgbt per chiedere al governo Renzi che sia «rafforzata e data piena attuazione alla “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013 -2015)”», ovvero l’atto firmato nel 2012 dall’allora ministro del Lavoro Elsa Fornero che ha dato il via all’offensiva gender a scuola. Sarebbe questo, secondo gli estensori della petizione, il modo di migliore di prevenire le «oltre 100.000 le vittime di bullismo omofobico per anno scolastico in Italia» (fonte Arcigay).
VIVA LA CONVIVIALITÀ. Vendola concorda e scrive sull’Huffington Post che la petizione «richiama la scuola ai suoi compiti di educazione alla tolleranza, al rispetto dell’altrui dignità, alla “convivialità delle differenze”». E forse proprio per dare il buon esempio il leader di Sel ne approfitta per bastonare Toccafondi, che dovrebbe dimettersi per avere portato «ipocrisia e oscurantismo nei corridoi di viale Trastevere» e per aver spinto con le sue idee da «sentinella» l’esecutivo a fare «scelte miopi e vigliacche», ovvero a bloccare gli opuscoli Unar.
«È LA COSTITUZIONE». Da parte sua il sottosegretario ha deciso di rispondere con una nota, ricordando che è interesse di tutti gli attori della scuola, a maggior ragione del Miur, combattere «ogni tipo di discriminazione, compresa l’omofobia». Tuttavia, aggiunge Toccafondi, non è di questo che trattano le iniziative promosse da Vendola e dalle associazioni arcobaleno: «Nascondersi dietro il paravento della sacrosanta lotta all’omofobia, per portare nelle scuole la teoria del gender, cercando di indottrinare gli alunni con idee tutte da dimostrare, ovvero che non siamo maschi o femmine, ma che il nostro sesso biologico lo decidiamo noi, mi sembra molto discutibile, e sicuramente non c’entra nulla con la lotta alle discriminazioni». I genitori hanno tutto il diritto di pretendere che il materiale didattico proposto ai propri figlia sia «conosciuto e approvato» da loro, ribadisce il sottosegretario, perché è a loro che spetta innanzitutto il compito educativo, prima che allo Stato e agli “esperti”. «A dirlo non sono io, ma l’articolo 30 della Costituzione italiana».
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10 commenti
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Farsi insegnare la teoria gender dagli omosessuali è come far tenere un corso alla facoltà di psichiatria sulle malattie mentali da un matto.
E’ davvero incomprensibile l’appoggio politico e mediatico che questi soggetti sono stati capaci di ottenere.
Vendola che torni a correre nudo sulla spiaggia coi suoi amichetti come in quella foto (vecchia di molti anni) apparsa pochi anni fa sui giornali.
Secondo voi il bullismo si combatte meglio con sistemi educativi mirati attuati in ambito scolastico o con l’educazione in famiglia? Io sono per l’educazione in famiglia, ma ahimè, oggi la famiglia si sta sgretolando sotto i colpi di un sistema socio economico che poco tempo lascia all’amore di crescere ed educare i figli, ma anzi induce le famiglie a delegare questo compito a terzi che hanno tutto l’interesse a formare individui sempre più allineati e disposti ad assecondare la legge del dio “denaro”, mascherato da falsa idea di libertà.
Vendola è l’ultimo in Italia che dovrebbe parlare di educazione dei bambini ricordo la ormai sua storica intervista a Repubblica dove paventava la necessità che il bambino possa fare sesso con coetanei e adulti
A Cagliari i bulli sono rovesciati, seviziano e stuprano i compagni più deboli….ma per questi si va in deroga?
Ventola e’ ridicola
Vendola, con la scusa di difendere i bambini dalle (quasi inesistenti) aggressioni a sfondo omofobico, sta facendo, in realtà, bullismo a sfondo “sentinellofobico” nei confronti di Toccafondi.
se vuole qualcosa, non credo proprio sia lo scalpo
Come sempre la Costituzione e il diritto vengono piegati a interessi di parte. La favola secondo cui li membri delle associazioni LGBT educherebbero la prole, che non possono avere, meglio dei genitori naturali e’ la prova della gigantesca operazione ideologica di lavaggio del cervello in corso. La catechesi gender viene imposta con la minaccia e il ricatto di essere l’unica soluzione possibile al bullismo, mentre invece non farà altro che decuplicarne gli effetti. Come si sono già accorti in Inghilterra.
Purtroppo in Italia abbiamo il vizio di adottare le invenzioni di altri paesi (v. riforma sanitaria in decenni scorsi), quando già in quei paesi ci si è resi conto che non funzionano.
Del resto abbiamo elites prigioniere di vecchi miti.