
Libia. L’Isis festeggia la “laurea” di 85 «cuccioli del Califfato» diventati kamikaze

Oggi a Sirte, la roccaforte dell’Isis in Libia, si festeggia la “laurea” di 85 bambini e ragazzini, diventati a tutti gli effetti dopo un duro addestramento kamikaze, esperti in armi e trappole esplosive.
CUCCIOLI DEL CALIFFATO. I jihadisti hanno invitato alla cerimonia tutti i residenti della città attraverso le stazioni radio locali. I più grandi tra i “Cuccioli del Califfato” hanno 16 anni e lo Stato islamico li ha sponsorizzati anche su internet attraverso foto pubblicate sui social media.
ISIS A SIRTE. Pochi giorni fa, New York Times e Wall Street Journal, citando fonti dell’intelligence americana, hanno lanciato l’allarme che vorrebbe l’Isis sempre più radicato in Libia, e soprattutto a Sirte. Anche secondo fonti egiziane, il Califfato ormai controlla 240 chilometri di costa nello Stato fallito dopo l’uccisione di Muammar Gheddafi nel 2011, dispone di oltre duemila uomini armati (un numero quindi ancora esiguo), tribunali islamici, importanti colonnelli arrivati dall’Iraq e ha coniato lo slogan: «Non saremo da meno di Raqqa».
ARMI E JIHADISTI. Come riportato da Libya Herald, mercoledì una nave è attraccata al porto di Sirte per rifornire i jihadisti di nuovi combattenti e decine di casse di armi e munizioni. Molti di questi sarebbero palestinesi. Anche per questo continua l’esodo dei libici dalla città, dove rimangono pochi residenti, ritenuti ostaggio del Califfato e soggetti alle punizioni previste dalla sharia, come crocifissioni e amputazioni di arti.
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5 commenti
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Poveri cuccioli!
Poveri cuccioli un corno!
Mi dispiace per loro, ma sono miliziani daesh a tutti gli effetti.
Che forse le pallottole sparate da quel fucile nella foto sopra bucano meno perché a premere il grilletto è un ragazzino?
Poi mi chiedo un’altra cosa: la nave carica di rifornimenti, l’intelligence l’ha scoperta.
E le marine militari che fanno i giretti su e giù per il Mediterraneo non hanno fatto niente?
Magari un sommergibile, un siluro……tanto sott’acqua non si vedono mica le insegne di chi ha tirato il siluro.
Io non ci avrei pensato due volte, se ne avessi avuto la possibilità.
Menelik ,poveri cuccioli nel senso che non sono bamboccini dolci dolci, ma lo erano!, e sono diventati aggressivi “grazie” agli adulti che così li hanno educati. Cioè, non è colpa loro!!
Lo so bene, Susanna, che erano bambini, poi sono stati sottratti a quelli che dovevano essere i tempi della loro vita, alla crescita, alle esperienze che fanno parte del bagaglio di tutti.
E sono stati trasformati in macchine da guerra, in armi umane.
E’ un dilemma che dilania chi un giorno chi si troverà davanti a loro con un’arma in mano, e dovrà fermarli in qualche modo.
Purtroppo gli è toccata una sorte molto triste.
A maggior ragione, e anche per prevenire a tanti altri bambini di fare quella finaccia, che è indispensabile distruggere l’isis.
Adesso si stanno trovando in cattive acque in Siria, grazie all’offensiva messa in atto dai Russi, e a cui anche gli USA hanno dovuto adeguarsi se non volevano essere tagliati fuori.
Loro sanno cosa li aspetta.
E’ per quello che cercano di salvare il salvabile aprendo un nuovo fronte in Libia prima della bufera grossa, che sanno bene essere solo questione di tempo.
Sono troppo gli odi che si sono costruiti in questi due anni, quella è una guerra senza prigionieri.
Ho visto dei brevi filmati recenti di Curdi e Iraniani che hanno catturato miliziani daesh vivi o solo feriti: tremavano come foglie e si leggeva nell’espressione che sapevano bene che la loro vita era appesa ad un filo, ed il filo era solo grazie alla telecamera che li filmava manovrata da qualche giornalista occidentale, ma una volta che la telecamera non li filma più….boh?!…non sono mica sicuro se sono arrivati vivi al giorno dopo.
Chiaramente al TG della RAI non te li fanno mica vedere.