L’Europa si vergogna di Gesù persino quando è perseguitato

Di Renato Farina
06 Luglio 2012
Sulla crisi bestiale dell’economia, si fa riferimento ai famosi “valori”, si parla in coro di “centralità della persona”, ma poi si rinuncia a mostrare cosa significa dire “uomo”

Pubblichiamo l’articolo che appare su Tempi in edicola questa settimana, a firma di Renato Farina, alias Boris Godunov.

Boris Godunov ha deciso all’unanimità (Boris Godunov è uno eppure rappresentante legittimo dello spirito del popolo russo ma anche di più) di conquistare l’Europa per sottrarla a due padroni. Il primo è il fascismo finanziario mondiale, il secondo è il suo fratello scemo: il conglomerato culturale che invade le sue istituzioni, i suoi giornali, i capi di Stato. Per schiantare il primo padrone è necessario cacciare il secondo. Impresa ardua, perché questo impiastro si è amalgamato con i cervelli di tutti noi, anche di chi firma queste parole. Come chiamarlo?

Prima di definirlo, conviene mostrarlo all’opera. In Consiglio d’Europa ci sono i parlamentari di 47 paesi. Il Partito popolare europeo ha proposto un tema urgente: «La sorte dei cristiani copti in Egitto nella transizione democratica del paese» (dopo la vittoria del fratello musulmano Morsi). Il Consiglio si occupa per statuto di democrazia e diritti umani. E negli ultimi mesi, mentre si processava Mubarak, i liberatori hanno ammazzato 27 cristiani copti disarmati durante una manifestazione (329 feriti), il tutto a cura dell’esercito, ma senza che i Fratelli Musulmani facessero nulla per impedirlo. È in corso una diaspora copta, che segue alla secolare emarginazione, proprio ora che dovrebbe esserci uguaglianza.

Che è successo? Nella riunione per decidere l’ordine del giorno, i socialisti, i liberali eccetera hanno fatto togliere dal titolo la parola “cristiani”. Non solo, sono stati eliminati anche “i copti”. Un’eliminazione linguistica, certo. Ma lì c’è tutto il problema dell’Europa. Si vergogna di Gesù Cristo, persino quando è perseguitato. Al punto di non nominarlo nemmeno. E di cancellare anche il riferimento a quei popoli che ne hanno impresso il sigillo sulla pelle. In quegli stessi giorni non si è avuta la paura di includere nei titoli la questione dei diritti delle donne musulmane, dei rom, c’è stato un pregevole incontro sul nuovo antisemitismo. Invece il nome cristiano e ciò che lo richiama è bandito.

Tutto questo Boris Godunov lo chiama nichilismo. È la rinuncia a se stessi, al cuore. La dimenticanza dell’origine. Non solo la si evita, ma si cerca di tapparla. Sulla crisi bestiale dell’economia, si fa riferimento ai famosi “valori”, si parla in coro di “centralità della persona” ed è meraviglioso, negli altri continenti questo concetto non esiste, ma poi si rinuncia a mostrare cosa significa dire “uomo”. In fondo si accetta che sia “ombra e polvere”, come diceva Orazio, ma senza il dolore di Orazio.

Ad un certo punto è intervenuto il presidente della Croazia, ed è stato sottoposto all’esame del sangue, se cioè per caso conservasse il virus del cattolicesimo. Insomma, è intervenuta la campionessa dei Lgbt (lesbiche, gay, bisex e trans) e ha chiesto a che punto è la Croazia nel promuovere i diritti Lgbt. Risposta: «Siamo mediterranei, non siamo ancora ai livelli dei paesi del Nord Europa». Come dire: non è ancora arrivato il deserto nichilista, ma faremo di tutto per farlo arrivare in fretta.

Senza un’esperienza di famiglia come quella proposta a Milano da Benedetto XVI, amorosamente aperta alla vita, capace di morire per chi si ama, ovvio che vinca il fascismo finanziario, che spianerà l’Europa, la quale ha dimenticato dove sta il suo cuore e dunque, siccome non ama nessuno, non è neanche capace di stare attenta al proprio portafoglio e al lavoro per far crescere i figli. Forza Boris!

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7 commenti

  1. Alex Galvani

    E’ Renato Farina, quindi capisco che l’onestà intellettuale non sia il suo forte.
    Quindi non mi meraviglia che nello stesso articolo in cui si parla di intervenire a difesa di una minoranza religiosa, poi non si accorga di usare come nemico nichilista un’altra minoranza, solo perchè non è religiosa, come quelle che piacciono a lui.
    Fortunatamente gente come lui, come la sociologia ci racconta ogni mese, stanno scomparendo. Archeologia dell’intolleranza e della disonestà intellettuale, dove i cristiani non devono essere discriminati e questo è un valore, ma se lo si chiede per le persone omosessuali, no, questo è un non valore.
    Pazienza, scomparirà anche lui. E con lui i suoi.

    1. Daphnos

      Chiedo venia, ma la speranza contenuta nella chiusura del suo commento incarna un’utopia del terzo millennio ricercata per dare un senso alla propria vita?

      Si metta pace, il futuro non ci appartiene. Però azzardo una previsione: sarà lei a scomparire molto prima del cristianesimo, in barba a tutta la sociologia del mondo…

      1. Alex Galvani

        No, non si illuda.
        Non è così importante da dare un senso alla mia vita.
        La mia vita ha un senso autonomo, indipendentemente dai deliri vittimistici e piagnucolosi dei cattolici come lei che devono mettere di mezzo la religione per coprire le spalle al loro razzismo vigliacco. Foste veramente religiosi, non vi comportereste così.
        Grazie a qualche Dio, vivo in un paese protestante dove queste porcate merito lo sputo in faccia che meritano.
        Quindi la risposta è no, la mia non è una speranza. E’ una realtà ineluttabile che mi fa’ sorridere. Perchè, come scrivevo (ma evidentemente lei non sa leggere), la sociologia ci va vedere che ogni anno una certa percentuale in crescita, nel mondo occidentale, non crede più nei valori di odio e discriminazione che la gente come Farina si diletta a spargere come il cancro.
        Pensare che possiate crescere, è impossibile. Se alla vostra età fate ancora le vittime tirando fuori il Cristianesimo quando non c’entra, non crescerete mai. Siete incapaci di ogni sviluppo.
        Ci penserà il tempo a portare via questi piccoli buffoni molesti che frignano alla lesa maestà.
        Buona estinzione.

        1. Daphnos

          Mi dispiace, ma non le credo. Lei parla di odio e discriminazione come se fosse l’unica persona al mondo nelle condizioni di esprimere un giudizio, senza nemmeno conoscere l’interlocutore. Parla di razzismo vigliacco, mi accusa di non saper leggere (quando in realtà ho proprio citato testualmente la sua affermazione nel mio post)… La sua finta modestia non mi tange un granché, e anche se la sua eloquenza forgiata da mille discorsi è notevole, ciò non le impedisce di risultare a chi la legge nient’altro che un provocatore.

          Personalmente posso comprendere che lei non condivida alcune delle opinioni espresse da Farina nell’ultima parte del suo post. Tuttavia, la sua reazione mi conferma in quello su cui sono costretto a non esser d’accordo con lei, cioè il concetto di persecuzione, su cui lei crede di poter dettar legge con le sue statistiche. Ma davvero crede che il 95% della popolazione, eterosessuale, vada a perseguitare il 5% omosessuale? Davvero crede che siano queste le cifre in ballo? A me risulta invece che una percentuale molto maggiore di quel 5% sostenga le istanze di quelle persone (alcune le sostengo anch’io), e che cerchi tramite accuse, insulti, denigrazioni, manifestazioni di scandalo, indebiti ricorsi a “libertà” o “diritti umani”, di far esprimere agli altri opinioni anche non offensive, ne’ lesive, ma semplicemente diverse. Nessuna lacrima, nessun singhiozzo.

          E dovrei essere io a non illudermi? Ma cosa crede, che una persona che dice “rispetto l’identità omosessuale, la loro condotta, ma penso che lo stato non debba allargare il concetto di famiglia” stia manifestando un sentimento di odio? Detto da uno che affibbia etichette di “disonestà intellettuale” come se piovesse? Oltretutto lei vorrebbe anche insegnare ad altre persone come fare e cosa dire per essere “veramente religiose”… non pensa di sopravvalutarsi un po’?

          Io non sono razzista. Non discrimino nessuno, ho amici maschi e femmine, italiani e stranieri, di destra e di sinistra, atei e cristiani, etero e gay. Non so quante offese (vere o interpretate come tali) lei abbia ricevuto in vita sua. Da me non ne riceverà alcuna, a meno che non consideri qualcosa di ciò che ho detto come offensivo. In tal caso, mi scuso, ma non torno indietro.

          E mi dispiace per il Cristianesimo (“alla vostra età”…? alla mia età o all’età del cristianesimo?). Quando sarà la sua ora, con buona pace di tutti, sparirà. Quel giorno non potrò assistere alla cerimonia funebre, sarò già morto da un pezzo.

          1. Alex Galvani

            Gentile signora o signore (non lo so, mi scuso, il nick name è neutro)
            IO sarei un provocatore? Un giornalista, in un GIUSTO articolo sulla protezione delle minoranze cristiane (con morti e feriti), invece di finire con la cronaca della bocciatura di un ordine del giorno, si mette ad attaccare una minoranza del 5% che non c’entra niente, così, gratuitamente, in un contesto dove non c’entra nulla con la difesa dei cristiani.
            e IO sarei il provocatore?
            In una discussione su cui io, in quanto attivista dei diritti umani, sono assolutamente d’accordo, vengo tirato dentro per i piedi per dimostrare che se la minoranza cristiana non viene difesa, ci sono di mezzo quelli come me. e IO sarei il provocatore?
            Sia cortese, dato che qualcuno che NON ci conosce, CI HA USATO all’interno di un articolo in cui non c’entravamo NIENTE, chiami provocatore qualcun altro, per favore.
            Qua si parla DI ME, di NOI, improvvisamente, dal nulla, in un contesto di negazione dei diritti dei cristiani. Pur essendo io parte del 5% della popolazione mondiale (stima percentuale costante degli omosessuali), vengo tirato dentro anche dove il contesto non lo prevede.
            e IO dovrei solo dire grazie? La prego di nuovo, non scherziamo.

            Ed è qua il punto, che lei ha visto sin dalla sua prima frase, l’ha visto ma non centrato. la cito: ”
            Lei parla di odio e discriminazione come se fosse l’unica persona al mondo nelle condizioni di esprimere un giudizio, senza nemmeno conoscere l’interlocutore”.
            Chi è, tra me e Farina, che non conosce l’interlocutore? Chi è tra me e Farina che non si batte per i diritti di TUTTE le minoranze? Le chiedo scusa per il tono, ma trovo la sua frase vera nella prima parte (non sono l’unica persona al mondo a provare la discriminazione), ma falsa la seconda, perchè sono l’UNICA minoranza al mondo che si becca l’odio delle altre minoranze. Guardi cosa ha fatto Farina proprio in questo articolo. Ha mai letto una richiesta dei movimenti per i diritti umani degli omosessuali che chiedesse di NON proteggere le minoranze religiose nel mondo?
            Ecco, quindi. Si, vero, non sono l’unico a provare la discriminazione. MA sono l’unico gruppo che viene usato da altre minoranze che dalla propria esperienza non hanno imparato proprio niente.
            p.s. Anzi, no, ho detto una enorme imprecisione: ci sono anche i nomadi, chiedo scusa, anche i Rom e i Sinti vengono usati come si fa coi gay.

          2. Daphnos

            La ringrazio per la risposta. Spero che lei abbia passato un buon weekend. Ci tengo a fare alcune precisazioni abbassando i toni.

            Sono un “lui”. E’ la prima volta che commento un articolo di questo sito (forse l’ultima), sul quale sono finito per pura coincidenza. Ero intervenuto solamente per criticare il fatto che lei abbia fatto ricorso, come ho visto altre volte da parte di altri utenti su altri siti, ad un attacco emotivo, cioè quello sulla futura sparizione del cristianesimo, per intimidire l’articolista e i suoi lettori. Ho usato dell’ironia, non lo nego.

            Mi sveglio il giorno dopo e mi becco del razzista vigliacco, del delirante piagnucoloso e dell’ipocrita. Mi appello alle sue sensazioni di ‘discriminato’ per chiederle di immedesimarsi in me: non è stato un bel risveglio. Quando scrivevo ‘giudichi senza conoscere l’interlocutore’ mi riferivo a me, non a Farina.

            Io sinceramente penso che lei abbia tutto il diritto di criticare il collegamento, a suo dire indebito, tra i temi della persecuzione dei cristiani in Africa e la condizione sociale dei Lgtbq in Europa. Io però penso anche che il significato dell’articolo non fosse quello di dire “i cristiani non devono essere perseguitati, ma i gay sì”, bensì sottolineare come, in ogni azione degli organi istituzionali europei, sembri esserci la silenziosa intenzione di escludere a priori il punto di vista dei cristiani, in particolare dei cattolici. Poi chiaramente lei l’ha inteso come un attacco; non conosco Farina e non voglio lanciarmi in altre esegesi, lei pensi ciò che vuole.

            Se mi permette un ulteriore appunto, lei, da attivista dei diritti umani, è davvero convinto di opporsi alla persecuzione dei cristiani? Intendo, se vivessi in un paese dove i cattolici sono una minoranza perseguitata, sentir profetizzare l’imminente fine del mio gruppo mi preoccuperebbe un po’ circa le sue reali intenzioni.

            Spero di non venir ulteriormente frainteso.

  2. Giorgio

    spianerà anche l’Italia, per questo il PDL appoggia Monti?

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