
La fatwa di Repubblica contro il «convegno omofobo». Tutte balle. Siamo in Italia o in Pakistan?

Il 2015 è iniziato con una fatwa. Quella di Repubblica. Che dal 3 gennaio a seguire, insiste nelle grida secondo cui organizzare convegni per parlare di famiglia è diventato “omofobo”. Oibò. Cosa c’è di “omofobo” in un convegno promosso dalla Regione Lombardia dal titolo “Difendere la famiglia per difendere la comunità”? A quale mente raffinatissima si è rivolta Repubblica per inventarsi il “forum anti gay” e chiedere che il logo di Expo sia ritirato dal “convegno omofobo”? Ma da quando in qua, parlare di “famiglia” e, scusate, perfino di famiglia come la intende la Costituzione italiana, “comunità naturale”, uomo-donna, è una blasfemia “omofoba”? Siamo in Italia o in Pakistan?
Sembra una storia incredibile. Non siamo a Parigi. Ma qui a Milano si sta usando la coranica del gender per scatenare intolleranza. Non siamo in una redazione mitragliata. Ma qui a Milano l’odio caldo è temprato nella glacialità di chi vuole impedire alla gente di chiamare le cose con il loro nome e intimidire la libertà altrui.
Vogliamo parlarne? Giovedì 8 gennaio, per esempio, c’è stata una conferenza stampa in Regione Lombardia organizzata dai promotori del convegno. Bene, c’era anche Repubblica. Credete che abbia scritto un solo rigo rispettoso della sostanza di quanto l’assessore Cristina Cappellini, il consigliere della Lega Massimiliano Romeo e gli altri hanno inteso comunicare in un’ora di spiegazioni e secche smentite della bufala del “convegno omofobo” e che “vuole curare i gay”? Niente. Il giorno dopo sono andati avanti a testa bassa. La loro campagna è iniziata il 3 gennaio. E prosegue martellante alla media di un mazzetto di titoli al giorno (sul nazionale e sul dorso milanese). Hanno tirato in ballo perfino il segretario internazionale dell’Expo. Che sta a Parigi e che non dubitiamo sia stato correttamente informato da Carlo De Benedetti in persona su che razza di convegni criminali organizza la Regione Lombardia.
Lo spunto della faziosità è questo: siccome tra le sigle aderenti al convegno ce n’è una di volontariato cattolico che fa “accompagnamento pastorale” alla persone omosessuali e ha proprie idee sulla omosessualità – per altro, niente che abbia a che vedere con l’omofobia e men che meno con il convegno in questione – hanno pensato bene di linciare questa associazione (Obiettivo-Chaire) per linciare tutto il resto. È come se io andassi a un convegno della “Repubblica delle idee”, ci trovassi Carlo Casini e scrivessi che «Repubblica organizza convegni pro life».
In compenso, si capisce, la campagna repubblicona fa da battistrada al ddl Scalfarotto sull’omofobia. Vale a dire: se passa la logica secondo la quale chi non la pensa come la pensa l’Arcigay deve finire in galera, basterà, per finirci, che Repubblica (o chi per essa) gridi all’omofobo e al “convegno omofobo”.
E così, cammina e cammina, la fatwa arriva al Pd anti renziano, al sindaco Giuliano Pisapia e viene buona per inventarsi una bella guerricciola mediatica alla Regione amministrata dal centrodestra. Ma il Commissario Unico Expo, il coraggioso Giuseppe Sala, cosa ci guadagna ad accodarsi a questa operazione di bassa cucina ideologica? E il segretario generale dell’Expo, il portoghese Vincente Gonzalez Loscertales, cosa ne sa del convegno “Difendere la famiglia per difendere la comunità” per dichiarare anche lui a Repubblica, al telefono, da un hotel di Parigi, sul «convegno omofobo»? Ma chi glielo fa fare a questo segretario portoghese di denunciare l’Italia (addirittura l’Italia!), testuale secondo Repubblica, perché «l’Italia sta abusando del logo dell’Expo»?
Robe da pazzi, penserete. No. Robe da sistema di potere. Più che una nota lobby, sembra una nota compagnia di giro. Di fatto, il sindaco di Milano può tranquillamente iscrivere all’anagrafe i matrimoni gay contratti all’estero. E tranquillamente può ignorare le ingiunzioni del ministro dell’Interno e del Prefetto che gli impongono di cancellare il suo provvedimento illegale. L’assessore del sindaco (il Pd Pierfrancesco Majorino) ha ospitato in una sala comunale non un convegno, ma una “performance” sadomaso. Però il logo Expo a un convegno sulla famiglia così come la prevede la Costituzione, questo no. Questo, secondo il sistema Repubblica-sindaco-assessore-commissario di Milano e commissario portoghese, è “omofobo”.
E poi dicono “sottomissione”. Nel caso, quelli da “sottomettere” sarebbero quanti pensano che la famiglia sia composta da un uomo e da una donna. Quelli che, come ammettono anche i repubbliconi, spesso non arrivano alla fine del mese. Ma che con tutte le crisi e le difficoltà che attraversano (grazie anche al sistema repubblicone di potere fiscale, intellettuale, culturale, che combatte la famiglia), tiene ancora in piedi l’Italia. Peccato che questa nostra Italia loro, in un certo senso, la disprezzano. Loro che non si battono per i diritti economici, fiscali, sociali delle famiglie per le quali ogni tanto piangono qualche lacrima di coccodrillo. Loro che sensibilità e attenzioni le concentrano tutte sull’agenda gay-lesbo-transgender. E all’applauso di sentenze per cui un bambino è dichiarato figlio di “madre A e madre B”. Loro che, da buoni sottomessi al provinciale dogma della correttezza politica, impugnano i “diritti” come totem ideologico da picchiare in testa ai loro rari oppositori.
Ebbene, convegni come quello indetto il 17 gennaio dalla Regione Lombardia contestano questo paradigma e questa egemonia. E, in un certo senso, rivelano la miseria culturale e politica che c’è sullo sfondo della crisi italiana, che viene da lontano e sta riducendo l’Europa a un continente di decadenza (dopo di che vi beccherete sul serio omofobia e poligamia compagni repubbliconi e arancioni).
Abbiamo ancora negli occhi la gioiosa bellezza del raduno natalizio di quelle migliaia di famiglie numerose raccolte in aula Nervi nell’abbraccio a papa Francesco. Il papa che ha detto a queste famiglie: «Foresta, dove gli alberi buoni portano solidarietà, comunione, fiducia, sostegno, sicurezza, sobrietà felice, amicizia». E che «la presenza delle famiglie numerose è una speranza per la società». Ma aveva proprio ragione Mario Sberna, il rappresentante parlamentare dell’associazione “famiglie numerose”, quando tempo fa ha ricordato che «le famiglie sono discriminate non i gay». Perché non dice queste cose anche Repubblica, giornale che si picca di seguire con tanto spirito di devozione “il grande Papa riformatore”?
Peccato. Si inginocchiano davanti al logo ma non vogliono sapere nulla del messaggio di Francesco. Certo che il Papa sta con i poveri e i deboli. Infatti, dice il Papa alle famiglie riunite a Roma: «Giustamente voi ricordate che la Costituzione Italiana, all’articolo 31, chiede un particolare riguardo per le famiglie numerose; ma questo non trova adeguato riscontro nei fatti. Resta nelle parole». «Da tempo l’Italia ha un grave problema di “bassa natalità”». «Affrontarlo seriamente richiederebbe una maggiore attenzione della politica e degli amministratori pubblici, ad ogni livello, al fine di dare il sostegno previsto a queste famiglie. Ogni famiglia è cellula della società, ma la famiglia numerosa è una cellula più ricca, più vitale, e lo Stato ha tutto l’interesse a investire su di essa!».
Bene, con il convegno “Difendere la famiglia per difendere la comunità” Regione Lombardia ha – né più, né meno – raccolto l’invito del Papa a sostenere “la cellula della società”. E allora, perché questi sentono l’urgenza di aggredire gente civile e di continuare a martellare balle incendiarie su un convegno perbene? Perché devono mettere in giro l’idea che Costanza Miriano e Mario Adinolfi sostengono l’omofobia e che il presidente Roberto Maroni e l’assessore alla cultura Cristina Cappellini fanno convegni omofobi? Poveretti loro.
Pare che quel che sta succedendo in giro per il mondo, da Parigi in giù, non stia insegnando nulla a chi seguita a baloccarsi, perché si crede grande e grosso, nell’arroganza laicista e nell’evasione suicida dalla realtà.
Articoli correlati
96 commenti
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
Non esiste il proverbio “ne uccide più la penna che la spada?”… Il problema è cosa c’è nella mente e nell’anima (se ancora ce l’ha) di chi agita o la spada o la penna: se c’è il vuoto pneumatico di certi giornalisti o di certi terroristi il risultato è identico
Paolo, più che esauriente…esaurito
🙂
O anche… “esaurente”!
Egr. Sig. Amicone, lei mi saprebbe spiegare con semplici parole (perche’ io non sono una intelligente intellettuale) la differenza che c’e’ tra il fondamentalismo islamista che ha ispirato l’azione violenta di Parigi e il fondamentalismo laicista che, oltre a certa satira dissacratoria di tutto e di tutti, non tollera nessuna liberta’ di opinione usando la penna in modo subdolamente violento contro chi dissente?
Sig.ra Doroty,
mi permetto di risponderle io.
Poteri farlo in tre secondi dicendole che il “fondamentalismo laicista” non esiste ma è solo uno spauracchio inventato dagli adepti delle ideologie religiose. Così come potrei dirle che il termine “laicista” non ha senso, essendo quanto definito “laicista”, solo è banalmente laico e ancor prima progresso civile.
Mi ci metterò un pò di più e le dirò:
1) Nessuno è mai stato assassinato a causa dei fautori di una società laica e civile (ma che lei definirebbe laicista);
2) Chi ha commesso i crimini a Parigi l’ha fatto appunto in vistù del fondamentalismo religioso, che uno Stato laico dovrebbe condannare in qualsiasi forma si presenti (no alla libertà di stampa, discriminzazioni in base a sesso, razza o orientamento sessuale, ecc);
3) I fautori della laicità (civiltà) si oppongono proprio a chi vorrebbe che la vita dei cittadini di uno stato laico fosse condizionata o danneggiata dai dogmi e delle ideologie delle confessioni religiose;
4) 3) I fautori della laicità (civiltà) si oppongono proprio a chi vorrebbe ottenere privilegi in virtù delle fantasiose diretteve delle ideologie religiose
5) Libertà di opinione non vuol dire libertà alla discriminazione, di disinformazione, di indottrrinamento, ecc
Spero di essere stato esauriente.
Più che esauriente farneticante! I fautori della “laicità” e della “civiltà” che hai in mente tu ne hanno ghigliottinati a decine di migliaia, gassati e fatti crepare di fame a milioni per imporre laicamente le loro “conquiste di civiltà”.
La tua idea di laicità e civiltà è fondata su basi talmente solide che per commentare questo articolo qualche personaggio ha bisogno di servirsi di dieci nick diversi per scrivere corbellerie che fanno a pugni non solo con l’intelligenza e il buon senso ma anche con la grammatica.
Farneticante davvero!
Paolo, per ragioni di tempo smentisco solo la tua prima affermazione.
I fautori di una società laica e civile hanno “battezzato” nel sangue la nascita d tale società…Studia la Storia invece di scrivere stupidaggini. È chiamato il periodo del Terrore, durante la Rivoluzione Francese. Ne hai mai sentito parlare?
State parlando entrambi delle stesse cose e non vi siete accorti.
Ahahah.. il periodo del Terrore… sempre alla ricerca di scuse e alibi.
Il Periodo del Terrore non toglie nulla al progresso che è stato fatto e alla sua necessarietà, esattamente come la Resistenza e i partigiani: hanno commesso dei crimini?
Sicuramente, ma questo non toglie nulla la valore di fondo, alla sostanza.
Un conto è imporre un dominio con la forza e distruggere gli altri, un conto è criticare gli eccessi di una ribellione ad un potere opprimente che ha portato alla nascita della moderna concezione di civiltà: la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino.
Se critichi la Rivoluzione Francese sulla base di certi aspetti negativi, allora anche la jiihad sarebbe giustificata agli occhi di un islamico.
Stesso discorso per l’Unità d’Italia: evento assolutamente necessario (alla luce di qualunque seria critica storica) dove ci sono stati ulteriori eccessi.
La differenza tra il processo di cristianizzazione dell’Europa e la Rivoluzione Francese è sulla loro sostanza.
La cristianizzazione dell’Europa non era assolutamente necessaria…. se non per imporre il dominio dei vescovi.
Perché non applichi allora il medesimo procedimento con il cristianesimo? Se gli errori non discendono dalle idee, il ragionamento vale anche per esso. Ancora più se buona parte delle accuse anticristiane le avete inventate voi laicisti nei secoli.
Ma è per questo che ho parlato di sostanza: è per questo che errato giudicare la Rivoluzione Francese partendo dal Terrore!
Perchè in quel caso, come nell’Unità d’Italia, l’idea di base è positiva e ha portato alla lunga frutti positivi.
Nel caso del cristianesimo, islam, ecc.. si parte dalla bibbia/corano dove l’idea di base è violenta.
Bisogna capire, alla luce storica, la vera natura di un’ideologia dove quella della Rivoluzione Francese è positiva quella del cristianesimo è negativa per i motivi sopra esposti.
Hai mai sentito iniziare una guerra o incitare gli eserciti in nome di Buddha??
Ora spero di essermi spiegato.
Forse ti conviene iniziare a studiare sul serio la storia invece di continuare a sproloquiare, così la smetti di dire corbellerie.
Una cosa però l’hai spiegata bene ed è la tua mentalità: raggelante. Infatti sei tranquillamente disposto a giustificare le efferatezze più tremende se le ritieni “necessarie al progresso”. Esattamente lo stesso ragionamento disumano dei nazisti che hanno fatto milioni di morti perchè “necessari al progresso” della razza ariana.
Oppure di Stalin e dei suoi amichetti che hanno fatto milioni di morti perchè “necessari al progresso” del paradiso socialista in terra.
Quanto alla rivoluzione francese, che reputi un’altra sublime conquista di civiltà (forse perchè la testa mozzata non era la tua), ti rammento quello che scriveva al Comitato di salute pubblica il generale François Joseph Westermann, uno degli autori del genocidio vandeano: «Cittadini repubblicani, non c’è più nessuna Vandea! È morta sotto la nostra sciabola libera, con le sue donne e i suoi bambini. L’abbiamo appena sepolta nelle paludi e nei boschi di Savenay. Secondo gli ordini che mi avete dato, ho schiacciato i bambini sotto gli zoccoli dei cavalli e massacrato le donne, così che, almeno quelle, non partoriranno più briganti. Non ho un solo prigioniero da rimproverarmi. Li ho sterminati tutti […] le strade sono seminate di cadaveri». Meglio fare della Francia un cimitero piuttosto che non fare trionfare i principi della rivoluzione.
Insomma, l’assassinio è un delitto solo quando non serve ad imporre l’ideologia che fa comodo. E questo dice cosa ha più valore: se l’uomo o le proprie idee.
La tua idea di “progresso”, di “civiltà”, di “diritti degli uomini”, di “libertà”, gronda sangue. Io inizierei a farmi un po’ di domande.
Appunto, siamo in Italia e non in Pakistan.
Expo è un puro giro di soldi ed appiccicare il logo ad una manifestazione discutibile è da deficienti, al di la di ogni merito della questione.
Affiancare i fatti (? – c’è molto che non torna nei racconti ufficiali) francesi al convegno lombardo è da sciacalli.
La censura selettiva sul papa è operata da tanti, tempi.it compreso ed in un certo senso fra i primi.
Far passare un “convegno” contro i diritti delle famiglie omoparentali come “difesa della famiglia” è il solito trucchettino stantio e banale di chi vorrebbe far credere che le ideologie farneticanti delle ideologie religiose abbiano una qualche base oggettiva o anche minimamente civile.
Che una regione dello Stato Italiano patrocini, aggiungendo anche il logo di una manifestazione internazionale (che infatti si è ben dissociata), è molto grave oltre che assurdo.
Sarebbe ora che la si finisse di nascondersi dietro un dito (o ditino vahhh) sperando di far infiltare ideologie infondate e ridicole come quelle dell’omosessualità “contro natura” o “malattia” o “disagio” o “ferita” come sostenuto dalle associazioni partecipanti a questa “riunione”.
La migliore dimostrazione è che non vi è nessuna fonte laica (ossia non ingionocchiata ai diktat delle ideologie confessionali) che blateri di ideologia gender, eccc.
Non si tratta nemmeno di libertà di opinione…anzi. Libertà di opinione non vuol dire libertà di sostenere a danno di tante persone tesi discriminatorie, infondate e ridicolizzate giustamente da tutta la comunità scientifica (e fatevene una ragione).
E’ ancora più raccapricciante leggere in alcuni commenti parallelismi con quanto successo in Francia quando si tratta un grave attentato causato da integralismo religioso e dalle sue follie.
Come è follia pura e semplice sostenere che l’omosessualità non sia un naturale orientamento sessuale o che sia corretto negare i diritti alle famiglie omoparentali.
Il resto è solo fuffa religiosa, oltre che il solito vittimismo da 4 soldini.
Paolo… meriti solo un vaffa perchè un treno di stupidaggini inconsistenti come il tuo è veramente raro
Trovo giusto che Expo dia il suo patrocinio a una iniziativa a favore della famiglia. Speriamo che la Regione resista alle pressioni omofasciste.
se sia giusto o no parliamone pure, resta il fatto che la regione sta usando il logo EXPO contro la volontà apertamente espressa di EXPO e BIE…
@VICREP
I gay NON sono sterili, in termini di coppia esistono le adozioni oltre che i figli naturali già edistenti.
Che una coppia gay di per sé sia aterile quale problema pone alle famiglie etero?
Cercate scuse per sfogare l’odio che avete dentro, siete estremisti e il mondo di voi è proprio stanco.
poveri bambini, dati in pasto a coppie gay, violentando il loro diritto ad avere un padre e una madre, e qui scrivono schifosi vermi che difendono questa porcheria. Animali ricordatevi che prima o poi faremo i conti con voi.
…e i conti con l’organizzazione internazionale di pedofili alla quale aderite, quando li farete?
Giuseppe, sei proprio un poveretto. Indegno del nome che porti.
eccone un altro! altro esempio di quanto civile e rispettoso nei confronti dei gay sarà il vostro convegno… come mai EXPO e BIE non vogliono il loro logo associato al vostro convegno? come mai “qualcuno=tutti” pesano che siete omofobi… giuliano è la risposta!
Guarda che voi non rappresentate il mondo, ma solo una piccola parte di esso.
Restando in Italia, l’Avvenire l’anno scorso ha aumentato i lettori del 7%.
E’ il quotidiano che ha aumentato maggiormente il numero dei lettori, tutto questo mentre molti quotidiani sono sull’orlo della chiusura, e avrebbero chiuso da un pezzo se non venissero foraggiati da potentati economici che dettano gli articoli per influenzare l’opinione pubblica.
Voi non rappresentate l’Italia, siete molto largamente sovra-rappresentati nei media e nella politica, ma non avete la maggioranza della gente comune dalla vostra.
La sterilità è legata a fattori che impediscono la riproduzione in una coppia di individui sessualmente complementari ai fini della riproduzione. Un uomo e una donna, per ragioni che dipendono dall’uno o dall’altra o da entrambi, possono non essere in condizione di generare: è, cioè, possibile che accada quello che costituisce una eccezione rispetto alla condizione normale che consente alla specie di riprodursi.
Due individui dello stesso sesso che si accoppiano non sono nella condizione di potere, mai, in nessun caso, mai, dare vita a un nuovo individuo. L’omosessualità non è – come nei casi di sterilità, che riguarda le coppie eterosessuali, per cui si può parlare a ragion veduta solo nel loro caso di sterilità o infecondità – una eccezione che conferma la regola da cui scaturisce la vita: l’omosessualità dei partner è la regola, che non ammette eccezioni, che osta alla generazione. Questo dovrebbe essere semplice da capire. Non è che una – una o due o tre milioni di – coppie gay sono sterili e le rimanenti altre o anche, una sola, no: nell’impossibilità di generare si trovano sono tutte – tutte – le coppie gay.
Questo dato di fatto è un problema solo per chi nega questa realtà elementare. Negarlo non è nemmeno una buona scusa per odiare, tantomeno per dire che a odiare è chi non si pone neppure il problema di accettare o rifiutare una cosa che, alla fine, è così: di tutta evidenza. Odiare gli etero che assumono questa realtà come principio di legge, a questo punto, dovrebbe essere un impegno assai gravoso: ma ci sono gay ai quali odiare anche per motivi tanto assurdi sembra riuscire senza alcuna fatica. Non diano, però, la colpa di questa poco invidiabile capacità di odiare a chi, sostenendo un punto di vista che si basa su un dato biologico innegabille, non ha alcun motivo di ricambiare un sentimento così profondamente radicato, in taluni, da manifestarsi come l’espressione di un pregiudizio.
Non ha nessuna importanza che due gay facendo l’amore non generano un figlio.
Il commento di Giuliano rivela la vera natura del cristianesimo, una setta che fomenta divisioni e odio.
@Menelik
hai veramente una faccia tosta a parlare di sovra-esposizione mediatica quando avete un papa che vive in televisione e dove la televisione di stato è controllata dal vaticano stesso.
Non importanza che avvenire prenda dei lettori in piu perche è indirizzata ad una parte faziosa che è coalizzata per definizione, in Italia la destra alle ultime elezioni ha raggiunto il 25/30% circa significa che ben il 70% NON è di destra però è frammentata in tanti partiti.
L’opinione pubblica ormai ha una sensibilità molto distante dalla dottrina cattolica per sopravvivere sarete costretti sempre di piu a forzare le televisioni e ad esasperare gli animi.
State sereni.
Alla società che i gay non facciano figli naturalmente importa eccome.
Cosa importa alla società se uno fa figli o meno?
Di che stai parlando?
Se alla società non importa se uno fa figli, non si capisce cosa le deve importare di due che fanno solo il loro porco comodo.
I commenti anticristiani di Venisi rivelano la vera natura della dittatura lgbt, una setta che fomenta odio anticristiano, le cui conseguenze nel mondo sono sotto gli occhi di tutti.
@Paolo
“Non ha nessuna importanza che due gay facendo l’amore non generano un figlio.”
Infatti ciò che sconcerta e’ che si voglia chiamare “famiglia” due gay – o due etero – che fanno l’amore.
..sodomizzarsi allegramente a vicenda non è fare l’amore! Per favore!
ecco a voi il convegno NON OMOFOBO… chissà perchè EXPO e BIE hanno preso le distanze e così tanta gente è contraria!
Disse il troll che ammorba da anni tempi.it e che solo di recente (forse per spacciarsi per altri, forse per cercare di recuperare un minimo di credibilità) ha cambiato nome, probabilmente usandone uno fasullo.
Il binario non l’ha cambiato…
“Repubblica” è il potentissimo strumento d’informazione del centro politico di riferimento della sinistra italiana, con cui viene colpito il nemico individuato di turno (chiunque esso sia, la Chiesa, Berlusconi, gli “omofobi”, ecc.).
C’è da averne veramente paura.
Ma quelli che non voglio permettere il “convegno omofobo” sono gli stessi che si stracciano le vesti per la liberté di espressione, di parola, di satira etc. etc.?
Certo che sì, ma oramai sono secoli che costoro si allenano ad avere una doppia morale, perciò queste pur macroscopiche contraddizioni non fanno loro né caldo né freddo!
aleudin… forse ti sfugge, nessuno vuole impedire il convegno…
nessuno ha mai chiesto che il convegno fosse impedito.
la storia è andata così:
il convegno riporta il logo EXPO. gay and friends ci siamo arrabbiati e abbiamo CHIESTO se EXPO sapesse di tale logo e se sposasse le idee del convegno. EXPO nella persona di Giuseppe sala e EXPO internazionale (bie) hanno detto che non sono favorevoli all’uso del logo di EXPO Milano per tale convegno e sperano che venga tolto, Maroni, a seguito delle richieste del bie e di sala ha deciso di infischiarsene e di tenere il LOGO…
quindi come vedi, il problema è solo se il logo dovrebbe essere li contro il parere dell’expo… il vostro convegno può essere fatto con e senza logo!
Giuseppo quello del logo è l’ultimo dei problemi, la questione è che si vuole proprio impedire il convegno, informati meglio.
no mo caro, informati tu… non si è mai parlato di impedire il convegno… per noi gay, il problema non è stabilire se voi e il vostro convegno sia o meno omofobo, per sapere quello basta leggere quello che scrivete in questo thread dei gay… per i gay il punto era se EXPO appoggia o no il vostro convegno e la risposta ci è stata data tanto da EXPO che dal BIE ed è no… poi se quel genio di Maroni decide di ignorare quanto gli è stato detto dai suoi soci e fare come gli pare…
Certo, impedire non si puo’, ci mancherebbe.
Osteggiare fortemente, con lanci di uova, schiamazzi etc pero’ si, come gia’ successo in passato…
a quel punto i relatori si ritireranno per non fomentare l’odio, come gia’ successo…
Je suis Constanza
Certo che se vi spaventa qualche lancio di uova mi viene da pensare che non siete molto convinti di ciò che dite di voler difendere. Gesù si è forse ricreduto davanti alla croce?
io non sono omofobo, quelli contro l’uomo sono Repubblica e associati.
Leggendo l’articolo e i commenti sono orgoglioso di essere omofobo insieme a tutta la mia famiglia, e non sarà certamente il decreto scalfarotto a farmi cambiare idea, perchè siamo liberi di pensare quello che vogliamo e nessuno può impedirlo.
Alberto tu confondi il tuo odio con il tuo pensiero. La tua famiglia è d accordo ci te ? Non ci giurerei, magari i tuoi figli pensano che tuia uno st****o e non te lo dicono….
Cmq albero i tuoi post leggitimano a pieno le nostre preoccupazioni riguardo l evento
Io non sono omofobo, quelli contro l’uomo sono Repubblica e associati.
@Alberto
Bravo hai vinto il mongolino d’oro nonché il premio speciale alla carriera come miglior Troll d’Italia. Se sei orgoglioso di qualcosa vai al Pride.
siete ridicoli, il convegno lo avete organizzato voi con altri della vostra specie… baste frequentare un po questo sito per rendersi conte del fatto che siete omofobi… d’altronde per parlare di famiglie non avete invitato neanche un rappresentante delle famiglie gay e questo la dice lunga riguardo la vostra posizione
Famiglie gay è un ossimoro. Non sono in grado di procreare, se non prendendo i figli di un altra, o adottando quelli di una con sotterfugi legalistici.
sai che esistono famiglie senza figli? e sono anche riconosciute dalla legge…
Tuttoio, sai che non esistono figli nati da due uomini o due donne? E che nessuna legge può ottenere questo?
nientetu, a parte che volendo figli nati da due uomini… all’incirca ci sono… con queste diavolerie biotecnosporche… etc
ma qui parlavamo del fatto che una famiglia senza figli rimane una famiglia e che l’istituzione del matrimonio non serve a proteggere i figli che sono protetti a prescindere dal fatto che i genitori siano sposati o meno ma serve a proteggere i coniugi… informati
quando mai è stato impedito ai gay e associazioni varie di fare qualsiasi convegno sul loro orientamento e sulla volontà di farlo diventare un diritto, anche se è un aspetto parziale della persona.
Il convegno è sulla famiglia naturale uomo e donna, sono due termini che specificano bene la personalità e la crescita armonica della persona,
Da sempre la famiglia naturale è formata da uomo e donna con doveri e diritti non trasferibili ad altre forme di accoppiamento.
Perché scimmiottare la famiglia naturale facendo diventare diritti orientamenti, capricci desideri ?
io sono la famiglia naturale e posso esprimermi, confrontarmi con altri per l’esame di problematiche, per discutere anche delle forme di attacco a questa istituzione:
la famiglia naturale non offende nessuno e avrà ben il diritto di esprimersi liberamente o si deve sempre subire insulti minacce da una minoranza che vuole imporre visioni diverse della società, che vuole imporre modi di pensare offendendo, insultando chi la pensa diversamente.
Quello che fa specie è che Repubblica mistifichi la verità per dar contro alla famiglia naturale negando nascostamente la libertà di espressione
@VICCREP
Non è mai stato impedito perchè non c’e’ nessun motivo per farlo, non vengono veicolati messaggi razzisti, mentre nel vostro convegno si, oltre a numerose falsità da cui tutto il mondo scientifico si è ufficialmente dissociato piu volte.
L’estremismo religioso, come dimostrate in modo esemplare, è sempre divisorio e fonte di contrasti e violenze.
Il concetto di famiglia lasciatelo stare, lo trasformate in uno strumento di odio e propaganda.
La famiglia etero non sono chamate in causa dall’esistenza delel famiglie omo, nessun gay ha mai detto che NON ci devono essere famiglie eterosessuali.
Due persone gay che si amano vogliono e hanno il diritto di vivere insieme come coppia riconosciuta, non è un capriccio cosi come non lo è per due etero.
I diritti e i doveri di una famiglia omo sono uguali a quelli di una famiglia etero.
e la crescita armonica della persona è gia stato MILLE volte ribadito che NON dipende dal genere sessuale, ogni volta che la chiesa ha provato a mettersicontro la scienza ha ovviamente perso.
Fomentate odio tra le persone, un giorno ve ne sarà chiesto il conto.
Paolo,
lo sappiamo che su Repubblica hanno gia’ pubblicato gli atti del convegno che si terra’.
Ma ti do’ una notizia: sono inventati.
Se invece vai a leggere gli interventi di convegni simili gia’ tenuti (a cui cioe’ hanno partecipato gli stessi relatori), non trovi traccia di quello che dici.
Ripeto, anche se fai finta di non capire. Non puoi giudicare la realta’, in particolare la realta’ della famiglia, leggendo solo Repubblica.
No non soono uguali gli omo sono sterili non prolificano, devono adottare sistemi tecnologici uteri in affitto,mi spiace una copia omo solo perche si vuole bene, cosi si dice, non e per ulla uguale all’etero non e’ famiglia
Ma tu vorresti mettere sullo stesso piano una manifestazione per l ampliamento dei diritti per poterli garantire a sempre più persone con un evento il cui obiettivo è mantenere una minoranza in un insopportabile situazione di discriminazione? Ma che ti dice il cervello? Vice, ma chi la minaccia la famiglia naturale? Noi gay? Non mi sembra che abbiamo mai chiesto che a voi fosse negato il diritto a sposarvi…
Cmq non per dire ma avete perso il bie ha chiesto il ritiro del logo in maniera ufficiale, ora se voi volete continuare a usarlo contro la loro volontà cavoli vostri, ma siete soli
E pensare che gli stessi che oggi gridano allo scandalo, giusto ieri erano – almeno idealmente – a Parigi a urlare “je suis Charlie”, in omaggio alla libertà di espressione. Che, evidentemente, va bene solo quando questa espressione è conforme a quanto pensano loro.
Un perfetto esempio di quello che intendono per “libertà”, quella che non disturba il manovratore del vapore.
sebastiano, il punto non è vietare il convegno omofobo, il punto è il non usare il logo di EXPO, specie quando EXPO Milano e EXPO internazionale (bie) hanno chiesto che il logo fosse tolto e maroni si rifiuta di farlo!
@Vogliono
Certo, come no…. Il problema e’ il logo! Quindi ne deduco che Obiettivo Chaire può parlare tranquillo a ogni convegno, basta apporre il logo #LOVEISLOVE! Maroni per favore togli sto cavolo di logo Expo così ci lasciano tranquilli!
Cisco di convegni ne avete fatti tanti ma questa volta avete rubato il logo di Expo.., dico rubato visto che expo milanoe il bie vi hanno detto di toglierloe vi siete rifiutati
Si infatti per la liberta di espressione contro l’estremismo religioso, di cui l’omofobia è una delle drammatiche conseguenze, come voi appunto dimostrate.
L’omofobia o il razzismo NON rientrano nella civile liberà d’espressione e devono essere giustamente vietate.
Alla fine siete solo dei troll.
Quella che chiami omofobia non è discriminazione degli omosessuali, ma ribellione al politically correct.
Eh, eh, eh!
Gratta l’attivista gay e sotto trovi il potenziale tagliagole!
Giannini leggi Alberto appena qui sopra e capisci di cosa parliamo
Fattimo,
poterlo fare scommetterei che “Alberto” o e’ un troll o e’ qui a far confusione e basta (la terza opzione ve la lascio immaginare)
@Paolo Venisi
Il problema e’ il contenuto dei concetti “omofobia” e “razzismo”, e’ su questo che non siamo d’accordo, non sul fatto di combattere “omofobia” e “razzismo”. Ci sia la sua definizione di omofobia…
E’ inutile che i gay eterofobici si agitano sono dei perdenti nati, prima o poi la natura corregge i suoi errori non è un problema di morale religiosa ma di deviazione dall’ordinne naturale, i gay e le lesbiche sono sterili e possono creare solo mostri sintetici in provetta.
ecco qui chi partecipa all’evento… e poi avete anche il coraggio di chiedere cosa ci sia di omofobo? andiamo proprio bene
“Andiamo”, l’hai letto su Rep che Alberto partecipa??? Non possiamo certo cacciarlo dalla sala…
francesco, allora perchè nessuno NESSUNO di voi lettori fedeli di tempi e sostenitori dell’evento prende le distanze anche solo con un post da quello che dice alberto?
anche tu, sei d’accordo con alberto? e se non lo sei perchè non lo dici chiaramente? d’altronde il tempo per dire che non sei d’accordo con me lo trovi spesso!
Veritiero.
sei talmente veritiero che non ti ho mai visto su Tempi… come fai a dire che spesso non sono d’accordo con te se e’ la prima volta che compari? O forse hai cambiato nome e te ne sei scordato?
Di troll come Alberto qua ne girano parecchi, ma sono piu’ numerosi i lettori che spacciano
per verita’ quello che scrive Repubblica. Preferisco parlare di cose serie che dar retta ai troll.
Francesco penso sia evidente che sono luca One uno tre etc… Devo cambiare nome per postare… Tu dici sia un toro? Qui sotto c’è n’è un altro… Cmq segui a non condannarlo apertamente
@Alberto
Quelli in provetta non sono mostri, non dire sciocchezze.
Sono esseri in i come tutti, anche se vittime dell’egoismo di coloro che poi dovrebbero educarli.
Verissimo. Non facciamo ricadere sui figli le colpe dei genitori, o meglio, di chi li ha commissionati.
“Cosa c’è di “omofobo” in un convegno promosso dalla Regione Lombardia dal titolo “Difendere la famiglia per difendere la comunità”?”
L’avete già fatta ‘sta domanda.
La famiglia va difesa da cosa?
Dalle unioni civili? Se i gay si sposano le famiglie cattoliche si sfasciano? Cala la fertilità degli uomini etero?
E’ ovviamente una motivazione politica per preservare la dottrina e il conservatorismo, tutto molto meschino.
C’è di omofobo che volete impedire ai gay di unirsi ciivilmente.
Le unioni gay NON sono un attacco a nessuna famiglia.
C’è di omofobo che volete propagandare l’azione di sedicenti associazioni cattoliche che volgiono “curare” l’omosessualità, facendo il lavaggio del cervello per convincere che l’omosesualità è “ferita”, “un disagio” e “sofferenza” cosa FALSA scientificamente, e CRUDELE verso le persone gay.
Il tutto per non far perdere autorità o credibilità alla dottrina dei testi sacri scritti 4000 anni fa ma che danno potere ancora oggi.
E le istituzioni pubbliche NON devono essere coinvolte in questo sporco gioco.
L’idea che deve passare è che l’omofobia, come il razzismo, va PUNITA e non deve essere incentivata.
Siete liberi di essere razzisti, se la vostra religione o i vostri ehm.. “padri spirituali” .. vi inducono ad essere omofobi vi assumete la responsabilità delle vostre azioni.
Non è la prima volta che la chiesa ostacola la scienza ed il progresso civile, la storia si ripete.
Purtroppo, però, anche quando tutti gli “omofobi” marciranno nei lager, i gay continueranno lo stesso a sentirsi fuori fase come si sente uno col cappotto sulla spiaggia di Rimini a Ferragosto.
E allora con chi te la piglierai?
si, si giannino. intanto voi cominciate a smettere di rompere le scatole (non c’è bisogno che andiate in dei lager) poi vedremo se saremo arrabbiati… per ora cominciate a togliere il logo per cui non avete il permesso di utilizzo
Il problema è che per “rompere le scatole” a certi “sinceri democratici” è sufficiente essere in vita.
No no è sufficiente discriminarli
E a decidere cosa vuol dire “discriminare” ci pensano i sinceri democratici, ovviamente.
Mio caro, un leopardo non sarà mai una gazzella, e finché ci sarà una gazzella a saltellare in qua e in là, il leopardo si sentirà solo un leopardo, anche se tutti saranno costretti a cantare in coro che le gazzelle hanno canini affilati e pelliccia maculata.
Per questo bisognerà ammazzare tutte le gazzelle per far finta di non esser leopardi.
Oppure rendersi conto che è bello esser leopardo senza voler saltare come una gazzella.
Capita l’antifona?
giannino un leopardo non sarà mai una gazzella e sono d’accordo ma ciò non esclude un sistema di regole equo, solidale e imparziale!
capita l’antifona?
io sono gay e non voglio essere etero, la mia famiglia sarà cmq diversa dalla tua che è diversa a sua volta da quella di un altro, ma entrambi possiamo usufruire degli stessi riconoscimenti, diritti e dovrei!
Vallo a spiegare al leopardo che deve diventare vegetariano e alla gazzella che si deve dipingere delle macchie sul corpo ed installare un limitatore di velocita’
Il sistema sarà equo e solidale (eh, eh, eh!) quando terrà nel dovuto conto le differenze, invece di chiamarle “discriminazioni”.
Capita la salmodia?
francè scusa ma non sei entrato nello spirito della metafora… francè, sei fuori lol
giannino, possiamo anche tenere conto di differenze e compagnia bella ma la vostra idea di equità è nessun diritto alle coppie gay…
ps
in matematica si compie uno sforzo continuo per creare modelli sempre più astratti in modo da poter creare teorie che vadano benne per quanti più casi possibile…
ti faccio un esempio, a scuola avrai imparato lo studio delle funzioni di variabile reale (si studia alle superiori). ebbene si riesce entro buoni limiti a creare una teoria del tutto simile e con pari potere espressivo/analitico TRATTANDO ALLO STESSO MODO dei numeri reali qualsiasi altro oggetto che possiede un minimo di proprietà topologiche…
insomma per continuare a parlare per metafore, è molto più conveniente creare regole che vanno bene per tutti o quasi e poi specializzarle scrivendo regole a parte per le differenze indispensabili!
mentre il logo Expo solo i gay hanno il permesso di esporlo ?? e perché
Paolo, nessuno ti vieta di leggere Respubblica, ma se vuoi sapere davvero come stanno le cose ti consiglio di informarti. Sparare a zero sul nemico di questi tempi e’ uno sport troppo comune e non porta a nulla di buono.
Signor Venisi, lei per caso ieri manifestava a favore della libertà di espressione al grido di “je suis charlie”?
@Paolo Venisi
Le sue sono accuse del tutto arbitrarie basate su sue opinioni, e come tali può esprimerle: ma perché chi la pensa diversamente da lei non può? Poi nel merito mi spiegherà anche come fanno le gender theories a non inficiare il rapporto uomo-donna!
@Paolo Venisi
Certo che la famiglia naturale (uomo+donna+bambini, cioè com’è da sempre: la famiglia naturale è sì il modello di riferimento della Chiesa, ma non è un’invenzione della Chiesa, ma, piuttosto, è un’evidenza della natura, un po’ come dire che 2+2=4) va difesa dalle coppie di fatto, o dai matrimoni, tra persone dello stesso sesso!
Infatti, legalizzare le unioni tra persone dello stesso sesso equivale a privare la famiglia naturale della centralità/priorità che le spetta di diritto.
E quindi, se devo scegliere chi tutelare, io scelgo di tutelare innanzitutto i diritti della famiglia naturale.
E la mia scelta a favore della famiglia naturale non ha nulla a che vedere con l’offendere/maltrattare gli omosessuali!
Liberissimo di scegliere nel suo privato chi tutelare….unica cosa: indicare come famiglia naturale solo quella composta da due persone di sesso opposto, come a voler sottindendere che le altre non lo siano, è avulso dalla realtà, lo sa vero?
In base a ciò capirà che quanto da lei argomentato viene a mancare e magari le farà capire che ci sono cose più utili ed edificanti da fare che stare in piedi con un libro in mano a manifestare contro i diritti di altri.
Shiva101, sei tuuuuu?
Gli ARCI-wahabiti e trans-jihadisti di casa nostra sono dei grandi organizzatori delle proprie milizie rivoluzionarie: guai a rappresentare la famiglia reale come vissuta quotidianamente da milioni di italiani! Neanche fosse Maometto, della Famiglia Naturale basata sul matrimonio non si può parlare se non dandole una nuova “definizione”, anzi manipolandola al punto tale da renderne i confini indefiniti: tutto è famiglia (madre A, zio B, nonno C etc) quindi nulla è famiglia. E’ l’apoteosi del marxianamente corretto, condito con un po’ di vittimismo femminista.