
L’ideologia del gender arriverà nelle classi italiane e il ministero sta a guardare. «È inaccettabile»
Si tratti di discriminazioni o di sessualità, l’agenda politica delle associazioni Lgbt pare destinata ad assurgere al rango di materia scolastica. Anche in Italia il cocktail educativo a base di “orientamenti sessuali” e “studi di genere” esce dalla nicchia e diventa prodotto sempre più diffuso nelle scuole, somministrato a infanti e adolescenti con un’altra etichetta e, spesso, all’insaputa delle famiglie. La novità degli ultimi mesi è che la pedagogia Lgbt, finora lasciata in balia delle scelte dei singoli istituti e dell’Unar, ufficio antidiscriminazioni razziali, sta ottenendo perfino la benedizione del ministero dell’Istruzione.
L’ultimo caso a far discutere è stato un corso di formazione, organizzato settimana scorsa, «per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere», destinato agli alti dirigenti scolastici e promosso dallo stesso ministero dell’Istruzione insieme all’Unar. Nel convegno di due giorni si è parlato di bullismo, stereotipi, popolazione omosessuale in Italia, e di «buone pratiche» delle associazioni Lgbt nelle scuole italiane. Il seminario ha suscitato le proteste del mondo cattolico, dei parlamentari di Nuovo centrodestra e del Forum delle associazioni familiari, che in un comunicato ha denunciato come nel convegno «sono stati coinvolti i partner della Rete RE.A.DY, le associazioni del Gruppo nazionale di lavoro istituito dall’Unar e nessun’altro». Il Forum ha osservato che «nessun esponente dell’associazionismo di matrice non omosessuale è stato convocato, nessun rappresentante delle famiglie o delle associazioni accreditate presso il Miur ha potuto dare il suo contributo».
Anche il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, si è dissociato dall’iniziativa, ricordando che, al di là delle discriminazioni e della violenza, «sul tema dell’educazione alla sessualità il compito primario spetta alla famiglia, e non può essere nessun altro istituto educativo, neppure la scuola, a imporre una sua visione. Tutto ciò che viene sottoposto agli studenti deve essere deciso attraverso la collaborazione dei genitori. Stiamo difendendo questo diritto/dovere delle donne e degli uomini italiani senza nessuna difesa partigiana».
Il convegno cade a nemmeno un anno di distanza da quando il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, aveva promesso di includere nel tavolo di lavoro sulle iniziative anti discriminatorie le associazioni dei genitori. Questo la scorsa primavera, poco dopo il ritiro di alcuni opuscoli sulla tematica Lgbt prodotti da Unar e distribuiti a insaputa del Miur in alcune scuole. In seguito allo stop deciso dal ministero, Giannini aveva promesso di tenere informate sulla questione le associazioni dei genitori e di «agire in modo laico, non ideologico, rispettando tutte le sensibilità presenti, in un confronto il più ampio possibile, aprendo un tavolo con tutte le parti interessate, comprese le associazioni dei genitori e quelle degli studenti».
L’idea di «realizzare una larga condivisione su contenuti e strategie di comunicazione» riguardo a questi temi era stata ribadita dal ministro a maggio che comunque, in un comunicato stampa, aveva specificato che «il contrasto alle discriminazioni, di cui l’omofobia è uno degli aspetti non secondari, si fa anche e soprattutto a scuola. È fra i banchi – aveva dichiarato – che deve partire l’educazione all’alterità attraverso percorsi didattici e progetti condivisi da insegnanti, famiglie, studenti».
Altro che condivisione dei progetti
I progetti, però, non sembrano finora godere di una grande condivisione, e vengono proposti in sordina, fin da quando fu proposta la prima strategia nazionale sui temi Lgbt, nel febbraio del 2012, in seguito a circolare interna dell’allora ministro del Welfare, Elsa Fornero, che aveva aderito a un progetto del Consiglio d’Europa denominato “Combattere le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere”. La strategia è stata affidata per decreto a 29 associazioni, tutte rigorosamente Lgbt.
La prassi di promuovere per via amministrativa, in silenzio, l’agenda Lgbt, pare anche un connotato del Miur. Ciò è stato confermato da una circolare di inizio novembre, dedicata alla “Settimana contro la violenza e la discriminazione” (in corso in questi giorni), nella quale il ministero dell’Istruzione, invitando le scuole a «promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione», sponsorizza «azioni mirate», in particolare, anche per la lotta alle discriminazioni «sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere». Il Miur sollecita gli istituti scolastici a proporre «opportuni e significativi percorsi di sensibilizzazione, di informazione, di prevenzione e di contrasto», con «adeguati percorsi formativi». In concreto, le scuole devono «mettere a tema, almeno per una settimana nel corso dell’anno scolastico, le iniziative, prevedendo anche percorsi formativi stabili».
La circolare ha spinto alla protesta le associazioni familiari cattoliche, secondo cui la discriminazione è solo un pretesto per portare nelle scuole il tema “gender”, tesi suffragata dalle linee guida prodotte dal Miur e dall’Unar per gli anni 2013-2014, contenute nell’opuscolo Tante diversità, uguali diritti, dalle quali emerge più attenzione alle tematiche sessuali che a quelle discriminatorie. Nel libretto si spiega, fra l’altro, che l’orientamento sessuale «definisce il gruppo di persone in cui è possibile trovare le relazioni romantiche soddisfacenti e appaganti», che «la scuola è il luogo della scoperta del proprio orientamento e della conseguente identità» e che «la consultazione delle associazioni Lgbt è determinante per agire nelle scuole».
La strategia per la “lotta alle discriminazioni” sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, per il biennio 2014-2015, è ancora più ambiziosa, ed è stata già oggetto di un’interpellanza parlamentare del Nuovo centrodestra. Per capire che, anche in questo caso, il tema della discriminazione è secondario, basta leggere i primi tre punti della strategia in materia di educazione scolastica. Stando alle linee guida, la formazione sui temi Lgbt, rivolta a studenti, insegnanti e personale scolastico (compresi i bidelli), dovrà riguardare, prima di tutto «lo sviluppo dell’identità sessuale nell’adolescente, l’educazione affettivo-sessuale» e la «conoscenza delle nuove realtà familiari».
Non solo si prevede l’accreditamento delle associazioni Lgbt presso il Miur, in qualità di «enti di formazione», ma «la valorizzazione dell’expertise delle associazioni Lgbt in merito alla formazione e sensibilizzazione dei docenti, degli studenti e delle famiglie. Si propone l’integrazione delle materie “antidiscriminatorie” nei curricula scolastici «con un particolare focus sui temi Lgbt», la «predisposizione della modulistica scolastica amministrativa e didattica in chiave di inclusione sociale, rispettosa delle nuove realtà familiari, costituite anche da genitori omosessuali», e infine l’«arricchimento delle offerte di formazione con la predisposizione di bibliografie sulle tematiche Lgbt e sulle nuove realtà familiari, di laboratori di lettura e di un glossario dei termini Lgbt che consenta un uso appropriato del linguaggio».
La protesta delle famiglie
Secondo gli interpellanti di Ncd «è intollerabile un indottrinamento degli alunni sin dalla scuola primaria alla teoria del gender, tramite un organismo come l’Unar che non garantisce le condizioni di imparzialità previste dalla legge, con pesanti giudizi negativi sulla religione cattolica, la famiglia e la società e inaccettabili offese contro questi istituti fondamentali nella storia e nella cultura del nostro paese». Per il Forum delle associazioni familiari è «inaccettabile che i genitori debbano avere paura che i loro figli siano indottrinati da un’ideologia nociva per il loro sviluppo senza che il ministro alzi un dito». Fra i gruppi che si battono contro l’introduzione del tema “gender” a scuola c’è anche l’associazione “Nonni 2.0”, che ha chiesto al ministro Giannini la «compresenza delle associazioni dei genitori nei processi educativi che verranno posti in essere dal ministero».
Una associazione di genitori, “Comitato articolo 26”, invece, dopo aver constatato che «l’azione torna a essere ministeriale», ha adottato una soluzione più drastica, consigliando ai genitori di sottoscrivere un modulo per il consenso informato da inviare ai presidi delle scuole dei propri figli. Citando l’articolo 30 della Costituzione e il 26 comma 3 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo sul diritto-dovere di educazione, i genitori chiedono di ottenere dalla scuola «la notifica della programmazione di ogni lezione, progetto, attività didattica che si tiene dentro e fuori l’istituto, riguardante questioni fisiche e morali connesse con la sfera affettiva e sessuale», comprese quelle a tematiche Lgbt. Senza notifica o senza consenso, i figli dovrebbero poter essere esonerati dalle lezioni.
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48 commenti
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Signor Andrea Zucchini, mandi i suoi di figli a farsi toccare e palpare, poi abbia la gentilezza di chiedere loro come è andata e ci faccia sapere…dai bambini viene solo la verità!!!!Vuol farci credere che imporre tutto questo è democrazia e non dittatura??Peggio della dittatura, è dittatura camuffata da democrazia , molto peggio di quelle del passato…questa è attuale e camuffata, roba da voltastomaco. I miei figli staranno a casa perchè i genitori siamo noi, li abbiamo cresciuti noi, lei ci mandi pure i suoi, per buona pace sua, ma mi raccomando, faccia le verifiche a casa!!! E impari a rispettare chi non la pensa come lei -IL PENSIERO UNICO, per l’appunto.Buon Natale!!!
Il gender è una tristezza. Punto. E’ una dittatura, e non vedo l’ora di partecipare alle SIP che finalmente sono arrivate anche da me. Non ci speravo proprio: il comune è piuttosto rosso.
… e si prepara a diventare milanista
Nel NCD ci sono cristiani sinceri come Giovanardi o la Roccella, che hanno tutta la stima di chi condivide i valori della storia di questo Paese.
Ma con un generale inetto e di dubbissimo credo (crede a se stesso, questo sì, ma del resto?) come Alfano, andranno allo sbaraglio.
Peccato.
Se la bufala del gender fosse vera, sarebbe un motivo in più per lasciare l’educazione in base all’orientamento culturale dei genitori: se infatti contano solo la cultura e gli “stereotipi di genere” a prescindere dalla natura, non vedo come ci possano essere delle invasioni di campo da parte di “esperti” della materia, se
non con finalità appunto ideologiche.
Rispetto alla formazione continua del personale sull’identità di genere poi le assicuro che non riguarda solo gli insegnanti della scuola ma è un argomento che viene trattato anche nella formazione del personale sanitario delle Asl con eventi accreditati ECM sia per i medici che per gli altri sanitari.
Spero che parlando di formazione del personale sanitario non stia alludendo che si tratti di malattie…
Da una oltraortodossa dell’anti cattolicesimo come lei non me lo aspetterei.
Calma….io sono insegnante di scuola superiore, e nessuno mai è venuto a proporre o obbligare la frequenza a corsi sul gender.
Caso mai ci saranno in futuro, non li farò.
In quanto alla formazione continua, per il personale docente di scuola superiore, semplicemente non esiste, non c’è alcuna norma che la prevede.
I periti industriali ce l’hanno l’obbligo di formazione continua, e lo posso assicurare perché sono iscritto ad un Collegio di Periti Industriali, ma il raggiungimento dei punti richiesti è previsto solo per chi esercita la professione.
In ogni caso i corsi per la formazione continua sono esclusivamente di argomenti tecnici inerenti lo svolgimento della professione.
Comunque confermo che per il personale scolastico non esiste formazione continua, nel senso che per insegnare fisica devi sapere la fisica, per insegnare italiano devi sapere italiano lingua e letteratura, per insegnare chimica devi conoscere la chimica e così via, non le cazzate pseudoscientifiche ottenute piegando le associazioni professionali con attività di lobbying e sbandierando ai quattro venti la “vittoria”.
Io non so quali siano gli obblighi per il personale docente, ma quando parlavo di formazione ECM mi riferivo, come ho già precisato al personale sanitario che invece ha l’obbligo di un certo numero di crediti ogni anno. Da noi quest’anno la formazione riguarderà anche l’identità di genere.
*ena prima scrive: “le assicuro che non riguarda solo gli insegnanti della scuola ma è un argomento che viene trattato anche nella formazione del personale sanitario”
Quando menelik la svergogna allora *ena scrive: “Io non so quali siano gli obblighi per il personale docente”.
In sintesi: pontifica sul fatto che la rieducazione riguarda anche gli insegnanti della scuola pur non sapendo quali siano obblighi per il personale docente.
Minchia che interlocutori ‘sti cazzar* matricolat*.
Io non so quali siano gli obblighi per il personale docente, ma quando parlavo di formazione ECM mi riferivo, come ho già precisato al personale sanitario che invece ha l’obbligo di un certo numero di crediti ogni anno. Da noi quest’anno la formazione riguarderà anche l’identità di genere.
brrrr…trovarsi in una qualsiasi struttura sanitaria, peggio se per anziani o bambini, una Filomena accanto…brrrr
O una Giovanna con invece che una flebo tiene in mano un rosario!
freddo? gelo polare!!!
Caro LU, non credo tu vorresti mai trovarti nel bisogno accanto ad una arida Filomena e nemmeno lei vorrebbe mai trovarsi , nel bisogno , accanto ad uno squa llido personaggio come te.
Un conto sono le chiacchiere, un conto è trovarsi ammalati e non avere un uomo o una donna veri vicino, qualcuno che ti guardi con simpatia e non pensi a liberarsi al più presto di te.
@ Lu
Infatti pensate che basti solo la flebo, e per questa distanza sideale dalle persone che quando vivono particolari condizioni di debolezza e solitudine avere un infermiere che non riesce ad avere empatia umana ( ma magari ha fatto “i corsi” gender o anemità simili) e come avere ad un indifferente ed educato cameriere. Per questa vostra natura morta ogni vostro discorso è viziato …. l’essere umano può essere solo oggetto di osservazione esterna.
Bisogna mettera la flebo ed avere un persona vicino che ti ascolta spera e prega (il Rosario poi è la più potente preghiera dell’universo … e mal sopporto il citarlo per fini di dileggio) …. e la vita per un malato è tutta un’altra cosa.
Carissimo Toni,
l’empatia è una capacità molto importante che è giusto avere in certe professioni, ma non si rivolge SOLO a chi si diletta con il rosario in mano, per questo in passato esistevano le suore negli ospedali ed è il caso di dire proprio “che Dio ce ne scampi e liberi” Siccome sono vecchia abbastanza per averle viste all’opera, potrei raccontarti diciamo molti aneddoti che non facevano certo onore all’abito che portavano. Ma tornando all’empatia come dicevo non si rivolge solo ai credenti rigorosamente eterosessuali. Conoscere bene ed affrontare tutti i bisogni della persona significa anche essere empatico nei confronti del diverso da noi senza la pretesa di giudicarne il comportamento. E questo vale per qualsiasi scelta di vita fatta dal proprio assistito senza dare nulla per scontato. In questo senso la formazione dei sanitari deve essere rivolta a 360 gradi.
Non so che genere di esperienze hai tu. Io conosco suore, infermieri e persone semplici che sanno mettere la flebo e sanno stare accanto ad un malato. Trascorrono il loro tempo ad ascoltarli e non li fanno sentire un peso e sanno infondere coraggio. Condividono il Rosario, che non è un diletto, ma una esperienza. Chi non la conosce dovrebbe stare zitto.
Per tornare all’empatia, io sono empatico con gli omossessuali. Sullivam, uno psicanalista, era empatico con gli schizofrenici. ma non era schizofrenico e non assecondava gli schizofrenici . Io, benché empatico, non assecondo i gay che vogliono fare per “diletto” il papà essendo femmine, o la mamma essendo maschi.
Spiacente ma la mia non era una provocazione per infastidire lei è chi la pensa come lei, era una semplice constatazione di fatto. La realtà è questa e non l’ho inventata io. In politica ognuno può dire la sua ma per ottenere dei risultati bisogna avere i numeri e di persone come lei oggettivamente fuori da questo blog, ce ne sono pochine. Dunque se vuole avere rappresentanza dovrebbe convincere qualcuno di più che non i frequentatori di Tempi. Non mi pare che non sia una provocazione ma la realtà.
Tranquilla Filomena, i numeri per ora ci sono e lo dimostrano due cose:
1) il fatto che ddl potenzialmente liberticidi come quello di Scalfarotto (perché il problema non è la tutela degli omosessuali ma la possibili di esprimere la propria opinione) fanno fatica a passare (se non in sedute improvvisate con aule semivuote e maggioranze formali)
2) che ttuta sta formazione gender nelle scuole cerca tutte le volte di entrare dalle finestre silenziosamente proprio per aggirare il processo democratico (quello dei numeri come direbbe lei)
Se poi domani i numeri non ci saranno più (come già successo per divorzio e aborto), Amen, ce faremo una ragione e daremo a Cesare quel che è di Cesare ma continuando a dire quel che pensiamo.
Il malcelato spirito di rivalsa e di patate sfoggiato per l’occasione da Filomena rivela che è in crisi di argomenti, di fiato, di ferro, di nervi e forse, anche sentimentale, se non si sente mentalmente incinta e la cosa la fa star male.
Diversamente, Filo&m-ena si renderebbe conto senza traumi supplementari che la politica non è fatta per persone che la pensano tutte come “lei”, lui”, “*”, “loro, voi, essi; ma di intese e alleanze su programmi di questo tipo: volete che sia introdotto il gender nelle scuole, sì o no? Volete essere costretti, se insegnanti, medici, non so, forestali, a sottoporvi al lavaggio a mano (armata) del cervello e in caso contrario, andare incontro a sanzioni penali e licenziamento, sì o no? Volete che sia messo denunciato, processato e se trovano un giudice che ne trovi sempre uno che ci sta, chi è contrario a nozze e adozioni gay?
Ecco, questioni come queste non sono fatte per qualcuno in particolare. Si capisce che c’è di mezzo la libertà di ognuno e quindi, riguardano tutti. E io mi sento in ottima compagnia, non solo qui.
Pensi ai fatti suoi, Filomena. O pensi di più alla sua dura e pura Lunacek. E ai suoi premi-fedeltà ECM al Pensiero Unico. Si tenga quello.
Filomena
sto per configurare una cosa grave, me ne rendo conto
quindi certo non ti chiedo di farla, ma solo di considerare l’ipotesi.
Il personaggio ha evidenti ossessioni sessuali, e fra queste tu rappresenti crescenti parti delle sue fantasie.
Va considerata l’ipotesi di una rifoculizzazione. Insomma: magari se gliela dai si rilassa.
Ovviamente l’esito non è affatto garantito, e l’operazione presenta dei rischi, però vanno considerati anche i potenziali benefici. Uno come lui prima o poi il partito lo fonderà! pensa poterlo condizionare… come dire… dall’interno!
@ Lu,
sentirti accusare una persona di avere ossessioni sessuali , è come immaginare Hannibal Lecter che accusa qualcuno di fare diete con eccessi di proteine animali.
Poi , in tutta onestà, la seconda parte del tuo post è il risultato del tuo trentennale impegno nella riflessione (ricordo uno dei tuoi primi post) …. avresti fatto meglio a dedicarti a l’uncinetto ed al punto croce.
Che poi, fare certi pensieri, come fa LU, su un blocco di ghiaccio come Filomena, l’antitesi di ogni femminilità e sensualità, è veramente da perv ertiti !
Certo, per certi para-uomini, basta che respirino… e giù con le volga rità !
Finora, a esibire fanmtasie di ogni genere e del tutto a sproposito, è stato Lu o comuqnue scelga di farsi rconoscere.
Sempre meglio, questo, comunque, che quando prende – spero,solo politicamente – di mira i bambini.
@Lu
tu mi sopravvalutati. Non credo di essere in grado di affrontare le ossessioni sessuali inconsapevoli del personaggio in questione. E soprattutto anche la sola ipotesi è talmente esilarante da rendere improbabile la sua realizzazione. Su un solo fatto concordo. Probabilmente lo sforzo di riuscire a condizionare dal di dentro il suo partito ha un suo senso, anche perché alla fine si tratterebbe di una azione sicuramente molto rapida….diciamo alla “pic indolor” o per converso potrebbe restare una “incompiuta” Del resto si sa che le migliori sinfonie sono quelle incompiute.
A questo punto però ti rilancio la palla e ti propongo di fare un sacrificio altrettanto significativo per giovare all’alter ego femminile dell’ossessionato. Come terapia d’urto consiglierei: 2 fiale di “Penetril” per tre: 8-14-20
Solo lo squallido LU poteva avere certe fantasie su di te, Filomena e lo confermi in pieno con la tua rabbrividente grettezza, in questo caso con l’aggiunta di una bella volgarità , forse per compiacere lo squallido LU.Certo che per una femminista ridursi così deve essere tragico. Dopo aver fatto comunella con uno stu pratore reo confesso e compiaciuto del gesto,
ti mancava solo far comunella con un mai ale.
certo giovanna tu che ti lamenti perchè io ti prendo in giro con puerili doppisensi poi non ti fai il minimo problema a dare dello “squallido” e “mai ale” ad un altro utente…
ah, è vero per te il rispetto non è una relazione simmetrica!
Vi ringrazio per questo teatrino. Ma siamo al delirio. Parliamo di due soggetti che SUL PIANO TEORICO predicano il sesso in maniera compulsiva come se il destino dell’uomo dipendesse da una tecnica copulatoria. Operano in un quadro di riferimento ideologico volto a recidere differenze di vedute al punto che hanno escogitato come scientifica una pedagogia sessuale per inquadrare sessualmente bambini a partire da 4 anni. Ho marcato SUL PIANO TEORICO, perché sul piano delle emozioni che i due suscitano nella loro asfittica e glaciale presenza su Tempi lasciano intravedere un sex appeal di due tristi monoliti dell’isola di Pasqua.
Cari Lu e Filo, avete comunque fatto un salto. Io non difendo Raider (Raider vi spacca da sempre con nonchalance ) ma vi faccio notare che nessuno si era sognato di attaccarvi nelle discussioni con tale elegante ed arguta sguaiataggine. Una cosa è dirvi che non piacete affatto in quello che dite e come lo dite ….. altra cosa è intraprendere la via dello schifo. Voi due l’avete fatto.
E’ evidente che Filom-ena condivide lo stesso genere di fantasie di Lu e ci ricama con i fili che mena con sé a spese dell’Asl.
Vista l’intesa fra Lu e Filo’, possono pensarsi senza problemi loro due, invece di porsi il problema di come pensare agli altri e di come gli piace essere pensati da gente che non si cura minimamente di loro. Non è un suggerimento, è una forma terapia appropriata al loro caso.
Comunque, per quel poco che ne so per volerne sapere ancora di meno, Filofem-en pascolava quadrupedi, nel tempo libero; ma, ora che ha trovato la sua anima gemella, vedo che ha di meglio da fare, rotolandosi a tempo pieno nel letamaio in cui Lu non ci ha messo molto a convincerla di gettarsi a pesce – qualcuno deve tenere fermi i cavalli: toccherà a Lena, LEna, LeNa, Elena, Leena…
@ Filomena
Intendi che decine di milioni italiano sono convinti che il proprio corpo sessuato è cosa diversa della propria identità sessuale? Questa tu la chiami la realtà? Perché non dici più tosto che qualche spacciatore di droga culturale, nell’inesistenza e/o inconsistenza di ogni evidenza scientifica riesce a intrufolarsi nelle scuole e, se è vero come dici tu, tra il personale sanitario. Che questo succede grazie ad uno strapotere burocratico che lo consente di fare. Purtroppo gli italiani se subiscono certe cose non è perché l’hanno capita ed accettato, ma perché sono indifferenti a questa e mille cose (forse hanno problemi più grossi) o perché l’ignorano. Quindi le tue “provocazioni” unita alla spocchiosa ironia di chi si sente vincente in qualche cosa risulta essere la gratificazione dell’obbediente servitore.
Non decine di milioni, che poi son solo 6 in tutto.
Ma il corpo sessuato, per altro non sempre in modo univoco, non coincide affatto, e comunque non in quanto tale, con l’identità sessuale.
Lucillo parlo degli italiani posti di fronte all'”ipotesi gender”. Credo che a malapena le loro occupazioni e preoccupazioni gli permettono di avere una chiara visione delle cose. Poi in questo campo chi propugna queste autentiche “aberrazioni” lo fa subdolamente, non alla luce del sole, vuole le scuole, dove pensa di trovare menti più malleabili. Ma dubito francamente che se per un incanto leggessero quello che hai in testa tu o Filomena, od altri campioni come voi, questa ipotesi sopravvivrebbe 10 minuti.
Io credo che il corpo sessuato coincide con l’identità sessuale. In alcuni casi no …. perché la natura non è perfetta.
Ecco, la natura non è perfetta.
Direi che non è proprio il caso di prenderla a fonte normativa, per altro comunque necessitante mediazione culturale, anche quando si presenta come mera traduzione.
Ribadisco, ma ormai dovremmo essere almeno a quota 20, che non hai idea di cosa penso io.
@ Lu,
non è obbligatorio prenderla a fonte normativa….infatti io non prendo a fonte normativa il tuo stato confusionale (che è naturale in certe condizioni). Discerno
Non ho idea ? …non ti sopravvalutare.
Certo, la natura è imperfetta. Quindi, come perfetta fonte di legge, per uno Lu, occorrerebbe prendere le sue ossesioni e fantasie più svariate.
A questo punto non vi resta che fondare voi in prima persona un partito di duri e puri che vi rappresenti perché mi sa che anche la maggior parte degli stessi cattolici ormai non la pensa più in modo così rigido su certi argomenti.
Che lei se la canti e se la suoni, Fil-armonica, non è la prima volta, potrebbe evitare, però, sempre lo stesso pezzo: “Mi sa che…” Cattolici o no, bisogno che lei dia consigli che non ne abbiamo. e questi suoi interventi inutili, oltre che ripetutamente inutili, le fanno fare la figura della provocatrice a corto di ritonelli, oltre che di argomenti. Può darsi le sembri una gran bella figura: ma, le assicuro, eli potrebbe farla anche risparmiandosi il disturbo di infastidire senza alcun costrutto i “duri e puri” che non hanno bisognmo di essere rappresentato così grottescamente come lei insiste a immaginarci. Siamo, sì, ci può contare, duri e puri: ma anche meglio, molto meglio di quello che le capita escogitare per avere una scusa per ricordarsi di noi: o per vendicarsi su di noi dei suoi incubi ricorrenti.
cara Filomena, non riesco a capire perchè una persona si ostini a negare quello che la realtà pone sotto gli occhi tutti i giorni. Su questi pianeta nascono tutti i giorni persone di sesso maschile e femminile e basta e questo è evidente o non può essere messo in discussione. Poi ci sono le devianze sul sesso, ma sono appunto devianze come ci sono malformazioni di tutti i generi nel campo del fisico e della psiche. Ostinarsi a pretendere che le devianze non esistano e collocarle addirittura nell’ambito di scelte culturali come fa lei, rivela un abbassamento del livello della intelligenza e della percezione sensoriale e valoriale che sfiora la demenza. Inoltre non si riesce a comprendere perchè lei, che ritiene ormai di far parte dell’esercito degli illuminati che sono emersi dalla barbarie cattolica, si ostini a fare la militanza al fine combattere contro quei pochi rimasti attaccati al buon senso e alla ragione. Che ci fa qui ?? deve ricevere i buoni punto per ogni omofobo cattolico convertito ?? Lei sinceramente mi fa pena, più che rabbia
Signorina/signora Filomena,lei si è dichiarata femminista. Lo sa che a Roma, quindi abbastanza vicino al suo probabile paese di residenza (ricorda “Mo”? )hanno scoperto che le sue amichette femministe venivano sponsorizzate dalla coop mafiosa di Buzzi?
http://www.ilgiornale.it/news/politica/boss-finanziava-spettacoli-delle-femministe-radical-chic-1073854.html
E sa che in America le lobby gay sostengono certe “lezioni” scolastiche solo per soldi?
https://www.tempi.it/blog/contrastare-i-diritti-lgbt-e-andare-contro-il-business#.VIhK5dKG9N1
E poi, dato che lei si definisce “femminista”, pur non avendo MAI citato una sola legge che discrimini le donne italiane sa quali sono “i partner internazionali” del femminismo, cioè i “suoi amici”?
Le linko da un sito istituzionale…
http://www.unwomen.org/en/partnerships/businesses-and-foundations/major-partners
Ah, mi saluti i suoi “amici” della Rockefeller Foundation, Microsoft, Coca Cola… Lei è proprio “disinteressata” nei suoi interventi, giusto?
Signorina/signora Angelo e lei lo sa che il banco del vaticano riciclava il denaro sporco della mafia?
e lo sa che in america la chiesa ha dovuto vendere intere diocesi per pagare le vittime dei preti pedofili?
e lo sa che di tutto questo in italia non se ne può neanche parlare mentre in altri paesi le prime pagine dei giornali non parlavano di altro quando questi scandali sono venuti fuori?
Ah, mi saluti i suoi “amici” dello IOR e Buitoni … Lei è proprio “disinteressata” nei suoi interventi, giusto?
Caro Luca lo sai che la quasi totalità dei preti pediofili nella Chiesa si rivolge a bambini dello stesso sesso?
Caro Luca non è che sti preti sono omosessuali?
Caro Luca come mai per te passa in second’ordine questo elemento?
Caro Luca , non è che questo argomento non ti piace?
Caro Luca come mai ci sono circoli gay dedicati ad un noto pedofilo?
Caro Luca ci sono forse pedofili buoni e sono quelli che stanno dalla vostra parte?
Ps – facciamo un gioco: vediamo chi ha più “amici” da salutare? Comincio io o cominci tu? Io ne conosco 278 …tu quanti?
Ciao Toni,
sei il primo che affronta questo argomento.
trovo la questione che sollevi molto interessante.
come mai tanti gay, invece di farsi una vita propria e mettere su famiglia, credono ad un certo punto della loro vita di avere il dovere di reprimere la loro natura ed arrivano a credere che nella preghiera sia la loro unica salvezza e forma di redenzione?.
come mai tanti gay, dopo essere stati preti per 20 anni scoprono che la preghiera non li ha slavati ed esplodono?
come mai tanti preti gay iniziano a molestare qualcuno che sarà meno credibile e soprattutto qualcuno che sarà meno consapevole della violenza subita, come i bambini.
io alcune ipotetiche risposte me le sono date.
dimmi tu cosa ne pensi così confrontiamo la nostra visione della cosa.
Luca …. il ritorno
guarda in casa tua che hai molte più cose di cui vergognarti. Non abbiamo diocesi dedicate a Mieli. L’accuse allo IOR come le hai formulate tu hanno il vestito delle calunnie e dello sparare nel mazzo.
Per i preti pedofili (tuo stantio grido di battaglia) ti chiedo se ci fai caso che la quasi totalità di loro si ri rivolge a bambini di sesso maschile. Tu come lo interpreti …. perchè io una idea ce l’ho?
Tu “amici” ne hai molti di più (ne hanno contato 278 di pezzi grossi). Si dice che non lo fanno perche amano una causa , ma perche chi è indiscuplinato e complusivo ha una maggiore propensione al consumo. Pe business
immaginavo il primo post censurato per cui l’ho riproposto in formato light
toni,
siete voi a dire che i preti sono pseudo-santi e bisogna riverirli. i gay, come i preti sono persone. se un gay uccide io non ho nulla di cui vergognarmi perchè non mi identifico certo in lui o nella sua parola come fate voi.
siete voi ad essere fedeli di persone che in quanto tali, poi possono anche rivelarsi persone cattive.
i gay possono essere buoni, cattivi, giusti e/o sbagliati ma io questo non l’ho mai negato. un gay che sbaglia deve andare in galera e giudicato da un tribunale civile, non come succede per i preti che in genere vengono giudicati da tribunali ecclesiastici…
cmq ripeto: io non ho difficoltà a dire che tra i gay ci sono molte persone mavagie e molte persone giuste, mi sembra mediamente che voi vogliate far passare il messaggio che i gay sono per lo più malvaggi, peccatori, sporchi e ogni altro agettivo negativo che qui di tanto in tanto si legge.
tu in compenso mi sembra che hai grande difficoltà ad ammettere che esistono moltissimi preti che sono persone orrende, cattive e approfittatrici. persone che usano la vostra fede solo per il loro tornaconto!
@ Luca, si la questione è interessante, ma trovo nel tuo impostarla dei difetti di fondo.
Io non credo che i gay possono costituire una famiglia. Immagino che questa cosa non ti piaccia ma è una cosa che reputo di importanza capitale. Ma questo merita un discorso a parte.
Altrettanto improbabile è l’idea che un gay represso si fa prete per sfuggire alla propria natura. Nessuno (sia esso etero o gay) sui può fare prete per reprimere qualcosa. Non lo può fare neanche per sublimare qualcosa. L’unica strada è partire sì da se stesso, ma nella consapevolezza che in lui conteranno le scelte che farà. Chi parte da una idea diversa (e lo ribadisco sia esso etero o gay), privo di una fede che lo coinvolge non solo nei sentimenti, ma anche nella ragione e nel suo volere, magari pensando di mettere un tappo sul vulcano delle proprie emozioni è destinato a fallire miseramente.
Sbagli inoltre ad intravedere “una difficoltà” ammettere che esistono preti che commettono cose orrende: Non solo non ho nessuna difficoltà, ma credo che la loro colpa è superiore rispetto a quella di un laico che commetta la stessa nefandezza. Sì…. ci metto pure l’aggravante. Perché dal prete ci si aspetta di essere una guida, per cui la sua responsabilità è maggiore.
Ma noto anche come tu imposti il problema infatti mi dici: “hai grande difficoltà ad ammettere che esistono MOLTISSIMI preti che sono persone orrende”. Questo è falso e strumentale perché i preti che si sono macchiati di cose impronunciabili sono pochissimi, di più sono quelli vittime di accuse (magari per cause finalizzate al solo risarcimento) ma entrambi sono un nulla rispetto ad una marea di religiosi in Italia e nel mondo, che si dedicano con vero spirito evangelico verso tutti in primis verso gli ultimi. Questa falsità di fondo mi porta a ritenere che la tua preoccupazione non sono i bambini, vittime di orchi, ma una tua personale vendetta per il no che ricevi dalla Chiesa verso quello che tu rivendichi come “diritto”.
Bene queste iniziative di protesta, ma la domanda e’: perché Toccafondi non “prende a calci” il ministro Giannini? Perché non la inchioda alle proprie responsabilità?
Non solo: se vogliamo dirla tutta, perché Alfie e i suoi non mettono in chiaro che su certe materie non si scherza? Tanti, come me, hanno mollato B. all’istante dopo che, metti una sera a cena con Pascale e Luxuria, l’ex Cav. si è pronunciato per lo jus soli e i per matrimoni gay: per ventanni abbiano dovuto subire ostracismi di ogni genere, sul piano delle amicizie e sui posti di lavoro, dileggiati da comici che la Rai pagava profumatamente per insultarci a domicilio, lavate di capo da intellelttuali che, per giunta, posavano a vittime all’acqua di rose del berlusconismo, intanto che gli stessi soloni pubblicavano con Mondandori. Abbiamo sopportato tutto, ritenendo che anche le magagne personali e processuali del leader venissero dopo la difesa dei nostri valori, oltre che dei nostri diritti e interessi: ma quando ci siamo visti traditi e venduti da questo signor “Il partito sono io” per un piatto di selfie, non abbiamo esitato un solo istante: e ora, non disperiamo di vedere B., la Pascale e Dudù sotto il 10%.
Alfie e NCD, se credessero come crediamo noi, dovrebbero faro lo stesso: o il governo ritira il ddl Scalfar8 e denuncia le linee pedagogiche genderiste made in Ue o we, the people e onorevoli dell’NCD, un secondo dopo, usciamo di corsa dal governo. Questo significherebbe che Alfie e la Lorenzin non sono se ne sono andati da FI per ragioni di insofferenza personale che li feriva la morte e ambizione politica che se li mangia vivi: e che, ora, non stanno al governo per dare una “copertura” cattolica al governo su temi decisivi per il futuro della nostra gioventù e dunque, del futuro della nostra società. Qua si parrà del valore di questa brava gente un po’ defilata e molto défilé, non così diversa dalle infatuate del selfie in posa con B.. Loro posano con Renzie. E con la Lunacek sullo sfondo. E questo, da chi si aspetta onestà e coerenza da chi lo rappresenta, non è accettabile.