Irlanda, John Waters: «Sul referendum per le nozze gay condizionamenti fascisti»

Di Benedetta Frigerio
22 Maggio 2015
Intervista all'ex columnist dell'Irish Times, fra le poche voci contrarie alla riforma costituzionale per il "same-sex marriage" sottoposta oggi agli elettori
YES posters cover a shop's windows in the center of Dublin, Ireland, Thursday May 21, 2015. People from across the Republic of Ireland will vote Friday in a referendum on the legalization of gay marriage, a vote that pits the power of the Catholic Church against the secular-minded Irish government of Enda Kenny. (AP Photo/Peter Morrison)

«Il matrimonio può essere contratto secondo la legge da due persone, senza distinzione di sesso». “Sì” oppure “no”? Oggi l’Irlanda, dopo una lunga campagna referendaria con tratti davvero estremi, voterà a favore o contro la legalizzazione del matrimonio fra persone dello stesso sesso. In caso di vittoria dei “sì”, si tratterebbe di un fatto inedito, perché per la prima volta una riforma costituzionale di questo tipo avverrebbe attraverso un voto popolare.

Secondo il giornalista John Waters, promotore della campagna “First Families First”, fra le poche voci emerse contro la proposta di riforma, il paese si è trasformato in un campo di battaglia con «conseguenze devastanti». Conseguenze che lui ha provato sulla propria pelle, subendo accuse gratuite di omofobia e isolamento mediatico. Domenica scorsa Waters ha scritto in un articolo per l’Independent che il premier cattolico Enda Kenny sostenendo questo emendamento costituzionale potrebbe aver «provocato una “guerra civile mentale”». Tra gli aneddoti raccontati dall’ex columnist dell’Irish Times a riprova del clima pesante che si respira nel paese, c’è quello di «un uomo la cui figlia lo ha pregato di non far sapere a nessuno che avrebbero votato “no”» alle nozze gay. Perfino le «poche persone» che hanno offerto «piccole donazioni» a sostegno di “First Families First”, scrive Waters, «erano tutte preoccupate di assicurarsi che non ci fosse alcuna possibilità che il loro gesto divenisse pubblico (…). In tutti i casi abbiamo ringraziato e declinato l’offerta, dal momento che non è possibile garantire che la legge sia rispettata o applicata».

john-waters-foto-meeting-riminiMa gli esempi della violenza che ha caratterizzato la campagna referendaria secondo il giornalista sono «innumerevoli». Elenca Waters: «La distruzione dei cartelli per il “no”, i video compiaciuti su YouTube dove si vanta l’usurpazione del processo democratico, i lanci di uova, le molestie contro un hotel di Galway, continuate finché non ha cancellato una conferenza contro l’emendamento». La preside di una scuola che aveva invitato Waters a tenere una conferenza è stata minacciata dai promotori del “sì”, mentre lui e la sua famiglia hanno «subìto attacchi per 16 mesi». Tempi.it lo ha intervistato alla vigilia del voto.

John Waters, cinque anni fa in Irlanda sono state introdotte le unioni civili, adesso si parla di matrimonio “same-sex”. A cosa è dovuto il mutamento così repentino di una società che ancora nel 1993 considerava addirittura reati gli atti omosessuali?
Dal punto di vista della mentalità pubblica o della cultura politica in generale non è cambiato molto, almeno per quanto riguarda i cambiamenti spontanei. Questi sviluppi recenti sono il frutto di un potere politico e culturale crescente influenzato dalla lobby Lgbt, sia in Irlanda sia a livello globale. A livello culturale riscontro poi un’ingenuità riguardo alle tattiche di questa lobby. Affermano che quello che sta accadendo è qualcosa che nasce dalla società, ma in realtà viene imposto mediante le loro intimidazioni, le loro bugie, la manipolazione dei media e della politica e il silenzio a cui costringono le persone. La tattica è simile a quella del salame: il loro programma viene attuato fetta per fetta. Ogni volta si riducono le rivendicazioni al risultato più immediato, e appena è si ottenuta una fetta si passa a quella successiva. Quando si agitavano per la legalizzazione delle unioni civili, insistevano sul fatto che si trattava solo di ottenere diritti come quello alla successione ereditaria e alla proprietà, e che non avevano alcuna intenzione di richiedere il matrimonio o l’adozione. E non appena le unioni civili sono state legalizzate, praticamente il giorno successivo, hanno cominciato a chiedere: “Perché allora non possiamo anche sposarci e avere figli?”.

Fino a un mese fa il “sì” era dato al 70 per cento, mentre secondo l’Irish Times la quota di elettori favorevoli alle nozze gay è pari al 58 per cento. Crede che i sondaggi rispecchino la realtà?
Lo stiamo per scoprire. Nella mia esperienza maturata durante la campagna per il voto esite sicuramente l’elemento molto significativo di un elettorato che ha paura di parlare della sua vera posizione in merito al quesito referendario. Non ci resta che vedere in che modo questa realtà emergerà.

Il capo dei vescovi irlandesi, Eamon Martin, ha detto che l’imposizione di «una “nuova ortodossia” del matrimonio “gender-neutrale”» minaccerebbe anche la libertà di coscienza e di espressione. Condivide questo timore?
Il dibattito è stato caratterizzato da condizionamenti che, avendoci riflettuto, posso tranquillamente descrivere come fascisti. L’articolo che ho scritto sabato scorso lo spiega accuratamente. Ci troviamo in un pericolo serio, davvero serio. E, lo dico francamente, fatta eccezione per pochi dei nuovi vescovi, la Chiesa è stata inutile o meno che inutile. Molti preti si sono espressi in favore dell’emendamento e alcuni vescovi hanno rilasciato dichiarazioni ambigue o contraddittorie, minando così le poche ma consistenti voci dell’episcopato che si sono sollevate contro questi sviluppi scioccanti. Fra le conseguenze di una vittoria del “sì” ci sarà un revisionismo orwelliano che censurerà le visioni precedenti. Non voglio guardarmi indietro un giorno e chiedermi perché non ho parlato. Non voglio che i miei futuri nipoti mi accusino di non essermi espresso chiaramente.

Il dibattito è stato incentrato anche sul diritto di tutti all’“amore” e alla “libertà”, senza che nessuno spiegasse il significato di tali parole. Che conseguenze avrà questa assenza di chiarezza su termini fondamentali?
Sfortunatamente non è più possibile, in questo contesto, parlare del significato delle parole. La lobby Lgbt ha letteralmente corrotto ogni parola che possa ostacolare il suo obiettivo, non solo la parola “matrimonio” ma anche “uguaglianza”, “discriminazione”, “libertà”, e sì, anche “amore”. Ma a un livello più profondo il dibattito in Irlanda è molto diverso rispetto a quelli in cui manca solo una riflessione sul significato di queste parole. Perché in questo caso non si tratta solo di una questione relativa a chi vuole o meno il matrimonio fra persone dello stesso sesso, ma si tratta della Costituzione, un documento dettagliato e complesso. L’emendamento proposto avrà degli effetti dannosi sui diritti e sulle tutele della famiglia, anche se il governo e la lobby Lgbt insistono nel sostenerne l’irrilevanza, senza neppure sentire il bisogno di argomentare le loro tesi, semplicemente gridando le loro affermazioni prive di evidenze e di ragioni. Ma purtroppo, siccome la Costituzione è interamente legata al significato di queste parole, questa modalità di dibattere si rivelerà catastrofica in questo contesto e calamitosa in quello più ampio del dibattito democratico.

@frigeriobenedet

Foto Ansa/Ap
Foto John Waters da Meeting Rimini

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84 commenti

  1. mariaester

    quando la distruzione della famiglia tradizionale uomo e donna sarà realtà , il vuoto lo riempiranno Isis ed affini .Allora avremo la famiglia poligamica a conduzione maschile. E le femministe e i gay?….
    Tutti sotto l’ala protettrice della vituperata Chiesa cattolica? Sì , perchè Santa Madre Chiesa , è Madre di tutti e alla fine sarà l’unica a difendere anche chi la odia e professa idee assolutamente diverse dal suo Credo.

  2. xyzwk

    “La Chiesa in Irlanda deve fare i conti con la realtà”. Lo ha affermato l’arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, commentando la travolgente vittoria dei “sì” al referendum sulle nozze gay. Una sorta di personale autocritica quella del religioso, che aggiunge: “Ci dobbiamo fermare, guardare ai fatti e metterci in ascolto dei giovani. Non si può negare l’evidenza”.

    1. To_Ni

      Vuol dire che bisogna guardare meglio il problema per capire la malattia sociale.
      Una scelleratezza agguantata democraticamente non diventa per magia “giusta”.
      Non benediranno mai nozze gay (se intenti una tale prospettiva).

    2. giovanna

      Una curiosità, xy, tu saresti disposta , a dare un tuo figlio ad una coppia di uomini ?
      ( lasciando perdere il fatto che immagino che per te avere un figlio sia peggio della peste bubbonica, chiedevo per ipotesi )

    3. SUSANNA ROLLI

      E nemmeno la Bibbia, se non non sei un cristiano coerente, sei posticcio!!

  3. Maurizio

    Come si può dire che c’è qualcosa di fascista quando la parola è data al popolo irlandese? Comunque mettetevi l’animo in pace il si sta vincendo alla grande

    1. ftax

      Studia la storia Maurizio.
      Anche nazismo e fascismo hanno preso il potere con il sostegno popolare…

  4. karlocl

    waters conosce bene il fascismo. D’altronde come , in maniera dispregiativa fino agli anni 60, si chiamavano gli ebrei, perfidi giudei, lui continua a chiamare i gay, sodomiti. chi meglio di lui sa che cosa è il fascismo?

  5. ftax

    Michele L. = Tomografia funzionale di cervello fritto…

  6. Filippo81

    Veramente i fascisti sono contrari ai “matrimoni ” gay,….aldilà di questo, John Waters è un grande !

    1. yoyo

      Perché hanno il senso della legge naturale, ma spesso senza essere comsecutivi, per esempio sul valore della vita di ciascuno.

  7. yoyo

    Fascista lo è chi lo fa. In questo caso le lobby lgbt.

  8. clemente

    Giri il mondo, ma i soliti dittatori fascisti rossi li trovi dappertutto.
    Sono gli stessi che andavano in giro negli anni ’70 con la facci di Stalin, inneggiando a Mao e Pol Pot (che loro dipinti come grandi “democratici”).
    La riprova che gli LGBT hanno torto è che devono usare la violenza per imporsi.

    1. Michele L

      Ah, già, perchè nella Cina di Mao e la Cambogia di Pol Pot sono dei baluardi dei diritti gay…Ma per favore!

      1. giosali

        Ne aveste assunto le modalità politiche e propagandistiche di prevaricazione sul popolo! Per questo pari siete a loro!

        1. Michele L

          Modalità politiche e propagandistiche di una non-democrazia? Si rivolga al Vaticano, troverà degli esperti con esperienza millenaria.

          1. ftax

            Ottima replica! Il dottor Goebbels sarebbe fiero di te…

          2. Michele L

            Altro paladino dei diritti gay, infatti…

          3. ftax

            Infatti… è un altro paladino della violenza ideologica.
            L’ideologia, per imporsi, deve negare la realtà che la contraddice.
            E, per negarla, prima la attacca con le calunnie della propaganda (come il nazismo nei confronti della Chiesa Cattolica), poi la colpisce con la violenza populista e infine tenta di distruggerla dopo avere conquistato il potere.
            Il metodo gay friendly è lo stesso di quello usato da ogni totalitarismo: nero o rosso. E alla fine usa anche il potere giudiziario per darsi una parvenza di legittimazione.
            Ma la realtà è testarda e alla fine si impone sempre…

          4. Michele L

            Il potere giudiziario è il risultato del processo democratico. Quando il sistema democratico rispetta le libertà del cittadino esso non è violento. Il sistema dogmatico che i religiosi pretendono di imporre ovviamente non è nè democratico (decide il vaticano) nè liberale (i dogmi non si discutono). Chi è violento adesso?

          5. ftax

            Non devi solo studiare, devi imparare a non contraddirti…
            Il potere giudiziario non è espressione del processo democratico: è espressione del sistema politico in atto.
            Quando il sistema politico non rispetta le libertà del cittadino, anche se democratico, allora anche il potere giudiziario diventa violento. Qui non c’entra nessun sistema dogmatico o religioso. Qui c’è solo il ddl Cirinnà che vuole zittire con la repressione giudiziaria chi si oppone all’ideologia di genere. Questo è violento.

          6. Michele L

            Certo, adesso mi metto a farmi dare lezioni di scienze politiche da uno che confonde Cirinnà con Scalfarotto…

          7. ftax

            No. Non c’è speranza di dare lezioni a uno che non capisce nemmeno questo. Che il ddl Cirinnà ha solo la funzione di cavallo di Troia per spianare la strada alla legge sull’omofobia.

          8. Wolfenstein 3d

            E così, oltre alla lezione di educazione civica gratuita che hai dovuto subire, hai pure l’opportunità di imparare che l’espediente puerile di attaccarti a un lapsus dell’interlocutore non te la ridimensiona affatto la figuraccia, anzi…

          9. SUSANNA ROLLI

            Non è violento strappare il bambino alla mamma che ha “prestato” (meglio venduto) l’utero per consegnarlo ai “committenti” dollaroni, bambino che, appena fuori dall’utero, cerca la mammella della mamma per tranquilizzarsi?
            Che razza di mammella avreste voi da offrire della LGBT? Mamma mia, che orrore, poveri piccoli!, chi se ne frega, vero?

          10. To_NI

            “Quando il sistema democratico rispetta le libertà del cittadino esso non è violento”

            La solita bestialità (cortesemente confezionata) : la libertà è quella dell’ombelico (la sola bassa idea che fate circolare). Poi il sistema democratico non occorre avere una cognizione di cosa è un essere umano, sarebbe dogmatico, ed allora si faccia a piacere: libertà sì….abortiamo….. pure all’ottavo e nono mese …. se è libertà stabilita democraticamente.

            Fai piangere !!!

          11. To_Ni

            La tecnica propagandistica è una evoluzione di quella di Goebbels…. uguale è giudizio sul Vaticano.
            I motivi che vi accomunano per essere contro il Vaticano è lo stesso… la verità sbattuta in faccia (sempre e comunque) è dura da digerire.

          12. Michele L

            I dogmi non sono veri; occorre infatti sbatterli in faccia -magari conditi con indottrinamento e una bella persecuzione ideologica-, perchè possano essere ben digeriti

          13. To_Ni

            Stai parlando dei tuoi dogmi?
            La verità è un’altra cosa e non passa traverso le tue razionalizzazioni.

          14. Michele L

            E per dove passa? Per il vaticano?

          15. To_NI

            L’albero si riconosce dai frutti. Due maschi copulano, tralascio cosa fanno, sono sterili e vogliono un figlio.

            La verità passa dalla natura, dalla ragione, …. non passa dai desideri pervertiti, dai capricci di debosciati copulanti, …. non passa dal solo “ombellico” …….

            Ed allora diciamolo: SI , passa meglio dal Vaticano, se è per questo.

          16. Michele L

            Pensi To_Ni che sono quasi del tutto d’accordo con il suo messaggio. Basterebbe aggiustarlo con “non passa dalla sola vagina” e questa volta l’unica frase inaccettabile sarebbe la conclusione.
            Infatti il problema dogmatico vaticano è proprio che non capisce che la natura umana prevede che un bambino possa essere cresciuto bene in una comunità, senza avere direttamente due figure genitoriali di sesso diverso. La storia, l’antropologia, la psicologia e la medicina hanno contribuito a comprendere questa evidenza. La biologia assieme alle altre scienze ha chiarito che l’omosessualità è con elevata probabilità una strategia naturale (v. A. C. Ciani dell’Università di Padova, se ha difficoltà con l’Inglese, altrimenti può approfondire il concetto di “keen selection” con J.M. Smith, W.D. Hamilton e M.J. West-Eberhard).
            Poi basta aggiungere l’evidenza ormai pluridecennale che il riconoscimento delle unioni omosessuali non ha alcuna conseguenza sul sereno svolgersi delle altre vite, e avrà un quadro del perchè dico quello che dico.
            La verità passa dai fatti, dal buon senso che deriva dall’osservazione degli eventi passati e dalla cura nella previsione di quelli futuri in base ai rischi che le ipotesi comportano. Perchè vi sia verità occorre l’umiltà di non pretendere di essere capi infallibili, perchè così non solo si uccide la verità, ma con essa anche la preziosissima capacità di ricercarla, perchè è tutt’altro che facile trovarla e pure con il contributo di tutti saremo sempre lontani dal comprenderla completamente.

          17. Michele L

            Rettifico: kin selection. Come vede pure io sbaglio 🙂

          18. To_Ni

            Moderazione , perché? perché?

          19. To_NI

            Ritento anche qua:

            L’unica frase inaccettabile rappresenta per me la quint’essenza della tua superficialità. Il tuo riduzionismo di cosa è una madre per un bambino.

            Ti puoi sentire che fai parte di una “strategia naturale” ma resta il fatto che due maschi che copulano sono sterili e non vedo quale “strategia” deve consegnargli figli.

            Padre e madre è una conquista della civiltà, una valorizzazione di ciò che è l’essere umano nella sua natura, una esperienza unica. Crescere in una comunità può andare bene per chi ha una visione che lo fa sentire parente stretto con le scimmie.

            Gli studi che reputano normalità e benessere le tua graziose aspettative sono frutto di un concetto di salute mentale elaborato su una umanità il cui significato è ridotta a molto meno che istinto (spero che passi cosa intendo…meno dell’istinto). Scommetto che nel tuo gingillarti con gli insigni studiosi che citi non hai trovato interessante capire cosa pensano di aborto, eutanasia, di droghe, pedofilia (l’orientamento ..intendo…la loro ultima trovata). Ed è facile, costruire su un fantoccio d’umanità elevato a modello, idee di salute e benessere psicologico-

          20. yoyo

            Più di quello che pensi. Parola di storico.

          21. Michele L

            Conosco bene la condizione degli omosessuali dentro e fuori le gerarchie della Germania nazista. L’ideologia nazista non è mai stata gay-friendly, ma se mai ipocritamente tollerante, con gli esiti aberranti che lei -se è uno storico- dovrebbe conoscere. E se è un buono storico dovrebbe notare, nell’atteggiamento verso l’omosessualità, un’analogia con quello che accade oggi in un altro nucleo di potere internazionale…

          22. To_Ni

            Già per come costruisci le tue “analogie” si vede come sei tanto pacato nei post ma pericoloso negli intenti.
            Tipico di un certo congenito narcisismo.

          23. Michele L

            Congenito? To_Ni…I pregiudizi To_Ni….

          24. To_Ni

            Aggiungo: ai fini della discussione, è poco importante quello che pensi tu, Michele L, sulla situazione degli omosessuali nel periodo nazista. Qualsiasi storico serio sa che i nazisti lasciarono la legge guglielmina, che gli sventurati massacrati nei campi di sterminio furono i i cosi detti “irrecuperabili” (grosso modo modo i transessuali) e si preferiva glissare in nome della virilità di un popolo, l’esistenza degli omosessuali 8stessa cosa il fascismo). e che alcuni rimase in carcere finitoo il nazismo.
            Il punto, invece, è che le solite lobby lgbxybat, hanno preteso di sostenere che ci fu un olocausto specificatamente gay , con tanto di folli cifre inventate.
            E omofobo lo storico che lo nega.

            PS: Non nego che ci furono deportati perché omo (non scherzo sulle disgrazie delle persone) … dico solo che si spacciano nella tua congrega (non prendere le distanze) bugie macroscopiche.

          25. To_Ni

            Sul congenito…. tu ne sei una prova. Vedi dogmi … ma non i tuoi.

          26. Michele L

            Lei non sa di cosa parla o forse (molto peggio) cerca capziosamente di far passare l’assurdo: un nesso tra nazismo e lotta per il rispetto da parte degli omosessuali e delle persone che li rispettano. Il mettere le mani avanti è poi il classico caso di excusatio non petita. Si studi il paragrafo 175.
            E poi sono i miei i post pericolosi…Come no!

          27. To_Ni

            Non faccio passare nessun nesso…. ho detto semplicemente che qualcuno è un imbroglione spudorato. Rileggi!!!

            Il paragrafo 175 era un articolo del codice penale tedesco. Entro in vigore dal 15 maggio 1871 e fu abrogato al 1994.

      2. To_Ni

        Non lamentarti, alla fine le cose con la Cina si stanno sistemando, e miglioreranno con il tempo. Non c’è contraddizione tra un sistema totalitario ed i vostri diritti. Mentre c’è con il cattolicesimo e la sua croce … e ci sarà sempre.

        1. Michele L

          Dubito fortemente che in Cina le cose si sistemeranno. Marcia veloce la maratona dei 100 anni e il traguardo non prevede di certo la “disordinata” accettazione delle unioni gay. Il vaticano viceversa, che è da secoli una organizzazione che sa adeguarsi alla politica (talvolta con un centinaio di anni di ritardo), saprà cambiare. I cattolici di fatto lo stanno già facendo.

          1. To_Ni

            Credo che “l’adeguamento” della Chiesa Cattolica l’hai dedotta dal solito “vocabolari” che ti illumina sulle finalità della religione. Cambialo sto vocabolario.

            Se ci volevamo adeguare le occasioni non ci mancavano. Basta attaccarsi al corrente politicamente corretta ed il gioco è fatto. Mai ok aborto, mai ok eutanasia, mai ok matrimoni gay, mai adozione gay, mai, mai, mai ….

            Sulla Cina tranne che in caso di fette di prosciutto sugli occhi , la piega che ha preso la cosa si vede. Ti ripeto, per un sistema totalitario il farvi sposare sarebbe l’ultimo dei mie problemi…anzi. Trovo che siete sudditi ideali.

            In particolare un sistema totalitario come la Cina non ha nessun motivo per non accontentarvi in tutto. Abbi fede.

          2. Michele L

            Mai mai mai? Come il giudizio sulla pena di morte, sulla tortura, sugli ebrei in tempi passati, e più recentemente sulle altre religioni come via di salvezza, l’evoluzionismo, l’eliocentrismo, la cremazione o ancora le recenti discussioni sul mettere il turbo alla sacra rota, sul celibato. Mai mai mai, certo. L’unico “mai” su cui conto è quello sul rispetto della vita umana, aborto, eutanasia, che se venisse perduto comporterebbe l’oggettiva fine di ogni spessore morale del cattolicesimo. E non penso sia un timore del tutto infondato: dal 1929 al 1969 la pena di morte era legale in vaticano…

            Nessun sistema totalitario può rinunciare al grasso capro espiatorio che rappresenta l’affetto omosessuale, a meno che la rivoluzione culturale sia di una portata talmente globale da non renderlo più tale e consentirne la liberazione.

            In fondo il vaticano è molto meno totalitario di Cina, Russia e ISIS, quindi si comincerà da lì. Chi vivrà, vedrà. Intanto abbia fede lei, è la sua specialità, no?

          3. To_Ni

            Il giudizio sulla pena di morte non è un dogma… io , per esempio, sono favorevole, alla pena di morte nei casi contemplati da Cesare Beccaria.
            Io sono favorevole alla guerra nell’ipotesi considerati da Tommaso Moro;
            Io sono contrario all’evoluzionismo! Sono eretico?
            Lo sai che prima di galileo ci furono papi e filosofi e teologhi favorevoli all’ipotesi eliocentrica? Erano eretici?
            Lo vedi che non sai di cosa parli e che etichetti?
            Che semplifichi, banalizzi, cose che sconosci?
            Lo vedi che la tua supponente ignoranza ti rende prevaricatore e totalitario?

          4. To_Ni

            Un sistema totalitario tipo quello materialista della Cina, non ha motivi per sostenere che esiste una differenza ontologica tra un uomo e un topo, non ha neanche motivi morali di sostenere che due maschi non si possono sposare e fare famiglia.

            Io mi tengo la mia fede… tu la tua. C’è differenza di qualità pure tra la fedi ed ognuno ha quella che si merita.

          5. Michele L

            Ancora una volta per trovare “ragione” è costretto a spettacolari cordate sugli specchi. Non crede all’evoluzionismo? Peggio per lei. Un’altra occasione persa per coltivare un’idea che gliene avrebbe fatte venire altre di buone; la chiesa in questo a quanto pare è più avanti di lei. Io non ho mai detto che la pena di morte sia un dogma e non ho mai detto che in seno alla chiesa non ci siano mai state correnti progressiste, ho solo fatto notare che il suo “mai mai mai” è fuori luogo, con una serie di eventi che dimostrano come il pensiero cattolico possa evolvere anche in relazioni a posizioni che di fatto ne evidenziano la fallacia.
            Sono contrario alla pena di morte, sempre. Io la vita umana la rispetto profondamente e sono conscio delle conseguenze pericolosissime del lassismo su questo versante. Altra buona idea che temo le sfugga (io ci vedo pure un nesso con l’evoluzionismo, ma non mi dilungo).
            La Cina continuerà ad avere motivi per distinguere uomini e bestie fintanto che gli uomini saranno necessari ai vertici del partito. Il tempo della necessità del prossimo sta per finire e a quel punto se non avremo agito in modo preventivo e lungimirante i morti saranno miliardi. Imparare a non discriminare che per ragioni valoriali le cui conseguenze sono positive sarà un requisito necessario se non vogliamo, ancora una volta, imparare dagli errori piuttosto che dalla riflessione.

          6. ftax

            Straparlare di ragioni valoriali rende evidente che hai esaurito le pagine del tuo bigino. Riposati. Ma dopo vai a studiare biologia.

          7. To_Ni

            Moderazione , perché?

          8. To_NI

            Ritento:
            Sono abbastanza informato per poter affermare che l’evoluzionismo è una bestialità indimostrata. Un caso che si impone come scienza, che deve essere “per forza” in quel modo che costruisce base per nefandezza ideologica (lo è stato per il nazismo … che l’evoluzionismo lo interpretarono bene, con Darwin in mano) e per le razionalizzazioni (camuffati da “diritti”) che piacciono tanto.
            Per me come c’è una guerra giusta cìè una pena di morte giusta in condizioni che coincidano come estrema ratio di legittima difesa. Chi non ha idea dell’umanità vera perché l’ha sostituita con una fantasia infantile, difficilmente, in quanto distratto da elementari bisogni corporei, coglie quest’aspetto e si trastulla in pacifismi e garantismi da sciocchi.
            In ogni caso parlavamo di dogmi ed io ho semplicemente detto che i dogmi religiosi sono una cosa (ed io condivido) e per il resto sono padrone di pensare quello che voglio.
            Per la Cina, la tua miopia o sospetta distrazione, ti porta ovviamente a banalizzare. Contrariamente a quanto pensi non distinguono, in quel regime totalitario, gli uomini dalle bestie. Non possono, non ne hanno motivo, entrambi sono “mezzi” e l’umanità è un pregiudizio. Per cui abbi fede, non hanno neppure motivo per non farvi sposare. Non costituisce nessun rischio per un potere di quel tipo il trastullarsi, basta un cambio di generazione ed il gioco è fatto (un poco come è avvenuto con la proprietà privata …. pensa , in paese comunista) . Stai tranquillo.

          9. Nino

            @To_ni: non credi all’evoluzionismo? ancora alla Genesi … complimenti :-9

          10. To_Ni

            Credo nel disegno intelligente, non comprensibile a chi crede ai scarabocchi deficienti.

  9. Michele L

    Articolo alquanto spassoso. La “tecnica del salame” dovevo ancora sentirla! Ma l’argomento è ovviamente molto solido. Le unioni civili sono giuste e non hanno fatto aprire la terra sugli inferi come prefigurato dai critici, quindi perchè ha senso la discriminazione a livello matrimoniale? Si tratta di una discussione sull’autorità religiosa, che presume una cosa non vera, ovvero che forme di unioni diverse da quelle eterosessuali siano meno utili alla società di quelle omosessuali. Chiarito questo punto ogni obiezione decade.
    Resta ovviamente fortissima la necessità di difender il valore del matrimonio, ma questa battaglia va fatta alla base. Paradossalmente negare i matrimoni gay non permette di difendere il matrimonio. Oggi la maggior parte della popolazione non capisce che il matrimonio è una garanzia per gli altri, non per la coppia. Con il matrimonio si rende noto agli altri che la coppia è tale e che diventa un ponte tra le famiglie di origine: è una grande responsabilità da parte dei coniugi, che devono risponderne alla società.
    Se non sottolineiamo l’essenziale necessità del matrimonio come cemento della società, non potremo mai difenderlo, perchè non è possibile difendere efficacemente una cosa che non si conosce bene.
    Di fronte ad un divorzio lo scandalo dovrebbe essere di tutti. Nel comprendere le difficoltà della coppia, non dovremmo dimenticare del grave danno che arreca alle famiglie di origine, mettendo in discussione tutti i legami che ha favorito a creare.
    I figli sono ancora più essenziali, ma la loro tutela prescinde giustamente dal matrimonio e rappresentano quindi un capitolo ancora più importante, ma non del tutto pertinente.
    Ciò detto, appare ovvio che quanto sopra non vale solo per le coppie eterosessuali e non rimane che fare, una volta tanto, davvero l’interesse della società e non quello di certuni a discapito dei soliti “capri” e di tutti gli altri.

    1. bvzpao

      Chi non riesce a immaginare come si evolverà la società a causa di queste decisioni, tende a usare spesso la frase ” che male c’è?” .

      sarebbe poi importante che chi contrasta le lobby lgbt sia chiaro sul fatto che non contrasta i gay, la loro esistenza, non li vuole mettere in galera, ecc. Ma si tratta solo, e addirittura, di una battaglia per la verità, una verità che è talmente evidente che non dovrebbe nemmeno essere spiegata: famiglia è la dove, in potenza, si può generare. Che poi si rimanga vedovi, sterili, o altro è secondario. Maschio e femmina sono necessari alla procreazione, lo sono anche se la scienza permette manipolazioni. Rispettare questa evidenza metterebbe a tacere ogni discussione e richiesta. Ma per certa gente conta di più il pensiero che la realtà e si sono convinti che tutto quello che vogliono, lo possono avere. … magari ci riusciranno, ma i loro figli saranno le prime vittime

      1. Michele L

        Allo stesso modo chi non riesce a giustificare le sue posizioni dice “il male c’è”…
        La verità è che famiglia non è affatto solo dove si genera. Che sia poi addirittura “in potenza”, sarebbe una beffa. Come dare la pensione ai bambini perchè “in potenza” possono essere dei pensionati.
        Famiglia è là dove si crea un nuovo nucleo che cementa la società. Per questo sposiamo anche coppie che chiaramente non vogliono avere figli.
        La filiazione, come ho già evidenziato, è tutta un’altra faccenda. Infatti non serve il matrimonio perchè essa avvenga e sia tutelata. E infine non vi è nemmeno la ragione di considerare la remota ed eccezionale presenza di figli, perchè anche quando vi fossero, non vi sono evidenze che ne possano essere vittime.

        1. Wolfenstein 3d

          Ecco la menata galattica:
          “Famiglia è là dove si crea un nuovo nucleo che cementa la società.”
          Frase ad effetto che non vuol dire una mazza.
          Infatti io e il mio labrador rientriamo perfettamente nella fattispecie.
          E non solo, pure il mio gatto persiano, insieme a me e al labrador, “cementa” che è una bellezza.
          Corbellerie da addetto al volantinaggio al mercato ortofrutticolo.

          1. Michele L

            Secondo lei dovrei discutere con uno che non sa distinguere un cane e il suo “nucleo familiare” da una persona e il suo nucleo familiare? Robe da matti…

          2. Wolfenstein 3d

            Ma che vuoi discutere tu, che non sai neanche cosa hai scritto nel commento prima!
            Tu stesso, infatti hai dato la definizione di famiglia come:
            “là dove si crea un nuovo nucleo che cementa la società.”
            Olé!
            Della serie tutto fa brodo purché in quel brodo si riesca a ficcarci le coppie omosex.
            Altro che labrador e persiano…
            Fai la nanna coscine di pollo.

          3. Michele L

            So benissimo quello che ho scritto e lo ribadisco: là dove si crea un nuovo nucleo che cementa la società. Poi con i messaggi inconcludenti e polemici che scrivi, non mi stupisce che tu dica bestialità come se un cane fosse società. Torna a giocare con i videogiochi caro.

          4. Wolfenstein 3d

            La ragionevole conseguenza della tua piena consapevolezza di quello che scrivi sarebbe andarsene a letto al calduccio a pensare al domani che verrà.
            Tu hai creduto opportuno usare uno stupido slogan per definire il concetto di famiglia in maniera tanto vaga e insulsa volendo con questo espediente renderlo capiente di quello che ti fa comodo.
            Ma insieme a quello che ti fa comodo, rigorosamente parlando (ti sfido a dimostrare il contrario!) c’entrano senza difficoltà gatti, cani, maiali, pecore e tutta la fattoria di zio Tobia, in più, se ti fa specie il bestiame, c’entrano pure tutti i parenti e affini, amici e conoscenti in numero indefinito e illimitato.
            Se hai qualcosa da rispondere nel merito di quanto ti si obietta io sono qui.
            Se invece preferisci continuare a bofonchiare pur di avere l’ultima parola, allora e permetti la chiudo qui e vado a giocare ai videogames, visto che l’attività ludica è di gran lunga preferibile alla conversazione col granito.

    2. giosali

      Ecco qua, abbiamo ancora l’equiparazione delle unioni omosessuali con il matrimonio eterosessuale, con il sistema classico degli LGBTQI, di confondere, sviare ed edulcorare il veleno delle loro parole. Ora tutti i matrimoni sono uguali (quello omo piu’ degli altri) perchè è il cemento della società…! La distinzione invece è d’obbligo perchè se mischi monete false (le unioni omo) insieme a quelle vere (il matrimonio etero) alla fine non saprai più e distinguerle considerandole tutte false e facendo un danno a tutta la società!

      1. Michele L

        Tutte le famiglie senza figli sono fatte della stessa lega.

        1. Wolfenstein 3d

          “Tutte le famiglie senza figli sono fatte della stessa lega.”
          Altro slogan geniale.
          Come “un’automobile vale l’altra perché tutte hanno quattro ruote.”

          1. Michele L

            A priori ogni automobile omologata vale l’altra, sì, perchè fanno tutte la stessa cosa, ovvero trasportano persone. Ma credo sia inutile risponderle; lei cerca solo la polemica, chiaramente non ha voluto (perchè non sa farlo) discutere del motivo razionale per cui sposiamo coppie che non vogliono avere figli ma non coppie gay.

          2. To_Ni

            Credo che il problema è che tu chiami automobile un carretto tirato da un bue e pretendi l’omologazione, il libretto di circolazione e l’accesso all’autostrada..

          3. Michele L

            Chiaramente lei non sa distinguere un carretto da un’automobile, per fare un paragone simile.

          4. To_Ni

            Lo distinguo benissimo, il problema è tuo che fai famiglia due maschi copulanti che si “amano” (trullala) e che pretendono figli (che paragono all’accesso in autostrada).

          5. Michele L

            Trovo questa sua curiosità su quello che faccio a letto piuttosto morbosa, ma tant’è, non mi stupisce. Quanto alla pretesa di figli, non è un eccesso di velocità, gli studi di sicurezza sulla strada dicono che non vi sono rischi. La smetta quindi fare esempi con i carretti e di buttare la discussione…In vacca 🙂

          6. Wolfenstein 3d

            Ti faccio notare che nessuno qui ha manifestato la minima forma di curiosità di quello che fai o non fai nel tuo letto.
            Casomai è stata vagamente evocata l’immagine di una gaia copula per far intendere, non senza una certa ironia, come certe specie di sollazzi abbiano poco a che vedere con una cosa seria come una famiglia.
            Ma visto che attribuire agli altri delle inesistenti morbosità ti far sentire meglio…

          7. To_Ni

            Ok fai finta di no capire 🙂

            Ma spiegami una cosa: gli studi sulla sicurezza stradale dicono che non ci sono rischi con un carretto tirato da un bue in autostrada ?

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