
Io, ex prostituta, vi racconto cosa sono veramente le case chiuse

Periodicamente si torna a parlare in Italia di come regolamentare le prostituzione. Recentemente era stato il sindaco di Roma Ignazio Marino a proporre alcune zone di tolleranza per le lucciole. Idee bislacche, che non tengono conto delle reali condizioni in cui vivono e sono trattate le persone che si prostituiscono. Eppure il tema torna di tanto in tanto nelle nostre cronache, soprattutto attraverso le idee di chi propone la favola della regolamentazione dell’attività. Il ragionamento, nemmeno troppo sottointeso, è questo: poiché il fenomeno non è arginabile, regolamentiamolo in modo – almeno – da tassarlo. In Italia alcuni parlamentari hanno presentato un disegno di legge per depenalizzare lo sfruttamento. Il risultato sarebbe il via libera alle case chiuse.
L’esempio è quello tedesco che, nell’immaginario collettivo che si vuole imporre, è un paese dei balocchi dove nelle case chiuse si rispettano tutte le norme igienico sanitarie del caso e le prostitute sono delle libere professioniste che offrono prestazioni sessuali dietro fattura.
LE TASSE? NON LE PAGA NESSUNO. Va dato atto all’Espresso di aver realizzato sulla questione un’intervista che gratta via ogni ipocrisia e fa parlare chi quella situazione l’ha realmente vissuta e ha dunque tutti gli elementi per dire cosa realmente accade in questi “castelli fatati del sesso”. «E comunque rimane quell’odore disgustoso di minestrone rancido, uguale per tutti. Credo che sia l’eccitazione che li fa puzzare così». A parlare è Inge, ex prostituta tedesca, prima ermafrodito e, dopo l’operazione, donna. Ha esercitato a Berlino, arrivando a “fare la vita” per «difficoltà economiche, come tutte. La motivazione è la maggior parte delle volte finanziaria». Ma i guadagni, lamenta Inge, non sono quelli che ci si può aspettare: alla fine del mese rimane in tasca poco perché «l’affitto di una stanza in un bordello di lusso costa da 140 a 160 euro al giorno, se passi la mezzanotte, paghi il doppio, quindi, almeno 300 euro. Se hai lavorato molto bene in quelle ore, e se ce la fai, lavori con otto uomini».
Quindi si pagano le tasse? Ovviamente no. Non lo fa nessuno per due motivi: il primo è di ordine economico («per pagarti la pensione non basta quello che guadagni: come si fa a accantonare 1200 euro al mese?»). Il secondo è che nessuna vuole che sui suoi documenti appaia scritto: “professione prostituta”. «Ti resta il marchio a vita – racconta Inge -. Visto che al massimo lavori fino ai 35 anni, se ce la fai a uscire dal giro, e ti presenti in un posto di lavoro che referenze presenti? E comunque, nessun cliente vuole lasciare nome cognome e codice fiscale. A chi intesti la fattura? I clienti non vogliono lasciare generalità anche per paura di essere ricattati… o di lasciare tracce».
LA MAFIA. Non esistono prostitute che diventano ricche. Esistono solo delle schiave. Innanzitutto da parte dei clienti, che chiedono le prestazioni più particolare e obbrobriose (e ve le lasciamo immaginare: dagli animali in giù) e poi la concorrenza spietata tra le varie squillo che, pur di accaparrarsi clienti, arrivano a degradarsi fino all’estremo. Poi, dice Inge, ci sono i “papponi”, quelli che su questo mercato fanno i veri soldi. Le case chiuse non risolvono i problemi della tratta e delle violenze sulle prostitute, anzi. «Se si parla di una soluzione per la tratta – spiega -, con i bordelli legali la tratta non è mai stata più fiorente. Sono per la maggior parte ragazzine che vengono dai paesi dell’Est: dalla Russia, dall’Ungheria, dalla Bulgaria. Non parlano tedesco, non sanno di avere dei diritti, né vogliono che le loro famiglie sappiano. Ci sono moltissime donne rom gestite dalla mafia rom. Prima c’era un solo un proprietario, ora ne hanno due: chi le obbliga e il padrone del bordello. Prima c’erano solo papponi tedeschi e il fenomeno era più controllato. Ora sono albanesi, rumeni, ungheresi che si sparano tra loro. Dialogano così».
DROGA E BRAD PITT. Ci sono poi le condizioni in cui queste ragazze si trovano a vivere. E sono condizioni davvero degradanti. «Quello che succede in quelle stanze è affare tuo e del cliente. Il proprietario ti affitta solo la camera: se ti uccide un cliente ti ritrova la mattina dopo la donna delle pulizie». Per non parlare del problema della droga e dell’alcolismo. «In questi locali circola sempre moltissima droga, anche se non vuoi, per intrattenere i clienti e andare avanti con loro o bevi o ti droghi, o entrambe le cose. Oppure succede che le ragazze arrivano alla prostituzione proprio dalla droga, per pagarsela. Sono quelle che fanno di tutto e si fanno fare di tutto per pochissimi soldi. Comunque non hai molta scelta: devi reggere le prestazioni che ti chiedono e fingere di stare molto bene mentre ti fa schifo tutto. Non arriva mica Brad Pitt! E poi c’è lo schifo dell’odore da superare: quando mi prostituivo, per levarmelo di dosso, mi lavavo con la spugna dei piatti fino a farmi uscire il sangue».
Foto prostituzione da Shutterstock
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51 commenti
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@To-ni. T’invito a riprenderti dalla tuo acciecamento dovuto alla meretriciofobia. Nulla può giustificare tale pensiero.
Amico meretrifiliaco
Ti rispondo qua per entrambi i post.
E’ brutto, ed è grave la misera condizione e meritrofobici è l’unico mantra che dici e su cui ti arpioni.
Non ti senti ignorante solo perche versi nella più triste congnizione d’ignoranza: l’ignoranza della propria ignoranza. Per questo ti sorprende e ritieni possibbile essere “connesso” tra amore e prostituzione.
Se non hai una esperienza che prescinde dal pagare una persona parli solo della tua idea di amore che è la più squallida che un uomo possa immaginare . Bada bene, io non nego che per te soggettivamente è amore. Ma è come dire ad uno abituato a mangiare carrube, ed avere solo questa idea di pietranza, che esistono prelibatezze a base di riso o pasta o pesce , carne ecc …. e lui , con la carruba in mano (mi piace immaginarti cosi) che ripete: “ma che dite!!! quanto è buona la carruba!!! … vi sembro un ignorante? Io sono fuuuurboooooo!!! 🙂
Buonanotte
Non mi sono arpionato solo sulla meretriciofobia che ti sta assillando, ma anche sul fatto che la prostituzione tra adulti e consenzienti non nuoce a nessun altro. E’ l’ennesima volta che lo dico, ma tu non l’hai letto!
Ho detto che il vero amore non si compra e non riguarda la prostituzione, che non sono connesse! Lo ripeto ancora! Ma non l’hai letto? Non sei furbo se dici di no!
Caro amico, proprio questo intendo: hai la carruba in mano ed è il solo gusto che ti interessa. Chi ti offre qualcosa di diverso diventa “carrubofobico”.
Ora ti lascio
Posso dire che non ho affatto affermato di rinnegare le scelte altrui. Se gli altri vogliono mangiare certe pietanze, per me sono e devono essere liberi di falo, così come io devo avere il diritto di mangiare quelle che mi piacciono e le suddette prime persone non devono soffrire di fobia del mio cibo, se rifiuto quello che piace a loro stessi. Difatti, non soffro di omofobia, di transfobia e di teofobia, pur non essendo omosessuale, filo trans e religioso.
Penso di essere stato fin troppo chiaro, soprattutto per chi ci legge, tanto da essere indottrinati a non avere nessuna paura di nulla.
@ To-ni. Non esiste cosa più ignorante della fobia altrui, se tale persona non compie alcun male verso l’altra. L’avvalente della prostituzione non è ignorante, ma furbo, siccome esso stesso non vuole essere ignorante tanto da essere spolpato da una donna che non ha vero amore, visto che questo non si compre e né si guadagna. In più, nella prostituzione non si ha una persona come una cosa, ma come un soggetto che ti svolge una relazione, non certo amorosa, ma passionale.
Come puoi vedere non ho nulla dell’ignorante. Quest’ultimo sarà colui che ha la fobia del diverso!
Perché, credi che mi hai dimostrato con quello che hai scritto che non vivi una misera condizione?
Sei certamente ignorante se pensi che non compi “alcun male verso l’altra”.
L’avvalente può essere furbo, ma ciò non toglie che può contestualmente essere ignorante.
Se poi pensi che nella prostituzione hai una “relazione” l’ignoranza è patologica, meritoria di interdizione e riconoscimento di titolo a prestazione pensionistica.
Come puoi vedere…. “hai”… dell’ignorante. “Quest’ultimo” è “colui che ha la fobia” dell’essere umano vero, quello che non si compra!
Non capisco proprio quale sia la mia misera condizione. Solo i meretriciofobici possono dire una cosa simile per le liber scelte altrui sul meretricio. Difatti, quale male esiste se l’altra persone è consenziente? La furbizia non è ignoranza e non ho avuto ancora spiegazione per la quale chi è connesso nel mondo della prostituzione debba essere ignorante! Il sesso a pagamento è un tipo di relazione, non uguale al vero amore! E’ facile comprenderlo. Come vedi non sono io ad essere ignorante qui, visto che non ho certo la fobia della relazione amorosa e delle diverse religioni.
@To_ni Non capisco come si possa nuocere alla dignità, all’umanità ed all’onore, se si sceglie liberamente nella maggiore età il sesso a pagamento. In effetti, non si compie alcun male a nessuno ad avere tale pratica. Nessuno deve disprezzare la libera scelta altrui e quindi avere fobia in merito. Tale era anche un dogma di Gesù Cristo.
Non capisci come “nuoce”? lo so, e mi rammarico molto . Trovo che l’errore di partenza sia nel tuo “non si compie alcun male” . Credi che l’anima umana non obbedisca ad alcuna legge (così come in tutte le cose) . Per cui credi che si può far propria la convinzione di andare a comprare una donna, usarla, fargli fare ciò che si vuole, senza risultarne avvelenato, menomato nelle sue capacità di amare te stesso, la persone che hai vicino e gli altri? Io in questo vedo il male lo vedo ed è incalcolabile.
Ma dato che tu , dato che presumo che l’amore può essere pure quello di un film hard, non puoi vedere “alcun male”, nessuno può farti cogliere l’esperienza “diversa” di ciò che si può essere come persona …. e puoi continuare a non vedere nessun ….male.
Riguardo al precedente commento, sul quale non riesco a postare la risposta, solo il vero amore non si può comprare ed il fatto di acquistare il sesso a pagamento da una persona adulta e consenziente a me non nuoce, a te sì e quindi sei e devi essere libero di non sceglierla, però ti chiedo rispetto per le scelte mie. Esattamente come il sottoscritto che non è omosessuale e non vuole avere rapporti con trans, però non odia questi e li rispetta!
Come ho già detto in precedenza, la fobia non deve esistere, poiché non ha ragione di essere presente. Non lo dico solo io ma anche Gesù Cristo, che voi lodate tanto.
La prostituzione è approffittarsi delle persone povere come si evince dall’articolo e dal buon senso le prostitute sono tali per poter mangiare. Il 2% forse lo fanno per scelta come ci sono persone che mangiano chiodi o feci e liberamente.
Quindi quasi tutti i lavoratori di questo pianeta sarebbero dei costretti, visto che devono svolgere il loro mestiere per sopravvivere, senza il piacere di fare la loro attività!
Ho conosciuto molte donne, che sono tornate più volte a svolgere il mestiere di prostituta, visto che non volevano restare a fare le schiave legalizzate con altri lavori.
Altro che approfittarsi di persone povere, altro che essere felici come quelli che mangiano i chiodi.
Tali assurde affemazioni di stampo meretriciofobico sono facilmente smentibili, dalle testimonianze e dalla realtà dei fatti.
Francostars
Tu, se tua moglie (o figlia, madre, sorella …. o figlio, padre …. par condicio) dovesse scegliere tra lavorare ad una catena di montaggio in fabbrica o in un bordello (o casa di piacere, ecc.) saresti favorevole a non farle essere “schiave legalizzate”? Le libereresti da questa triste condizione (la catena di montaggio, o simili, …. intendo)? Se tua moglie (o figlia, madre, sorella …. o figlio, padre …. par condicio) disoccupata e depressa, dato che tu non intravedi una condizione di degrado e sicuramente non sei un ipocrita (e non immagini quanto ti ammiro per questo, metterei un tuo poster in casa che ti rappresenti mentre le accompagni a “lavoro”) consiglieresti di condurre tale attività (se legalizzata), e magari a fare dei corsi di specializzazione (richieste particolari di clienti particolari)?
Ed il fatto che sono contrario a questo tipo di liberalizzazione mi rende meretriciofobico oltre che omofobico?
PS: una cosa che mi fa sballare e che in questo sito è che incontro persone che conoscono coppie gay con figli, coppie sado-maso bellissimo educatissimi e con figli ed ora (mi mancava alla collezione)…. uno che conosce “MOLTE” donne, che sono tornate “più volte a svolgere il mestiere di prostituta”. Sono un paesano, con evidenti carenze culturali , ma mi impressionate lo stesso.
Perdonami, …dato che diventeremo sicuramente amici, le MOLTE donne, come le hai conosciute? Le hai pagate? Ti vengono a cercare per avere il tuo consiglio? Le difendi?
Ovvio, sono un bigotto cattolico, ma mi piace il tuo approccio deciso.
Le ho conosciute nel mondo del meretricio, come loro avvalente.
Come vedi, io difendo la mia casta sociale da chi ci odia.
Nessuno deve odiare la scelta altrui.
Difendi eroicamente la tua casta ? …. commovente 🙂
…Ma guarda…che bigotti che siamo noi cattolici ….io, per esempio, non cogliendo la tua grandezza ti vedo come un pescivendolo che grida la bontà dei suoi pesci…anche se andati a male.
Non capisco proprio quale bontà dei pesci andati a male possa essere in paragone con la prostituzione tra adulti e consenzienti. Non mi risulta che questa sia una cosa degradante, salvo per chi soffre di meretriciofobia. La vostra intolleranza per chi ha certi orientamenti sessuali, sembra tradire i vostri stessi dogmi di rispetto per la diversità.
Non ti preoccupare se non capisci il paragone, si può dire che è normale nella tua condizione (post sotto: dignitofobia).
Voglio solo dire , mio mister avvalente, che vendi la tua merce (pesce marcio) per campare. Perché tu ci campi con la prostituzione, essendo la tua “casta sociale”, figurati se ne puoi parlare male. Fa solo schifo (ma solo per i bigotti cattolici, ed io lo sono) la tua difesa ravvisandone una dignità. E ricorri al chiamare in causa “adulti e consenzienti”, ovvero poveri sventurati, sentimentalmente impotenti, che devono pagare per fare sesso.
Tu non vuoi comprendere il mio chiaro discorso, siccome non esiste peggior cieco che non voglia vedere.
Difatti, la mia merce può essere marcia solo per chi soffre di relativa fobia, quando questa per ragion di logica non può essere accettata.
Chi fa sesso a pagamento non è certo sventurato od impotente, siccome ha sesso a basso costo, senza piegarsi alle ipocrisie ed alle pretese di certe donne. Il tutto mascherato dal bigottismo meretriciofobico.
Credimi, la tua merce è marcia, e permettimi, per farti comprendere la tua misera condizione ricorrendo ad un esempio:
La condizione dell’ignorante (l’essere ignorante) al pari di quella del puttaniere (andare a …) è FACILE da raggiungere, non richiede impegno o talento (a parte i soldi per il puttaniere). Tutti possono essere sia l’uno che l’altro senza fatica. Pensa come è difficile disegnare un opera d’arte ma quanto è facile distruggerla.
Immagina a questo punto un amante dell’ignoranza (ignorantefilico? :-) ) che rivendica il diritto all’ignoranza per tutti . Ovviamente lo Stato non farebbe mai una battaglia egualitaria simile, per dare le stesse opportunità di sapere e di non sapere, anzi inizia subito con la scuola obbligatoria. Una società non andrebbe avanti se tutti desiderassero l’ignoranza al pari del sapere. Ed allora l’ignorantefilico si inventa la ignorantefobia.
Hai colto nell’esempio la tua misera condizione di meretrifiliaco che difende dalla meretricefobia?
Se la risposta è no, …. ti aiuto io (perché esistono gli amici? 🙂 ):
La prostituzione è la stessa cosa, è facile e…. umilia che la subisce e chi la fa (tu questo in tutta probabilità non lo comprendi per carenza di empatia umana e volendo pappare sulla debolezza umana) ma nello stesso momento “produce” una penuria umana che si connette con il tutto. Se tratti una persona come cosa crei una abitudine che si riflette in tutte le comunicazioni di cui un essere umano è portatore (intellettuali, emotive sentimentali) un imprinting che si manifesta nelle relazioni con le persone che ai vicine facendoti diventare un pessimo amico, marito, padre, figlio. Tu il danno non lo vedi per la tua triste condizione, ma il danno lo fa perché produce mogli tradite ed umiliate, figli trascurati, amici usati …. e l’indifferenza che nasce quando le persone si vedono come “cose” e non come quello che sono.
Se avessi una figlia od altra parente, che decidesse liberamente di prostituirsi, io non potrei affatto essere contrario. Non soffro certo di Mertriciofobia. Di quest’ultima può soffrire solo chi vuole il proibizionismo in merito, non certo chi si divide tra liberalizzazione o regolarizzazione relativa.
Francostars
tu certo non soffri di meretricifobia ma di altre cose….peggiori (per me che sono un bigotto cattolico): dignitofobia, umanofobia, onorefobia. Ovviamente per te, trattandosi di qualità umane (umanità, dignità onore) sconosciute per questo risultano terrificanti. Ognuno ha i suoi problemi ed io la mia meretricifobia me la tengo stretta e non la curo. Tu invece dato che sei avvalente, aiutali i tuoi a superare eventuali remore, dilla qualche parola (ti vedo molto convinto) magari alle prime battute se sono insicure (parlo di madre, figlia, sorella, moglie) assisti , fai il tifo….li aiuti 🙂 , gli fai vedere come si fa, … sai come è, apri a loro i tuoi meravigliosi orizzonti.
Ti invidio, mente trovo disgustoso quello scrivi 🙂 .
Ti apprezzo 🙂 anche se sono sotto moderazione
lo Stato se ne frega, ha paura di disturbare i papponi e preferisce sfogarsi sulle multe nei parcheggi, tartassare i cittadini. uno stato così non merita nessun rispetto
Aveva ragione quel sant uomo di Don Bensi… Le prostitute sono tutte schiave…
Come può, chi si fregia del titolo di difensore dei diritti umani, tollerare che il corpo sia frutto di compravendita? Come può accettare che il più grande atto di libertà umana, l’amore sessuale, sia fatto oggetto di mercimonio?
In ambito di prostituzione tra soggetti maggiorenni, mi domando il motivo per il quale a cadere vittime della tratta di persone a sfondo sessuale debbano essere sempre le donne straniere, mentre quelle italiane ne debbano essere quasi esenti, sia in Italia, sia all’estero ed il motivo per il quale i marciapiedi del sesso a pagamento si svuotano durante le vacanze natalizie e pasquali. La risposta è quella che la schiavitù del sesso a pagamento non è molto diffusa.
Per non parlare del fatto che le stesse professioniste sulle strade si notano con un telefonino in mano e con un’autovettura a disposizione.
Come vedi le mistificazioni bigotto-clericale in merito sono facilmente smentibili dalle testimonianze e dalla ragione di logica.
Periodicamene vengono fuori le proposte sulla prostituzione e si scatena la polemica tra i pro ed i contrari alla legalizzazione completa della prostituzione (che, ricordiamolo, oggi non è illegale).
Io (se l’Italia non fosse l’Italia, ovvero uno stato in cui le leggi si fanno ma raramente si applicano correttamente) sarei per il modello svedese
Non punire chi si prostituisce ma chi paga per fare sesso?
si To_ni, agire sulla domanda per ridurre l’offerta. Anche perché un cliente (spesso “rispettabile”) ha molto di più da perdere e la potenziale punizione può essere un maggiore deterrente.
P.S. questo ovviamente non elimina il fenomeno ma dovrebbe ridurlo notevolmente. In parallelo bisognerebbe educare le nuove generazioni (lo so, è utopia) e spiegare loro perché comprare sesso è abominevole
Ma cosa ha di diverso rispetto alla legge italiana che condanna non la prostituzione, ma solo l’oscenità in pubblico (il vestirsi, ecc.) , l’induzione alla prostituzione ….?
di diverso ha che condanna, ancora una volta (teoricamente, perché di fatto prevede ammende che poi non vengono pagate) i comportamenti della prostituta ma non del cliente. Il fatto che basta passare in auto di sera (ma anche di giorno) per le principali arterie periferiche di roma per contare decine di prostitute che operano alla luce del sole (o della luna) dimostra che la legge attuale è inefficace.
Io non dico che la soluzione svedese si ala panacea, non lo è, ma qualcosa bisogna pur fare per almeno limitare il fenomeno. Lo zoning non va bene? (non lo sto difendendo, non mi piace, ma è comunque un tentativo di cambiamento) si pensi a qualcos’altro.
errata corrige:
di diverso (la opzione svedese) ha che NON condanna, ancora una volta (teoricamente, perché di fatto la attuale legge italiana prevede ammende che poi non vengono pagate) i comportamenti della prostituta ma QUELLI del cliente
Sono ancora convalescente …
Pure in Italia la legge vigente è in tale direzione.
faccio un copia ed incolla da altro sito:
“Non è punibile penalmente la persona che eserciti la prostituzione per strada, a meno che:
1) lo faccia con abiti molto succinti o con pose oscene: in tal caso, commette un oltraggio al pubblico pudore;
2) inviti i passanti, con parole o gesti, al libertinaggio (in tal caso viene applicata una sanzione amministrativa di 92€ circa);
3) consumi i rapporti sessuali in macchina e in luoghi comunque accessibili al pubblico”
Può ricevere pure a casa sua tranne che la stessa non diventa casa di prostituzione.
È illecito agevolare o favorire la prostituzione o indurre alla prostituzione altre persone. Anche il solo accompagnare una prostituta sul luogo prescelto per la sua attività può costituire favoreggiamento alla prostituzione.
@To_ni: io ho riletto il testo ma non trovo niente che vada a punire il cliente. Si punisce (con ammenda che poi. soprattutto nel caso di straniere, non verrà pagata) colei che “adesca” (parola ormai desueta) , che “offende il pudore” (ma per strada di spettacoli simili se ne vedono anche a prescindere dal lavoro che uno svolge) , e ritieni che questo sia sufficiente? Mi sembra che la realtà dimostri di no.
La legge svedese non punisce la prostituta ma il cliente, è tutto il contrario, mi ripeto NON condanna i comportamenti della prostituta ma CONDANNA il cliente, che già solo colto in flagrante fermo in macchina a parlare con una signorina in abiti estremamente succinti può essere sanzionato.
La obiezione è che questo allontana dalle strade le prostitute e le porta in luoghi chiusi (ma a quel punto almeno scatta il reato di favoreggiamento) e le nasconde anche alle (poche) iniziative volte al loro recupero perché sono meno visibili e raggiungibili, da cui l’ipotesi dello zoning (che non mi vede favorevole perché non combatte la prostituzione ma semplicemente la limita a determinate aree che diventano ancor più degradate).
Articolo 3 legge Merlin
Le disposizioni contenute negli artt. 531 a 536 del codice penale sono sostituite dalle seguenti:
«È punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 258 a euro 10.329, (1) salvo in ogni caso l’applicazione dell’ art. 240 del codice penale:
…..
5) chiunque induca alla prostituzione una donna di età maggiore, o compia atti di lenocinio, sia personalmente in luoghi pubblici o aperti al pubblico, sia a mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità;
(Pena che può essere aumentata con l’art.4)
No To_ni, la induzione alla prostituzione non si applica al cliente ma al protettore.
Il cliente, secondo la legge italiana, non fa niente di male, e neanche la prostituta. E’ cosa ben diversa dall’approccio svedese che invece equipara (credo) il cliente al protettore. La differenza non p da poco
Credo che hai ragione. L’ipotesi di equiparazione all’induzione alla prostituzione si presenta solo in ipotesi “provate” dell’art.4 della Merlin (minorenni, pertatori di handicap…ecc).
In ogni caso sono favorevole all’ipotesi svedese.
Se pensi che una politica simile funzioni, ti sbagli. Il proibizionismo, non solo ha aiutato la criminalità organizzata, ma non ha mai represso o limitato in via consistente la connessa attività. Difatti in Svezia, come ha dichiarato di recente la Polizia dello stesso Stato, il meretricio è rimasto uguale a prima del relativo proibizionismo, andando in posti nascosti.
Io non so se funziona, non sono un esperto e non mi azzardo ad affermare di avere la soluzione. So che c’è un problema che nessuno sta neanche provando ad affrontare, per cui ben venga una discussione (a livello di parlamento) per individuare dei tentativi per risolvere il problema, o almeno gestirlo. Nonostante la scarsissima fiducia che ho nei nostri parlamentari, ritengo che sia difficile peggiorare la situazione attuale (.. spero …)
Non vanificare una cosa mezza giusta che avevi detto. Dire che una cosa è sbagliata e ribadirlo per legge, anche se non risolve la situazione, è sempre il miglior punto di partenza. Esistono droghe pesanti proibite, bisogna liberalizzarle per ostacolare la criminalità organizzata? Proibire è un importante punto di partenza poi bisogna lottare su altri piani proponendo una opzione di vita migliore.
@To_ni: immagino che la tua risposta fosse per Francostars, altrimenti se era per me non la capisco
preferivo il tuo primo intervento che quello delle 9:30
Le droghe, anche se non sarei contrario alla relativa legalizzazione, causano danni, il sesso a pagamento tra adulti e consenzienti no! Anzi, è un diritto!
Il danno è diverso, solo che non è nelle tue corde comprenderlo. Poi ho capito che sei un pappone intellettuale (sbaglio?) come puoi criticare la tua fonte di approvvigionamento?
Non sono uno sfruttatore, ma un avvalente del sesso a pagamento (diretto). E’ difficile capirlo? Penso di no!
Il proibizionismo può solo peggiorare la situazione, rendendo più facile da gestire questo fenomeno ed anche la relativa schiavitù. Sarebbe come rendere illegale il tabacco, con cui i contrabbandieri diventerebbero spacciatori, incrementando i loro introiti. E’ facile comprenderlo.
Come puoi proibire il male, tutti vogliono regolamentarlo. La preghiera del Padre Nostro termina con “liberaci dal male. Amen”
Quando ci sono tornate elettorali nei paraggi scatta la “memoria” selettiva”.
Così Marino ha l’idea bislacca delle zone di tolleranza. Legittima opinione sul fatto che sia bislacco o meno.
Però la redazione dovrebbe anche ricordare che oltre a Marino c’è un disegno di legge del 04/03/2014, presentato alla Camera da Davide CAPARINI Lega Nord per la legalizzazione e tassazione della prostituzione.
Dovrebbe ricordare che la legalizzazione della prostituzione è uno dei cavalli di battaglia della lega nord: l’onnipresente Salvini l’ha perorata per una intera serata in una recente puntata di porta a porta.
Così, tanto per dire, tanto per far notare che i cattolici adulti stanno pure nei partiti “amici”.
Scusa Andrea, ma a me pare che codesta sia una maliziosità fuori bersaglio.
Che la riapertura delle case chiuse sia un cavallo di battaglia della lega e pure una certa destra che ambisce a raccattare le simpatie dei nostalgici del ventennio lo sa anche il gatto, quindi direi che è da escludere che la redazione pensi che basti un link a una “marinata” per dimenticarselo, specie con Salvini e la Meloni che imperversano in TV.