
In Inghilterra non si può bere alcol in gravidanza perché farebbe male al nascituro, però si può abortire

Bere alcol in gravidanza, danneggiando così il nascituro, potrebbe diventare un’azione criminale sanzionabile penalmente; abortire, ponendo termine alla vita del nascituro, invece no. È il paradosso a cui rischia di andare incontro il Regno Unito, a causa di un processo già arrivato al processo di appello.
L’ACCUSA. Al centro della contesa c’è una bambina di sei anni, il cui nome non è stato rivelato, che soffre di disturbi mentali. La causa è stata intentata ai danni della madre dai genitori adottivi e dal consiglio comunale di un paesino del nordovest dell’Inghilterra, che pagano le cure per la bambina. La donna è accusata di aver danneggiato la figlia bevendo eccessivamente in gravidanza, pur sapendo che questo avrebbe potuto nuocerle.
IL FETO È UNA PERSONA? Nel 2011 un tribunale ha giudicato i danni presentati dalla bambina come «direttamente attribuibili a un crimine violento», ovvero «bere eccessive quantità di alcol». La sentenza era stata però ribaltata il 18 dicembre scorso da un secondo tribunale perché «non ci sono prove che i danni siano stati causati dall’alcol», avendo anche la donna assunto altre sostanze, e perché «al tempo la bambina era un feto, e non essendo una persona in termini legali, non può subire un crimine di questo genere».
Davanti a questa decisione il consiglio insieme ai genitori adottivi della bambina ha deciso di ricorrere in appello contro questa seconda decisione, secondo quanto riportato dal The Sunday Times.
FEMMINISTE ALLARMATE. Posto che dei genitori adottivi che denunciano una madre, alla quale hanno già tolto la custodia della figlia, per aver molto probabilmente commesso degli errori durante la gravidanza e perché paghi delle spese mediche al loro posto, è una notizia insolita e sgradevole, la causa ha fatto notizia anche per i risvolti che hanno messo in allarme la galassia femminista. Se infatti venissero riconosciuti per la prima volta nel paese diritti legali a una bambina non ancora nata, ci sarebbero effetti devastanti: il primo, ovviamente, riguarderebbe l’aborto, che non potrebbe più essere considerato legalmente come un «diritto delle donne» ma diventerebbe a tutti gli effetti omicidio.
Articoli correlati
6 commenti
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
Va be che alla redazione di Tempi noi inglesi non vi stiamo particolarmente simpatici, ma il problema sono le demoniache leggi sull’aborto. Non ci vogliono lauree per capire che droghe e alcool danneggiano la vita nascente.
le femministe sono allarmate… ma non hanno una coscienza? Si dovrebbero allarmare molto di più perché il tempo passa veloce e dovranno presentarsi anche loro davanti al Creatore della Vita… Questi bambini non nati giudicheranno la nostra epoca, e giudicheranno anche noi!
Domenico b. La tua mi sembra un’idea delirante: come puoi pensare che le leggi tengano conto del tuo Dio creatore, essere devono rispondere anche a chi non crede. In altre parole la legge deve essere laica poi ognuno e libero di credere in quello che vuole altrimenti diventeremmo una teocrazia
Filomena, semplicemente perché il mio Dio creatore è anche il tuo Dio creatore e il Dio creatore di chi ha la responsabilità di proporre e approvare le leggi che regolano una società civile ( a meno che le femministe siano una categoria a parte che si è autocreata da sola)
L’arroganza di pretendere che il tuo pensiero deve valere per tutti e veramente grave. Tu credi in Dio ma questo vale solo per te
non ci sarebbe bisogno di questi eventi per rendersi conto dell’assurdità della legislazione sull’aborto, ma oggi siamo ridotti a questo. ma questa gente non si ferma e non riflette davanti a questi fatti. sono ormai intossicati dalle loro idee omicide. provo solo disgusto e amarezza.