
Grazie alla Corea del Sud, la censura del Nord comunista vince una grande battaglia
Per un cittadino della Corea del Nord è molto difficile, per non dire impossibile, venire a conoscenza di quello che succede nel resto del mondo. Molti dissidenti, una volta scappati in Corea del Sud, affermano di essersi decisi a rischiare la vita per lasciare il paese solo dopo «avere saputo che cosa c’è fuori». Nel 2010, una ricerca condotta su 250 dissidenti scappati dal regime comunista, ha rivelato che un terzo di loro è venuto a conoscenza del mondo attraverso la tv sudcoreana: con il sistema analogico, infatti, in alcune province del nord vicine al confine si riesce a captare il segnale di Seul.
SEUL FA UN PIACERE ALLA CENSURA COMUNISTA. Pyongyang ha sempre cercato di mantenere i nordcoreani all’oscuro di tutto ma non è mai riuscito ad oscurare la tv sudcoreana. Il 31 dicembre prossimo però la tv sudcoreana diventerà del tutto inaccessibile, non grazie a qualche nuovo ritrovato comunista per bloccare il segnale del sud, ma perché Seul passerà definitivamente al sistema digitale.
ADDIO TV SUDCOREANA. Il processo è iniziato ad agosto e ha cominciato a riguardare la Corea del Nord il 25 ottobre, quando la provincia di Gangwon è passata al digitale. Quando il 31 dicembre l’area metropolitana di Seul passerà il guado, addio notizie dal resto del mondo per i nordcoreani. I segnali della tv digitale, infatti, sono del tutto incompatibili con l’analogico e c’è da star sicuri che ci vorrà molto molto tempo prima che la Corea del Nord passi al digitale.
IL VANTAGGIO DI ESSERE ARRETRATI. Ai nordcoreani ora non resta che cercare di captare il segnale della tv cinese. Il canale locale di Yanji diventerà il più accessibile in Corea del Nord. Invece che essere un tallone d’Achille per il regime comunista, l’arretratezza di Pyongyang finisce per essere un suo alleato e il miglior sistema di censura del mondo.
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