Gender in classe. Ecco i libri che insegneranno agli scolari italiani ad essere più moderni dei loro «genitori omofobi»

Di Benedetta Frigerio
10 Febbraio 2014
Dal «ritratto dell'individuo omofobo» all'empatia con i gay fino alla teoria delle "nuove famiglie". Abbiamo letto gli opuscoli Unar che saranno proposti nelle scuole del nostro paese

È così che la teoria del “gender” verrà insegnata nelle scuole italiane sin dalla più tenera età. Come anticipato nelle famose “linee guida” approvate all’epoca del governo Monti dall’allora ministro del Lavoro con delega alle Pari opportunità, Elsa Fornero, sono pronti i «percorsi innovativi di formazione e aggiornamento per dirigenti, docenti e alunni sulle materie antidiscriminatorie, con particolare focus sul tema Lgbt e sui temi del bullismo omofobico e transfobico».

«ESSERE GAY INFORMED». Questi percorsi sono delineati in tre libretti partoriti nell’ambito della nuova “strategia nazionale” anti omofobia, affidata per decreto del governo Letta a 29 associazioni del mondo Lgbt e finanziata dai contribuenti con 10 milioni di euro. In sostanza i volumi sono pressoché identici, con qualche variante per “adattarli” ai diversi gradi di scuola: superiore, media inferiore ed elementare. Sotto il generico titolo Educare alla diversità nella scuola, l’obiettivo è diffondere l’idea che omosessuali si nasce, così come si nasce etero. Per averli basta richiederli al sito dell’istituto Beck che li ha prodotti su incarico dell’Unar con l’intento di convincere gli insegnati e quindi gli alunni. Perché, come si legge, non è più sufficiente «essere gay friendly (amichevoli nei confronti di gay e lesbiche), ma è necessario essere gay informed (informati sulle tematiche gay e lesbiche)». Per evitare, cioè, discriminazioni che nascono da affermazioni o comportamenti che «gli insegnanti devono evitare», non basterà impegnarsi a non insultare o a non assumere atteggiamenti di esclusione. D’ora in poi i docenti dovranno evitare «analogie che facciano riferimento a una prospettiva eteronormativa (cioè che assume che l’eterosessualità sia l’orientamento normale)», poiché queste possono tradursi nella pericolosa assunzione «che un bambino da grande si innamorerà di una donna». Attenzione quindi a non dividere mai i maschi dalle femmine o ad assegnare loro diverse attività. Vietato anche elaborare compiti che non contengano situazioni diverse, occorre formulare problemi così: «Per esempio; “Rosa e i suoi papà hanno comprato tre lattine di tè freddo al bar. Se ogni lattina costa 2 euro, quanto hanno speso?”».

«NON PUOI CAMBIARE». A dar retta a questi opuscoli, l’identità sessuale sarebbe formata da quattro componenti. La prima componente è l’identità biologica che si riferisce al sesso. La seconda è l’identità di genere che dipende dalla percezione che si ha di sé. E «non sempre l’identità di genere e quella biologica coincidono». Infatti «a volte – si legge – il disagio rispetto al proprio sesso biologico è così forte che la persona è disposta a sottoporsi a cure ormonali e operazioni chirurgiche». La terza componente è poi il ruolo di genere, imposto dalla società, per colpa del quale, ad esempio, una donna «deve imparare a cucinare» o «deve volere un marito e dei figli». Infine c’è l’orientamento sessuale, quello da cui dipende l’attrazione verso altre persone. Le quali ovviamente possono essere indifferentemente di un altro sesso o dello stesso. L’unica cosa che non è normale è che esistano «individui attratti dal proprio sesso che non hanno comportamenti omosessuali o alcuna attività sessuale»: gli scolari italiani impareranno presto che queste persone «hanno forti sensi di colpa rispetto alla propria omosessualità». Secondo i teorici del gender si chiama «omofobia interiorizzata» ed è dovuta a «pregiudizi e discriminazioni che possono rendere più difficile l’accettazione del proprio orientamento». Quanto alle cosiddette «terapie riparative», sono cose «estremamente pericolose». Punto. Segue per sicurezza un bel «ritratto dell’individuo omofobo», che di solito è di «età avanzata» ed è accecato da un alto «grado di religiosità» e di «ideologia conservatrice». Si va dall’«omofobo di tipo religioso che considera l’omosessualità un peccato» a quello «scientifico che la considera una malattia», fino ai «genitori omofobi». Nelle pagine successive vengono poi forniti i dati sulla discriminazione, presi direttamente da Gay.it.

modern_familyTUTTA COLPA DEI MEDIA. Nei libretti anti-omofobia sono forniti anche alcuni strumenti: oltre al questionario per misurare il proprio livello di omofobia, si consiglia vivamente di coinvolgere nel progetto anche i genitori, inviando loro una lettera di cui viene presentato un modello tipo. Le due pagine successive sono dedicate alle risposte alle domande più frequenti, come quella sul perché ci sono persone con attrazioni dello stesso sesso, a cui si deve replicare che è così «per la stessa ragione per cui altri individui sono attratti da persone del sesso opposto». A chi domanda se esista una cura per l’omosessualità si deve risponde ovviamente di no, ricordando che «chiunque dica il contrario diffonde un pregiudizio».

COSA GUARDARE IN TV. C’è poi un’ultima sezione dedicata all’insegnamento pratico. Qui viene sottolineato il ruolo dei media italiani che discriminano le famiglie omosessuali, invitando i docenti a chiedere agli alunni come mai «in Italia non ritraggono diverse strutture familiari». Quindi viene caldeggiata la visione di film con modelli di «famiglie allargate» come Modern Family, oppure serie tv su famiglie eterosessuali litigiose come Tutto in famiglia o La vita secondo Jim. Viene proposto inoltre il “Gioco dei fatti e delle opinioni” in cui, ad esempio, se uno studente dice «“due uomini che fanno l’amore sono disgustosi”, a quel punto l’insegnante deve far notare che questa è un’opinione che deriva dal fatto che siamo poco abituati dal cinema e dalla tv a vedere due uomini che si baciano o fanno l’amore». E se questo non bastasse, ecco “Caccia agli stereotipi”, che permette di assicurarsi che gli alunni abbiano capito bene: «L’unica scelta che un omosessuale può fare è accettare questi sentimenti».

KrampackMASTURBAZIONE COME GIOCO. Dopo di che gli insegnanti dovranno tentare di fare immedesimare gli alunni “eterosessuali” con gli “omosessuali” e mettere gli alunni «in contatto con sentimenti e emozioni che possono provare persone gay o lesbiche». Ci sono storielle, attività e strumenti anche per questo, ed è proposto un elenco di documentari come Kràmpack, in cui la masturbazione fra due ragazzi è presentata come esplorazione e «gioco», e L’altra metà del cielo, che racconta «le vite di donne che amano altre donne» le quali «si sono scontrate con l’omofobia della propria famiglia».

ATTENZIONE AI GENITORI. Non poteva mancare qualche idea per aiutare le maestre a cambiare nelle teste dei loro alunni il concetto di famiglia. Ecco un esempio: «L’insegnante utilizza un tabellone e incolla a caso le immagini di famiglie differenti (ad esempio, l’immagine di una famiglia multi-razziale: due persone bianche con un bambino nero; le foto di un uomo vecchio, di una donna e di un cane; di due donne; di due uomini ecc). Chiede, allora, agli studenti se, secondo loro, le persone nelle foto potrebbero essere una famiglia (…). L’insegnante fa riferimento, dunque, alla definizione comune di famiglia e ricorda agli studenti che non si tratta di come appare, ma piuttosto di come i membri si supportano tra loro, si amano e si accudiscono a vicenda».

@frigeriobenedet

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106 commenti

  1. Claudia.

    Io credo che nessuno debba essere discriminato che ognuno è libero di vivere la propria vita, ognuno nasce uomo o donna è ognuno è libero di diventare ciò che vuole senza essere criticato, ma altrettanto liberi siamo noi genitiri di decidere cosa insegnare ai nostri figli. Poi sinceramente non comprendo tutto questo accanimento nei confronti del cristianesimo, forse perché è una religione che non ha regole rigide da seguire? Questo tipo d’insegnamenti a mio parere non fanno altro che aumentare la discriminazione …

  2. gianni

    purtroppo il termostato non ha funzionato bene

  3. AndreaB

    Buongiorno, ho l’impressione che i sedicenti corsi di cui stiamo parlando insegnino a diventare omosessuali e non il rispetto per gli omosessuali. Banalizzano la persona degradandola ad esclusivo oggetto di godimento… Che tristezza.

    1. luca

      ceto io ho un PhD in omosessualità, essere gay va insegnato! lol
      andrea io di questi corsi ne so poco e nulla ma certo che se la vostra visione dell’educazione sessuale è che se ti tocchi: diventi cieco, rimani basso, la madonna piange lacrime di sangue (una suora me lo disse), vai all’inferno etc non mi pare che sia ideale… che rapporto può avere dopo uno con il sesso con un martellamento del genere.
      ripeto non conosco questi “corsi” quindi non ho un opinione al riguardo ma so che la vostra visione del sesso è molto colpevolizzante e non mi piace

      1. easy

        mi sa che tu non sai proprio un bel niente…..colpevolizzante? Ah Ah Ah questa è bella!!!!!!!! Sei davvero spiritoso!

        1. luca

          easy, guarda che anche io sono cresciuto in italia e anche io ho frequentato purtroppo delle chiese, e semplicemente quello è quello che ci veniva detto… che ti vuoi inventare?

      2. Norseman

        Se ti tocchi non diventi cieco ma di sicuro rischi di toccarti con una certa frequenza facendo diventare la cosa compulsiva e di perdere il contatto con la realtà…non sto a dilungarmi. Quindi non mi sembra poi così sbagliato il consiglio dato dalla suora. Sul discorso della visione del sesso colpevolizzante, secondo me bisognerebbe approfondire un po’ il discorso “fede” e non rimanere fermi al catechismo della 5^ elementare. Oltretutto mi sembra che decenni di cosiddetto “sesso libero” abbiano portato solo a disastri. I responsabili sono i potenti e le vittime siamo tutti noi.

        1. luca

          norseman, tu sei la ragione per cui il sesso deve essere purtroppo insegnato a scuola… se tu confondi una normale e naturale masturbazione con un problema medico di sesso compulsivo significa che hai degli enormi problemi!
          la suora mi disse che se mi toccavo la madonna piangeva lacrime di sangue… quale parte di questo è un consiglio e quale parte di un tale discorso riporteresti ad un bambino?!?!?!?!?

          1. Norseman

            Fammi capire, quindi cosa diresti ad un bambino di 13 anni riguardo al sesso: masturbati come una scimmia che fa tanto bene, eccoti la mia collezione di porno, divertiti, poi domani ripassa per la lezione numero 2, ovvero “sesso libero con chi vuoi, quando vuoi, dove vuoi, non reprimere i tuoi istinti basta che non la metti in cinta (per le bambine: basta che non ti fai mettere incinta)”? Sembra di leggere Brave New World di Huxley… La cosa grave è che i potenti della terra vogliono esattamente questo. Dobbiamo ribellarci e lottare con la spada!

          2. luca

            no certo invece insegniamogli che se si tocca la madonna piange lacrime di sangue, che il sesso è sporco ed è peccato a meno di non riprodursi come un virus
            preferirei morire che avere la tua vita sessuale!

          3. Norseman

            L’insegnamento del sesso come cosa sporca non è mai esistito nella Chiesa Cattolica, informati. Secondo te io faccio l’amore con mia moglie solo e sempre quando voglio un figlio? E ti assicuro che non è peccato oltretutto. Riprodurci come dei virus? Mai sentito parlare di misantropia? Preferirei morire che pensarla come te, amico mio.

          4. Lucilla

            Ciao, la sessualità nel matrimonio è benedetta da Dio, ma deve rimanere aperta alla vita; ciò non toglie che non si possa amarsi, ma non si devono usare anticoncezionali o il coito interrotto, poiché questa è già una non apertura alla vita; è accettato solo il conteggio dei giorni fertili e non, ma comunque la sessualità esiste per il fine della riproduzione, se non ci fosse questo fine non avrebbe senso il sesso. Il pensiero di Dio è simile a questo (simile perché Lui lo esprimerebbe molto meglio di me). La sessualità nel matrimonio deve essere pura, tante pratiche non sono da Dio, proprio per la nostra dignità umana. Io seguo molto il Cattolicesimo e anche se certe volte è difficile seguirlo trovo che capendo bene a fondo è tutto giusto e vero. E’ per il vero amore. Solo per questo motivo è vietata la masturbazione, il sesso al di fuori del matrimonio e quindi anche tra coppie non eterosessuali (a loro manca anche il fine dei figli).

          5. Lucilla

            Io capisco il tuo pensiero umano, ma davvero la Madonna piange se noi usiamo il sesso male. Il sesso non è sporco ma il suo fine è nel matrimonio e per la creazione di nuovi esseri umani. Io ho passato periodi in cui non credevo e sapevo poco anche di Dio ma ora che ho approfondito ciò che Lui desidera e desidera non per farci del male ma per il nostro bene perché solo chi ci ha creato sa di cosa noi Sue creature abbiamo bisogno. Il 6° Comandamento manda tante anime all’Inferno, ma non perché Dio è cattivo, Dio è solo amore, amore vero; sono le persone che si allontanano dall’amore.

    2. silvia

      ho avuto la tua stessa impressione…

      1. Lucilla

        Bisogna ribellarsi, giusto. La nostra società sta degradandosi troppo. La sessualità è un dono di Dio e non un gioco da fare tra un miscuglio eterogeneo di persone. E’ un dono per la nostra dignità umana e con tutte queste novità la nostra dignità va a farsi benedire e i poveri bambini saranno confusi, povero mondo.

  4. luca

    mi sembra tutto perfetto!
    spero lo realizzeranno

  5. stefano

    Ma chi da il diritto ad un insegnante qualsiasi a parlare di orientamenti sessuali e particolari ulteriori ai miei figli ? Che si parli di rispetto della persona e basta, al resto ci pensano i genitori: i miei figli non sono le cavie di nessuno. Indegna di un paese laico la violenza ideologica di quanto ho letto !!!!!!

    1. ada

      Bravo stefano, condivido, hai colto la questione, c’e’ in ballo la liberta’ di opinione

    2. luca

      a stefano tu non sei in grado di insegnare nulla perchè sei un facocero che pensa che gli omosessuali siano un prodotto del male e del demonio… i figli così cresciuti come potranno un giorno vivere in un mondo che riconosce le persone lgbt al pari delle altre?

      1. Giannino Stoppani

        Il signor Stefano ha fatto una considerazione fondata e condivisibile anche “laicamente” e tu lo hai offeso in maniera gratuita chiamandolo “facocero”.
        Eppoi hai pure la faccia tosta di lagnarti della “censura”.

        1. Fran'cesco

          Giannino, Luca e’ un esperto a provocare e a sviare il discorso… e ogni tanto (quando serve) ad offendere.

          1. VivalItalia

            Esperto nel senso che lo fa de professione, se sa che la ricerca in Italia non paga, ebbisogna arrangiarse per arrotondà. Frequento e posto sur sito da n’anno e oltre e se po fa du cose con sti infamanti: ignoralli e ridicolizzare le loro verità assolute.

            Io mi diverto.

          2. Fran'cesco

            VivalItalia
            anch’io mi sono divertito per un po’, poi mi sono reso conto che cosi’ facevo il loro gioco, “occupando” lo spazio dei commenti con fuffa.
            Non e’ questione di rispetto della persona o delle loro opinioni, e’ questione di non scendere al loro livello di “violenza”.

        2. luca

          un genitore che non conosce il rispetto come può insegnarlo… ah, adesso siamo al punto che dire facocero è un insulto da censurare? ma siamo seri per favore

          1. Daniele Ridolfi

            Tu come reagiresti se qualcuno ti dicesse “sei un facocero”?
            Penso non bene…
            Ecco, allora impara cosa significa “Non fare (o dire) agli altri ciò che non vorresti fosse fatto (o detto) a te”.

          2. luca

            daniele magari fosse quella la cosa peggiore contro i gay che avessi letto qui… se mi dessero del facocero? dipende magari ci rido, magari ti rispondo che sei un ornitorinco!

          3. Daniele Ridolfi

            Ti ripeto: ti farebbe piacere se qualcuno ti desse del “facocero”?
            Non penso proprio…

          4. luca

            ti ripeto se mi dici che sono un facocero mi fai ridere, capisco che non può essere un offesa seria, altrimenti avresti usato una parola anche meno buffa!
            ma voi cattolici diventate così sensibili a comando?

          5. Daniele Ridolfi

            Vedi, Luca:
            la realtà è che tu ti permetti di venire qui ad offendere la gente (dare del “facocero” non mi pare una cosa tanto amichevole…) e la redazione di Tempi.it è tollerante nei tuoi confronti, come nei confronti di tutti, e te lo lascia fare.
            Ma se io mi provassi ad andare a scrivere su un blog LGBT la mia opinione (che non è un’offesa) contraria alle politiche LGBT, verrei automaticamente censurato.
            Ti do un consiglio: ragiona un po’ di più prima di sputare fuori certe sentenze!

          6. luca

            danile tra sentirmi dire che sono un tordo, una trota, un facocero o un merlo è molto ma molto meno offensivo che sentirmi dire che sono contro natura o che quando faccio sesso con il mio amato commetto e subisco uno stupro!

          7. Giannino Stoppani

            Ciò perché non capisci la differenza tra sostanza e accidente.
            Mi spiego: anche se tu ti sollazzi facendoti devastare le terga (o devastando le terga di qualcun altro) tu rimani una persona umana e, in quanto tale, degna di amore e rispetto.
            Quindi non sei TU contro natura, ma lo sono solo taluni tuoi comportamenti, e sono solo quelli che la Chiesa considera sbagliati, non TE come PERSONA.
            O forse tu identifichi totalmente la tua persona con un atto sessuale?

          8. Eva

            Sono stata zitta fino ad adesso, ma PERFAVORE, basta con l’adattare Aristotele ai comodi vostri, veramente, è una cosa che risale alla Scolastica (VIII-XI secolo), direi che è un po’ vecchiotta, ok? Davvro, perfavore.

      2. Daniele Ridolfi

        Tu, che dai del “facocero” alle persone che non la pensano come te, pretendi poi di insegnarci cosa sia il rispetto!?
        Ti rispondo come ti risponderebbe il grande Totò: “Ma mi faccia il piacere!”.
        Se vuoi rispetto (e ti faccio notare che da parte nostra, cioè di noi cattolici, il rispetto nei tuoi confronti non è mai venuto meno; casomai dissentiamo con ciò che dici: ma dissentire non è mancanza di rispetto), impara a dare rispetto tu pe primo.

  6. mike

    mi vergogno di essere italiano. anche se all’estero è peggio.
    dicono che certe cose sono secondo natura, ma viene da fare una battuta dicendo che anche la natura pare essersi arrabbiata. il nord europa e gli USA sono flagellati dal maltempo. in particolare UK e USA. ci vuole il gelo polare, poi forse capiscono cosa sia veramente rovesciare la natura. su una cosa o su un’altra. cosa è evidente, che è bello il freddo? si? allora tenetevi il gelo polare. non vi piace l’evidenza, e vabbè accettatene le conseguenze, qualunque esse siano. tanto ci sono, ci saranno.
    e comunque ripeto mi vergogno di essere italiano. anche nelle scuole insegnano certe idee, cioè affermano e non dimostrano mai nulla. indottrinano. vergogna.

    1. Norseman

      Le scuole indottrinano come purtroppo fanno ormai da qualche secolo: risorgimento italiano, rivoluzione francese, rivoluzione americana, colonizzazione del nuovo mondo, etc. Finchè gli insegnanti non prenderanno il coraggio a due mani e combatteranno contro questi poteri rischiando anche di perdere il posto di lavoro, le cose tenderanno solo a peggiorare.

  7. VivalItalia

    Me vie da rimettè..

  8. Andrea

    Sorga il Signore e siano dispersi i suoi nemici

  9. marco53

    Non possiamo tollerare che vengano contrabbandate come linee guida dl governo impostazionei antropologiche come quelle di un Istituto Beck: queste sono linee guida che esprimono la loro idea, non c’entrano con il patrimonio educativo e culturale del paese.
    Come si fa a sostenere stranezze come
    “la società, per colpa del quale, ad esempio, una donna «deve imparare a cucinare» o «deve volere un marito e dei figli». E ci fremiamo qui. Evitiamo che le allucinazioni mentali di qualche èlite tanto tronfia quanto distaccata dalla vita reale siano imposte a tutti.
    E’ il caso di far sentire concretamenete la protesta, scrivendo e-mail a premier e ministri competenti.

  10. Daniele Ridolfi

    Bisogna darsi da fare per rispedire al mittente le direttive dell’Unar, il ddl “Scalfarotto” e quant’altro!
    Io non voglio che ai miei figli venga imposta la dittatura LGBT!
    Inoltre, condivido ciò che a suo tempo disse Mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara e Comacchio ed Abate di Pomposa, cioè che la CEI sbagliò ad accordare le proprie simpatie a Scelta Civica (il partito di Monti) in vista delle elezioni politiche del 2013: visto che l’approvazione delle “linee guida LGBT” furono approvate proprio all’epoca del Governo Monti, anche secondo me la CEI doveva evitare di sostenere Monti in vista delle elezioni.
    Solo una cosa possiamo fare: scendere in piazza insieme a Manif pour Tous Italia e Sentinelle in Piedi ad esprimere la nostra contrarietà verso questi progetti!

    1. luca

      la chiesa: politica + pedofilia

      1. Daniele Ridolfi

        La lobby LGBT: politica + pedofilia

        A tale proposito leggetevi cosa dicevano Nichi Vendola e Mario Mieli (due noti esponenti LGBT italiani) a proposito dei bambini…

        1. luca

          sai la differenza tra chiesa e lgbt? che gli esponenti dei circoli lgbt non rappresentano nessuno se non loro stessi, e sopratutto non pretendono di essere infallibili

          1. Daniele Ridolfi

            La Chiesa NON OBBLIGA gli studenti a frequentare l’ora di religione cattolica (all’inizio di ogni anno scolastico ai genitori viene dato un modulo in cui devono scegliere se far frequentare ai propri figli l’ora di religione o no… inoltre il voto in religione non fa media in sede di scrutinio), mentre la lobby LGBT vuole OBBLIGARE tutti gli studenti a frequentare i corsi di “educazione alla teoria del gender” (con penalizzazioni sul piano disciplinare per chi osasse pensarla in maniera contraria).
            Quindi quella secondo cui “gli esponenti LGBT rappresentano solo loro stessi” è una cavolata: la realtà è che la lobby LGBT vuole imporre a tutti il proprio punto di vista.

          2. luca

            certo perchè il genere sessuale è una realtà la religione una bella favoletta

          3. Daniele Ridolfi

            L’unica realtà in campo sessuale è che l’uomo è fatto per stare con la donna e la donna è fatta per stare con l’uomo.
            Tutto il resto è ideologia.

          4. luca

            no mo caro le realtà sono due: un uomo e una donna possono riprodursi ma un uomo e un uomo o una donna e una donna possono stare benissimo assieme

          5. Picchus

            anche un uomo e un cane possono stare benissimo insieme, o una donna e un bonobo, per cui non si vede cosa questo dovrebbe significare

          6. luca

            certo certo, non dubito che molte donne abbiano preferito una relazione seria con un ortaggio piuttosto che con te

          7. Daniele Ridolfi

            E la religione non è una favola.

          8. luca

            ha ha ha da che l’uomo esiste si inventa religioni bizarre per spiegare ciò che non capisce… ma è anche da quando esiste che dopo qualche tempo rimpiazza le vecchie religioni con delle nuove religioni…
            perchè mai la vostra visione è più “attendibile” di giove ed era e la capra amantea? a me sembrano sullo stesso livello come credibilità

  11. Franco C.

    Bisogna dire che quella pseudoscienza medica nata dalla filosofia che é la piscologia é fatta da morti di fame che non vedono l’ora di avere adolescenti confusi da assistere… per l’ordine degli psicologi l’ideologia gender é un affare senza precedenti.

    1. LawFirstpope

      E per l’ordine gender la psicologia è arma formidabile.

    2. Bifocale

      La stessa accusa che viene rivolta a personaggi come Nicolosi, che si sono arricchiti facendo credere a genitori con credenze religiose oppure semplicemente ignoranti che avere dei figli gay e lesbiche significhe avere dei figli malati, mentalmente disturbati che devono essere fatti ‘uscire dal tunnel’, puro sciacallaggio sulla vita di altre persone. Si cerca di creare un disagio psicologico facendo leva su vecchi pregiudizi e antiche ignoranze e si fa credere di poter ‘curare’ persone che non hanno bisogno di alcuna cura, ma semplicemente di accettarsi (come chiunque) per quello che si e’ e vivere la propria vita nel modo migliore possibile, senza fare del male a nessuno, ma a testa e senza doversi vergognare di niente.

  12. filomena

    Per quanto riguarda l’articolo emergono dei forti pregiudizi e non si limita invece come dovrebbe ad esporre il programma educativo così come è previsto dal ministero informando i lettori.

    1. domenico

      E’ vero, filomen…, le armi sono sicuramente non adatte, specialmente quando non si ha il senso dell’umorismo… un bel paio di sberle ben assestate a chi insegna queste tristezze a scuola faranno certo divertire molto di più gli alunni….

      1. luca

        bel modo di crescere i figli, poi sono i gay quelli inadatti ad educare i figli!

        1. domenico b.

          anche il tuo senso dell’umorismo, Luca, è pari al tuo livello mentale… Ma vi fanno tutti uguali?…

  13. filomena

    Includere il diverso e considerarlo normale come noi non ha nulla a che vedere con la pedofilia. E ribadisco che chi parla di armi sbaglia proprio tutto, la violenza non è mai giustificabile.

    1. Chris

      ma perché i loro testi sacri sono infarciti di violenza, persecuzioni, vendette, distruzione, assassinii ecc… basti pensare ad adamo ed eva: si inizia già subito con un fratricidio… detto niente. questa è la cultura del cattolico.
      le religioni orientali invece si basano su una filosofia di vita alla ricerca interiore di equilibrio, serenità e felicità.

      1. Giannino Stoppani

        Ecco, ora abbiamo capito, mio caro fine esegeta (eh, eh!) che tu non sai un cappero sotto sale neanche delle “religioni orientali”!
        Béccati ‘sto virgolettato va’:
        «Un amico occidentale – riprende il Dalai Lama, infervorandosi – mi ha chiesto che male possa mai venire da due adulti consenzienti che fanno sesso orale, se a loro piace. Ma lo scopo del sesso è la riproduzione, secondo il buddhismo. Gli altri buchi non creano vita. Non posso condonare questo genere di pratiche»
        Ciao caro.

    2. luca

      pedofilia? chi ha parlato dei preti?

  14. Luca

    E’ molto facile scrivere questi articoli senza citare un decreto e fornendone già una personale interpretazione.
    Io non sono certo a favore della diffusione della cultura LGBT ma questo genere di articoli così scritti rischiano solo di fare del gran polverone e noi di passare per bigotti reazionari. Il nostro pensiero è però fondato su un processo di discernimento.
    Dall’articolo non si evincono la provenienza di tali informazioni nè le fonti col quale l’articolo viene elaborato, sono dettagli importanti che dicono che non ci stiamo inventando tutto di sana pianta.
    L’unico biasimo che faccio è quello ai commentatori, la questione è seria, non siamo allo stadio, quindi evitiamo un linguaggio violento almeno noi se possibile.

  15. filomena

    Ma scusatemi mi spiegate perché avete tanta paura della conoscenza del diverso e dell’inclusione al punto di parlare di armi?

    1. Chris

      perché se metti in discussione le loro credenze vanno in tilt. è solo una questione di sicurezza e non di moralità. se così fosse adotterebbero uno stile di vita piu simile al loro profeta. invece sono attaccati ai beni materiali, sono indifferenti nei contronti della povertà, molti si sposano in chiesa per poi divorziare o tradire: dimmi te se non è tutta una farsa!?!?

  16. Paolo

    Buonasera. Mi tornano in mente leggendo queste cose le parole di Gesù: arriveranno giorni che si dirà beate quelle donne sterili che non avranno partorito.
    Chissa se è per questo? Di sicuro, dalla omosessualità si guarisce, posso garantirlo per eseprirenza personale. Ho avuto – purtroppo – causa giochi esplorativi, così quelli che si vogliono promuovere, “rapporti” da bambino, avevo 8 anni forse 9, non di più e mi sono ritrovato nel crescere nell’aver attrazione verso il mio stesso sesso, non per amore, ma solo per sesso. Ho sempre vissuto male questa cosa perchè la ritenevo un peccato e non per le idee degli altri. Ho combattuto vere e proprie guerre con me stesso e grazie a Dio e alle preghiere a Lui rivolte, senza nessun aiuto esterno, ma “solo” con la Sua Grazia, sono felicemente etero, anche troppo.
    Nulla è impossibile a Dio, nulla.

    Un saluto cordiale

    1. Fran'cesco

      Paolo,
      verranno troll a commentare questa tua. Suggerisco di ignorarli.
      Sono contento della tua fede.

      1. Paolo

        Grazie Francesco. Sinceramente lo so che ci saranno molte critiche, ma io vorrei non puntare il dito su qualcuno, ma semplicemente affermare che esistono disturbi sessuali, dai quali venirne fuori. Sono stato “vittima” di chi era più grande di me, ma è acqua passata oramai, adesso vivo una vita ( da 20 anni ) normale, con moglie e figli, non credo di avarci rimesso, anzi. Non sono contro nessuno, ma semplicemente testimoniare quanto accadutomi.
        Ciao

        1. BUFFONE

          Non ti crede nessuno troll… invasato

    2. Chris

      mamma mia, sei disturbato parecchio… ora capisco l’iter dei preti.

      1. laura junginger

        Bravo Paolo, il Signore ti accompagni !
        Per i nostri bimbi un intensissimo lavaggio del cervello, che tristezza.
        Ci sono alcuni punti che posso in parte condividere quali non obbligare una bimba a giocare con le bambole e i bimbi con le macchinine. In casa mia ci hanno sempre lasciati liberi di giocare con quello che desideravamo e quindi tutti, maschi e femmine (poiché ci sembrava divertente) insieme abbiamo imparato a lavorare con i ferri (non tanto bene) e a usare il traforo, a fare costruzioni, suonare, dipingere e sperimentare ogni tipo di sport. Quando dalle suore noi bimbe eravamo costrette a stare sedute ricamando, mentre i maschi si divertivano, stavo letteralmente male e il mio ricamo è un cartoccio che conservo ancora adesso.
        In casa tutti dovevamo collaborare nei lavori domestici (come ha sempre fatto anche mio padre, non certo per passione ma per senso del dovere) ed essendo in tanti il bagno lo facevamo a due a due come capitava (finchè siamo stati bambini) senza malizie o problemi.
        Era ovvio che si agisse così e basta. Mia sorella non ha mai posseduto o desiderato una bambola e io ne ho avuto una sola che non mi interessava, eppure nessuno di noi ha mai incontrato problemi ad identificarsi con il proprio sesso, anzi.
        Credo che quello che conta sia un clima rispettoso e impostato su grandi valori, dove il sesso viene considerato uno dei doni di Dio del quale esserne fieri e felici, dove morbosità e malizie non hanno spazio, dove uomo e donna sono riconosciuti degni delle stesse attenzioni, degli stessi diritti e della stessa dignità, dove tutti devono impegnarsi fin da piccoli in uno spirito di servizio imparando il valore del dovere, della rinuncia e della solidarietà.
        Tutto questo è l’eredità che genitori e fascia parentale donano con il loro modello di vita.
        E il resto viene da sé.

      2. Paolo

        Ciao Chris, non è nell’argomento la tua affermazione, sembra dettata da polemica e pregiudizio, scusami. Non farò polemiche e per questo non risponderò più, posso assicurarti di essere normale, conosco di persona molti sacerdoti, i quali non mi hanno mai fatto sentire un “condannato”, ma mi hanno sempre aiutato, nessuno ma proprio nessuno ha mai avuto un atteggiamento ambiguo,
        posso garantirtelo. Non si può fare dell’erba tutto un fascio, non si può. Ieri i TG hanno dato un dato, la società italiana per un terzo è favorevole alla pedofilia ( rapporti con minori questo è ) Questo dato è spaventoso, che facciamo condanniamo tutta la società? Non possiamo, non è corretto.
        In America, Paese con i maggior casi, la percentuale di abusi da parte di sacerdoti è molto più bassa, ma molto di quanto si afferma, non lo dico io ma i dati di un sociologo di spessore – non ideologizzato e non cattolico – Philip Jenkins, e asserisce che i numeri sono volutamente gonfiati. Se vuoi vai sul sito http://www.uccronline.it/ troverai dei risconti oggettivi.
        Un abbraccio

        1. Chris

          si si Paolo, mettila come ti pare. sei sessualmente molto confuso: da etero a gay o viceversa non hai un equilibrio sessuale. il fatto che ti fai curare e che ti sei rivolto ad una divinità è ancora piu preoccupante e la dice lungua sul conflitto che vivi e sul grado di crisi mistica/sessuale che di solito sono un forte binomio. (basti pensare come i cattolici e il cattolicesimo stesso punta il dito sulla sessualità e addirittura il loro profeta non è neppure nato da un atto sessuale per una visione non pura della sessualità).
          Non ho mai parlato o accennato alla pedofili. è una associazione d’idea tua e strattamente personale. ho solo detto che ho capito l’iter che porta al sacerdozio grazie al tuo intervento.

          1. Giannino Stoppani

            Affermare che per i cattolici Gesù è un “profeta” per poi tirare in ballo la supposta “confusione” altrui è indiscutibilmente il massimo della ridicolaggine.
            Informarsi un tantino meglio su ciò che si vuol denigrare sarebbe d’uopo.

          2. Chris

            Nel Nuovo Testamento, Gesù è il profeta per eccellenza: egli non solo parla a nome di Dio davanti a tutti, ma è la stessa Parola di Dio. La lettera agli Ebrei inizia affermando che ‘Iddio che aveva parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi per mezzo dei profeti, ha parlato a noi per mezzo del Figlio” (cf Eb 1,1-2). Ed. Paoline
            http://www.paoline.it/Conoscere-la-Bibbia/FUNZIONI-E-RUOLI-NELLA-BIBBIA/articoloRubrica_arb56.aspx

            non sai neanche in cosa e in chi credi… pensa come regna sovrana la tua confusione e quanto tu ti rendi ridicolo.

          3. Giannino Stoppani

            Non che io dubitassi di ciò, ma sei riuscito nel proibitivo intento di impelagarti in una cosa più ridicola della somma ridicolaggine in cui sei incappato dianzi.
            Infatti, prodigandoti in una frenetica quanto penosa ricerca su internet finalizzata al confezionamento di una emerita supercazzola da utilizzarsi a mo’ di sfilacciata pecetta alla debordante figura di cacca testé rimediata, hai finito per allestirti su misura una trappolina da topo tettaiolo in cui, poi, sei finito di tua sponte a gambe ritte per il divertimento di tutti i lettori.
            Almeno, al termine della tua ricerca, hai capito cosa vuol dire “profeta”?
            P.S.: per trovare una spiegazione al mio sommo divertimento, fatti un’altra ricerchina su internet.

          4. silvia

            perché tutta questa aggressività nei confronti di una persona che ha semplicemente condiviso la sua esperienza ed espresso la sua opinione?

          5. Fran'cesco

            Perche’ passano il loro tempo a disturbare, e screditare, a provocare.
            Non tollerano che altri abbiano opinioni diverse, soprattutto se sono convinzioni forti che derivano dalla fede, perche’ per loro aver fede vuol dire credere cecamente in quello che dicono i preti…
            Sono fondamentalmente contro la Chiesa, e quindi commentano qualsiasi cosa “non capiscono”. Non capiscono perche’ non essendo credenti non possono capire, ovvio.
            Ma hanno questo odio dentro che li induce a scrivere, scrivere, scrivere. Senza accorgersi che si rendono ridicoli (vedi le loro uscite sul profeta, sul peccato, sull’aborto…)

  17. Claudio

    Necessito di un’informazione: tali “libelli” saranno imposti come parte di materie quali “educazione civica” oppure si potrà scegliere se far partecipare i propri figli a queste lezioni di “modernità”?
    E ancora, si conosce con certezza il momento in cui entreranno obbligatoriamente nei programma scolastici? C’è un modo per fermare tale scempio?
    Voglio dire: io ho tre fratelli piccini, in classi elementari e medie, non si può far nulla al riguardo?

    1. MF

      Considerando la “democraticità” di questi loschi figuri, non penso proprio che sarà un insegnamento facoltativo……

    2. Aldo

      Guarda che l’educazione civica a scuola non si fa da un bel pezzo.

    3. luca

      claudio credo che se non vorrai esporre i tuoi figli a pensieri come l’uguaglianza e al rispetto universale dovrai tenerli chiusi in casa e magari in chiesa… li certi discorsi certo non si fanno

      1. silvia

        questo non è rispetto, è lavaggio del cervello

        1. luca

          quello che fai tu? certo

      2. smascherasata

        Se permetti, in casa propria ognuno è libero di educare i figli come meglio crede, o forse la tua “immensa” vena democratica e liberale, pretende di dire che devi essere tu ad imporre la tua ideologia e cultura? Ed evita di mistificare l’imposizione culturale della depravazione, della trasgressione, dell’antiproibizionismo, dell’abortismo, del libertinaggio, del nichilismo, dell’anarchia, del marxsimo leninismo, del relativismo, dell’ateismo di stato, del pensiero unico, come libertà e democrazia, uguaglianza e rispetto, tolleranza e quant’altro, perchè sono le solite idiozie demagogiche e propagandistiche della massoneria, inventate con scopi diametralmente opposti, ossia epr imporre una dittatura relativista del pensiero, secondo la teosofia esoterico lucicferina. Non tutti sono culturalmente ignoranti come te e come vorresti tu …… molti conoscono a menadito la filosofia folle di Nietzsche, la propaganda social comunista, quella dell’arianesimo, quella sionista estremista, quella della teofosia di Madame Blawatsky e l’immensa campagna mediatica che stanno portando avanti con la New Age………..

    4. Riccardo

      Claudio sono linee guida a cui gli insegnanti si devono attenere. Portate i figli nelle scuole cattoliche.

      1. anna

        Concordo

  18. MF

    Mi viene in mente soltanto una parola: follia !!!!!!

  19. beppe

    o signore, ti ringrazio di non avere bambini che dovranno frequentare la scuola statale, e di non avere( per ora…) il porto d’armi.

    1. Giannino Stoppani

      Azz, Beppe, io sono titolare di porto d’armi (rilasciato dal Questore) e di prole (rilasciata da Nostro Signore) che dovrà giocoforza frequentare una scuola pubblica, mi devo preoccupare?

      1. Fran'cesco

        Io ho solo la prole; e alla scuola media hanno “insegnato” (se cosi’ si puo’ dire) a cosa serve un profilattico al gusto di frutta.
        Si, ti devi preoccupare, soprattutto quando ricevi una comunicazione che la ASL e’ autorizzata a tenere una lezione di sessualita’ in classe in ASSENZA dei prof…

        1. Giannino Stoppani

          Intanto la solita assessora (Cristina Giachi) ha fatto togliere le diciture “padre” e “madre” dai moduli di iscrizione alle scuole fiorentine, salutando la “novità” come “battaglia di civiltà”.
          In realtà si tratta della solita PIDOCCHIOSA propaganda, visto che già ai miei gloriosi tempi di scolaro (si parla del secolo scorso) si trovava scritto “genitore o chi ne fa le veci” senza che ciò fosse il risultato di battaglie o scaramucce.
          Infatti, quando il 34% delle richieste di un posto all’asilo rimangono insoddisfatte, meglio concentrarsi sulle “battaglie di civiltà” che costano meno ma allettano tanto tanto i pecoroni che i figli non li fanno (o al massimo li comprano bell’e fatti intonati con l’arredamento).

  20. beppe

    o signore, ti ringrazio di non avere bambini che dovranno frequentare la scuola statale, e di non avere( per ora…) il porto d’armi.

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