
La Francia vuole far sparire la prostituzione. «Non è un lavoro, devono essere puniti i clienti»
Per perseguire l’obiettivo annunciato nel 2012 dal ministro dei Diritti delle donne Najat Vallaud-Belkacem, cioè «far sparire la prostituzione in Francia», la deputata del Partito socialista di Francois Hollande Maud Olivier ha proposto una legge che, previa approvazione del suo gruppo, potrebbe essere discussa all’Assemblea nazionale già a fine novembre.
LA LEGGE ATTUALE. Oggi in Francia ci sono «tra le 20 mila e le 40 mila prostitute» e la legge punisce il reato di adescamento con cui «le prostitute, anche con un atteggiamento passivo, attirano i clienti». Le pene prevedono una multa e, in caso di reiterazione del reato, fino a due mesi di carcere. La deputata Olivier ha invece proposto di abolire il reato di adescamento, per sostituirlo con una sanzione per i clienti delle prostitute.
PUNIRE I CLIENTI. Come riporta il Le Monde, che ha visionato la proposta di legge, «è prevista la creazione di una contravvenzione di quinto livello che sanzioni il ricorso alla prostituzione, punito con un’ammenda massima di 1.500 euro e, nel caso di recidiva, di 7.500 euro con la possibilità di scontare fino a sei mesi di carcere». In più, i colpevoli dovranno anche partecipare a un corso di sensibilizzazione sulla prostituzione.
«FAR DIMINUIRE LA DOMANDA». Nel testo si legge anche che «è necessario punire l’atto del ricorso alla prostituzione: l’obiettivo è sottrarre la sessualità alla violenza e alla dominazione maschile». L’obiettivo della legge è dunque quello di «far diminuire la domanda». Non solo con una legge punitiva, ma anche con «l’istituzione nelle scuole di corsi di educazione sessuale che insegnino il rispetto del corpo dell’altro».
PROSTITUZIONE NON È UN LAVORO. Ai membri del Partito socialista che hanno posto obiezioni sulla nuova realtà della prostituzione online e sulla necessità di aiutare le prostitute a cambiare vita, Olivier ha risposto affermando che il web sarà monitorato da appositi reparti di polizia e che un numero verde sarà istituito per tutte quelle donne che desiderano cambiare vita. Secondo molti, infine, bisognerebbe invece legalizzare la prostituzione e renderla un vero e proprio lavoro. Olivier ha risposto così: «Nessuna donna vuole prostituirsi davvero e non si può definire lo sfruttamento un “lavoro”».
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5 commenti
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Moralismo postmoderno… pensano di cambiare la società con una legge! Liberalizzare la prostituzione non risolverà tutto, ma è il minore dei mali in un mondo che non sarà mai perfetto. La Francia (già piuttosto restrittiva in merito) punisce i clienti? E allora andranno in Svizzera (bordelli), Germania (Fkk, Puff, ecc…), Spagna (altri bordelli), Belgio e Olanda (Red Light), o magari a fare il puttantour in paesi più poveri.
In Svezia – dove i clienti sono puniti dal 1999 – qualche anno fa facevano la coda per andare in Danimarca dove non c’era il divieto.
Chapeau
Quasi 15 anni di pseudocialismo femministoide hanno trasformato la povera Svezia in uno dei peggiori esempi di sistema assistenzialista,funestato da atroci piaghe quali un’incontrollata immigrazione e una disoccupazione senza precedenti.
E cosí sarà per la Francia,nonchè,senza dubbio alcuno,per l’Italia.
dicono che la prostituzione non va bene perché non è un lavoro. vogliono legalizzarla del tutto?
poi vogliono insegnare nelle scuole il rispetto per il corpo dell’altro. solo che dovrebbe cambiare tutta la televisione (inteso come film telefilm ecc) dove l’invito al sesso è costante. altrimenti da una parte invitano al sesso facile (a fregarsene non solo del corpo dell’altro ma dell’altro visto come oggetto sessuale) dall’altra invitano a rispettare il corpo dell’altro. curioso. poi forse no. conta il corpo e non l’altro. per cui se lo/la circuisci andrebbe tutto bene. la francia più passa tempo più sorprende. in male.
Quasi 15 anni di pseudocialismo femministoide hanno trasformato la povera Svezia in uno dei peggiori esempi di sistema assistenzialista,funestato da atroci piaghe quali un’incontrollata immigrazione e una disoccupazione senza precedenti.
E cosí sarà per la Francia,nonchè,senza dubbio alcuno,per l’Italia.
“Nessuna donna vuole prostituirsi davvero e non si può definire lo sfruttamento un “lavoro”
Questa é una minchiata….la letteratura come la cronaca é piena di donne e uomini che amano prostituirsi per denaro, semplicemente perchè prostituendosi alcuni/alcune , grazie alla loro bellezza, sono straricchi.
Ovvio non parlo di prostituzione di strada, ma questa generalizzazione di questo ministro, dimostra l’approccio ideologico a qualunque decisione: il ministro in base alla sua convinzione personale “decide” che nessuna prostituta voglia farlo.
P.S: sono a favore della “repressione” anche per i clienti , ma ciò che non mi piace é il giustificativo ideologico, il decidere “cioè”, le “motivazioni e i pensieri” di un’altra persona.