
Egitto. Il neonato ha la febbre ma si chiama come il generale anti-Morsi. Medico islamista si rifiuta di curarlo
Il piccolo Al Sisi Osman Atyya ha solo quattro mesi ma quando la madre egiziana l’ha portato d’urgenza all’ospedale di Kafr el-Sheikh perché colto da una febbre improvvisa e molto alta, si è sentita rispondere dal medico: «Porta tuo figlio fuori di qui». Il dottore apparteneva ai Fratelli Musulmani e non voleva curare un neonato con lo stesso nome del capo dell’esercito Abdel Fattah Al Sisi, responsabile della deposizione a luglio di Mohamed Morsi.
«MEDICO PUNITO». Il governatore di Kafr El-Sheikh ha dichiarato a Egypt Independent: «Il medico è stato punito e interdetto dal lavoro con i pazienti. Ora potrà occuparsi solo del settore amministrativo ma potremmo prendere ulteriori misure contro di lui». Un altro medico dell’ospedale ha aggiunto: «Quel dottore viene dall’Arabia Saudita ed era un membro importante dell’ospedale. L’unica cosa che conta per me ora è che il neonato è stato curato ed è guarito».
SOCIETÀ DIVISA. La vicenda del piccolo Al Sisi descrive bene il livello di tensione e polarizzazione della società egiziana. Da quando il presidente dei Fratelli Musulmani Morsi è stato deposto, gli islamisti per vendetta hanno bruciato oltre 60 chiese, distruggendo anche proprietà, scuole e ospedali gestiti da cristiani. L’esercito ha anche sventato attentati che potevano finire in un massacro, come la bomba scoperta e disinnescata nella metropolitana del Cairo.
«AMO IL GENERALE AL SISI». Nel frattempo cresce nella società il sostegno popolare al generale Al Sisi. Come riportato da un reportage di Tempi, negozi e bancarelle del Cairo cominciano ad affollarsi di poster dell’attuale ministro della Difesa dall’aria presidenziale. E sono molte le personalità che in questi giorni hanno di fatto chiesto al Comandante in capo delle forze armate di candidarsi per prendere il posto che è stato di Mohamed Morsi e, prima di lui, di Hosni Mubarak, anch’egli un generale.
Lo stesso padre del neonato di quattro anni non aveva dato quel nome a caso: «Era in piazza Tahrir il 26 luglio [giorno delle proteste contro Morsi, ndr]. Mi hanno chiamato dicendomi che mia moglie aveva dato alla luce mio figlio. Quando ho saputo che era un bambino, le ho detto di chiamarlo Al Sisi perché io amo il generale».
LE SCUSE DEL DOTTORE. Il dottore dei Fratelli Musulmani si è poi scusato con la famiglia, presentandosi un giorno a casa loro: «Noi gli abbiamo detto che non l’abbiamo neanche denunciato e l’abbiamo perdonato», spiega la madre del neonato. Ora però il medico potrebbe essere incriminato, come ricordato dal governatore di Kafr el-Sheikh, che è anche il primo firmatario di una petizione ufficiale che chiede al generale Al Sisi di candidarsi a nuovo presidente del paese.
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3 commenti
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La credulità religiosa è una vera e propria malattia mentale. Non si può pretendere da chi ne è affetto comportamenti razionali.
Sacrosanta libertà di coscienza!
La sua è stata una pura e semplice obiezione di coscienza. D’altronde non era contro il bambimo, ma contro il nome del bambimo che incarnava il male, ora lo sanno e la prossima volta sceglieranno un altro ospedale.