Dopo le nozze gay, i matrimoni in leasing. Continua negli Usa la demolizione sociale. E i cattolici rispondono così

Di mix
16 Agosto 2013
Fa discutere in America la proposta lanciata da un avvocato sul Washington Post. Per la Chiesa la battaglia non è più solo civile, ma anche educativa

L’ultima sul matrimonio? Viene dal Washington Post. Il 7 agosto Paul Rampell, avvocato di Palm Beach, ha scritto che secondo lui le coppie del XXI secolo dovrebbero firmare una carta con su scritto “wedlease”, leasing matrimoniale, invece di impegnarsi “finché morte non ci separi”.

COME COMPRARE UNA CASA. Sappiamo tutti, si legge sul quotidiano, che «troppi matrimoni finiscono in divorzi», e che «la maggior parte dei cittadini oggi vuole allargare il matrimonio convenzionale per includere coppie dello stesso sesso». Perciò, secondo Rampell, il matrimonio va inteso come un diritto, al pari di una casa o di qualsiasi altro bene materiale. Nel mercato, alcuni individui acquistano proprietà, mentre altri optano per case in affitto. Lo stesso, continua l’avvocato, dovrebbe valere anche per il matrimonio: «Prendiamo in prestito il linguaggio del settore immobiliare e creiamo un contratto di locazione coniugale». Un wedlease appunto. Un impegno temporaneo al termine del quale i “coniugi” potranno decidere se rinnovare il contratto o separarsi.

IL DANNO SOCIALE. Provenendo da uno dei giornali più importanti degli Stati Uniti, la proposta naturalmente non è passata inosservata. Il primo a rispondere è stato Ryan Anderson, il co-autore del libro What Is Marriage? Man and woman: a defense. In un articolo pubblicato dal National Review Anderson ha sottolineato il pericolo di sostituire l’impegno matrimoniale con i valori individualistici: «Qualunque cosa possiamo pensare sulla moralità dei matrimoni aperti, o cosiddetti matrimoni temporanei, i costi sociali saranno alti». Basti pensare che «se un uomo non si impegna con una donna in un rapporto permanente ed esclusivo, la probabilità di produrre orfani e famiglie frammentate aumenta». Più partner avrà un uomo – continua Anderson – e «maggiore sarà la probabilità di fare figli con più donne. La sua attenzione e le sue risorse, così frammentate, avranno una lunga serie di conseguenze sia per la madre, sia per il bambino».

LA VERA MINACCIA. È d’accordo Joan Frawley Desmond, direttore del National Catholic Register, che mercoledì 14 agosto in un editoriale ha osservato che gli stravolgimenti del matrimonio influiranno negativamente anche sul numero delle unioni “tradizionali” fra uomini e donne. Infatti secondo Desmond a essere «minacciato alla radice è il vero senso del rapporto fra uomo e donna». Non a caso «gli stessi vescovi degli Stati Uniti hanno combattuto per contrastare il matrimonio omosessuale», ma il forte calo numerico del «matrimonio sacramentale li ha anche portati ad intensificare l’attività di catechesi verso i giovani cattolici che fanno parte di una generazione fortemente influenzata dal cambiamento delle norme culturali».

BATTAGLIA CIVILE E EDUCATIVA. La difesa del matrimonio è dunque molto più di una questione giuridica e sociale. Il direttore del National Catholic Register riprende le parole dell’arcivescovo di Minneapolis, John Nienstedt: «Abbiamo bisogno di sviluppare una subcultura cattolica in cui si possa parlare con chiarezza della verità e in cui si possa rispondere alle domande in modo da aiutare i giovani a discernere le ragioni della verità sul matrimonio. La decisione della Corte Suprema (che ha aperto al matrimonio gay, ndr) è un passo indietro, ma ci chiede di avere una nuova risolutezza per spiegare cosa sia il matrimonio in modo completo e convincente». Per l’arcivescovo, prosegue Desmond, la battaglia civile e quella educativa vanno di pari passo: «Tra 2010 al 2012 si è impegnato a rafforzare la catechesi sul matrimonio e nel 2012 ha anche combattuto per la salvaguardia di un emendamento alla Costituzione del Minnesota, che avrebbe definito il matrimonio come unione fra uomo e una donna».

LA SALVEZZA DELL’UNIONE. Sia Anderson che monsignor Nienstedt, scrive Desmond, notano come la mentalità contemporanea abbia ridotto la relazione di coppia a una «“unione emotiva”, semplicemente arricchita da qualsiasi attività sessuale che il partner trovi gradevole». Mentre «l’“unione globale”, con la sua apertura alla procreazione, chiede un impegno totalizzante di permanenza e di esclusività». Anche «i giovani cattolici possono essere influenzati da questa cultura dominante», ecco perché secondo il giornalista cattolico la battaglia della Chiesa è anche educativa. Ma cos’è che salva questa preziosa “unione globale”? Il vescovo di Minneapolis lo ha molto chiaro: «Il mondo moderno ci parla di realizzazione di sé e di auto-gratificazione. Da questo punto di vista, quando le altre persone entrano nella nostra vita, si dice che è per dare senso alla nostra vita». Ma «solo in Cristo possiamo placare la nostalgia che scopriamo essere nel profondo del nostro cuore. Per questo, cercando di trovare la perfezione in un’altra persona, rimaniamo presto delusi».

@frigeriobenedet

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37 commenti

  1. Alessandro

    La cosa più imbarazzante è vedere come a trincerarsi dietro la cosiddetta “legge naturale” siano proprio i cattolici, ossia coloro i quali da millenni tentano di reprimere la natura umana per piegarla ad incomprensibili regole fideistiche. Inoltre, si vuole addossare ad una minoranza discriminata la responsabilità per il fallimento di un assetto sociale (quello del matrimonio tradizionale) che da tempo ormai mostra le sue crepe e che, di certo, non è sempre sinonimo di pace, equilibrio e armonia. Altrimenti non esisterebbero abbandoni, infanticidi, violenza domestica, pedofilia familiare, ecc ecc

    1. Sergio

      Non è il matrimonio a determinare abbandono, infanticidio, violenza domestica, pedofilia. E’ il cuore dell’uomo.Tant’è che proprio i gay chiedono di sposarsi sostenendo che è l’amore quello che conta. E’ vero: è l’amore quello che conta. Ma solo l’amore di un uomo e di una donna genera la vita, Perché così deve essere. Ed è proprio in questo che sta la forza del matrimonio: in un amore che porta i due ad essere uno solo e a generare vita – Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi». Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e mandarla via?». Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un’altra commette adulterio».

    2. Paolo2

      Imbarazzante è la tua oscena ignoranza e le pietose asinate da bar-sport che scrivi

    3. Sergio

      Caro Alessandro, l ‘abbandono, l’infanticidio, la violenza domestica, la pedofilia familiare non dipendono dal matrimonio, ma dal cuore dell’uomo, non credi? Se no, perchè i gay vorrebbero il matrimonio? Infatti i gay sostengono che ciò che conta nel matrimonio sia l’amore e per questo lo rivendicano anche per sé. Ma è solamente l’amore di un uomo e di una donna, che genera la vita, perché così è scritto nella natura. Ed è proprio questa potenza generatrice di vita dell’amore matrimoniale, che mentre rende una sola cosa l’uomo e la donna, li rende capaci di generare e accogliere la vita in una famiglia. Questo è il piano di Dio per noi. Un piano di bene, di amore, che comincia nella famiglia. Ma Dio ci ha lasciato la libertà, che noi stiamo usando solo per il nostro egoismo e dove c’è egoismo non c’è amore, perché l’amore si fonda sulla volontà di sacrificarsi per l’altro. Quindi è il nostro cuore ad essere malato, e questo fa ammalare anche il matrimonio. Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi». Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e mandarla via?». Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un’altra commette adulterio». (Matteo 19, 3-9)

      1. Bifocale

        Sergio scrive che ” è solamente l’amore di un uomo e di una donna, che genera la vita”. Veramente anche da una violenza carnale e stupro si puo’ “generare la vita”, per cui collegare le due cose al fatto di essere dei buoni genitori e’ una cosa palesemente falsa. Anche singoli possono crescere bene dei bambini (Giovanna sopra cita il caso di Woytila, orfano di madre e cresciuto dal solo padre) e anche coppie dello stesso sesso possono essere ottimi genitori, come ormai ampiamente sostenuto da tutte le principali associazioni di psicologi, psichiatri e pediatri del mondo. Ne cito solo un paio, ma la lista e’ lunnhissima. American Psychological Association: “Studi comparativi tra gruppi di bambini cresciuti da genitori omosessuali ed eterosessuali non riscontrano differenze di sviluppo tra i due gruppi in quattro aree primarie: intelligenza, adattamento psicologico, adattamento sociale, e popolarità con gli amici. È anche importante capire che l’orientamento sessuale dei genitori non condiziona quello dei loro figli.” Nel 2011 l’Associazione Italiana di Psicologia ha preso posizione ricordando che “le affermazioni secondo cui i bambini, per crescere bene, avrebbero bisogno di una madre e di un padre, non trovano riscontro nella ricerca internazionale sul rapporto fra relazioni familiari e sviluppo psico-sociale degli individui. Infatti i risultati delle ricerche psicologiche hanno da tempo documentato come il benessere psico-sociale dei membri dei gruppi familiari non sia tanto legato alla forma che il gruppo assume, quanto alla qualità dei processi e delle dinamiche relazionali che si attualizzano al suo interno.” Purtroppo per voi continuano a piovervi tegole in testa. A fine marzo (2013) la American Academy of Pediatrics ha pubblicato un nuovo fermo e convinto comunicato ufficiale (del quale ovviamente vi siete ben guardati dall’informare i vostri lettori) nel quale ribadisce il proprio totale sostegno al matrimonio accessibile anche alle coppie dello stesso sesso e adozione e affidamento, in quanto l’orientamento sessuale dei genitori non alcun collegamento con l’obiettivo (certamente di tutti) di voler garantire benefici e sicurezza per i bambini.
        (“The AAP has long been an advocate for all children, and this updated policy reflects a natural progression in the Academy’s support for families,” said Ellen Perrin, MD, FAAP, co-author of the policy statement. “If a child has two loving and capable parents who choose to create a permanent bond, it’s in the best interest of their children that legal institutions allow them to do so.” A great deal of scientific research documents there is no cause-and-effect relationship between parents’ sexual orientation and children’s well-being, according to the AAP policy.)
        http://www.aap.org/en-us/about-the-aap/aap-press-room/pages/American-Academy-of-Pediatrics-Supports-Same-Gender-Civil-Marriage.aspx?

        1. giovanna

          E ci sono milioni di studi che provano che per un bambino sdia meglio in assoluto crescere con la sua mamma e il suo papà, derivano dall’esperienza umana di milioni di figli e milioni di genitori, derivano dal guardare negli occhi un bambino, derivano dall’essere uomini.

          1. giovanna

            E con le mie parole non voglio certo dire che non ci siano studi , sfuggiti alla tremenda e minacciosa onda gay, che dimostrino la sofferenza e le carenze nella vita di questi poveri bambini privati dei genitori, comprati come schiavi,che crescono con modelli di convivenza che non li sostengono adeguatamente nello sviluppo della personalità, ma volevo dire che non ci vuole una grande mente per capire che per un bambino crescere con i genitori è la cosa migliore, ci vuole un uomo.

          2. Bifocale

            Giovanna, io presento fatti, lei si diletta in retoriche eterosessiste che in realtà non dicono niente di oggettivo, se non rivelare il suo pregiudizio e la sua negatività contro le persone omosessuali, ritratte come una “tremenda e minacciosa onda gay” che minaccia il pianeta, sembra il plot di risibile film di fantascienza: arrivati da Marte i malvagi gay e le demoniache lesbiche vogliono conquistare il potere globale!!!. Le propongo un paio di brevi video. Si tolga per qualche minuto (ammesso e non concesso che ci riesca) i paraocchi della prevenzione e del pregiudizio e guardi a queste famiglie, che sono famiglie alla fin fine uguali a tante altre, con i genitori impegnati a dare il loro massimo per cercare di crescere ed educare i loro bambini nel modo migliore possibile. Il primo è il trailer di un documentario sull’omogenitorialità http://vimeo.com/29720188, il secondo realizzato da una famiglia neozelandese in occasione dell’introduzione dell’uguaglianza matrimoniale in quel Paese. http://youtu.be/dSYeCtamvJk

          3. Anna

            @Bifocale: parafrasandoli, è inutile dare perle ai porci.

        2. Sergio

          Caro Bifocale, esiste anche la sodomizzazione violenta e tuttavia non genera la vita. E’ così evidente che la vita viene generata da un uomo e da una donna, che questa legge naturale, scritta nella nostra carne, viene sfruttata dalle stesse coppie di omosessuali, quando ricorrono all’inseminazione artificiale per avere dei figli. Un mondo schizofrenico vuole alimenti biologici, non geneticamente modificati, crede nei rimedi “naturali” ma è pronto ad andare frontalmente contro la Natura, che ha previsto che siano solo un maschio ed una femmina a generare la vita unendosi e a generare così la famiglia, (anche nel mondo animale, non solo nell’ Uomo). Contro i fatti non valgono gli argomenti, per quanto astutamente possano essere costruiti. Invece di rispettare la Natura, non solo la violentano ma vogliono addirittura ri-crearla, a proprio piacimento, parlando di “studi” che di fronte alla verità si sciolgono come neve al sole. Faust, Prometeo. Un bel sogno. Il sogno del diavolo.

  2. Cisco

    Il matrimonio a termine – almeno nelle intenzioni iniziali degli sposi – e’ un controsenso: un conto e’ prendere atto della fragilità sentimentale delle persone che lo contraggono, che sfocia spesso nel divorzio; altro conto e’ aiutare gli sposi a comprendere che, una volta contratto, il matrimonio e’ soprattutto una istituzione che garantisce il benessere e lo sviluppo della società, quindi gli sposi si assumono con esso una responsabilità molto importante. È questo che giustifica la sua particolare protezione da parte delle costituzioni di molti stati. Comunque è inquietante che i vescovi Usa si accorgano ora del disastro educativo, ma dove hanno vissuto finora, nel bunker di Fort Knox?

  3. Alcofibras

    L’idea del matrimonio in prova o a termine non è affatto nuova e non a caso viene proposta da alcuni economisti austriaci della scuola classica nella fase matura della rivoluzione industriale, quando i rapporti legati al modo di produzione agrario erano ormai superati. In linea di principio oggi mi sembra inutile, considerato che è possibile convivere senza legami giuridici fino a quando lo si desidera

    1. Tommasodaquino

      a me non risulta da nessuna parte che gli Economisti Austriacisi siano occupati dei matrimoni a prova (intendendo per austriaca la scuola di economia cui fa riferimento Menger -Von Mises-Hayek, la studio da diversi anni, ma potrebbe essermi sfuggito) . Potrebbe citare dei riferimenti? Grazie

      1. Alcofibras

        L’economista in questione è Knut Wicksell e il libro da cui ho tratto l’informazione è la Storia dell’Economia di Galbraith. Purtroppo (si fa per dire) sono in ferie e non riesco a essere più preciso non avendo il testo in mano. Mi riservo di comunicarLe edizione e numero di pagina.

        Saluti

        1. Alcofibras

          aggiungo che il carattere risalente delle proposte di istituire matrimoni a tempo o a prova è comprovato dal fatto che il Catechismo della Chiesa Cattolica espressamente ritiene inammissibili tali fattispecie (che evidentemente erano già state oggetto di dibattito)

          ricordo anche (ma qui proprio non riesco a ricordare la fonte) che quando studiai la riforma del diritto di famiglia lessi che erano state discusse (e accantonate) idee che si sostanziavano in un doppio regime matrimoniale, uno forte e indissolubile e uno debole, che poteva essere sciolto per mutuo dissenso proprio come un contratto a contenuto patrimoniale

        2. tommasodaquino

          Se Wicksell è un economista austriaco io sono mago merlino, gargamella,la fata turchina e napoleone contemporaneamente. Sicuramente le sue teorie sul marginalismo hanno indiscutibilmente influenzato numerosi economisti austriaci, ma uno che si autodichiarava socialista che ha sempre sostenuto la progressività delle imposte, non credo proprio che potesse accettare la Scuola Austriaca, nè tantomeno gli austriaci che vedono il socialismo come fumo neglio occhi potranno mai considerarlo come tale. Comunque grazie della segnalazione.

          1. Alcofibras

            Non sono uno studioso di economia di professione, ricordo solo di averlo letto nello stesso capitolo di Marshall, Walras e via dicendo

    1. CP

      Non riesco a comprendere come il fatto che la maggior parte delle persone di uno stato siano a favore di qualcosa debba influenzare la mia opinione.

      1. CP

        *sia

        1. Alcofibras

          un anacoluto è solo un peccato veniale

    2. Giovanna Jacob

      La maggioranza dei cattolici è a favore delle nozze gay? E chissene frega. Infatti:

      1) La verità è assolutamente indipendente dal parere della maggioranza. Hitler è il male anche nel momento in cui è votato dalla maggioranza relativa dei tedeschi. La verità resta verità e la menzogna resta menzogna anche se 99 su cento votano per la menzogna. Per questo, quando la democrazia si stacca dalla legge naturale (che stabilisce ciò che è vero e ciò che è falso in maniera assoluta) diventa dittatura della maggioranza ossia totalitarismo politico.

      2) Non mi stupisco che la maggioranza dei cattolici siano a favore rispettivamente a) del divorzio, b) dell’aborto, c) del matrimonio gay. Infatti, i cattolici son peccatori come tutti gli altri, e sicuramente il purgatorio è pieno di cattivi cattolici.

      1. Paolo

        Esatto la verità è tale anche se la maggioranza pensa il contrario. Peccato che la verità sia l’esatto opposto di quella che l’ideologia religiosa continua inutilmente a blaterare riguardo ad omosessualità e famiglie omoparentali, utilizzando a sproposito termini come “legge naturale”. N’est-ce pas sig. Jacob? Se ne faccia una ragione e andrà meglio.

        1. Giovanna Jacob

          Se ne faccia una ragione lei, invece. Infatti, la natura è testarda. Con un po’ di pazienza, si possono mettere insieme tonnellate di studi scientifici, prodotti in maniera indipendente da persone disparate, che dimostrano quello che la cultura contemporanea si ostina a negare: che esiste una natura umana ergo una legge naturale. Infatti esistono studi che dimostrano che 1) solo all’interno della cosiddetta “famiglia monoparentale”, che andrebbe chiamata famiglia a basta, i minori possono crescere bene, 2) se i genitori litigano e non si sopportano, i figli desiderano che mamma e papà smettano di litigare e imparino a sopportarsi, non che divorzino, 3) il fatto di vivere con genitori separati e risposati crea enormi traumi psicologici, che la persona si porterà dietro per tutta la vita, con una propensione aumentata dalle cinque alla dieci volte per alcolismo, tossicodipendenza ed emarginazione sociale (con enorme profitto degli psichiatri, che devono curare vita natural durante i figli dei divorziati), 4) confrontando svariati anni dopo una coppia di coniugi infelici che hanno divorziato con una coppia di coniugi infelici che hanno deciso di ricostruire il rapporto, rinunciando al divorzio, i secondi risultano essere più felici, psicologicamente equilibrati e più sereni anche dal punto di vista economico, 5) i secondi, i terzi e i quarti matrimoni sono molto più instabili e infelici del primo… Potrei andare avanti.
          Per quanto riguarda l’omosessualità, è inutile parlarne. Infatti, chi dice che l’omosessualità è “secondo natura” è palesemente in mala fede, e con chi è in mala fede è impossibile parlare. Si va a finire nell’osceno. Mettiamola così: solo un idiota può affermare che una chiave è stata progettata per entrare in un’altra chiave, e che il buco della serratura è stato progettato per incastrarsi con un altro buco.

          1. Bifocale

            Giovanna, ci sono talmente tanti strafalcioni e cose campate per aria nel suo post che e’ difficile sapere da dove cominciare. Basti dire che lei canta le lodi della “famiglia monopranetale” (l’unica, scrive, nella quale “i minori possono crescere bene”) non rendendosi evidentemente neanche conto che famiglia monoparentale significa famiglia con un unico genitore. Il suo e’ un post traboccante ignoranza (come appena dimostrato), stereotipi e vecchi pregiudizi, che si inizia male e finisce peggio.

          2. giovanna

            Certo, cara Giovanna Jacob, che prendersi dell’ignorante dal Bifocale, una delle persone più ignoranti , in tutti i sensi, che abbiano mai scritto su Tempi, farebbe ridere, se non facesse piangere per la dimostrazione dei tempi bui in cui viviamo.
            Per il resto, sugli esiti disastrosi del divorzio basta leggere gli interventi ( quelli spontanei, non quelli di propaganda) che a volte escono dalla penna dei tanti gay che calano su Tempi: robe che una telenovela non ce la farebbe a mostrare in mille puntate, dolore su dolore, macelli su macelli.

          3. Paolo

            Malvagi, malvagiiiii

          4. Bifocale

            Giovanna, essere considerato da gente come lei un esponente di spicco dei “tempi bui” e’, per me, un onore. Intanto saro’ anche un ignorantone, ma sulla famiglia monoparentale ho ragione al 100%, anche se lei si guarda certo dall’ammetterlo (vigliaccamente, perche’ dimostra che, alla fin fine, tanto ignorante non sono). Ho riso troppo poi sulle sue pontificazioni telenovellesche sui “tanti gay che calano su Tempi”…altro che propaganda.

          5. Giovanna Jacob

            @Giovanna: ha ragione, gli insulti di Bifocale mi fanno solo sorridere e sbadigliare. Non ho nemmeno voglia di rispondere, mi viene troppo da sbadigliare. Infatti il poveretto non ha di meglio che contestare il termine “monoparentale”, che ho usato sbadatamente per la fretta. Comunque, preferisco la famiglia “monoparentale” alle mefitiche “famiglie allargate”, che creano infiniti disagi psicologici ai figli. Le famiglie monoparentali ci sono sempre state: basti pensare ai vedovi che hanno dovuto tirare su da soli i figi. Certo, la famiglia monoparentale non è il meglio per un bambino, ma non è neppure il peggio. Basti pensare a papa Woytila, orfano di madre, cresciuto dal solo padre. Ma è venuto su molto bene. Bada bene: una famiglia monoparentale “causa disgrazia” è ben diversa da una famiglia monoparentale voluta, come quella costituita da una single che fa un figlio con un amante occasionale (fenomeno molto diffuso negli Usa) e col seme comprato nelle banche del seme. Nel secondo caso, infatti, si fa molto male al bambino, volutamente. Lo si priva deliberatamente, volutamente, di uno dei due genitori.

          6. Paolo

            Mmmmm sig.ra direi che tutti i punti che lei ha citato sia non c’entrano nulla sia sembrano il frutto di una fervida fantasia (non che ne dubitassi). Per quanto concerne poi l’omosessualità poi, senza scomodare “l’osceno”, direi che oltre alla fantasia nel creare paragoni non pertinenti vi sia solamente tanta e solita ideologia mista a non meno ignoranza (da intenderei come non conoscenza delle cose). Ora visto che ci ha fatto pensare “all’osceno” credo che si dovrà rimediare con un pò di atti di contrizione.

          7. Giovanna Jacob

            Dimenticavo: gli studi cui faccio riferimento esistono, ne ho avuto notizia di volta in volta, perfino dalla laicista Repubblica. Solo che non ho mandato a memoria autori e titoli degli studi. Ma ad avere tempo, si potrebbero reperire e citare tutti. Potrebbero farlo quelli di Tempi, visto che è il loro lavoro.
            Per quanto riguarda l’oscenità, la reazione scomposta di Paolo, che non sapendo come obiettare parla di “fervida fantasia” e “paragoni non pertinenti”, mi assicura che ho colpito nel segno. E per approfondire il “paragone non pertinente”, la chiave è stata progettata per entrare nella serratura della macchina, non nel tubo di scappamento o nel serbatoio.

          8. Anna

            A già gli studi esistono.. solo che non se li ricorda.mammamia che scusa patetica. Senza contate che conosciamo bene anche l’affidabilità degli studi a cui fate riferimento: piccoli gruppi di studio, senza paper veiw, condotta da ricercatori sconosciuti, e con finanziamenti sempre di istituti cattos alle spalle.

    3. Tommasodaquino

      mi sovviene qualche dubbio sull’affidabilità delle affermazioni di queste persone da lei citate.

    4. Tommasodaquino

      mi sovviene qualche dubbio sulla credibilità delle persone che lei innalza a prova dell’incapacità della restante parte dei cattolici….

    5. Il cavaliere oscuro

      La risposta è semplice: e chi se ne frega???

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