Colorado, marijuana libera. Come sta andando? Leggete questi numeri

Di Leone Grotti
19 Aprile 2016
Un rapporto a due anni dalla legalizzazione, sancisce che la vendita della marijuana fa guadagnare un miliardo di dollari all'anno ma rovina la società
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È dal 2012, cioè da quando è stata legalizzata la vendita libera della marijuana a scopo ricreativo in Colorado, che negli Stati Uniti ci si chiede se questa misura danneggia o meno le persone e la società. La vendita è partita l’1 gennaio 2014 e da allora dati, percentuali e opinioni si sono susseguiti contraddicendosi a vicenda. Per questo lo Stato del Colorado ha commissionato uno studio, intervistando decine di migliaia di persone in modo anonimo, pubblicato lunedì, e i dati raccolti si commentano da soli.

RADDOPPIA IL CONSUMO. Nel 2014, alla domanda “hai fatto uso di marijuana negli ultimi 30 giorni”,  un terzo degli abitanti del Colorado tra i 18 e i 25 anni ha risposto sì. Un aumento del 5 per cento rispetto al 2012, quando la vendita di marijuana era illegale. Per quanto riguarda gli adulti sopra i 26 anni, il consumo è raddoppiato passando dal 7,6% del 2012 al 12,4% del 2014.

COLORADO E STATI UNITI. Tra i più giovani, il consumo di marijuana non è cambiato in modo significativo: il 23 per cento degli studenti di scuola secondaria ne faceva uso nel 2005, il 20 per cento nel 2014. Ugualmente, non si è registrata nessuna nuova tendenza nei bambini di età inferiore ai 13 anni. Resta il fatto che i minori tra i 12 e i 17 anni del Colorado che fumano (13%) sono più del doppio di quelli registrati in tutto il resto degli Stati Uniti (7%).

AUMENTANO ARRESTI E INTOSSICAZIONI. È il dato degli arresti di giovani a causa della marijuana che rende drammatico il quadro. Gli arresti sono aumentati del 5% tra il 2012 e il 2014, passando da 3.235 a 3.400. Gli arresti nelle scuole, invece, sono cresciuti del 34% negli stessi anni.
Le telefonate riguardanti la marijuana al Poison Control, centro statale che fornisce assistenza e consigli in caso di esposizione a sostanze velenose, sono aumentate del 415%, passando dalle 44 del 2006 alle 227 del 2015.

PIÙ INCIDENTI FATALI. Per quanto riguarda la sicurezza stradale, i dati sono incompleti perché prima del 2012 il Colorado non ha mai registrato i casi di arresti o incidenti legati alla marijuana. Nel 2014, 674 persone sono state fermate per guida sotto effetto di marijuana, 655 nel 2015. Nei primi due anni della legalizzazione della cannabis, gli incidenti fatali in cui il guidatore è stato testato come positivo, sono aumentati del 44%.

UN MILIARDO DI DOLLARI. I dati dovrebbero spaventare il Colorado, ma ce n’è un altro che porta a pensare che questo rapporto non cambierà nulla. Nel 2015, grazie alla marijuana, lo Stato ha guadagnato in tasse 996 milioni di dollari in più. Non si butta alle ortiche un’industria da un miliardo di dollari all’anno per qualche giovane arrestato in classe o qualche morto in più per le strade.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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6 commenti

  1. Vincenzo

    Vorrei sapere la fonte di questo studio. Perchè sul Fatto il quotidiano vengono riportate notizie completamente diverse. Meno criminalità, meno reati, meno incidenti e più soldi per lo stato.
    Grazie
    Vincenzo

    1. dudu

      perchè quei dati non sono drammatici. neanche l’articolo fazioso può rendere drammatici dati così buoni.

      1. Menelik

        E questi sarebbero dati buoni?
        Per me sono dati una nazione allo sbando, incapace di creare qualcosa di decente, che si adatta perfettamente allo sbando della politica estera di questa Amministrazione.
        Si capisce perfettamente il mondo in cui è nato il vecchio successo dei POD “Youth of the nation”.
        Canzone migliore per dipingere gli USA di questi anni non ce n’è.
        Bella roba.
        E Baudelaire li chiamava Paradisi Artificiali.

        1. Alx

          … paradisi artificiali… curioso come un’etichetta venga usata a sproposito, eppure si riferiva a sostanze naturali, non certo alla miriade di ansiolitici e simili che vengono propinati alla popolazione! Comunque, posto che stiamo parlando degli USA, non vedo davvero come si possano leggere questi dati in maniera negativa, dato che tutte le assurdità paventate da chi di sostanze non sa davvero nulla, non si sono verificate e questi dati sono una completa conferma della controinformazione fatta per decenni dalle precedenti Amministrazioni. Fosse liberalizzata in un paese come il nostro (stiamo parlando, lo ricordo, di Canapa), dove il principale problema riguardo al consumo di sostanze “alteranti” non riguarda certamente la Canapa ma l’Alcool, sarebbe almeno, nella peggiore delle ipotesi, la fine del finanziamento occulto delle mafie…
          Vorrei che ci si soffermasse su un non piccolo od irrilevante dettaglio… riguardo all’aumento di incidenti legati alla guida in stato di “alterazione”, i test che vengono eseguiti sui soggetti controllati sono rivolti unicamente ad accertare se la persona in oggetto sia sotto l’effetto di una sostanza “proibita” in quella circostanza, ovvero non adatta ad essere assunta quando ci si debba mettere alla guida di un veicolo o simile. Se si facessero test per verificare la presenza o meno di sostanze legali ma ugualmente alteranti e quindi pericolosissime per i conducenti e la popolazione tutta, nei soggetti che hanno un incidente, si scoprirebbe che una preoccupante percentuale sarebbe positiva a sostanze tipo le benzodiazepine, che vengono vendute con allegato un foglietto indicante la loro non idoneità per coloro che devono condurre un veicolo. Eppure questi test non vengono eseguiti ed i risultati sulla percentuale di morti sulle strade sono sotto gli occhi di tutti! Devo aver paura di chi si fa una canna per rilassarsi o del vicino di casa che prende psicofarmaci ed esce in macchina tutti i giorni senza rischiare la patente perché le case farmaceutiche lo tutelano come consumatore “legale”?!?

  2. dudu

    ma come li leggete i dati. Questi sono risultati eclatanti.

  3. Marco

    In Colorado stanno prendendo la strada giusta.
    Non c’è bisogno di proibire ma di educare, che a proibire siano i genitori e le associazioni culturali e religiose.
    Il vuoto dei giovani statunitensi (e nostrani) non è dettato dalla libertà che hanno di fare cose che potrebbero nuocere ma dall’incapacità di scegliere tipica di chi non è educato.
    Buona giornata a lei.

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