
Cina, terrore nel partito comunista. Xi Jinping organizza la sua polizia segreta

Ora anche Xi Jinping ha la sua Ceka. La prima polizia segreta dopo la Rivoluzione russa è stata messa in piedi dopo un decreto di Lenin del 20 dicembre 1917. Ora, cento anni dopo, anche il segretario del partito comunista cinese, nonché presidente del paese, ha organizzato la sua.
POLIZIA ANTI-CORRUZIONE. La notizia è stata divulgata da Willy Wo-lap Lam, uno dei più grandi esperti di Cina al mondo. Due funzionari di Pechino vicini alla Commissione centrale per l’ispezione disciplinare, il potentissimo organo anti-corruzione, gli hanno raccontato che il presidente Xi ha autorizzato la Commissione a reclutare una propria forza di polizia per condurre perquisizioni e arresti.
LA CAMPAGNA DI XI. La Commissione centrale per l’ispezione disciplinare è il braccio armato con cui Xi sta conducendo la sua campagna anti-corruzione, lanciata nel 2013 e definita «fondamentale per la tenuta e la sopravvivenza del partito comunista». Da allora migliaia di papaveri rossi sono stati messi sotto indagine e il concetto di corruzione è stato allargato così tanto che ormai riguarda qualunque cosa: si possono ricevere sanzioni perché si va a mangiare in ristoranti costosi o si comprano macchine lussuose, perché si ricevono o si fanno regali appariscenti. Ma anche credere in Dio è considerato un atto corrotto.
«NESSUNO POTRÀ ESSERE CORROTTO». Attraverso la Commissione, Xi sta di fatto eliminando tutti i suoi avversari politici, consolidando così il suo potere nel partito. Non a caso, l’anno scorso è riuscito a farsi nominare “cuore della leadership”. Fino ad ora, però, l’organo guidato dal grande alleato di Xi, Wang Qishan, aveva sempre avuto a disposizione un limitato numero di investigatori e poteva affidarsi solo a funzionari del dipartimento di polizia, dipendenti dal ministero della Pubblica sicurezza. Da quest’anno, invece, Wang avrà alle sue dipendenze un vero e proprio corpo di polizia per «costruire un sistema che assicuri che i funzionari non oseranno né potranno essere più corrotti».
PURGHE IN PRIMA SERATA. Inutile dire che un simile corpo di polizia è formalmente illegale, così come lo sono tutte le attività della Commissione, che non è soggetta al controllo né dell’Assemblea nazionale del popolo, né della Corte suprema. Solo Xi in persona può chiedere conto del suo operato. La propaganda di partito, però, continua ad osannarne le gesta. Tanto che la televisione di Stato manda in onda a ripetizione un programma in tre puntate per mostrare come l’organo anti-corruzione stia facendo piazza pulita di piccoli o grandi funzionari corrotti.
TERRORE NEL PARTITO. All’interno del partito vige ormai un clima di terrore, come dimostrato da quanto appena accaduto a Panzhihua, nel Sichuan. Qui Chen Zhongshu, a capo del dipartimento delle Risorse, ha sparato stamattina al segretario del partito locale Zhang Yan e al sindaco Li Jianqin. Subito dopo si è suicidato. Secondo i media di Hong Kong, Chen aveva appena saputo di essere finito nel mirino della Commissione anti-corruzione, su consiglio di Zhang e Li.
Foto Ansa
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